Tipologia articolo Comunicati stampa
Materia Sociale

Il Consiglio regionale condanna gli episodi di violenza e le minacce di morte rivolte all’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone e agli organizzatori del convegno di FederVita sulla tutela sociale della maternità, bloccato sabato scorso dalle manifestanti femministe.
Con 27 voti favorevoli e 16 contrari l’Aula ha infatti approvato un ordine del giorno a prima firma Alessandra Binzoni (Fdi) che stigmatizza l’accaduto ed esprime solidarietà al personale sanitario che attua la legge 194. il Consiglio si impegna inoltre “affinché si faccia corretta informazione sulle finalità e i contenuti delle azioni di tutela materno-infantile della Regione, coerenti con le normative nazionali, affinché non vi sia spazio per mistificazioni o interpretazioni strumentali che possano generare un clima di odio e di violenza”.
Respinto invece l’Odg a prima firma Sarah Disabato (M5s) che chiedeva alla Giunta di farsi portavoce per l’approvazione di una legge nazionale che vieti ai gruppi pro vita l’accesso negli istituti dove si praticano le interruzioni di gravidanza e l’abolizione del fondo regionale “Vita Nascente”, destinando quelle risorse a potenziare l’attività dei consultori.
Paola Antonetto (Fdi), nell’illustrare l’atto d’indirizzo, ha sottolineato che la Regione Piemonte “è stata la prima amministrazione a dare piena attuazione alla legge 194, garantendo alle donne opportunità di scelta. Le minacce non fanno parte della democrazia e le istituzioni hanno il dovere di prendere posizione netta contro chi, con atti intimidator,i vuole minare la libertà di espressione”.
Per Disabato “difendere l’attuazione della 194 significa garantire percentuali adeguate di medici non obiettori nelle strutture ospedaliere e non sottoporre le donne alle violenze psicologiche della propaganda antiabortista anche dentro quelle stesse strutture”.
Alice Ravinale (Avs) ha precisato che “la Giunta porta avanti una battaglia ideologica, destinando oltre 2 milioni alle associazioni per sostenere la maternità distribuendo pannolini e latte in polvere, mentre dall’altra parte il governo aumenta l’Iva sugli stessi prodotti per recuperare risorse”.
Per Gianna Pentenero (Pd) “applicare la 194 nella sua interezza vuol dire tutelare la salute della donna. L’intervento delle associazioni del terzo settore dovrebbe essere di supporto all’attività dei consultori e degli specialisti quando ritenuto dagli stessi necessario, come prevede la legge stessa”
Annalisa Beccaria (Fi) ha ricordato che “la 194 non parla di diritto all’aborto, ma regolamenta i casi in cui l’aborto non è considerato reato”.
Per Silvio Magliano (Lista Cirio) “gli attacchi all’assessore Marrone e all’appartenenza alla cristianità sono contrari al rispetto della libertà di pensiero e di espressione, chi chiede libertà su tutto non può poi impedire agli altri di dire quello che pensano”.
Sono intervenuti nel dibattito anche i consiglieri Nadia Conticelli e Domenico Rossi (Pd), Valentina Cera e Giulia Marro (Avs), Alberto Unia (M5s) e Davide Zappalà (Fdi).
Interrogazioni
“Il mio mondo ideale è quello dove non vi sono restrizioni alla possibilità di abortire ma dove nessuna donna deve essere costretta ad abortire a causa delle sue condizioni economiche e sociali”, ha detto l’assessore alle politiche sociali, Maurizio Marrone, al termine della risposta a due interrogazioni nel corso del question time, in merito alle associazioni pro vita che operano nella “Stanza dell’ascolto” dell’ospedale Sant’Anna di Torino.
La prima, presentata da Alice Ravinale (Avs), domandava al Presidente della Giunta regionale in che modo si intenda tenere in considerazione “il punto di vista di diverse associazioni e movimenti sul fatto che nella cosiddetta ‘Stanza dell’Ascolto’ del Sant’Anna i colloqui previsti da parte di una associazione facente parte del Movimento per la Vita risultino essere una pratica lesiva del diritto di autodeterminazione di ogni donna”.
La seconda, presentata da Valentina Cera (Avs) interrogava il Presidente della Giunta regionale se, insieme alla maggioranza, fosse “consapevole che la Regione finanzia e concede spazi pubblici in consultori – e persino in un ospedale pubblico – ad associazioni che da statuto sono espressamente contrarie ad ogni provvedimento che legittimi l’aborto e quindi la libera autodeterminazione della donna ponendosi così in pieno contrasto con la legge 194 del 1978?”.
L’assessore ha respinto l’affermazione che i colloqui previsti nella “stanza dell’ascolto” costituiscano “una pratica lesiva del diritto di autodeterminazione di ogni donna, bensì piena attuazione della parte della legge 194 che espressamente riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”.
L’assessore citando la norma ha affermato che “quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche o sociali o familiari sulla salute della gestante” si deve esaminare con la donna e se questa lo consenta anche con il padre, “le possibili soluzioni dei problemi proposti” per “aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza”. La legge prevede anche di “avvalersi della collaborazione volontaria” di formazioni sociali e associazioni di volontariato “che possono aiutare la maternità difficile dopo la gravidanza”. La convenzione regionale con le associazioni è stata impugnata con un ricorso in via cautelare respinto dal Tar e l’istituzione del fondo regionale Vita Nascente non è mai stato impugnato dal Governo centrale.
Le associazioni, nel 2023, hanno assistito 108 donne/coppie sul totale di 478 sostenute complessivamente.
Nel corso del question time è stata data anche risposta alle interrogazioni: “Spaccate in Centro e Crocetta, aggiornamenti sul Patto per la sicurezza urbana tra Prefettura, Regione Piemonte e Città di Torino” presentata da Roberto Ravello (Fdi); “Stazione Dora, possibile degrado o grande opportunita?” di Alberto Unia (M5s); “Stato dei lavori dell'intervento di messa in sicurezza del rio Lovassina” di Davide Buzzi Langhi (Fi); “Un commissariamento politico senza fondamenti tecnici per gli Ambiti Territoriali di Caccia TO3, TO4 e TO5?” di Monica Canalis (Pd); “Sversamenti di enormi quantità di fango nei torrenti e laghetti in seguito ai lavori della diga di Lavagnina, quale monitoraggio da parte della Regione Piemonte?” di Pasquale Coluccio (M5s); “Linee guida in materia di nuovi impianti per la produzione di biometano a tutte le tipologie diverse da quelle connesse al trattamento di rifiuti” di Mauro Calderoni (Pd); “Avvio della campagna per la vaccinazione volontaria dei bambini sotto i 2 anni contro il Virus Respiratorio Sinciziale” di Laura Pompeo (Pd); “La Regione tuteli la popolazione residente nei luoghi del cantiere TAV” di Sarah Disabato (M5s).