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In Commissione Legalità gli appalti di sanificazione Asl Torino

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

Le modalità con cui è stato assegnato al raggruppamento di imprese Cm Service Srl - La Lucente Spa il supplemento d’appalto per la sanificazione di tutti gli edifici dell’Asl Città di Torino, in attesa della conclusione del nuovo bando di gara Scr che affidi i vari lotti, sono state al centro dell’audizione della direzione dell’Asl richiesta dal consigliere di Luv in Commissione Legalità.

Una richiesta nata dalla volontà di capire se, prima di procedere con l’estensione del contratto, l’Asl avesse acquisito tutta la documentazione antimafia prevista nel caso di società che partecipano ad appalti pubblici. In particolare il consigliere ha chiesto se è stata chiesta alla Prefettura un’informativa urgente per sapere se ci siano indagini in corso sull’azienda e se è prassi da parte dell’Asl fare questo tipo di verifica in generale per gli appalti sotto soglia.  

I direttori competenti dell’Azienda sanitaria hanno ricostruito i passaggi che hanno portato alla determina del 7 settembre scorso che ha appunto esteso in via temporanea e per ragioni di urgenza, fino al 31 dicembre 2020, un appalto in essere dal 2014. La Lucente aveva infatti già l’appalto per i lotti dell’ex To2, mentre quello per l’ex To 1 era stato vinto da Dussmann Italia. Dopo la fusione delle Asl To1 e To2 e il conferimento dei relativi contratti in essere nell’Asl Città di Torino, nelle more del nuovo bando di gara indetto da Scr, era stato deciso di prorogare entrambi i contratti per quattro mesi. 

“A fine  luglio Dussmann aveva chiesto un’integrazione del corrispettivo mensile dell’11,8 per cento, che non trovava giustificazioni - hanno spiegato -. Da qui la necessità di trovare rapidamente una soluzione, per cui ci siamo avvalsi della facoltà prevista dal Codice degli appalti di estendere l’altro contratto già in essere. Un’operazione che l’Azienda ha ritenuto accettabile sotto il profilo economico, perché la ditta non ha aumentato i costi che stava praticando e conosceva i protocolli. Sotto il profilo della legalità abbiamo svolto tutti gli adempimenti previsti dalla legge, la parte di protocollo facoltativo non ha grandi riscontri perché le risposte non arrivano in tempi brevi”.

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Laura Masucci

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