Tipologia articolo Comunicati stampa
Per sentirsi parte di una comunità bisogna anche tener vive le tradizioni più antiche di una città e del Piemonte. Questo è stato uno degli argomenti emersi a Palazzo Lascaris nell’incontro odierno del presidente del Consiglio regionale del Piemonte e dei rappresentanti dell’Ufficio di presidenza, con le maschere della Città di Torino: Gianduja e Giacometta.
Nella delegazione della Famija Turinéisa, guidata dalla sua presidente Daniela Piazza, c’erano numerosi figuranti in abiti d’epoca per la tradizionale visita istituzionale, che al termine hanno inscenato La Monferrina, la più nota ballata piemontese.
La storica associazione dal 1926 ha promosso il rilancio delle figure di Gianduja e Giacometta, maschere che rappresentano per eccellenza la tradizione del Carnevale torinese.
Gianduja (Giovan d’la doja, Giovanni del boccale, con riferimento al suo “debole” per il vino) è nato ufficialmente nel 1808 ma deriva direttamente da un burattino del ‘700.
Quest’anno Gianduja è interpretato da Dario Geroldi, mentre al suo fianco troviamo ad accompagnarlo sua moglie Giacometta, interpretata da Tina Scavuzzo.