Tipologia articolo Comunicati stampa
"Non mostratemi la sontuosità dei vostri palazzi e l’ampiezza delle vostre piazze, ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una nazione”. Con questa citazione, attribuita a Voltaire, ha preso il via questo pomeriggio l’incontro formativo che il garante regionale dei detenuti Bruno Mellano ha svolto con una sessantina di studenti degli Istituti Lagrangia di Vercelli e Pascal di Giaveno (To) che si preparano a diventare Ambasciatori del Consiglio regionale del Piemonte.
Mellano ha esordito spiegando loro di occuparsi “non solo dei detenuti, ma anche delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale quali l’esecuzione penale esterna svolta attraverso gli arresti domiciliari, l’affidamento ai servizi o l’inserimento in progetti di riabilitazione”. “In questo momento – ha aggiunto – i detenuti nelle 189 carceri italiane sono circa 53.000, e 105.000 le persone in esecuzione penale esterna”.
Incalzato dalle domande degli allievi ha osservato, tra l’altro, che “è necessario prevedere percorsi di reinserimento dei detenuti nella società attraverso la formazione e il lavoro per evitare il più possibile casi di recidiva, che in Italia toccano un tasso pari al 70%”. A tal proposito, ha menzionato “due importanti progetti sostenuti dalla Regione: la legge sui cantieri di lavoro, che aiuta i detenuti a imparare un lavoro e i Comuni a ottimizzare la gestione del verde pubblico, e il servizio 'Sportello lavoro in carcere' che prevede il ‘bilancio di competenze’ per individuare e valorizzare caratteristiche, interessi e potenzialità dei detenuti e l'attivazione di tirocini lavorativi”.
Interrogato sul carcere al tempo del Covid Mellano ha ricordato il recente focolaio nell’Istituto di Asti, sottolineando che “il carcere è una struttura chiusa, ma solo su tre lati, poiché il personale che vi lavora entra ed esce ogni giorno e può, inavvertitamente, contribuire alla diffusione del virus” e auspicato “la vaccinazione in tempi rapidi dell’intera comunità penitenziaria”.
Alla luce di quanto appreso nel corso dell’incontro e delle loro ricerche, gli studenti realizzeranno un progetto che potrà dare loro la patente di Ambasciatori del Consiglio regionale. In particolare, gli allievi della III Liceo classico e della III Liceo economico-sociale dell’Istituto Lagrangia di Vercelli approfondiranno rispettivamente i progetti intitolati “Dare la vita per i diritti umani” e “Diritti umani, personalità giuridica, detenzione e punizione”, mentre la multiclasse del triennio dell’Istituto Pascal di Giaveno (To) rifletterà sul tema “Matto chi? Relazione tra follia e detenzione”.
Rivolta agli allievi del triennio delle scuole superiori, l’iniziativa Ambasciatori del Consiglio regionale, che ha visto il Consiglio regionale del Piemonte quale prima Assemblea legislativa italiana a proporla, rientra nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) e consente di acquisire crediti formativi.