Tipologia articolo Comunicati stampa
Materia Legalità

Il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie è tra i punti cardine dei lavori programmati stamane in commissione Legalità, senza dimenticare altri temi proposti, condivisi da tutti i commissari, che riguardano: usura e sovraindebitamento, utilizzo dei fondi nei contratti pubblici e Pnrr, infiltrazione mafiosa nelle istituzioni e nel sistema economico, caporalato.
Il presidente Domenico Rossi in apertura di seduta ha ripercorso le questioni principali emerse durante il sopralluogo della settimana scorsa al Castello di Miasino, bene confiscato alla mafia e di proprietà della Regione e ha quindi proposto “un calendario di lavori diviso per ambiti tematici per dare continuità e sistematicità al lavoro di questa commissione”.
Giovedì 24 ottobre verrà audita la direttrice dell’agenzia nazionale dei beni confiscati, mentre il 7 novembre sarà la volta dell’assessore regionale Maurizio Marrone sempre sui beni confiscati e sui dati di sovraindebitamento e usura in Piemonte. In programma, ancora nel mese di novembre, un confronto con il presidente della Giunta Alberto Cirio.
Il consigliere M5S e vicepresidente della Commissione, Pasquale Coluccio ha invitato a “vigilare sull’andamento del cantiere di riqualificazione del Castello di Miasino, per il quale, in questi otto anni, è già stato speso oltre un milione di euro soltanto per la villa a cui se ne aggiungeranno altri 600mila per la messa in sicurezza del bene”. Il collega di gruppo Alberto Unia ha proposto di audire il testimone di giustizia Pino Masciari e altri che hanno seguito il medesimo percorso, mettendo a rischio la propria incolumità e quella delle famiglie.
Per la consigliera Elena Rocchi (Lista Cirio) “sarebbe utile invitare anche i rappresentanti provinciali di Avviso Pubblico, e non solo quelli regionali, quando affronteremo le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni”.
“Dobbiamo approfondire il tema delle agromafie - ha spiegato Giulia Marro (Avs) - anche in relazione al tema del caporalato, il tempo è questo, non possiamo aspettare l’avvio della stagione. Dobbiamo poi affrontare l’aumento di consumo di sostanze stupefacenti e i cambiamenti nelle narcomafie”.
Per la vicepresidente Gianna Gancia (Lega) “sarebbe utile dare una maggiore struttura alla Commissione, a cui spesso non si dà peso, ma che è strategica per comprendere meglio i fenomeni e favorire il dibattito”.
In conclusione Paola Antonetto (Fdi) ha proposto “una ricognizione nei comuni piemontesi per capire quali hanno istituito commissioni oppure hanno previsto deleghe sulla Legalità, che non può limitarsi solo alla celebrazione di un anniversario. Sensibilizziamo i territori perché spesso gli stessi amministratori non sono consapevoli di avere questi strumenti a disposizione”.