Iniziato in Aula il percorso della legge sulla semplificazione edilizia

Tipologia articolo Comunicati stampa

Data pubblicazione

Con la discussione generale sul testo, inizia il confronto in Aula sulla proposta di legge 125 in materia di semplificazione edilizia e urbanistica. Il testo, presentato dal consigliere Valter Marin (Lega), e approvato la settimana scorsa dalla Commissione Urbanistica dopo 16 sedute, rivede le norme per il riuso edilizio, le ristrutturazioni, l'utilizzo dei rustici, dei locali sottotetto e di interrati e seminterrati, la delocalizzazione dei fabbricati costruiti in aree a rischio idrogelogico, le competenze dei Comuni.  

Nella discussione sono intervenuti i relatori di maggioranza Valter Marin (Lega) e Paolo Ruzzola (Fi) e i relatori di minoranza Maurizio Marello (Pd), Ivano Martinetti (M5s) e Francesca Frediani (M4o). 

Marin ha presentato in Aula i contenuti e lo spirito della nuova legge: "Si tratta di una norma che modifica e semplifica le leggi 16/2018 e 13/2020 integrandole con la definizione data dallo Stato sulla 'ristrutturazione edilizia' e comprendendo anche la demolizione e il trasferimento delle cubature. Abbiamo previsto alcune premialità e norme di semplificazione rispetto ai piani regolatori comunali. Questa legge darà la possibilità di recuperare vecchi immobili anche montani, sottotetti e seminterrati. Sono provvedimenti che migliorano l’efficienza energetica degli edifici da ristutturare”. Paolo Ruzzola ha sottolineato come "questa legge sia una risposta efficace e urgente ai tempi lunghi attuali per ottenere la cantierabilità dei lavori. Così si garantisce la competitività del nostro territorio". 

Primo tra i relatori di minoranza è intervenuto Maurizio Marello: "Queste norme vanno a incidere su cose delicate: altezze, interrati seminterrati, sottotetti e arriva a dire che tutti sono recuperabili, anche in deroga ai piani regolatori approvati. Questa non è vera semplificazione, sembra di tornare agli anni '50 - '60 in cui i piani regolatori non c'erano e generati i disastri ambientali che vediamo ancora oggi. Come possiamo promuovere i territori Unesco e poi permettere disastri con il cemento ovunque?". Dello stesso avviso Ivano Martinetti: “Modificate le norme approvate solo quattro anni fa da tutte le forze politiche. Questa legge ha problemi di incostituzionalità e sforamento delle competenze dei sindaci che rischiano di trovarsi in situazione di grave incertezza. Abbiamo depositato molti emendamenti per migliorarla". La consigliera Francesca Frediani ha sostenuto: "Abbiamo fatto un grande lavoro in Commissione ma cercheremo di modificare ancora il testo in aula. Si concedono troppe deroghe e premialità che porteranno a una nuova cementificazione, così non si liberano i territori, soprattutto in montagna. Dovremmo cercare di rendere le norme il più possibile chiare e non fraintendibili, non omettere i controlli. Inoltre è mancato l’indirizzo politico della Giunta". 

Dopo i relatori sono intervenuti in discussione generale i consiglieri di maggioranza: Alberto Preioni (Lega), Paolo Bongioanni (FdI), Matteo Gagliasso (Lega) e di opposizione Alberto Avetta (Pd), Marco Grimaldi (Luv), Domenico Ravetti (Pd), Sean Sacco (M5s).

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