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Commissione Legalità, si disegnano le linee d’azione

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

Dalla tutela dei lavoratori di aziende i cui vertici sono stati coinvolti in inchieste penali alla formazione sulla legalità per gli amministratori pubblici. Dalla tutela dei testimoni alle regole per le lobby. Sono diversi gli spunti proposti dai consiglieri regionali, alla prima seduta operativa della nuova Commissione Legalità del Piemonte, presieduta da Giorgio Bertola.
All’ordine del giorno, infatti, c’era la “Programmazione dei lavori: raccolta delle proposte”. Così Francesca Frediani (M5s) ha ricordato che in Piemonte molti dipendenti di alcune aziende “potrebbero perdere il posto di lavoro perché i vertici sono stati arrestati o indagati per presunti reati penali”. Frediani ha anche proposto una congiunta con il Comune di Torino in merito alla situazione del Cpr di Torino.

Invece “la tutela dei tanti addetti che in Piemonte operano nel gioco legale”, è uno degli argomenti introdotti da Alberto Preioni (Lega).
Silvio Magliano (Moderati) e Carlo Riva Vercellotti (Fi) hanno invece puntato sulla creazione di un regolamento del Consiglio regionale che renda trasparente l’esercizio delle lobby a livello piemontese, così come già avviene a Bruxelles in ambito europeo. Valter Marin (Lega) ha proposto che la Commissione si occupi anche dei testimoni di giustizia, mentre Gianluca Gavazza (Lega) ha chiesto una sensibilizzazione degli amministratori comunali, in modo che i fenomeni di criminalità organizzata e i possibili rapporti con le istituzioni siano bloccati sul nascere. Andrea Cane (Lega) si è detto d’accordo, proponendo di diffondere le attività della Commissione legalità anche ai Consigli comunali. Diego Sarno (Pd) ha sottolineato l’importanza dell’istituzione di una carta etica anche per gli amministratori pubblici, oltre che per i dipendenti. Marco Grimaldi (Luv) ha auspicato una collaborazione della Commissione legalità con la Dia e con i Prefetti piemontesi.
Bertola, a fine seduta, ha affermato che la sua “opinione personale circa la legge che riguarda il gioco d’azzardo in Piemonte, è quella di un approfondimento della materia, anche con sedute delle Commissioni competenti in congiunta. Bisogna anche sentire Ires, che fa le clausole valutative per il Piemonte”.

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