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Il Consiglio regionale contro le mafie

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

La città di Novara ha accolto, giovedì 21 marzo, la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie. “Orizzonti di Giustizia Sociale - Passaggio a NordEst” è il titolo della XXIV edizione della manifestazione nata nel 1995, che il Piemonte ha scelto di celebrare a Novara, per non dimenticare quanti nel nostro paese hanno perso la vita per mano mafiosa.

La Giornata, organizzata da Libera, è stata realizzata con il patrocinio ed il contributo del Consiglio regionale del Piemonte, di Regione Piemonte, Comune di Novara, Fondazione Bpn, Fondazione Comunità Novarese e Camera di Commercio di Novara.

"Il potere delle mafie è un potere immediato, che facilmente si esercita su un popolo che ha paura perché non è unito da sentimenti di comunità e quindi è inconsapevole delle sue capacità, e preferisce abbandonarsi al silenzio e all’omertà. Ciò che può spezzare questa gabbia di connivenza è la parola. Dove il silenzio uccide, la parola può salvare. La parola è conoscenza, e la conoscenza apre nuovi orizzonti" ha dichiarato il vicepresidente della Commissione speciale d'indagine per la promozione della cultura della legalità, che ha rappresentato il Consiglio regionale del Piemonte.

Nella città a nord-est del Piemonte sono giunte tantissime persone da tutta la Regione, molti erano  studenti. Ma non solo. C’erano comuni cittadini, le tante associazioni aderenti a Libera, sindacati, rappresentanti delle Forze dell’ordine e delle istituzioni e anche alcuni parenti delle vittime.

Insieme hanno ricordato il lungo elenco dei morti innocenti delle mafie, per nome, per coltivare la loro memoria e chiedere che si faccia verità e giustizia.

I rappresentanti  della Regione Piemonte hanno partecipato alla lettura dei 1011 nominativi delle persone innocenti assassinate in Italia dalle organizzazioni mafiose.

Servitori dello Stato, giornalisti, magistrati, sindacalisti, sacerdoti, ma anche uomini, donne e bambini, assassinati dalle organizzazioni mafiose per la loro opera di contrasto, o vittime collaterali della loro violenza.

In questa edizione, rispetto a quella passata, sono stati inseriti oltre quaranta nomi, e due di questi sono piemontesi. Altre vite spezzate dalla mafia, negli anni Ottanta in Piemonte. Dopo oltre trent’anni trascorsi senza che per loro emergesse la verità e fosse fatta giustizia: sono stati ricordati Roberto Rizzi, ucciso nel 1987 in un bar di Torino dalla ‘ndrangheta per uno scambio di persona, e Walter Briatore, imprenditore di Roburent nel Cuneese, freddato anche lui a Torino nel 1988 per sbaglio in un regolamento di conti in via Monfalcone.

"In questa legislatura ci siamo parecchio impegnati, come Consiglio regionale e Regione Piemonte, in iniziative per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata, a cominciare dall'azione nell'ambito di Avviso Pubblico, la rete di enti locali che concretamente si impegnano per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. Importante è poi stata l'attività per la gestione dei beni confiscati, come il Castello di Miasino. Per preservare un territorio, una comunità dal tangibile rischio delle mafie esiste solo un’alternativa, ed è quella che tutti si prendano carico del compito di costruire giorno per giorno una società più pulita, più equa e più trasparente" ha conluso il vicepresidente della Commissione speciale d'indagine.

La rete di Libera in Piemonte - come è stato spiegato - ha scelto Novara per questo importante appuntamento, per non dimenticare, rinnovare l’impegno contro mafia e corruzione ed accendere i riflettori su un territorio di passaggio, quello novarese, crocevia di diversi interessi criminali.

Un’intera giornata, con il ritrovo allo Stadio Piola, per poi partire in corteo per le vie della città ed arrivare in Piazza Martiri della Libertà dove sono stati letti i nomi, collegandosi poi con Padova, città della manifestazione nazionale, per seguire in diretta le conclusioni di Don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Oltre alla marcia, i partecipanti hanno poi potuto approfondire la conoscenza di mafie e corruzione partecipando ai seminari pomeridiani, a spettacoli teatrali e alle attività di animazione in piazza.

  • La città di Novara ha accolto, giovedì 21 marzo, la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie.
  • “Orizzonti di Giustizia Sociale - Passaggio a NordEst” è il titolo della XXIV edizione della manifestazione nata nel 1995, che il Piemonte ha scelto di celebrare a Novara, per non dimenticare quanti nel nostro paese hanno perso la vita per mano mafiosa.
  • In Piazza Martiri della Libertà sono stati letti i nomi delle vittime, collegandosi poi con Padova, città della manifestazione nazionale, per seguire in diretta le conclusioni di Don Luigi Ciotti, presidente di Libera.

"Il potere delle mafie è un potere immediato, che facilmente si esercita su un popolo che ha paura perché non è unito da sentimenti di comunità e quindi è inconsapevole delle sue capacità, e preferisce abbandonarsi al silenzio e all’omertà. Ciò che può spezzare questa gabbia di connivenza è la parola. Dove il silenzio uccide, la parola può salvare. La parola è conoscenza, e la conoscenza apre nuovi orizzonti" ha detto Domenico Rossi, vicepresidente della Commissione speciale d'indagine per la promozione della cultura della legalità, che ha rappresentato il Consigòlio regionale del Piemonte.

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