Tipologia articolo Comunicati stampa
Materia Cultura
Il Drapò del Piemonte, un emblema storico di grandissimo valore, compie quest'anno 600 anni. Per celebrare questo importante anniversario, l’Associasion Festa del Piemont al Còl ëd l’Assieta, il Museo nazionale del Risorgimento di Torino e l’associazione culturale Linguadoc, in collaborazione con il Consiglio regionale del Piemonte, proprio nel giorno di San Valentino, lanciano la campagna "Drapò 600 anni d'amore".
Il Drapò, nato il 15 agosto 1424, è uno delle insegne territoriali più antichi d'Italia. Questo simbolo rappresenta la storia, la cultura, il senso di appartenenza e l’identità stessa del Piemonte. Ha attraversato secoli di storia e testimoniato numerosi eventi, diventando un emblema di unità e di comunione per tutti i piemontesi. La campagna "Drapò 600 anni d'amore" prevede un programma fitto di iniziative: conferenze, concerti, pubblicazioni dedicate e performance artistiche, che avranno come filo conduttore l'amore per il Piemonte e per la sua storia. Per partecipare alle singole iniziative occorrerà prenotarsi mandando una mail a partecipa.eventi@cr.piemonte.it
“La Campagna "Drapò 600 anni d'amore" - dichiara il presidente del Consiglio Stefano Allasia - è un'occasione unica per celebrare un simbolo così significativo per il Piemonte. È un invito a riscoprire il nostro patrimonio storico e culturale, a riappropriarci delle nostre radici e a trasmettere alle future generazioni l'amore nutrito per la nostra terra. Per questo non c’era occasione migliore che la giornata di san Valentino per dare il via alle celebrazioni”.
Cenni storici sul Drapò. Lo stemma di Savoia con il lambello azzurro compare nel 1424, quando il duca Amedeo VIII conferisce al figlio Amedeo junior il titolo di Principe di Piemonte, che designa da subito l’erede al trono e individua per la prima volta un territorio ben preciso che si estendeva, più o meno, da Aosta a Nizza e comprendeva le attuali province di Torino, Vercelli e Biella. Lo stemma rosso alla croce d’argento indicava, nel Medioevo, le famiglie alleate con l’Imperatore (Novara, città imperiale, alza infatti la stessa arme), mentre il lambello azzurro – una sorta di rastrello con tre denti – è la sintesi grafica dei nastri frastagliati appesi all’elmo dei primogeniti. L’azzurro del Drapò, un’innovazione recente, richiama il colore dinastico dei Savoia dal XIV secolo, a sua volta derivato dalla devozione mariana.
Dichiarazioni
Dichiarazioni
“Dopo la felice esperienza dello scorso luglio sull’Assietta, dove si è celebrata la prima Festa del Piemonte nuovamente ufficiale, abbiamo ritenuto necessario ricordare e onorare, insieme con il Consiglio regionale, il nostro simbolo più amato, la bandiera che ha colorato il Colle sin dalle prime edizioni della Festa, intorno agli anni Sessanta del ‘900”. Così ha dichiarato Enrico Tenivella, presidente dell'Associassion Festa del Piemont al Col ed l'Assietta, che ha voluto sottolineare “la qualità elevatissima e l’originalità delle iniziative che racconteranno il Drapò e la sua storia e che uniranno in un ideale legame il passato della nostra Regione e le aspettative per un futuro che saprà custodire e alimentare le belle memorie della nostra Terra”.
“È un bel traguardo oggi poter rendere ufficiale un riconoscimento legato alla mia terra d’origine: il Piemonte - ha sottolineato l’autore e regista Giulio Graglia - Sin dai miei esordi professionali, ho cercato di valorizzarne al massimo il ricco patrimonio culturale ed artistico, con rispetto e passione. Grazie al Consiglio regionale del Piemonte che ha siglato questa nuova pagina della nostra storia. Proprio in omaggio a questa Storia abbiamo organizzato due giornate di Stati generali della cultura piemontese al Circolo dei lettori. La prima giornata sarà dedicata alla storia e alla lingua piemontese. La seconda alla letteratura, al teatro, al cinema, alla musica e all'arte. Per terminare, la sera, uno spettacolo di teatro e musica per omaggiare autori, scrittori e musicisti piemontesi e un premio speciale alla carriera per Susanna Egri”.
“Il 17 marzo, in occasione della Giornata dell’Unità d’Italia, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano presenta, accanto all’apertura straordinaria dell’Aula della Camera del Parlamento Subalpino, l’iniziativa “Dal Drapò al Tricolore”, un momento di immersione nella grande stagione risorgimentale - ha ricordato Luisa Papotti, presidente del Museo nazionale del Risorgimento di Torino - Attraverso canti e musiche, suonate dal vivo, si potrà vivere l’emozione unica di entrare nel cuore della Storia, e scoprire come proprio il Piemonte, la cui secolare insegna celebriamo quest’anno, è stato il motore della stagione risorgimentale che ha portato all’Unità d’Italia e ha accompagnato la storia del nostro paese fino ai giorni nostri”.
Michele D'Andrea, divulgatore storico, ha definito le iniziative intorno al Drapò “un vero atto d’amore verso il simbolo di una terra che ha dato molto all’Italia e che merita di essere celebrato con un programma non scontato, ricco di spessore ma capace di toccare le corde della ragione e del cuore. È questo lo spirito con cui abbiamo lavorato a tre importanti momenti: la pubblicazione di un libro dedicato al Drapò, scritto insieme con Enrico Ricchiardi e pubblicato dal Centro Studi Piemontesi, un grande concerto “popolare” che racconterà, attraverso la storia e la musica, sei secoli del Piemonte e, infine, una grande rassegna di gruppi storici e folcloristici a Venaria Reale. “Tre appuntamenti legati fra loro - ha concluso - per raccontare lo spirito autentico di una terra che non smette di affascinare e sedurre.”
Gallerie multimediali
Foto conferenza stampa Drapò 600 anni d'amore
- Allegati
- Il Programma delle iniziative
- Locandina presentazione del libro El Drapò 21 febbraio
- Locandina Concerto popolare conservatorio 26 febbraio