Tipologia articolo Comunicati stampa
Dopo un periodo di sostanziale stabilità dei consumi a partire dal 2019 – ha esordito l’assessore all’Ambiente – si è assistito a una loro contrazione che porta il dato al di sotto della soglia dei 10 Mtep (tonnellate equivalenti di petrolio) con un calo di circa il 6% rispetto all’anno precedente.
Si tratta del dato più basso registrato dall’Enea negli ultimi dieci anni. La contrazione dei consumi sarà verosimilmente confermata o rafforzata nel 2020, in cui saranno evidenti gli effetti del lockdown in particolare nel settore dei trasporti.
Oggi, in Commissione congiunta tra la Terza (Energia) e la Quinta (Ambiente), è stato illustrato l’aggiornamento del Pear, il Piano energetico ambientale regionale ed è stata l’occasione per informare i consiglieri sugli ultimi dati di consumo energetico aggiornati sino a tutto il 2019 e, ove possibile, al 2020. Tra gli allegati al Pear, infatti, figura il rapporto statistico sull’energia in Piemonte documento che per sua natura richiede un aggiornamento sistematico e periodico
A calare non è più solo il comparto industriale ma anche quello del settore civile (residenziale e terziario). I trend in atto non appaiono ancora in linea con gli ambiziosi target fissati dalla strategia europea Fit for 55 per il 2030, sebbene si muovano in quella direzione.
Nel 2020, il Piemonte conferma la caratteristica di eccesso di generazione di energia elettrica. La produzione calcolata su base annuale, ha superato ampiamente la domanda interna. Nonostante le fonti rinnovabili giochino un ruolo importante (circa il 37% della produzione netta), è la generazione termoelettrica basata sul gas a mantenere la produzione abbondantemente superiore ai consumi regionali (+4,4 TWh nel 2020). Il picco di produzione si registra nel 2019, che supera i 30 TWh. Tale situazione dovrà inevitabilmente cambiare in un arco temporale di medio/lungo periodo, affinché la regione si avvii verso un percorso di neutralità di carbonio al 2050.
I consumi finali di energia nel 2019 sono stati coperti per il 18,7% da fonti rinnovabili. Questo rappresenta la percentuale più alta finora registrata. A crescere sono state le rinnovabili elettriche, ai massimi della serie storica pubblicata dal Gestore Servizi Energetici (Gse), ma non le rinnovabili termiche. In valore assoluto il contributo delle fonti energetiche rinnovabili cala leggermente rispetto agli anni passati, ma grazie alla contrazione più che proporzionale dei consumi finali lordi, la quota di copertura delle rinnovabili è cresciuta.
Ampliando lo sguardo all’orizzonte di medio periodo (il 2030), si può affermare che le dinamiche in atto sui principali indicatori sono in linea con gli obiettivi indicati dal Pear. La revisione della strategia europea, definita nel Fit for 55, per essere adeguata all’obiettivo di lungo periodo della neutralità di carbonio al 2050, pone obiettivi più stringenti e ambiziosi che richiedono un ulteriore salto nel processo di decarbonizzazione in atto.
Il Movimento 5 stelle ha evidenziato come il 2019 ha rappresentato un particolare momento storico con la riduzione dei consumi energetici nel terziario ma non c’è stata una sorta di sostituzione nel settore civile. La grande sfida a livello regionale è quella di puntare alle risorse economiche del Piano nazionale di ripresa e resilienza implementando così l’energia rinnovabile.
La Lega ha chiesto se vi è la possibilità concreta di incrementare ulteriormente la produzione idroelettrica e di arrivare a incidere sulle normative e procedure necessarie alla loro semplificazione e alla certezza dei tempi.
Il Pear analizza le principali informazioni statistiche disponibili per il Piemonte suddividendole per i seguenti capitoli: 1) Principali elementi del Rapporto statistico sull’energia 2) I consumi energetici e gli usi finali 3) Produzione di energia elettrica 4) Le fonti rinnovabili termiche e elettriche 5) Consumi di energia elettrica 6) Prodotti petroliferi 7) Consumi di gas naturale 8) Monitoraggio degli obiettivi del Pear.
La presente comunicazione è mancante di virgolettati e nomi secondo quanto disposto dall’art.9 c.1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre elettorali e referendari.