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Variante alla 460 del Canavese: pro e contro in Commissione

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

Se ne parla da 40 anni ma nel Canavese la variante alla ex strada statale 460 non è ancora realtà: recentemente la Regione ha stanziato 200mila euro per rivedere a aggiornare l’ultimo progetto che risale al 2014. Questa mattina in Commissione Trasporti, presieduta da Mauro Fava, sono state presentate ai consiglieri regionali le ragioni di chi è contro e di chi è a favore dell’opera.

Durante la prima audizione sono intervenuti i rappresentanti del “Comitato per la realizzazione della variante alla ex statale 460: Lombardone Front Salassa e Ponte Preti” Fabrizio Rosboch e Stefano Serena. I membri del Comitato, composto da 22 Comuni e circa 140 aziende della zona, sostengono che la costruzione della variante sia necessaria per agevolare il traffico di mezzi pesanti legati alle imprese del distretto metallurgico canavesano (che produce il 10% dell’acciaio in Europa e genera 1 miliardo di euro del Pil nazionale).

Di opinione opposta i rappresentanti della Coldiretti Torino, ascoltati dalla Commissione nella seconda audizione: Silvia Marchetto e Gianluigi Surra. Gli imprenditori agricoli della zona sostengono che l’opera così come progettata finora danneggerebbe in maniera irreparabile i molti terreni agricoli del Canavese, propongono invece un tracciato differente della variante che non interessa le zone agricole coltivate ma passa su aree incolte e prevede l’adeguamento di strade già esistenti, con un risparmio del suolo ed un minore inquinamento soprattutto nei centri urbani.   

Per chiedere chiarimenti ai rappresentanti delle due tesi sono intervenuti i consiglieri: Mauro Fava e Gianluca Gavazza (Lega) e Ivano Martinetti (M5s).

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Federica Calosso