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Difficoltà nell’accesso a servizi sanitari primari, come visite specialistiche e servizi diagnostici, in Val Sangone sono state segnalate nell’audizione in quarta Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco. Ad esprimerle Vilma Beccaria e Maria Grazia Gerbi, consigliere comunali di Giaveno e Coazze, entrambe prime firmatarie di una petizione popolare del 2021. Nonostante il punto di primo intervento di Giaveno sia stato riaperto nell’aprile 2022, “permangono problemi al polo sanitario di Giaveno” e, a detta delle audite, “si sono aggravati dopo la pandemia”.
“C’è una forte difficoltà a trovare specialisti disponibili a venire a lavorare nella nostra valle, c’è una dilatazione dei tempi di attesa e spesso si viene indirizzati a centri convenzionati con la conseguenza che è necessario spostarsi altrove”, spiega Gerbi. “Per un territorio montano come il nostro, ma pur abitato da 30mila cittadini circa, la mobilità rappresenta un problema, in particolare per gli anziani, che rappresentano il 70% circa della popolazione”.
Beccaria ha lamentato un peggioramento causato dalla riforma sanitaria dei distretti del 2013-2014, che ha accorpato Val Susa e Val Sangone: “a differenza dei comuni della Val Susa i nostri non sono allineati alla direttrice ferroviaria e dobbiamo compensare con i pullman, spesso insufficienti e non compatibili con gli orari delle visite, quindi non riusciamo ad accedere ai servizi erogati in Val Susa”. Le audite hanno ricordato il progetto previsto per 270mila euro di una casa della salute a Giaveno mai decollato: vorremmo fosse rispettato lo scopo originario, quello di fornire servizi sanitari di prossimità ai residenti”.
Su richiesta della consigliera Monica Canalis (Pd), che ha domandato circa le interlocuzioni con la Giunta regionale, le audite hanno precisato che chiederanno un incontro con l’assessore alla Sanità. Sul tema dei trasporti Sara Zambaia (Lega) ha suggerito l’ipotesi di formulare all’assessorato regionale competente una proposta da parte dei sindaci per collegare con un servizio navetta i comuni della valle all’ospedale di Rivoli. Francesca Frediani (Gruppo misto-Up) ha invece proposto la creazione di un tavolo di confronto più ampio, allargato anche ai sindaci della Val Susa che coinvolga assessorato e quarta Commissione per capire come si possano riorganizzare e potenziare i servizi. Infine Stecco ha precisato che la possibilità di predisporre incentivi per attrarre gli specialisti compete solo alle regioni a statuto speciale, non a quelle a statuto ordinario. Per quanto riguarda i problemi organizzativi di medicina generale ha poi sottolineato l’importanza di interloquire con l’Asl To3 che ne ha competenza e anche le consigliere di riferimento di quel territorio Zambaia, Canalis e Frediani si sono rese disponibili a sollecitare un incontro sul tema.