Tipologia articolo Comunicati stampa
Materia Ambiente
Le piste forestali, vale a dire viottoli e stradine tracciati all’interno dei boschi, potrebbero essere gestiti direttamente dai Comuni. È stato detto in quinta Commissione, presieduta da Angelo Dago, dove si è svolta la discussione generale sulla proposta di legge che intende modificare le norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell’assetto ambientale.
Il presidente ha infatti chiesto un tavolo informale di lavoro con l’assessorato sui vari temi toccati dalla Pdl e, in particolare, “sul trasferimento delle competenze ai Comuni nella gestione delle piste forestali”.
Silvana Accossato (Luv) si è detta “preoccupata per la sostenibilità ambientale delle deroghe, previste dal testo, a favore di manifestazioni motoristiche in percorsi fuoristrada”, oltre che per la reale capacità di gestione dei piccoli comuni di tematiche così delicate.
Carlo Riva Vercellotti ha chiesto di completare l'articolato con una norma che "richiami le finalità della legge e promuova una semplificazione delle leggi regionali che regolano l’accessibilità alle strade e piste ad uso agro-silvo-pastorale e sui percorsi fuoristrada."
Secondo Valter Marin (Lega) la proposta in discussione è necessaria per aggiornare la legge del 1982, sebbene rimanga una buona legge in un ambito complesso e delicato. È importante dare più autonomia di scelta ai singoli comuni per responsabilizzarli sulle scelte di un territorio che ben conoscono.
Federico Perugini (Lega), primo firmatario del provvedimento, si è dichiarato disponibile a lavorare sugli emendamenti, tenendo conto delle osservazioni arrivate dalle consultazioni, dal Cal e dall’assessorato. “Vogliamo un testo di buon senso per contemperare la tutela del territorio e l’autonomia dei Comuni, evitando il rischio di impugnativa”.
Sono stati nominati relatori del provvedimento Perugini, Accossato e Sean Sacco (M5s).