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Autonomia differenziata, prosegue il negoziato con il Governo

Tipologia articolo Comunicati stampa

Materia Autonomia

Data pubblicazione
Palazzo Lascaris

“Il negoziato ha preso il via a partire dalla materia Protezione Civile, individuata come apripista per la sua rilevanza strategica. Nel corso di questi incontri abbiamo mantenuto una posizione aperta e collaborativa e, insieme al presidente Cirio, abbiamo chiesto una prosecuzione più operativa”. Lo ha detto questo pomeriggio in Commissione Autonomia, presieduta da Andrea Cerutti, l’assessore Enrico Bussalino, che ha fatto il punto sullo stato di attuazione dell'autonomia differenziata per il Piemonte e sul percorso che porterà ulteriori condizioni di autonomia alla Regione, come previsto dalla legge 86/2024, cosiddetta Legge Calderoli.
“La Regione si è distinta fin dalle prime fasi con un’attività che ha portato a un primo pacchetto di richieste di autonomia – ha aggiunto Bussalino - con due diverse deliberazioni nel 2018 e nel 2020. In seguito all’approvazione della legge abbiamo richiesto formalmente il negoziato al Governo e da qual momento ci sono stati numerosi incontri interministeriali e interregionali che hanno visto il coinvolgimento di Veneto, Lombardia e Liguria, le uniche altre Regioni che, allo stato, hanno presentato richiesta di autonomia differenziata”.
Durante la discussione sono intervenute le consigliere Monica Canalis (Pd), Alice Ravinale (Avs) e Vittoria Nallo (Sue) per chiarimenti su tempistiche, impatto finanziario e coinvolgimento del Consiglio e degli enti locali.
“Ci stiamo concentrando sulle nove materie non oggetto di livelli essenziali delle prestazioni (Lep), per le altre 14 materie Lep dobbiamo aspettare le decisioni del Governo che ha tempo 2 anni. Gli interventi attuali non hanno impatti finanziari. Abbiamo già coinvolto il Cal in alcuni passaggi”, ha concluso Bussalino.

Contro le aggressioni al personale pubblico

Nella successiva seduta congiunta con la Commissione Bilancio, Roberto Ravello (Fdi) ha illustrato la sua proposta di legge sulla costituzione parte civile della Regione nei confronti chi compie aggressioni a personale di settori che operano al servizio della cittadinanza.
“Negli ultimi anni il numero di questi episodi verso personale sanitario, del trasporto pubblico, forze di polizia, forze armate, vigili del fuoco e volontari della protezione civile sono notevolmente aumentati. Vogliamo dare un segnale chiaro: la Regione non lascia sole le persone al servizio della comunità piemontese”, ha spiegato.
Adesso il testo sarà oggetto di consultazioni online, mentre sono stati indicati come relatori Marina Bordese (Fdi), Davide Buzzi Langhi (Fi) e Alice Ravinale (Avs).

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