Tipologia articolo Comunicati stampa
Materia Agricoltura

Il processo di affrancazione dei terreni gravati da usi civici rappresenta una questione complessa che coinvolge aspetti legali, amministrativi e sociali.
Lo ha affermato Coldiretti Piemonte, in audizione in Terza commissione, dove il presidente ha sottolineato la necessità di affrontare le problematiche connesse a questo processo nell’ottica della presentazione da parte della Lista Cirio, ed eventualmente da altri consiglieri, di specifici emendamenti al disegno di legge di riordino dell'ordinamento regionale per l’anno 2025.
Per Coldiretti sono intervenuti Luciano Salvadori (direttore della Federazione interprovinciale Vercelli-Biella-Vco), Paolo Settone e i legali Alberto Savatteri, Chiara Roncarolo, Fausto Valdo e Maurizio Randazzo.
Come spiegato, gli usi civici sono diritti collettivi che permettono agli abitanti di una determinata comunità di godere di terreni o beni immobili appartenenti alla collettività stessa. Questi diritti, di origine antica, comprendono attività come il pascolo, il legnatico e la raccolta di prodotti del sottobosco. I beni soggetti a usi civici sono inalienabili, imprescrittibili e vincolati a destinazioni agro-silvo-pastorali. La Regione Piemonte ha regolamentato la materia attraverso la 29 del 2009, che disciplina la gestione, la tutela e la valorizzazione di questi beni.
L'affrancazione è il processo mediante il quale l'enfiteuta, colui che detiene il diritto di utilizzare il terreno, può acquisire la piena proprietà del fondo, liberandolo dai vincoli enfiteutici e dagli usi civici.
Come ribadito da Coldiretti, i terreni agricoli gravati da usi civici, possono rappresentare un ostacolo per gli agricoltori che desiderano investire in miglioramenti fondiari o accedere a finanziamenti, la presenza di questi vincoli può limitare la possibilità di utilizzare i terreni come garanzia per mutui o prestiti, frenando lo sviluppo agricolo locale.
Coldiretti richiede un approccio equilibrato che tenga conto dei diritti delle comunità locali, delle esigenze degli agricoltori e delle normative di tutela ambientale, e pur mantenendo intatto l’impianto normativo, auspica modifiche del canone enfiteutico, delle quote di affrancazione e dei tassi di successo nelle conciliazioni nei procedimenti extragiudiziali.
Per delucidazioni sono intervenuti gli esponenti di Fdi, Lega, M5s e Pd.
La presente comunicazione è mancante di virgolettati e nomi secondo quanto disposto dall’art.9 c.1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre elettorali e referendari.