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Intitolazione ad Antonicelli della piazzetta davanti al Polo del '900

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

Il 15 e 16 novembre verrà intitolata a Franco Antonicelli la piazzetta davanti alla sede del Polo del ‘900 tra corso Valdocco e via del Carmine a Torino. L’iniziativa, promossa dal Polo del ‘900 insieme al Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale e agli enti legati per varia natura al lascito culturale di Antonicelli, non sarà una semplice occasione celebrativa ma un appuntamento articolato in due giornate (il 15 e 16 novembre) nelle quali oltre all’inaugurazione della “Piazzetta Franco Antonicelli” si svolgeranno numerose iniziative musicali e teatrali accompagnate da momenti di riflessione e studio sul lascito culturale di questo grande intellettuale.

Il programma della “due giorni” si aprirà venerdì 15 novembre alle 10,30 con l’intitolazione vera e propria del luogo pubblico, alla presenza delle autorità, alla quale farà seguito alle 12,00 la lezione recitata della Compagnia Marco Gobetti su “Antonicelli, l’inesorabile determinazione a vivere e migliorare il presente” con l’attore Diego Coscia.

L’indomani, sabato 16 novembre, sempre al Polo del ‘900, alle 10,00 ci sarà la “Festa grande per Franco” con canzoni, video, reading di brani e poesie. Alle 11,30 l’iniziativa “La scoperta delle carte” con i saluti istituzionali del vicepresidente del Consiglio regionale, Mauro Salizzoni, e di Patrizia Antonicelli ai quali seguiranno gli interventi di Carlotta Cernigliaro (“Conservare la memoria di una Villa antifascista”), Patrizia Pellegrini (“Fra scritti, appunti, libri in Fondazione F.A. Livorno”), Diego Guzzi (“La modernità dei suoi lavori e nella sua Unione Culturale”). Al pomeriggio, alle 14,30, una tavola rotonda introdotta e moderata dal giornalista Bruno Quaranta affronterà il tema “L’Universo di Franco” con Paolo Borgna (“Un intellettuale impegnato”), Manfredo Montagnana (“Organizzatore culturale con un occhio alla politica”), Luciano Boccalatte (“Gestire la Liberazione e custodire la memoria”), Bruno Quaranta (“Un antifascista gozzaniano”).

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Franco Antonicelli (15 novembre 1902 - 6 novembre 1974) è stato un uomo di cultura dai molteplici interessi. Nato a Voghera, trascorre l’infanzia in Puglia. Poi si trasferisce con la famiglia a Torino, dove frequenta il liceo classico Massimo D’Azeglio, allievo di Augusto Monti, e poi si laurea in Lettere e in Giurisprudenza con Gioele Solari. Antifascista, nel 1929 viene imprigionato per aver firmato una lettera in solidarietà a Benedetto Croce, di cui resterà amico per tutta la vita. Nel 1935 una retata della polizia fascista colpisce anzitutto il gruppo di «Giustizia e libertà», ma vengono arrestati anche Vittorio Foa, Giulio Einaudi, Cesare Pavese, Norberto Bobbio e lo stesso Antonicelli, condannato a tre anni di confino ad Agropoli. Nel frattempo diventa insegnante di lettere, precettore del piccolo Gianni Agnelli, giornalista, editore indipendente. L’impegno antifascista si intensifica a partire del 1943 e alla Liberazione Antonicelli è Presidente del CLN piemontese. Torna quindi alle sue molteplici attività: giornalista (fonda il quotidiano liberale «L’Opinione» e collabora con «La Stampa»), editore (nel 1947 pubblica con la sua De Silva Se questo è un uomo di Primo Levi), critico letterario, poeta, autore di teatro, dirigente RAI e presidente dell’Unione Culturale. Attento guardiano della memoria antifascista, nel 1968 viene eletto come indipendente nelle liste del partito comunista al Senato, dove si occuperà anzitutto di diritti, cultura e università. Alla sua morte alcuni tra i suoi amici più cari lo ricorderanno così: per Alessandro Galante Garrone fu un uomo «inesorabile: aggettivo che assumeva in lui un forte timbro morale. Per Bobbio «un letterato colto e raffinato, uno scrittore elegante, suasivo, affascinante, signore del gesto, del ritmo e del discorso, della precisione dell’eloquio».

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