La stazione Ciriè-Lanzo tornerà a vivere

Tipologia articolo Comunicati stampa

Materia Trasporti

Data pubblicazione
In Commissione trasporti l’assessore Vignale e Rfi espongono i progetti per il Piemonte.
La stazione Torino-Ceres tornerà a vivere

“Nel piano della Regione di valorizzazione dei beni pubblici – ha spiegato l’assessore Gianluca Vignale – abbiamo un milione e ottocentomila euro per la stazione Porta Milano di Torino, nota come Ciriè-Lanzo. Questo diventerà il primo intervento con il quale restituire alla collettività un luogo i cui spazi saranno dedicati alla cultura, ad attività associativa e servizi. La volontà della Giunta regionale è di rivitalizzare e riqualificare questi beni per restituirli alla collettività. Molti degli immobili in questa situazione si prestano a svariati usi e destinazioni”.

L’intervento durante la mattinata di lavori presieduti di Mauro Fava dedicata dalla seconda Commissione al trasporto ferroviario: si è iniziato in seduta congiunta con la prima (presidente Roberto Ravello) per l’informativa dell’assessore Vignale sugli immobili ferroviari dismessi e, successivamente, la seconda ha tenuto una audizione con Rfi e Trenitalia sulla realizzazione delle infrastrutture ferroviarie e il servizio di trasporto ferroviario.

L’assessore Vignale ha illustrato la situazione degli impianti e infrastrutture delle linee Torino-Ceres e Canavesana trasferite dal demanio statale che si può suddividere in due tipologie: beni di proprietà regionale concessi a Rfi per consentire l’esercizio ferroviario e beni come le stazioni ferroviarie con materiali, terreni e fabbricati vari che non sono più utilizzati per il trasporto ferroviario e che dovrebbero essere riqualificati.

Nel corso dell’informativa sono intervenuti per richiedere dei chiarimenti Nadia Conticelli, Alberto Avetta, Monica Canalis e Fabio Isnardi (Pd), Davide Zappalà e Ravello (Fdi), Silvio Magliano (Lista Cirio), Alberto Unia (M5s) e lo stesso presidente Fava.

L’assessore ha anche manifestato l’intenzione di coinvolgere “Comune, Circoscrizioni, enti locali sede di stazione, il terzo settore e soggetti privati per riportare questi luoghi a servizio del territorio. Il piano di valorizzazione coinvolgerà presto tutti i comuni attraversati dalle due linee ferroviarie ancora attive”.

Nell’audizione con i gestori del servizio ferroviario, la delegazione di Rfi ha illustrato il Piano per il territorio piemontese che prevede investimenti programmati per 30,6 miliardi di euro dei quali 18,8 già finanziati. Lo scopo è il potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria, il restyling delle stazioni, la sicurezza e il miglioramento tecnologico.

I consiglieri Annalisa Beccaria (Fi), Giulia Marro (Avs) Carlo Riva Vercellotti e Ravello (Fdi), Monica Canalis, Emanuela Verzella, Conticelli e Avetta (Pd) sono intervenuti rilevando le problematicità del servizio e chiedendo dei chiarimenti.

Da parte di Trenitalia è stato sottolineato che circolano 800 treni al giorno con 43 milioni di passeggeri all’anno e che è in atto un programma di rinnovamento della flotta che nel 2026 porterà l’anzianità media dei convogli a 6 o 7 anni. Si tratta della acquisizione di 71 nuovi treni dei quali già 44 in circolazione e del recupero di quelli acquisiti dalla Gtt. Tra i miglioramenti annunciati con l’introduzione dei nuovi treni, anche un aspetto tra i più criticati dai commissari, quello delle informazioni che diverranno disponibili in tempo reale.

Gli auditi hanno sottolineato l’importanza dell’incontro settimanale organizzato con i rappresentanti dei pendolari da parte dell’Agenzia per la mobilità, Rfi e Trenitalia, per condividere informazioni sulle criticità e le azioni intraprese. Compresa la puntualità dei treni monitorata dalla Regione e dall’Agenzia per il rispetto degli specifici indicatori previsti dalla carta dei servizi. A fronte delle criticità emerse nei mesi di settembre e ottobre, Trenitalia e Rfi hanno evidenziato che si sta lavorando per migliorare il livello di puntualità.

“L’audizione è stata molto costruttiva – ha affermato Fava - perché ha evidenziato la necessità di confronto tra i consiglieri, che sono le sentinelle del territorio, e chi conduce il servizio sulla rete ferroviaria piemontese. Non siamo riusciti a far formulare tutte le domande che avrebbero voluto i commissari ed abbiamo chiesto a Rfi e Trenitalia di partecipare di nuovo ad una audizione nel più breve tempo possibile per potere avere tutte le risposte. Positivo comunque l’atteggiamento degli auditi che hanno anche fornito dati interessanti”.

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