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Sanità, in Commissione si parla del riparto dei fondi

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

La Commissione Sanità, presieduta dal vicepresidente Andrea Cane, ha iniziato questa mattina l’approfondimento sulla gestione del Fondo sanitario regionale. Era stato richiesto dall’ordine del giorno del consigliere Domenico Rossi (Pd), presentato nel gennaio scorso, sulla necessità di individuare il modo di superare il criterio della spesa storica nella ripartizione del fondo.

“Un problema – ha spiegato Rossi (Pd) – che rischia di mantenere una situazione di iniquità sui diversi territori, se si prende in considerazione la quota pro-capite Asl, e di inefficienza perché porta paradossalmente le Aziende più virtuose a riceve meno finanziamenti”.

Il responsabile del Settore regionale Controllo di gestione, sistemi informativi, logistica sanitaria e coordinamento acquisti Antonino Ruggeri ha sottolineato che il riequilibrio del riparto, sia a livello regionale si a livello nazionale, è una questione cui da tempo – attraverso l’istituzione di tavoli – si cerca di dare risposta.

Ha spiegato che il modello di ripartizione del Fondo si basa su un sistema regionale che assegna le risorse distribuite prevalentemente alle Asl, approfondendo la metodologia attualmente in uso per i criteri di riparto e i passi che si stanno attuando per aggiornarla, offrendo risposte sia alla programmazione sanitaria sia agli obiettivi di monitoraggio dei percorsi di efficientamento intrapresi in questi anni.

“Con questo percorso – ha aggiunto Rossi – intendiamo provare a capire come funziona la ripartizione e verificare se esista la possibilità di elaborare una serie di criteri ponderati che tenga conto di parametri quali il numero di abitanti, l’epidemiologia, i servizi sanitari presenti o assenti, su cui immaginare un passaggio graduale verso altri criteri”.

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Al gruppo di lavoro Covid audizione dei vertici degli ospedali di Novara, Cuneo e Alessandria

“Le aziende ospedaliere hanno risposto in modo efficiente all’urgenza di riorganizzare l’attività, è stato adottato un sistema modulare che ha consentito di convertire reparti ordinari e sale operatorie in reparti Covid. La prima ondata è stata la più complessa sotto questo aspetto, poi si sono aggiunte le difficoltà nel processamento dei tamponi da parte dei laboratori, la mancanza di dispositivi di protezione individuale e la carenza di personale. Nella seconda ondata, quella peggiore per numero di ricoveri ma in cui avevamo acquisito una serie di conoscenze, siamo riusciti a gestire meglio le attività, grazie anche al coordinamento del Dirmei”. E’ quanto hanno riferito i direttori generali e sanitari delle Aziende ospedaliere di Novara, Cuneo e Alessandria nell’audizione del gruppo di lavoro sulla gestione dell’emergenza sanitaria, presieduto da Daniele Valle.

Nel rispondere alle domande di Domenico Ravetti, Domenico Rossi (Pd) e Alessandro Stecco (Lega), è stato sottolineato in particolare che l’affiancamento delle Usca alla medicina del territorio ha dato ottimi risultati, riproponendo il tema della necessità di una revisione delle funzioni territoriali.

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