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Un minuto di silenzio per Giovanni Bodo e Angelino Riggio

Tipologia articolo Comunicati stampa

Materia Enti locali

Data pubblicazione
Giovanni Bodo (a sinistra) e Angelino Riggio
Giovanni Bodo (a sinistra) e Angelino Riggio

L’Aula di Palazzo Lascaris ha commemorato due ex consiglieri regionali scomparsi nei mesi passati. Al mattino, prima dell’inizio dei lavori, il presidente Stefano Allasia ha ricordato Giovanni Bodo scomparso lo scorso 7 marzo a 86 anni, consigliere regionale nella sesta legislatura.Perito agrario, Bodo è stato direttore della Coldiretti dal 1986 al 1994, eletto consigliere regionale nel 1995, nella circoscrizione di Vercelli, nella Lista Forza Italia-Polo Popolare, ha ricoperto l’incarico di assessore all’agricoltura ed è stato componente delle commissioni Bilancio, Ambiente e Cultura. Allasia ha ricordato quanto Bodo fosse legato al vercellese, dove il settore agricolo stava iniziando a guardare un modo sempre più convinto alla promozione del territorio, si deve a lui la creazione dell'enoteca regionale di Gattinara.

In apertura dei lavori pomeridiani è invece stato ricordato Angelino Riggio consigliere regionale nella sesta e settima legislatura, venuto a mancare il 12 gennaio scorso, all’età di 76 anni. Laureato in medicina, figura nota nella città di Nichelino, dove aveva fondato l’Associazione Cultura Viva per promuovere iniziative culturali e sociali. Nel 1985 viene eletto consigliere comunale del P.C.I, quindi assessore, per due volte Sindaco di Nichelino, dal 1992 al 1995 e dal 2014 al 2015. In Consiglio regionale arriva nel 1995, nella lista Partito Democratico della Sinistra. Nella settima legislatura, è stato componente della commissione speciale XX giochi olimpici invernali 2006 e sport invernali.  Il presidente ha ricordato quanto Riggio fosse amante dei libri e della cultura, capace di essere idealista e al tempo stesso concreto.

A nome dell’Assemblea e prima di chiedere un minuto di raccoglimento, il presidente ha rinnovato le più sentite condoglianze alla moglie Gisella, alla sorella Rosi e al genero Alessandro.  

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Susanna De Palma