Festa del Piemonte

L'opinione del Garante n. 1 del 2021 - I tori di San Gillio (To)

Tipologia articolo Newsletter

Categoria Newsletter L'opinione del Garante degli animali

Data pubblicazione

I tori di San Gillio (To)

Alcuni mesi orsono erano scappati da una cascina di San Gillio, in provincia di Torino, cinque tori di razza Camargue, così definite dalle notizie giornalistiche, che rapidamente si erano dimostrati molto sfuggenti.

Nel tempo intercorso, uno solo è stato ricatturato, due morti, uno investito da un’automobile, che ha riportato danni gravi, e un altro trovato senza vita (al momento non identificata la causa).

L’incertezza è tale che risultano presenti le tracce di un solo animale, per cui vi è l’incertezza totale della situazione.

La vicenda merita anche un’osservazione etologica, poiché evidenzia che il gruppo dei cinque animali si è diviso assecondando le abitudini naturali che spingono gli esemplari maschi a non convivere insieme, ma a cercare strade individuali.

Gli enti ufficiali sanitari hanno cercato di mettere in atto delle iniziative volte alla cattura con esiti non favorevoli, come dimostra la realtà dei fatti.

In certi momenti, droni o non droni, dei tori si erano perse le tracce e qualcuno aveva ipotizzato un loro esodo in altre aree, forse anche in montagna, ipotesi al momento non realistica.

Il toro, o i due tori rimasti, si dimostrano eccezionalmente abili nel sottrarsi, poiché fiutano la presenza delle persone e si allontanano nascondendosi nel folto dei boschi e rendendo difficile la loro cattura.

Purtroppo l’antropomorfizzazione del territorio (il Piemonte proprio in questi giorni viene indicato come il maggior sviluppatore di nuove costruzioni) rende quasi impossibile la loro permanenza allo stato libero e perciò si deve dare atto che le autorità preposte hanno insistito con le iniziative incruente per catturare senza uccidere gli animali; proprio per questo, la conclusione di questa vicenda, non può che essere destinare il toro, o i due tori catturati, ad un rifugio dove continuare la vita in tranquillità.

enrico moriconi

enrico.moriconi@cr.piemonte.it

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