Tipologia articolo Comunicati stampa
Materia Lavoro

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (25 sì, 12 astenuti e 6 non partecipanti al voto) il Disegno di legge, presentato dall'assessore Elena Chiorino, per la definizione del nuovo sistema regionale per l'orientamento, la formazione professionale e il lavoro. Il Testo unico, di 65 articoli, semplifica la normativa accorpando in un unico provvedimento organico tutte le disposizioni in materia di lavoro, orientamento e formazione, con l'abrogazione totale di 11 leggi regionali e parziale di alcune leggi non settoriali.
Fra gli obiettivi perseguiti, ha spiegato Chiorino, ci sono quelli di rendere più efficace la “governance” integrata delle politiche e degli interventi in materia. Viene inoltre potenziata l’integrazione tra pubblico e privato, migliorata la qualità dei servizi attraverso la programmazione pluriennale anche dei risultati e vengono adeguate le norme regionali a quelle nazionali.
“Il testo definisce anche una visione per facilitare la programmazione. Diamo regole adeguate per garantire le migliori competenze possibili, creando opportunità per i cittadini” ha detto l’assessore.
Come ha sottolineato la maggioranza, oggi il Piemonte è tra le prime regioni in Italia a regolamentare le politiche per lo sviluppo delle competenze, l'occupazione e l’inclusione con un piano strategico integrato.
“Questa legge è stata l'occasione anche per un’importante semplificazione normativa. Inoltre è attenta alla dignità del lavoro e alla persona” ha spiegato Carlo Riva Vercellotti (Fdi).
A sostegno del provvedimento della Giunta si è anche espresso Paolo Ruzzola (Fi), che ha puntualizzato l’importanza di voler valorizzare l'Agenzia Piemonte Lavoro, ma anche l’apertura a soggetti diversi della formazione.
Durante i vari interventi sugli articoli e anche nelle dichiarazioni di voto, le forze di opposizione, pur apprezzando lo sforzo fatto, sono state critiche sull’impianto della proposta, temendo un eccesso di liberismo e le privatizzazioni.
In particolare Monica Canalis (Pd) ha parlato di “un testo privo di un reale impulso politico, con rischi di natura culturale e gestionale”, evidenziando come il bilancio della formazione in ambito regionale sia inferiore solo a quelli di sanità e trasporti.
Sulle posizioni critiche di Canalis anche Silvana Accossato (Luv), che ha ribadito la contrarietà all'inserimento del mondo profit per interventi formativi. Per Francesca Frediani (M4o-Up) è “importante il riferimento alla responsabilità sociale delle aziende: speriamo sensibilizzi sulla localizzazione dell'attività”. Anche per lei, l’aspetto più critico è l’ingresso degli enti profit nel sistema, con la qualità della formazione che potrebbe risentirne.