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A Vercelli l'“educazione sentimentale” al tempo dei social network

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

Le insidie di un uso smodato e narcisistico dei social network, la necessità di darsi tempo per instaurare relazioni basate su un’autentica conoscenza dell’altro, l’importanza di saper ascoltare sono stati alcuni dei temi portanti affrontati mercoledì 13 febbraio al Teatro civico di Vercelli durante il seminario di educazione sentimentale ed esercizio del pensiero dialogante, promosso dal Consiglio regionale attraverso la sua Consulta regionale dei Giovani.

Dopo Verbania, la tappa di Vercelli di questo innovativo progetto pilota, proposto per la prima volta in Italia, ha coinvolto alcune classi degli istituti superiori La Grangia e Faccio di Vercelli e l’istituto tecnico professionale Filos di Novara.

“L’obiettivo principale del seminario è quello di contrastare la violenza e la discrimazione dell’altro, agendo sulla prevenzione, sulla formazione degli adolescenti”, ha affermato il consigliere segretario Gabriele Molinari, delegato alla Consulta regionale dei giovani. “Siamo infatti convinti che temi delicati come la parità di genere, il rispetto di sé e dell’altro, la capacità di non temere e anzi di valorizzare le differenze, abbiano una valenza universale, che richiede di essere diffusa e condivisa a partire dai ragazzi e dalle ragazze, come essenziale tappa di crescita per la formazione di adulti equilibrati, sereni e responsabili”.

A sottolineare le fragilità e le ansie dei nativi digitali è stato il professor Paolo Ercolani, docente di filosofia dell’educazione dell’Università di Urbino, che ha descritto le insicurezze di una generazione sempre iperconnessa ma che sperimenta in realtà una solitudine e un' incapacità di porsi autenticamente in relazione con l’altro. Da qui è stata ribadita l’importanza di tornare “offline”, allo scopo di recuperare tempi e opportunità per vivere relazioni sentimentali e sociali in maniera consapevole e costruttiva.

La dottoressa Giuliana Mieli, filosofa e psicoterapeuta, ha poi sottolineato la rilevanza del mondo delle emozioni, che nell’ambito del pensiero filosofico occidentale sono state a lungo dimenticate, a causa della separazione ideale fra corpo e anima, fra materia e spirito. L’esperta ha ricordato come la sfera affettiva sia essenziale per la crescita e la maturazione dell’essere umano, dalla culla fino all’età adulta e come il riconoscimento del proprio sentire emotivo aiuti non solo nella formazione degli adolescenti ma migliori anche la qualità delle relazioni degli adulti.

All’incontro sono intervenute anche Maria Moccia e Daniela Mortara, assessore comunali all’Istruzione e alla Cultura della città di Vercelli.

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