Tipologia articolo Comunicati stampa

Il mutismo selettivo è stato il tema dell’audizione della quarta Commissione: un disturbo che necessita la rapida attivazione di interventi soprattutto nell’ambito dei settori della scuola e della sanità, come riconosciuto dai Commissari presenti e sintetizzato dal vicepresidente Andrea Cane, che ha presieduto la seduta.
Sono stati auditi i vertici dell’associazione “F94.0 Mutismo selettivo e disturbi d’ansia ODV”. La presidente Loredana Pilati e la vice Chiara Miglioretti hanno illustrato lo scopo della loro attività, che consiste nell’accogliere, ascoltare e supportare tutti coloro (genitori e familiari, insegnanti e terapeuti) che possano essere legati al mondo dei minori affetti da mutismo selettivo o da disturbi d’ansia, soprattutto in età scolare.
Tra le esigenze segnalate: la raccolta di dati statistici sulle diagnosi e, in parallelo, uno screening per accertare la situazione principalmente nelle scuole dell’infanzia e primarie; l’informazione e la formazione di medici di base, pediatri e insegnanti, oltre alle figure specialistiche nell’ambito della neuropsichiatria infantile.
Presso l’associazione F94.0 si trova l’unico centro di documentazione in Italia su questo disturbo.
Nel corso dell’audizione hanno posto quesiti agli auditi: Mario Giaccone (Monviso), Silvio Magliano (Moderati), Sara Zambaia (Lega) e Sarah Disabato (M5s), oltre allo stesso vicepresidente Cane.
Le problematiche della sanità in carcere
La seduta è proseguita con l’audizione dello psichiatra Antonio Maria Pagano, presidente del consiglio direttivo della Società italiana di Medicina e Sanità penitenziaria (SIMSpe), sulla questione sanità in carcere.
Si possono riassumere in due grandi filoni le criticità emerse. A parte il sovraffollamento e la carenza di personale, che però non è di competenza regionale, seppur sollevata più volte, è stata ribadita la questione della gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, di tossicodipendenza e dei minori dell’area penale.
Sono invece le Regioni che devono garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea) e bisogna migliorare le residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) e dei trattamenti sanitari obbligatori (Tso).
Sono intervenuti per delucidazioni Cane e Francesca Frediani (M4o), che si è soffermata sui rischi suicidari negli istituti di pena.