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Il Pd chiede mezzi gratis per i profughi ucraini

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione
Trasporti

La valenza sociale del trasporto pubblico è il presupposto dichiarato da due interrogazioni presentate dalla consigliera regionale del Pd.

La prima riguarda la gratuità dei servizi di trasporto per i profughi ucraini, sulla falsariga di quanto fatto nel Lazio, mentre la seconda concerne il tema delicato delle sanzioni alle persone con difficoltà motorie come disabili, anziani e donne con i passeggini, che non validano abbonamenti di viaggio regolarmente pagati.

In particolare la consigliera ha chiesto alla Giunta regionale di prendere in considerazione la concessione della gratuità dei trasporti per i profughi ucraini, non solo nei primi cinque giorni dopo l’arrivo in Piemonte.

Nella sua risposta l’assessore ai Trasporti ha sottolineato che la situazione non è più quella della prima fase, in cui c’era la necessità perché non era impostato un sistema coordinato di aiuti per via dell’emergenza. Ha inoltre puntualizzato come questa problematica sia simile o uguale ad altri tipi di emergenza e di accoglienza, per cui potrebbero crearsi trattamenti non uniformi o non più necessari considerato che quel tipo di sostegno è garantito dagli entri del Terzo settore.

Per la consigliera la mobilità è un prerequisito non solo per accedere ai servizi sanitari ed educativi, ma anche per garantire un effettivo diritto alla socialità e alla partecipazione alla vita di comunità, per questo il Pd ritiene che la Regione dovrebbe fare di più per garantire pari opportunità alle fasce più fragili della popolazione.

È poi stata data risposta all’interrogazione, sempre del Gruppo del Pd, sul ponte ferroviario sul torrente Terdoppio nel Novarese, e all’interpellanza dei Moderati sull'intenzione di realizzare un servizio pubblico di trasporto locale in grado di collegare efficacemente gli uffici della Motorizzazione civile di Torino.

La presente comunicazione è mancante di virgolettati e nomi secondo quanto disposto dall’art.9 c.1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre elettorali e referendari.

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Mario Bocchio