Tipologia articolo Comunicati stampa
Le proposte di legge 66 e 72 in tema di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina dell'attività di volo in zone di montagna sono state il tema dell’audizione che si è tenuta in una congiunta delle commissioni terza e sesta.
In particolare, la Pdl 66 presentata dalla Lega prevede una serie di modifiche alle legge 2/2009 per quanto riguarda le responsabilità in capo a gestori degli impianti, amministratori locali e sciatori, le fasce di rispetto per la sicurezza degli impianti e delle piste e la pratica dell’eliski, che viene consentita anche nelle giornate festive su calendari che verranno decisi dai Comuni o dalle Unioni montane interessati.
Normare le piscine naturali è quanto prevede invece la Pdl presentata dal Pd: si tratta di bacini artificiali, ubicati all’interno o all’esterno delle aree sciabili, le cui acque vengono depurate con procedimenti naturali per renderli balneabili, ampliando così l’offerta turistica per il comparto alpino nella stagione estiva.
In tema di eliski, il Collegio Guide Alpine Piemonte si è detto a favore di una ripresa anche nei giorni festivi: lo stop avrebbe portato ad una perdita di 30 giorni di attività nell’arco della stagione sciistica, a danno delle attività economiche che gravitano attorno a tale pratica e per il lavoro delle guide stesse e dei maestri di sci. Il presidente ha inoltre spiegato che i poli principali in cui si pratica sono Alagna e Sestriere, in misura minore anche Limone e le valli Formazza e Argentera. A fronte di 53 stazioni che potrebbero essere sede di base per l’eliski, un numero molto ridotto dunque, che testimonia che il bacino di utenza è rimasto circoscritto.
Contrari invece Mountain Wilderness, Italia Nostra, Cai e Pro Natura, per i quali la legge va contro i valori alla base del vivere la montagna ed è palesemente in contrasto con la normativa sulla rete Natura 2000, ponendo il Piemonte fuori dall’Europa in tema di regolamentazione dell’attività di volo. Per le associazioni l’uso di elicotteri in montagna oltre determinate quote non dovrebbe essere consentito al di fuori delle attività lavorative e di soccorso, poiché contribuisce ad aumentare l’inquinamento e a danneggiare il paesaggio, mette a rischio la sopravvivenza delle specie animali, genera problemi di sicurezza e reca danni economici alle attività tradizioni come ad esempio i rifugi. Inoltre, è stato detto, l’eliski è un’attività di nicchia, praticata da meno dell’1 per cento degli sciatori.
Arpiet, l’associazione degli esercenti degli impianti di risalita ha espresso una serie di perplessità rispetto a quanto previsto dalla Pdl sulla riduzione delle fasce di rispetto, che andrebbe a limitare la sicurezza per gli sciatori, e sulla possibilità di ampliamento dei fabbricati esistenti lungo le piste, che comporterebbe un rischio cementificazione.
Sulla Pdl 72, Italia Nostra e Pro Natura si sono dette contrarie, in quanto la formulazione del testo farebbe pensare più che a piscine naturali a bacini di innevamento da utilizzare nel periodo estivo. Il gruppo Pd ha precisato che le piscine naturali hanno dimensioni molto ridotte rispetto a tali invasi e che, in paesi come la Francia, dove sono diffuse e opportunamente normate, si inseriscono perfettamente nel paesaggio circostante.
I consiglieri della Lega hanno fatto alcune puntualizzazioni rispetto alla Pdl 66, in particolare sulla regolamentazione dell’eliski, mentre Luv ha domandato agli auditi se in questo tentativo di deregolamentazione ravvisino la possibilità di una liberalizzazione generalizzata. Infine il M5s ha chiesto quale sia il trend del turismo dolce e in che modo la pratica dell’eliski potrebbe impattare: i numeri, è stato spiegato, sono in aumento e si tratta di un settore trainante dell’economia regionale, mentre è stabile il numero di turisti che praticano sci fuoripista servendosi di elicotteri per la risalita.
N.B. La presente comunicazione è mancante di virgolettati e nomi secondo quanto disposto dall’art.9 c.1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre elettorali e referendari.