Tipologia articolo Comunicati stampa
Gli algoritmi influenzano davvero l'opinione pubblica e i comportamenti sociali? Il potere sarà nelle mani di chi detiene quantità enormi di dati?
Sono alcune delle questioni discusse durante il dibattito "Big Data e società digitale", ospitato nella Sala Argento e moderato dal presidente del Corecom Alessandro De Cillis.
"Non esiste alcuna evidenza scientifica che ci dica che i comportamenti di voto siano direttamente influenzati da internet e dai social media - ha spiegato il direttore dell'Osservatorio della Comunicazione pubblica e politica dell'Università di Torino, Cristopher Cepernich - altra questione è dire che atteggiamenti e opinione pubblica ne subiscano in qualche modo l'influenza".
Juan Carlos De Martin, docente del Politecnico di Torino, si è concentrato maggiormente sugli aspetti legati ai dati: "Parlare di big data è diverso dal parlare di social media. Oggi Facebook è diventato un potentissimo aggregatore di contenuti che non esisterebbero se non ci fosse internet. Il grande lavoro da fare oggi è sulla consapevolezza degli utenti che utilizzano queste piattaforme. Dovremmo, inoltre, pretendere maggior trasparenza da parte delle big tech sull'utilizzo che viene fatto dei dati degli utenti".
Per Tarcisio Mazzeo, caporedattore del Tg3 Piemonte, "il lavoro del giornalista è quello della verifica costante delle fonti di fronte a un'opinione pubblica sempre più disorientata dal flusso massiccio di informazioni".
Una riflessione condivisa da Filippo Lucci, presidente del coordinamento nazionale dei Corecom: "I dati ci aiutano a prendere decisioni più consapevoli, ma abbiamo bisogno di competenze e professionalità in grado di orientarsi in questo mondo".
In conclusione Antonio Nicita, commissarrio Agcom, ha sottolineato come "i nostri comportamenti quotidiani alimentino gli algoritmi, che trasformano le informazioni per stimolare la pubblicità online. In prospettiva, le piattaforme ambiscono a diventare esse stesse il mercato. Dobbiamo introdurre regole che non smontino l’intuizione inziale del web come luogo di libertà".
Gallerie multimediali
Salone del libro - Diritti per crescere
