Referendum su sperimentazioni pubblico-private in Sanità, punto all'Odg sospeso

Tipologia articolo Comunicati stampa

Materia Sanità

Data pubblicazione
L'ospedale di Settimo Torinese
L'ospedale di Settimo Torinese

Il Consiglio regionale presieduto da Davide Nicco, a maggioranza, ha sospeso il punto all’ordine del giorno “Determinazioni in merito alla valutazione di ricevibilità e ammissibilità di un’istanza per la promozione di un referendum abrogativo” per l’abrogazione della legge regionale 1/2012, che riguarda le sperimentazioni pubblico-private di strutture sanitarie, in "Sostituzione dell’articolo 23 della legge regionale 23 maggio 2008”.

La seduta pomeridiana si è aperta infatti con la richiesta da parte di Roberto Ravello (Fdi) per sospendere il punto. Nel suo intervento, Ravello ha fatto riferimento a quanto detto dall’assessore Gianluca Vignale nell’incontro con i sindacati svoltosi in mattinata: “La Giunta regionale – ha annunciato – visto il quesito e considerata la vigente legge dello Stato, ha preso la decisione di abrogare l’articolo 23: perché il referendum, anche qualora celebrato, rischierebbe di essere inefficace e la legge nazionale 502 del 1992 continuerebbe a permettere queste sperimentazioni di gestione pubblico-privata di specifiche strutture sanitarie. Abrogando l’articolo, diventa inutile fare un referendum per eliminarlo”.

Alice Ravinale (Avs) si è opposta alla sospensione, perché “non c’è alcuna ragione logica per non votare quel punto all’Odg, se poi l’articolo sarà abrogato vedremo”.

Sarah Disabato (M5s) ha aggiunto che “di fronte ai sindacati la maggioranza ha sostenuto che non ci sarebbero stati problemi a discutere la questione, invece il primo intervento è per sospendere il punto sull’ammissibilità del referendum”.

Silvio Magliano (Lista Cirio) ha ribattuto: “Se il comitato chiede un referendum per abrogare una norma e la giunta si impegna ad abrogarla, mi pare che sia una risposta adeguata. Non si può intervenire sulla norma nazionale, ma quella di abrogare l’oggetto del contendere è una risposta rapida alla domanda posta dal comitato promotore”.

Daniele Valle (Pd), invece, ha affermato che: “dare il via libera oggi a questo referendum non significa che la Giunta non possa nei giorni successivi abrogarla. Non si aggiunge un euro di costo, né un giorno di lavoro. A meno che questo Pdl non intenda contenere altro, oppure pensiate di non stare nei tempi”.

Carlo Riva Vercellotti (Fdi) ha ricordato che “il referendum è per abrogare la legge del 2012, passata senza voti contrari. Sostituisce quella del 2008, voluta dagli stessi partiti che siedono a sinistra, che hanno proposto l’articolo 23, richiamando il decreto del 1992. Hanno autorizzato specificamente la cooperativa Frassati per gestire l’ospedale di Settimo e sarebbe interessante capire cosa sia successo in questi 15 anni a Settimo. Il centrodestra votò contro questa norma”.

Paolo Ruzzola (Fdi): “L’obiettivo del referendum è la norma, oppure fare un referendum a tutti i costi? Sappiamo che la democrazia ha dei costi, questo referendum non costerebbe meno di 30/35 milioni, quindi ritengo che concedere una settimana alla Giunta per abrogare esattamente l’articolo che si vuole impugnare è il minimo che possiamo fare”.

Vittoria Nallo (Sue) ha concluso il dibattito: “Come opposizione siamo contrari alla sospensione, perché non ci permette di aprire una discussione su un tema così importante come la Sanità. Per questo chiedo di poter procedere, perché una volta che l’Aula avrà deciso, la Giunta sarà libera di abrogare o non abrogare la norma in questione”.

 

 

 

 

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