Ho visto un lupo: un incontro tra mito e leggenda

Tipologia articolo Comunicati stampa

Materia Ambiente

Data pubblicazione
Al Salone del Libro per parlare del lupo
Al Salone del Libro per parlare del lupo

Il ruolo del lupo nella cultura popolare, da Cappuccetto Rosso alla lupa capitolina, fino alla sua recente ricomparsa nei boschi italiani e anche piemontesi, spesso oggetto di timori e malintesi: al Salone del Libro si è svolto, organizzato dal Consiglio regionale del Piemonte, l’incontro intitolato “Ho visto un lupo: un incontro tra mito e leggenda”, un evento promosso dal Garante per i Diritti degli animali della Regione Piemonte. L’obiettivo era quello di approfondire la conoscenza del lupo, animale affascinante e controverso, sospeso tra simbolismo mitologico e realtà naturalistica.

Hanno partecipato Ezio Ferroglio, professore dell’Università di Torino, e lo stesso Garante Paolo Guiso, figura istituzionale che tutela il benessere degli animali e promuove una corretta convivenza tra uomo e fauna selvatica.

Oggi in Piemonte sono censiti circa 1200 lupi, singoli e suddivisi in branchi. In Italia, secondo i dati disponibili, in un anno si sono verificati 19 attacchi all'uomo, perchè quasi sempre accompagnato da un cane e quindi nel tentativo di sottrarlo all'aggressione.

Il lupo non è un pericolo, ma un indicatore ecologico della salute dei nostri ambienti naturali”, ha sottolineato Ferroglio, ribadendo l'importanza dell'informazione e della prevenzione per evitare conflitti tra la fauna selvatica e le attività umane. Tra i temi affrontati, anche il ruolo dell’agricoltura sostenibile e delle buone pratiche per la protezione del bestiame.

Si è parlato di cosa fare per non incentivare i lupi a frequentare le zone abitate dall'uomo, come comportarsi se accidentalmente li si incontrano in zone boschive, in campagna o in zone urbane anche quando siamo in compagnia dei nostri animali, quando potrebbero sorgere problemi. Si è fatto inoltre cenno alle malattie dei lupi e di come evitarne la diffusione e anche delle cause di morte al fine di capire quali sono i comportamenti che potrebbero mettere in pericolo la loro sopravvivenza” spiega Guiso.

L’evento si è concluso con un messaggio chiaro: imparare a conoscere il lupo significa anche imparare a convivere con lui, riconoscendone il valore ecologico e culturale. In un’epoca in cui la biodiversità è sempre più minacciata, il ritorno del lupo rappresenta un invito alla responsabilità.

 

Gallerie multimediali

Ufficio Stampa

Nominativo

Mario Bocchio