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Al via la discussione sul ddl aree naturali e biodiversità

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

“Le aree naturali che insistono sul principale fiume italiano confluiranno in un unico ente di gestione che prende il nome di Parco del Po piemontese”. È questa la principale novità contenuta all’interno del disegno di legge – sottolineata dal relatore di maggioranza Antonio Ferrentino (Pd) – che prevede modifiche cartografiche e normative al testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità.
Una volta approvata, la legge riunirà sotto un’unica gestione gli attuali parchi del Po torinese e delle province di Vercelli e Alessandria, con il coinvolgimento di cinquantatre Comuni. Il ddl rivede inoltre i confini e la gestione di numerose aree protette regionali.

Per Mauro Campo (M5s) co-relatore di maggioranza "l’intervento legislativo realizza l’obiettivo di ampliare e razionalizzare il sistema delle aree protette apportando importanti innovazioni. Viviamo un’epoca di profonda compromissione della natura e degli ecosistemi, la tutela ambientale dev’essere tema centrale delle attività umane. Per questo è importante la corretta gestione delle aree boschive vista la loro preziosa funzione”. 

L’altro relatore di minoranza, Gian Luca Vignale (Msn), si è detto contrario a modificare ulteriormente la legge regionale che ha già subito sostanziali variazioni nel corso degli anni: “All’interno delle aree protette sarà vietata l’attività venatoria, l’apertura di nuove attività estrattive, la movimentazione terra, la realizzazione di strade, la presenza di discariche, mentre la Regione, con l’applicazione degli aiuti in de minimis e le scarse risorse da destinare alle Province non sarà in grado di rimborsare alcun danno”.

Durante la discussione generale sono intervenuti i consiglieri Giorgio Bertola e Gianpaolo Andrissi (M5s) che si sono detti soddisfatti del provvedimento, chiedendo di prestare attenzione al potenziale depauperamento della fauna e flora esistenti e all’importanza dei corridoi ecologici all’interno delle aree protette.

Silvana Accossato (Leu) ha sottolineato come il provvedimento vada ad accogliere le richieste provenienti dal territorio: “Per quanto riguarda il Parco del Po piemontese, l’unificazione va fatta con cura, prestando attenzione agli organici, razionalizzando e ridefinendo l’organizzazione”.

Gianna Gancia (Lega Nord) contraria all’iniziativa legislativa ha affermato che “si doveva considerare l’ipotesi di un confronto preventivo con le categorie che vivono e investono sul territorio”.

Andrea Fluttero (FI) ha ricordato la necessità di promuovere delle politiche ambientali complessive, affinchè il Piemonte possa richiamare, con risorse adeguate, turisti provenienti dall’Europa del Nord o da oltre oceano.

Al termine della discussione generale, il Consiglio ha stabilito che l’esame del ddl proseguirà nelle prossime sedute.

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