Tipologia articolo Comunicati stampa
Materia Cultura
Quattro secoli di vita: dai fasti barocchi di fine ‘600, fino alle ultime leggi regionali approvate nell’aula sotterranea. Questo racconta la mostra “Palazzo Lascaris e i suoi abitanti”, allestita in occasione della fine della XI legislatura regionale e per presentare gli importanti lavori di restauro in corso.
“Abbiamo scelto di riportare il palazzo all’antico splendore – ha dichiarato il presidente Stefano Allasia – Un investimento importante del Consiglio regionale che ha recuperato le facciate, sostituito infissi, sta adeguando impianti elettrici e eliminando barriere architettoniche. Opere necessarie per salvaguardare un complesso aulico straordinario e renderlo funzionale all’attività legislativa dell’ente ed aperto ai cittadini che vorranno visitarlo”.
Marco Boglione, fondatore e presidente del Gruppo BasicNet, qui nel suo ruolo di presidente della Fondazione Cavour, ha detto: "Sono molto felice come cittadino, come imprenditore e come presidente della Fondazione di questa collaborazione con il Consiglio regionale per la mostra dedicata a Palazzo Lascaris. Nei 42 anni dell’Ottocento in cui la famiglia Benso di Cavour fu proprietaria dell’edificio, lo statista piemontese artefice dell’Unità d’Italia affinò, anche tra queste stanze, il suo ambizioso progetto politico italiano ed europeo".
L’esposizione è aperta da una grande Linea del tempo che racconta la storia del palazzo barocco di via Alfieri. La costruzione architettonica è narrata attraverso documenti originali, fotografie e video, fino agli attuali imponenti restauri – che si concluderanno nel 2025 – che hanno svelato affreschi ottocenteschi e decori finora sconosciuti.
Gli abitanti del palazzo in quattro secoli di vita sono rappresentati nella seconda sala da una serie di ritratti, originali o riprodotti, degli uomini e delle donne che hanno fatto la storia di questo edificio, assieme ad alcuni memoriabilia, come un abito da ballo di metà Ottocento e alcuni importanti documenti d’epoca. Qui vissero famiglie aristocratiche, ma anche inquilini borghesi che abitavano gli ammezzati e le soffitte, poi vennero le banche e le istituzioni pubbliche, fino alla Snia di Riccardo Gualino e alla Camera di Commercio, che a Palazzo Lascaris ebbe la sua sede dal 1948 al 1974.
La terza sala della mostra è interamente dedicata al Consiglio regionale che “abita” Palazzo Lascaris dal 20 settembre 1979. I ritratti dei 17 presidenti che si sono succeduti, le foto dei principali avvenimenti accaduti in più di 40 anni e alcuni documenti originali della nostra storia compongono l’allestimento. Tra gli altri vediamo: il primo Statuto della Regione Piemonte del 1970 e quello del 2005, la macchina a tasti Michela usata fino a poco tempo fa per rendicontare le sedute d’Aula, i documenti scritti a mano delle prime sedute consiliari.
Una grande bandiera del Piemonte domina la sala, sopra una gigantografia dell’aula consiliare com’è oggi: essa rappresenta il cuore di tutte le attività che si svolgono attualmente a Palazzo Lascaris, dove nascono tutte le leggi della Regione Piemonte.
La mostra ha la curatela di Marco Fasano, direttore della Fondazione Camillo Cavour di Santena (presieduta da Marco Boglione), e la consulenza della storica dell’arte Arabella Cifani. Oltre ai materiali provenienti dall’archivio storico e fotografico del Consiglio regionale, hanno collaborato tra gli altri: la Camera di Commercio di Torino, l’Archivio storico della Città di Torino, la Soprintendenza per i beni architettonici, la Fondazione Franco Albini di Milano, la Galleria d’Arte Moderna, la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 3 gennaio 2025, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, con ingresso libero e gratuito.