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L'urbanistica in Piemonte fra presente e futuro

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

“L’urbanistica in Piemonte: analisi e prospettive” è il titolo del convegno – che si è tenuto a Torino mercoledì 20 marzo, a Palazzo Lascaris (via Alfieri 15 – Sala Viglione) – organizzato dal Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con l’assessorato all’Urbanistica e con la Sezione Piemonte e Valle d’Aosta dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu).

L’iniziativa, rivolta prevalentemente ad amministratori, tecnici, studiosi e operatori della pianificazione e del governo del territorio, ha voluto porre l’attenzione sulle principali politiche urbanistiche e per la rigenerazione urbana messe in atto durante l’attuale legislatura.

I lavori hanno avuto inizio con l’intervento del presidente del Consiglio regionale Nino Boeti che ha ricordato: “In qualità di primo cittadino, mi sono dovuto occupare di pianificazione territoriale e di come lo strumento urbanistico venisse utilizzato per fare cassa ricorrendo ad espropri per la realizzazione di opere pubbliche a discapito dell’ambiente. Oggi non è più così e le tematiche ambientali sono al centro dell’azione politica”.

L’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia ha citato i più importanti provvedimenti urbanistici approvati nel corso della legislatura: il Piano paesaggistico regionale (PPR), il regolamento edilizio regionale e la legge sul riuso del suolo.

Nel suo intervento Elvio Rostagno (Pd) ha richiamato alcuni aspetti affrontati nei provvedimenti approvati quali la qualità urbanistica e quella degli edifici, la riduzione del consumo del suolo, delle tempistiche progettuali e dei contenziosi.

Per quanto riguarda gli obiettivi futuri Rostagno ha auspicato una maggiore coerenza tra gli strumenti legati alla pianificazione, da attivare attraverso il contenimento del consumo di suolo, riordinando e riorganizzando le normative per innovare, aumentare la flessibilità, ridurre i tempi e ottimizzare le procedure.

Carolina Giaimo – vice presidente e consigliera dell’Inu – ha parlato degli standard urbanistici intesi come laboratorio di riqualificazione urbana, progetti per ridisegnare lo spazio pubblico e processi per costruire spazi e aree verdi per il pubblico mentre Carlo Alberto Barbieri, presidente dell’associazione, ha evidenziato come la legislatura regionale sia stata caratterizzata da un contesto instabile dovuto alla mancata riforma costituzionale con il mantenimento di fatto delle materie concorrenti tra Stato e Regioni come la pianificazione territoriale e l’urbanistica.

La successiva tavola rotonda “Prospettive per il futuro” ha visto l’intervento di Nadia Conticelli (presidente della II Commissione), Silvana Accossato (presidente della V Commissione) e dei consiglieri Andrea Tronzano (FI) e Paolo Mighetti (M5s).

Conticelli (Pd) ha dichiarato che questa è stata una legislatura di riordino della materia che ha superato la “bulimia” normativa precedente mentre per Accossato (Leu) c’è bisogno di dotare i Comuni di nuovi strumenti urbanistici come quello sovra comunali.

Paolo Mighetti ha sottolineato come ad inizio legislatura si fosse sottovalutato la pianificazione urbanistica per le Comunità montane e collinari oltre che per i piccoli Comuni ma che nel corso della legislatura si sia cambiata direzione verso un nuovo concetto di pianificazione.

Andrea Tronzano si è detto favorevole ai costruttori e al mondo dell’urbanistica in quanto fautori  di posti di lavoro e ricchezza e ha posto l’attenzione sulla problematica dell’eccessica burocrazia dei controlli in materia, auspicandone la diminuzione.   

La seconda parte della tavola rotonda ha visto gli interventi di Giovanni Paludi (Direzione ambiente, governo e tutela del territorio della Regione Piemonte), Roberto Ripamonti (consigliere Inu) e Gianfranco Fiora (consigliere Inu e assessore all’urbanistica del Comune di Orbassano).

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