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Ospedali nel Vco, seduta straordinaria in Aula

Tipologia articolo Notizie

Data pubblicazione
Aula, banco della presidenza

Su richiesta dei gruppi di minoranza – Pd, M5s, M4o-Up e Luv – l’Assemblea regionale ha svolto questa mattina un Consiglio straordinario in merito alla riorganizzazione della rete ospedaliera dell’Asl Vco.

Il primo firmatario Domenico Rossi (Pd) ha illustrato i motivi della richiesta: permettere all’Assemblea di discutere l’argomento dopo che la quarta Commissione ha respinto la richiesta di consultazioni con i soggetti interessati e la Conferenza dei capigruppo l’eventualità di un Consiglio aperto sulla proposta di delibera della Giunta regionale. Il punto in discussione è la possibilità di ristrutturare gli attuali presidi ospedalieri di Verbania e di Domodossola – ipotesi licenziata ieri dalla quarta Commissione - o di edificare un ospedale unico ad Ornavasso.

Il dibattito è stato aperto dallo stesso Rossi, intervenuto per il Pd con Raffaele GalloDiego SarnoMauro SalizzoniDaniele Valle e Monica Canalis, che ha sottolineato come “nella passata legislatura venne indicato Ornavasso come sede del nuovo ospedale unico, dal momento che le due strutture esistenti non rispondevano più alle esigenze del territorio, erano poco attrattive per il personale medico e sanitario e i cittadini preferivano in molti casi farsi curare in Lombardia o in Svizzera. Rimettendo in discussione una scelta che è stata condivisa da molti sindaci, dai sindacati e dagli Ordini professionali, la Giunta apre un vaso di Pandora senza proporre reali alternative”. “La scelta della Giunta di non decidere ma di delegare al Consiglio – ha aggiunto Canalis – rappresenta una patata bollente per la maggioranza e deresponsabilizza l’esecutivo. La scelta dell’Aula passerà al vaglio della Corte dei conti”.

Sean Sacco (M5s) ha osservato che “indipendentemente dalle risorse economiche, in Piemonte continuano a mancare gli operatori sanitari e ci vorranno anni prima di garantire a tutti i piemontesi i servizi dovuti. È il caso di cominciare a offrire risposte che magari non soddisferanno tutti ma che possano garantire tutti. Ristrutturare gli attuali presidi senza interrompere in toto le prestazioni comporterà lungaggini e disagi con il rischio, se non si trovano motivi di attrattività per i medici, di avere due strutture semivuote”.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni, intervenuto con Andrea Cane, ha ricordato che “il territorio del Vco è a specificità montana e ad alta vocazione turistica ed è particolarmente difficile individuare un baricentro. È vero che maggior parte dei sindaci approvò l’idea di un ospedale unico, ma non c’è un’ubicazione condivisa, oltre al fatto che ben trentuno sindaci hanno chiesto la ristrutturazione dei vecchi presidi e cinque hanno sottolineato l’urgenza di investire nella sanità del territorio. Intervenire su proprietà dell’Asl e regionali la riteniamo la scelta più giusta e veloce, senza contare che Ornavasso si trova sul cucuzzolo di una collina che sarà molto dispendioso urbanizzare”. “Grazie al fatto di avere due ospedali – ha aggiunto Cane – nel corso della pandemia il Vco ha potuto dedicare a malattie infettive, emergenza e malati oncologici la sede di Verbania e proseguire l’attività ordinaria a Domodossola, ospitando anche pazienti di altre Asl”.

Silvana Accossato (Luv) ha sottolineato “l’importanza di ascoltare i sindaci, gli operatori sanitari e i soggetti interessati a orientare verso la decisione migliore. Nella lettera che la sindaca di Verbania Silvia Marchionini ha indirizzato ai consiglieri regionali e resa nota agli organi di stampa, risulterebbe che ben cinquantadue sindaci si siano espressi per la scelta dell’ospedale unico e per continuare il progetto di Ornavasso, la cui bontà è testimoniata anche dagli studi tecnici commissionati dalla Regione”.

Giorgio Bertola (Ev) ha dichiarato di aver sempre pensato “che la localizzazione di Ornavasso presentasse una serie di criticità, sono però convinto che il Vco abbia necessità di un ospedale unico. Come accaduto per il futuro ospedale dell’l’Asl To5, eventuali approfondimenti tecnici avrebbero magari portato a identificare localizzazioni diverse. Con questa proposta di delibera la Giunta sceglie di non scegliere”.

Mauro Fava (Fi), ha infine sottolineato che “i più grandi problemi della montagna sono la carenza dei servizi fondamentali. I nostri territori ne hanno sempre più bisogno e negli ultimi vent’anni sono venuti a mancare. Uno dei meriti dell’attuale legislatura è essersi avvicinata un po’ di più alla montagna nella convinzione che non è il territorio a dover andare dietro alla sanità ma il contrario, perché tutti i cittadini hanno diritto a essere curati”.

Nella seduta pomeridiana ha avuto inizio l'esame del provvedimento. Dopo il dibattito generale, che ha ribadito le posizioni espresse nel Consiglio straordinario, l'Assemblea ha iniziato l'esame dei 101 emendamenti presentati per la minoranza da Rossi (Pd).

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