Tipologia articolo Comunicati stampa
Materia Lavoro

“La cultura della sicurezza parte dalla formazione in età scolare: da quel momento si deve avviare un percorso formativo e di responsabilizzazione all’argomento, come lavoratori e cittadini”. È quanto ribadito nella terza Commissione, presidente Claudio Leone, durante l’audizione del sistema dell’istruzione e della formazione professionale, in merito all’indagine conoscitiva richiesta dall’Ufficio di presidenza del Consiglio. L’obiettivo è elaborare una programmazione delle politiche regionali per migliorare la prevenzione e diffondere la cultura della sicurezza sui posti di lavoro. Il termine per la conclusione dell’indagine è stato prorogato sino al prossimo 28 febbraio.
Davide Negro del Politecnico di Torino, chiamato a gestire circa 40mila soggetti tra personale, docenti e studenti, ha auspicato nuove strategie regionali per ottemperare e integrare le normative nazionali, sottolineando un’azione sinergica tra tutti gli atenei del territorio piemontese. Inoltre ha chiesto linee guida per la progettazione dei luoghi di lavoro.
I rappresentanti dell’Università degli Studi di Torino, presente in audizione con Sabrina Gambino, Roberto Scarpa e Erica Maria Budroni, in merito agli studenti che si avviano al mondo del lavoro, si sono soffermati su coloro che andranno a operare all’interno delle strutture ospedaliere, iniziando nel ruolo di tirocinanti. Sono già previsti dal 2017 dei corsi sui rischi specifici in ambito sanitario, ma solo a livello sperimentale.
Per Matteo Faggioni, presidente di Forma Piemonte, la grossa sfida riguarda gli stage, quando gli studenti diventano dei veri e propri lavoratori: “Bisogna cercare di fare rispettare al massino i vincoli legati alla sicurezza anche alle aziende ospitanti per i tirocini, visto che molti ragazzi sono minorenni”. Posizione condivisa da Cristina Ghiringhello, presidente di Cenfop Piemonte, che ha aggiunto: “la formazione è importante, ma serve più cultura dei singoli per tutelare la propria vita”.
Per delucidazioni sono intervenuti Valter Marin (Lega), Monica Canalis (Pd) e Francesca Frediani (M4o).