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Una lettera al Governo per aiutare i testimoni di giustizia

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

Le aziende dei testimoni di Giustizia attendono anni per i risarcimenti, ma devono pagare immediatamente i tributi. Molte sono a rischio fallimento: per questo il presidente della Commissione Legalità del Consiglio regionale del Piemonte, Giorgio Bertola, scriverà una lettera al Governo e a tutti i parlamentari piemontesi affinché gli emendamenti più volte presentati in Parlamento in tal senso, vengano finalmente approvati. Sarà poi portato quanto prima in Aula un Ordine del giorno finalizzato a questo stesso obiettivo.

Oggi in Commissione si è svolta l’audizione del presidente dell’Associazione Legalità organizzata Roberto Catani e del vicepresidente, il piemontese Mauro Esposito.

Entrambi hanno sottolineato la “situazione paradossale di aziende messe in ginocchio dalla mafia, i cui titolari si sono esposti testimoniando: hanno diritto a risarcimenti che non ricevono dallo Stato, ma per legge devono versare subito forti contributi, mettendo in pericolo la sopravvivenza stessa delle aziende”.

Esposito, dopo aver ripercorso la nota vicenda che lo ha coinvolto, ha ricordato che i danni stimati dal Tribunale per la sua società di ingegneria superano i 5,8 milioni e che quindi avrebbe diritto al massimo erogabile, di 1,5 milioni da parte del fondo statale. Tuttavia il risarcimento non arriva e oggi lui sarebbe tenuto a versare 900mila euro di tasse “che al momento non ho. Quindi sto vivendo nel pericolo di pignoramenti o peggio”.

Attualmente, ha rammentato Catani, “benché i risarcimenti dovrebbero arrivare entro 90 giorni, si toccano i 2mila e la media è di oltre 620 giorni”.

Malgrado alla Camera sia stato approvato all’unanimità un Odg che impone di ricominciare a chiedere i tributi ai testimoni di giustizia soltanto dopo l’avvenuta erogazione dei risarcimenti, ben due emendamenti in tal senso sono stati bocciati dall’Aula nazionale. “Sono certo – ha aggiunto Esposito – che la volontà del Governo e del Parlamento sia quella di aiutare i testimoni di giustizia, ma che nella confusione del post Covid questo tema non sia stato adeguatamente compreso”.

Dopo l'intervento di Walter Marin (Lega), Marco Grimaldi (Luv) ha appunto consigliato il presidente Bertola di scrivere una lettera al governo e a tutti i parlamentari piemontesi, per chiedere ufficialmente un intervento.

Bertola si è dichiarato disponibile a “predisporre questa lettera, che necessariamente avrà anche la titolarità della presidenza del Consiglio regionale. Ma poi lavoreremo insieme per un atto di indirizzo formale e istituzionale”.

Carlo Riva Vercellotti (Fi), Francesca Frediani (M5s), Diego Sarno (Pd), Silvio Magliano (Moderati) e Domenico Rossi (Pd) hanno concordato con la proposta si Grimaldi e quella di Bertola. E quindi si è convenuto di votare subito anche un atto di indirizzo. Rossi ha infine chiesto di esortare il presidente Alberto Cirio a interloquire con l’Agenzia delle entrate per trovare una soluzione di buon senso, “che eviti il fallimento di aziende già minacciate e messe in ginocchio dalla mafia”.

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