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I festeggiamenti per i 600 anni del Drapò al Parlamento Subalpino

Tipologia articolo Comunicati stampa

Materia Cultura

Data pubblicazione
Allasia Bollo e Papotti al Museo del Risorgimento per Drapò
Allasia Bollo e Papotti al Museo del Risorgimento per Drapò

In occasione della “Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera” e nell’ambito delle celebrazioni dei 600 anni del Drapò, il Museo del Risorgimento, in collaborazione con il Consiglio regionale del Piemonte,  ha aperto le porte della Camera dei deputati del Parlamento Subalpino. Il percorso di visita, al quale ha partecipato il presidente del Consiglio Stefano Allasia affiancato da Alessandro Bollo, direttore del Museo Nazionale del Risorgimento e Luisa Papotti, presidente del Museo, è stato accompagnato da musiche e parole che hanno raccontato la storia del Drapò piemontese e del Tricolore

La Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino è l’unica aula parlamentare rimasta integra in Europa tra quelle nate con le costituzioni del 1848, accolta a partire da quell’anno del salone d’onore del palazzo dei principi di Carignano e riconosciuta monumento nazionale dal 1898.

Un evento eccezionale che ha permesso di vivere l’emozione unica di entrare nel luogo che ha visto nascere l’unità d’Italia. È qui infatti che si svolse l’attività legislativa del Regno sardo tra l’8 maggio 1848 e il 28 dicembre 1860. È in questa aula parlamentare che personaggi come Camillo Cavour, Giuseppe Garibaldi, Alessandro Antonelli, Cesare Balbo, Massimo d’Azeglio, Vincenzo Gioberti, Quintino Sella e centinaia di altri posero le basi della nostra democrazia e avviarono il processo di unificazione del paese. Dal 1938, anno del trasferimento del Museo a Palazzo Carignano, la Camera è diventata parte integrante dell’esposizione.

Domenica 17 marzo,  alcuni musicisti e cantanti hanno intonato canti che raccontano la storia del Risorgimento. Nell’Italia del 1848, quando gran parte della popolazione era analfabeta, i fatti venivano raccontati attraverso la musica: l’Ottocento italiano è infatti punteggiato da una miriade di composizioni che devono essere considerate come veri e propri articoli di giornale, colorite rappresentazioni che rievocano le tavole illustrate della Domenica del Corriere e che affidano alla musica il compito di far rivivere episodi di cronaca e anniversari, inaugurazioni e progressi tecnologici, feste e lutti.

I canti, le arie e gli inni che accompagnarono la stagione dell’indipendenza nazionale sono infatti stati i protagonisti de «I Concerti volanti», durante tutto l'orario di apertura del Museo.  Il titolo scelto per questo intrattenimento evoca i fogli volanti grazie ai quali i canti patriottici erano diffusi in tutta la penisola. Di questa immensa mole di composizioni patriottiche la memoria collettiva ha conservato alcuni titoli che riescono ancora a emozionare, come alcuni brani di Michele Novaro, l’autore de Il Canto degli Italiani, tra cui lo splendido duetto dedicato al Tricolore e al Piemonte, la cui secolare insegna viene celebrata quest’anno, riconoscendone i meriti per essere stato motore della stagione risorgimentale che ha portato all’indipendenza e all’unità del Paese.

 

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Susanna De Palma