Tipologia articolo Comunicati stampa
È stato approvato a maggioranza dall’Aula il Piano regionale per la qualità dell’aria: è lo strumento per la programmazione, il coordinamento e il controllo in materia di inquinamento atmosferico, finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente.
Principali obiettivi del Piano sono: rientrare nei valori limite nel più breve tempo possibile, anche in sinergia con le misure nazionali, per gli inquinanti che oggi superano i valori limite su tutto il territorio piemontese o in alcune zone e agglomerati (particolato atmosferico Pm10 e Pm2,5, biossido di azoto NO2); preservare la qualità dell’aria nelle zone e nell’agglomerato in cui i livelli degli inquinanti siano stabilmente al di sotto dei valori limite, mantenendo o riducendo ulteriormente le concentrazioni degli inquinanti.
Tra gli strumenti previsti per migliorare la qualità dell’aria, c’è la rilevazione periodica dei dati delle misure di Piano e della qualità dell’aria; l’inventario regionale delle emissioni in atmosfera; lo sviluppo degli strumenti a supporto della valutazione delle qualità dell’aria attraverso la rete di rilevamento; la modellistica; la programmazione e predisposizione degli strumenti, delle normative e degli indirizzi regionali per il risanamento atmosferico; l’attività di comunicazione e di informazione in materia di risanamento atmosferico rivolta ai cittadini e ai soggetti coinvolti.
All’interno del Piano, dopo il parere favorevole espresso dal Consiglio delle autonomie locali (Cal), sono stati definiti quarantasette ambiti di intervento sulle aree riguardanti l’agricoltura, l’energia, l’industria, i trasporti, la riqualificazione urbana e la comunicazione.
Nella formulazione definitiva del documento, si è tenuto conto delle osservazioni pervenute da soggetti pubblici e privati, sia attraverso le audizioni suddivise per categoria svoltesi in Commissione sia attraverso incontri pubblici che si sono tenuti in varie province piemontesi.
Nel corso della discussione generale è intervenuto l’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia che ha illustrato il complesso e duraturo iter del Piano: “Si tratta di un documento importante e strategico e che ci ha portato ad azzerare una procedura d’infrazione rilevata dall’Ue così come quelle sulle acque reflue, aree protette e bonifiche”.
Roberto Ravello (Fratelli d’Italia) ha convenuto circa il buon lavoro compiuto dal punto di vista tecnico degli uffici regionali, mentre ha indicato l’Esecutivo come responsabile del ritardo per la realizzazione del Piano, “che è sprovvisto di risorse”.
Silvana Accossato (Leu), presidente della Commissione Ambiente ha dichiarato che “la realizzazione del Piano è un punto di arrivo importante avendo trovato il giusto equilibrio secondo possibilità reali. La durata pluriennale consente di avere una prospettiva per conseguire risultati anche attraverso nuove forme di finanziamento”.
Per i consiglieri del Movimento 5 stelle il Piano è un provvedimento necessario e urgente, come ha detto Federico Valetti, ma si rende necessario un radicale cambiamento di strategia rispetto ai combustibili, ha dichiarato Gianpaolo Andrissi. Sono intervenuti anche Giorgio Bertola, Mauro Campo e Davide Bono.
Per il Pd Nadia Conticelli ha posto in evidenza come “i provvedimenti contenuti nel Piano possano essere di miglioramento della qualità della vita ma con interventi strutturali di risanamento”, mentre Antonio Ferrentino ha ricordato “l’importanza del lavoro svolto in Commissione Ambiente per pervenire a numerose nuove normative ambientali”.
Andrea Tronzano (FI) ha richiesto se sia possibile affidare il compito di raccolta dei dati a un soggetto indipendente terzo per l’ottenimento di cifre reali e imparziali.
Dei quarantotto emendamenti presentati, non sono stati accolti quelli che prevedevano stralci di misure, perché ogni misura ha risultati numericamente accertati. Accolti tutti gli altri.
Collegati al provvedimento, sono stati approvati due atti d'indirizzo prima della votazione finale del disegno di legge.
Il primo, a firma Silvana Accossato (Leu), impegna la Giunta a prevedere nei piani stralcio attuativi del Piano la valorizzazione all'uso di protocolli di certificazione volontaria del livello di sostenibilità degli interventi di conservazione, riqualificazione, recupero e integrazione di edifici con diverse destinazioni d'uso come da normativa e al loro inserimento sulla tutela e uso del territorio.
Il secondo, primo firmatario Alfredo Monaco (Rete Civica) impegna la Giunta a valutare l'opportunità di inserire nelle fasce di esenzione i veicoli ad alimentazione dual fuel o mixed fuel.