logo 80 anni liberazione

Approvata nuova legge sulla montagna

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

Rafforzare le Unioni di Comuni e le Unioni montane, con specifiche competenze che le Amministrazioni gestiscono insieme. Garantire salvaguardia del territorio, prevenzione del dissesto, congiuntamente allo sviluppo sociale ed economico della montagna.

Nello specifico, gestire il patrimonio forestale, promuovere artigianato, cultura mestieri e turismo nelle valli alpine e appenniniche. Permettere un’azione degli Enti locali con la Regione per difendere e migliorare i servizi alla collettività, a partire da trasporti, telefonia mobile, poste, tv, combattendo il digital divide con infrastrutture più moderne. Favorire il recupero dei borghi alpini e appenninici, la valorizzazione delle risorse energetiche attraverso green communities, cooperative di comunità, comunità energetiche. In poche parole, permettere a chi vive in montagna di restare, anche con incentivi per l'insediamento.

Sono questi alcuni i principali temi della legge sul riordino della disciplina in materia di autonomie locali e nuove norme sulla montagna, approvata a maggioranza dal Consiglio regionale mercoledì 27 marzo dopo la discussione di oltre una settantina di emendamenti.

Si tratta di una versione 4.0 delle leggi sulla montagna - ha più volte sottolineato l’assessore alla Montagna Alberto Valmaggia - che attua così anche la legge nazionale 158 del 2017 sui piccoli Comuni (prima Regione in Italia), la 221 con le norme nazionali sulla green economy e mette al centro del lavoro delle Unioni montane molti temi chiave per la crescita dei territori, il contrasto all'abbandono e ai cambiamenti climatici.

“Il Ddl fornisce molti elementi, come ad esempio la valorizzazione dei borghi alpini e appenninici, la riduzione del divario digitale nelle valli, la necessità di organizzare nuovi sistemi di servizi pubblici quali ad esempio i trasporti a chiamata. Compaiono nell’articolato le cooperative di comunità, moderna forma di sviluppo delle valli e anche le comunità energetiche. Turismo e agricoltura sono due assi fondamentali per la crescita dei territori” aggiunge Valmaggia.

Relatore di maggioranza è stato Elvio Rostagno (Pd), che ha sottolineato la grande attenzione rivolta alla montagna per affrontare le tante problematiche, in primo luogo lo spopolamento: "Ma non tutta la montagna è povera, non va solo difesa, ma deve essere aiutata ad essere protagonista e ci vuole rispetto per le persone che hanno scelto di viverci. Questa legge consente la programmazione annuale”.

Relatori di minoranza sono stati rispettivamente Gian Luca Vignale (Mns) e Paolo Mighetti (M5s). “Non ritengo opportuno che a tre giorni dalla conclusione della legislatura si proceda ad approvare questa legge di riordino della montagna. Si è persa l’occasione di fare una programmazione grazie alla quale usare al meglio possibile i fondi europei in favore della vita dei residenti nelle aree montane e non vedo nessuna fiscalità di vantaggio” ha detto Vignale.

“Con la nostra attività emendativa abbiamo cercato di introdurre importanti novità, a partire dal concetto di una ricerca di quegli elementi fondamentali da garantire al territorio montano mai affrontati prima. Dobbiamo capire quali sono i limiti che impediscono alle persone di vivere in quei territori e nello stesso tempo bisogna garantire i livelli essenziali” ha affermato Mighetti.

Nella discussione generale sono poi intervenuti Mauro Campo (M5s) e Angelo Bona (Fi).

Gallerie multimediali

Ufficio Stampa

Nominativo

Mario Bocchio

Tags