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Ddl riordino, 6 emendamenti di Giunta e 22 dai commissari

Tipologia articolo Comunicati stampa

Materia Affari istituzionali

Data pubblicazione
Previste le concessioni di valorizzazione per i beni regionali
Previste le concessioni di valorizzazione per i beni regionali

È iniziato, in prima Commissione presieduta da Roberto Ravello, l’esame del Ddl  “Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2025”. Sul testo al momento sono stati presentati 22 emendamenti dai commissari e 6 dalla Giunta.

L’assessore Gianluca Vignale ha brevemente elencato gli emendamenti presentati dall’esecutivo regionale: “Due sono sull’Ambiente, la sostituzione di un allegato; un altro, su indicazione dell’assessore Andrea Tronzano, riguarda la commissione regionale per la cooperazione. Ce n’è poi uno di Matteo Marnati che attribuisce al personale della conferenza d’ambito regionale lo stato giuridico economico del personale regionale. Un emendamento di Marco Gallo è un incentivo per rispettare i tempi nell’approvazione dei piani intercomunali. Poi uno di Marco Gabusi sulla legge Taxi e Ncc: prevede che qualora un possessore di Ncc trasferisca la propria licenza in un’altra provincia, lo possa fare superando un esame”.

Il vicepresidente Daniele Valle (Pd) ha quindi chiesto di organizzare i lavori anche della discussione generale. “Ho visto che si riscrivono le norme sull’artigianato, ci sono molte novità in edilizia, ambiente: è importante parlarne con gli assessori interessati”. La richiesta è stata accolta da Ravello e dalla Commissione: “Credo che ci si possa dire tutti d’accordo”, ha detto il presidente della prima, prefigurando sedute con Tronzano, Gallo, Marrone e Marnati.

Alice Ravinale (Avs) ha aggiunto: “Ci sono anche modifiche sulla normativa di accesso alle case popolari e sappiamo che sarà un tema oggetto di ampie discussioni. Sarebbe utile parlarne con l’assessore Maurizio Marrone”.

Vignale ha quindi illustrato gli articoli dal 47 al 51 sul patrimonio, che lo riguardano direttamente: “Partiamo dal presupposto che la Regione Piemonte non ha una vera e propria legge sul patrimonio, quindi al momento non abbiamo la possibilità di cedere tra i 12mila mappali delle proprietà regionali, anche un piccolo pezzo di terreno che per noi è piccolo e inutilizzato. Con questa modifica rendiamo possibili le cessioni”.

“Questi articoli – ha proseguito – introducono anche le concessioni di valorizzazione: l’amministrazione regionale può prevedere che per esempio in un lotto di Stupinigi non intervenga l’amministrazione per il restauro, ma si faccia un piano di consistenza, lo si metta a gara, si individui un privato e il privato, anche rispetto alla spesa che deve sostenere, presenti una proposta economica. Tutto ciò, mantenendo la proprietà dei beni alla Regione”.

L’articolo 51, "in qualche modo sollecitato dalle Università e dal Politecnico", riguarda la cosiddetta progettazione in Bim (Building Information Modelling). “Non dobbiamo correre il rischio di avere parametri diversi da un progetto all’altro, quindi si prevede di individuare una modalità di catalogazione unica, non solo per il patrimonio regionale, ma utile per tutto il sistema pubblico”.

Ravinale ha sottolineato l’importanza della mappatura e Vignale ha risposto che, pur esistendone già una, si sta iniziando un lavoro di nuova mappatura con il Politecnico di Torino, anche attraverso i satelliti.

L’assessore, in chiusura, ha ricordato che gli articoli dall’1 all’11 del Ddl sono “impegni istituzionali, cioè impegni presi con il governo per evitare impugnative alla Corte Costituzionale”. Ravello ha fatto notare che questo pacchetto di articoli non è emendabile e Vignale ha concordato, “perché si tratta di precise richieste dei ministeri”. Sul punto sono intervenuti Silvio Magliano (Lista Cirio) e Fabio Isnardi (Pd).

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