Tipologia articolo Comunicati stampa
Materia Sanità

"L’ospedale infantile ‘Cesare Arrigo’ di Alessandria genera una mobilità attiva del 30% soprattutto sulle specializzazioni di ortopedia e chirurgia pediatrica, a dimostrazione della professionalità dei nostri medici. Per questo abbiamo voluto un piano di riqualificazione che fosse consono a tale livello di eccellenza. La fine della ristrutturazione del nuovo blocco operatorio, di oltre 1000 metri, è stimata entro l’autunno 2026. Il secondo lotto di lavori, che riguarda la riqualificazione di locali e impianti, è oggetto di attenta valutazione per capire nei dettagli l’impatto sull’utenza”.
È quanto emerso dall’audizione in commissione Sanità, presieduta da Luigi Icardi, del direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria di Alessandria, Valter Alpe.
L’audizione è stata richiesta dal consigliere Domenico Ravetti (Pd), che nell’intervento introduttivo ha spiegato come “il Cesare Arrigo, interessato da questo importante intervento per un totale di oltre 26 milioni di euro, sia uno dei due ospedali infantili in Italia a non avere la sede in un capoluogo di regione. È un’eccellenza del nostro territorio che assiste i pazienti della zona sud del Piemonte”.
Davide Buzzi Langhi (Fi) ha chiesto notizie sul “nuovo macchinario di risonanza atteso da tempo” e sul futuro del reparto di neuropsichiatria.
“La nuova risonanza si incardina nel lotto 2 - ha spiegato Alpe - e ha avuto una fase molto complessa durante l’istruttoria. Ma ci siamo dati l’obiettivo preciso di assegnare attrezzature di diagnostica con criteri omogenei. Abbiamo ancora qualche problema su neuropsichiatria, che ha sofferto e sta in parte soffrendo nonostante incremento personale. Abbiamo recuperato due nuovi medici, ma qualche posto in più renderebbe più attrattivo il polo ospedaliero. Per questo stiamo cercando di chiudere definitivamente la partita dei gettonisti e l’aumento di personale strutturato sarà il modo migliore di fare il primo passo”.
Ravetti ha inoltre chiesto se ci siano studi su potenziali rischi di sicurezza, vista la prevista collocazione del nuovo ospedale generale a circa un chilometro di distanza, rischi che per Alpe “non sono oggetto della parte di programmazione che riguarda noi, ma richiedono una valutazione squisitamente clinica che compete ai professionisti”.
A domanda di Gianna Pentenero (Pd) su potenziali impatti negativi sui posti letto, Alpe ha specificato che “non sono previste riduzioni in neuropsichiatria, ambito che ha subito un forte incremento dopo la pandemia”.
In chiusura Icardi ha ribadito “l’importanza dell’ospedale di Alessandria per la zona sud del Piemonte. Le procedure, anche di utilizzo di fondi già destinati alla nostra regione, sono talvolta ‘borboniche’, ci auguriamo una semplificazione delle procedure in futuro”.