Festa del Piemonte

Entro marzo l’informativa del gruppo di lavoro contro l’illegalità negli appalti sanitari

Tipologia articolo Comunicati stampa

Materia Legalità

Data pubblicazione
Sanitari al lavoro
Sanitari al lavoro

“A febbraio-marzo porteremo in Consiglio regionale la prima relazione del gruppo di prevenzione e contrasto all’illegalità nella gestione degli appalti e dei servizi sanitari, recentemente istituito”. Lo ha annunciato, in commissione Legalità presieduta da Domenico Rossi, l’assessore alla Sanità Federico Riboldi, che è stato sentito con il presidente Alberto Cirio dai commissari.

Nella sua relazione Riboldi ha ricordato che “Il gruppo ha la funzione di supportare con maggiore forza il settore anticorruzione del nostro assessorato e lavora in sinergia con tutti gli enti che si occupano di anticorruzione. Si interfaccia con le Stazioni appaltanti in particolare per il controllo dei subappalti”, quelli dove spesso si riscontrano maggiori problemi di infiltrazioni.

Rispondendo alle domande di Daniele Valle (Pd) e Giulia Marro (Avs), che sollecitavano una presa di responsabilità da parte dell’amministrazione e chiedevano quali fossero stati i criteri di selezione dei componenti del gruppo, Riboldi ha detto che tutti gli interessati hanno firmato un modulo dove dichiarano di non avere incompatibilità e sono stati scelti per comprovate capacità e disponibilità.

Il gruppo è costituito dall’ex Pm della direzione distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Torino, Antonio Rinaudo, da Filippo Dispenza, prefetto a riposo e commissario straordinario del Governo di Caivano; dal generale di Brigata (nella riserva) dell’Arma dei Carabinieri Franco Frasca e da Giovanni Mainolfi, generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza. “Per noi – ha aggiunto l’assessore – è un tentativo di rafforzare la nostra forza nel settore anticorruzione, teso a fornire supporto ai nostri funzionari e maggiore trasparenza”.

Gianna Pentenero (Pd) ha espresso preoccupazione per “la continua nomina di task force, come per esempio l’Orecol, che non sappiamo cosa abbia fatto in questo anno e mezzo. L’idea è di essere più trasparenti, ma qui si corre il rischio di creare confusione”. E Pasquale Coluccio (M5s), ha obiettato che “questo team sembra più che altro appesantire la parte burocratica. Probabilmente serviva una squadra di tecnici”. Riboldi ha risposto che il gruppo lavora con l’assessorato, senza confusione: “Certo, faremo in modo non sia un’operazione spot. Le segnalazioni arriveranno direttamente a noi, soprattutto per quanto riguarda i subappalti”. Anche Nadia Conticelli (Pd) ha espresso preoccupazioni per la moltiplicazione degli organismi, mentre Roberto Ravello (Fdi) ha sottolineato l’assoluta eccellenza delle persone che compongono il gruppo. Alice Ravinale (Avs) ha poi chiesto se “l’abitudine alla creazione di commissari straordinari, molto diffusa in Italia, non dimostri un’incapacità e l’ammissione di debolezza dell’ordinario”. Riboldi ha ribattuto che, a fronte della più grande operazione di edilizia sanitaria mai fatta in Piemonte, una maggiore tutela sia opportuna.

Gianna Gancia (Lega) ha ringraziato l’assessore, ricordando che l’Italia anche a livello europeo è osservato speciale per quanto riguarda le infiltrazioni mafiose. Il presidente Rossi, augurandosi “che questa grande operazione di edilizia sanitaria parta davvero”, si è chiesto se questa soluzione sia sufficiente e ha domandato se esista una organizzazione gerarchica all’interno del gruppo. L’assessore ha risposto che i quattro componenti nomineranno probabilmente un portavoce, ma si tratta di un gruppo tra pari.

L’informativa del presidente Alberto Cirio, invece, ha riguardato le modalità di attuazione del protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza sui fondi Pnrr e sulle deleghe in materia di legalità. Rossi gli ha domandato quali siano le novità sul tema e Cirio ha ricordato che ci sono interventi di natura ordinaria e altri di natura straordinaria. “Il momento straordinario che stiamo vivendo – ha affermato - è legato ancora alla pandemia, perché il Pnrr deriva dalla necessità di risollevarsi dal dramma della crisi pandemica. A questo piano si associa la partenza degli altri fondi, che rende fuori dall’ordinario il momento, perché il Fesr e Fse corrispondono temporalmente al Pnrr. Ciò comporta una quantità di risorse enorme, da spendere in tempi ridotti e quindi avevamo la necessità di irrobustire le misure di prevenzione”.

“Abbiamo già il settore anticorruzione, che prevede una serie di interventi ordinari. Questo momento storico particolare – ha aggiunto Cirio - unito alle indicazioni della Corte dei Conti, che non ci oppone eccezioni, ma ci dà raccomandazioni, ha richiesto di irrobustire ulteriormente i sistemi di controllo e prevenzione. Uno di questi è il protocollo d’intesa con la Gdf, che s’innesta in una piattaforma già esistente, che prevede una relazione annuale sull’utilizzo dei fondi Pnrr da parte della Regione”. Di fatto la Regione condividerà tutte le informazioni sui soggetti interessati con la Gdf. E tutte le risorse bloccate a chi non ha i requisiti, andranno a cascata a chi invece ne è in possesso.

Quanto alla collaborazione con l'associazione Avviso pubblico, il presidente ha sottolineato la volontà d’implementarne l'attività nelle province. “Per ora si è lavorato a livello apicale, ma le cronache ci dicono che il malaffare può annidarsi anche nelle cosiddette realtà provinciali, nelle piccole comunità che si ritengono impermeabili a questi problemi, perché sono fuori dai riflettori”.

Pentenero ha espresso la necessità di capire quali siano gli obiettivi di una modifica dell’Orecol. “Il percorso di questi due anni dovrebbe anche essere oggetto di un'informativa, in modo che si possano valutare le modifiche necessarie e utili”. Rossi ha auspicato momenti per dare importanza e rilievo all’attività di Avviso pubblico.

Cirio si è detto d’accordo con Rossi e, quanto a Orecol, le modifiche verranno richieste direttamente dai componenti e il Consiglio le valuterà. “Ritengo che un'audizione del presidente per raccontare i due anni di attività in Commissione sia molto utile, per capire cosa abbia funzionato bene o meno bene. L’Orecol è un organismo di garanzia terzo, non un gruppo di lavoro interno come quello sulla sanità, quindi non c’è la possibilità di accavallarsi, deve essere autonomo e indipendente”.

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