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Materia Affari istituzionali
Il 26 gennaio si è insediato il nuovo Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà. Nominato con decreto del Presidente della Repubblica su indicazione del Governo, sentiti i pareri di Camera e Senato, è costituito da Felice Maurizio D’Ettore, Irma Conti e Mario Serio.
Lo scorso 10 febbraio il Collegio ha ricevuto ufficialmente la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali, cui ho preso parte in qualità di coordinatore dei Garanti regionali italiani. Nel corso dell’incontro il neopresidente D'Ettore ha espresso la volontà di prendere contatti diretti con le Regioni, in particolare con le istituzioni piemontesi.
Martedì 23 febbraio è venuto a Torino per incontrare, al Grattacielo Piemonte, il presidente della Giunta Alberto Cirio e, a Palazzo Lascaris, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia e i componenti dell’Ufficio di Presidenza Gianluca Gavazza e Ivano Martinetti. Il Garante ha inoltre incontrato, sempre a Palazzo Lascaris, i rappresentanti di diversi gruppi consiliari.
D’Ettore ha focalizzato innanzitutto l’attenzione sulle prossime iniziative di coordinamento istituzionale Stato-Regioni per migliorare i delicati e decisivi servizi della sanità penitenziaria, che dal 2008 sono di esclusiva competenza del Servizio sanitario regionale, e ha garantito che la sanità penitenziaria è tra le priorità del proprio mandato. Per l’occasione gli sono stati illustrati i risultati dell’indagine conoscitiva sulla Sanità penitenziaria piemontese svolta nei mesi scorsi dalla quarta Commissione consiliare, presieduta da Alessandro Stecco, e il Dossier delle criticità del servizio sanitario penitenziario realizzato al Coordinamento dei Garanti piemontesi.
D’Ettore ha dato atto al Piemonte di aver già compiuto passi avanti nella consapevolezza del problema e della costituzione di reti di relazioni volte al superamento delle problematiche evidenziate dai vari soggetti istituzionalmente chiamati a intervenire nell’ambito penitenziario.
Le relazioni del Garante regionale e del Coordinamento dei Garanti territoriali – infatti – hanno più volte evidenziato le diverse criticità della sanità penitenziaria piemontese, confermate dalle visite dei consiglieri regionali e dei componenti dell’Ufficio di Presidenza nelle strutture carcerarie e dall’indagine conoscitiva della Commissione Sanità.
Criticità che si inseriscono in un contesto caratterizzato, oltre che dal sovraffollamento, da problemi quali la carenza di direttori, agenti di Polizia penitenziaria, educatori professionali e mediatori culturali. Una miscela esplosiva che, in molte occasioni, ha provocato situazioni difficilmente sostenibili, come dimostra anche l’elevato numero di suicidi, sulle quali le Istituzioni non possono esimersi da riflessioni approfondite.
Dopo la visita alle sedi istituzionali della Regione, il Garante nazionale ha visitato la Casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino accompagnato dalla comandante Sarah Brunetti. Ha incontrato il referente aziendale dell’Asl Città di Torino per la sanità penitenziaria Roberto Testi, la responsabile del Presidio sanitario in carcere Paola Rapetti, e visitato l’ottava sezione del padiglione A, collegata con l’Articolazione per la tutela della salute mentale in carcere (Atsm), punto nevralgico dei penitenziari contemporanei. AI termine, ha incontrato la direttrice Elena Lombardi Vallauri.
D’Ettore ha confermato l’intenzione di tornare a breve per una visita approfondita dell’Istituto e ribadito il proprio impegno per dare impulso a nuove azioni volte a limitare i suicidi e gli atti anticonservativi in carcere.
Una giornata intensa, ricca di spunti e proposte, di progetti e prospettive: c’è molto lavoro da fare per un servizio di esecuzione penale in carcere adeguato alle previsioni costituzionali. I Garanti territoriali, come figure di prossimità ai problemi della comunità penitenziaria, fatta di detenuti e di “detenenti”, ci sono: con la recentissima nomina di Nathalie Pisano a Novara il Coordinamento piemontese torna completo e il Piemonte è l’unica regione in Italia ad avere un Garante per ogni comune sede di carcere.
bruno mellano