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L’Università: “Aria più pulita negli ultimi 30 anni”

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

“Negli ultimi trent’anni la qualità dell’aria a Torino e in Piemonte è sensibilmente migliorata, anche se bisogna proseguire sulla strada della prevenzione”. Lo ha dichiarato Roberto Bono dell’Università di Torino, presente alle consultazioni tenutesi oggi in quinta Commissione, presieduta da Andrea Appiano e da Silvana Accossato, dove si è concluso l’esame del nuovo Piano della qualità dell’aria. Bono ha aggiunto che per esempio il livello del benzene, agente cancerogeno, è notevolmente calato anche grazie alla minor concentrazione nei carburanti delle auto. Questi risultati, ha sottolineato, “inducono un costante ottimismo sull'utilità e l'efficacia delle azioni regolatorie applicate per ridurre l'esposizione umana agli agenti inquinanti”. Ad esempio, il fenomeno delle piogge acide, è praticamente scomparso.

Nel suo intervento di apertura, Alberto Poggio del Politecnico di Torino, ha sottolineato con soddisfazione la sinergia tra il proprio istituto e la Regione per realizzare il Piano.

Presente alle consultazioni, l’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia.

Alle consultazioni, oltre le Università, hanno partecipato Ordini e Collegi professionali, associazioni ambientaliste, consumatori, sindacati  e organizzazioni economiche di categoria.

Federico Vozza di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta ha ribadito la necessità di modernizzare il vecchio testo datato diciannove anni.

Adriana Elena My di Italia Nostra Piemonte ha chiesto di modernizzare le centraline di rilevazione che in alcune zone del Piemonte non consentono di trasferire i dati.

Marco Gossa di Rete per l’Italia ha spiegato quanto sia importante per il Piemonte l’aver provveduto a munirsi del Piano in sinergia tra tutela della salute e sistema imprenditoriale, mentre Filippo Provenzano di Cna ha chiesto che i necessari ammodernamenti degli impianti termici, possano ottenere sostegno dai prossimi fondi strutturali europei.

Franco Parola della Coldiretti Piemonte ha contestato i dati relativi all’impatto dell’ammoniaca in ambito agricolo che non corrisponderebbero alla realtà.

Luca Burzio dell’Api Torino ha rimarcato la necessità di non parlare solo di trasporti come fonte unica di inquinamento ma di allargare il campo ad altre tipologie mentre Lorenzo Balsamelli ha chiesto alla Regione di pianificare economicamente il cambiamento in atto.

Nel corso delle consultazioni sono intervenuti i commissari Marco Grimaldi (Leu) e Federico Valetti (M5s). Il primo ha affrontato i temi della moderazione del traffico e del ricambio delle flotte dei mezzi di trasporto, il secondo il problema relativo alla gestione della biomassa legnosa. 

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