Europa, migranti, frontiere. Diritti fondamentali e accoglienza dei profughi nell’Unione europea
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Co nc l u s i on i
Trattare di sicurezza nel quadro europeo ha significato, sostanzialmente, enucleare due
polarità in contrasto tra loro. Da un lato, quella dei
diritti
codificati dalla Carta di Nizza, in cui
il principio della sicurezza è attribuito alla persone e la sua attuazione scorre lungo la
prospettiva di un’unità federale capace di superare gli egoismi nazionalisti dei singoli stati.
Dall’altro, quello delle politiche effettivamente messe in atto, sia a livello comunitario che
nazionale, in cui la
sicurezza
è attribuita prioritariamente agli stati, e le migrazioni sono
affrontate come un fenomeno da arginare con strumenti di difesa. Si tratta di una
contraddizione profonda che rivela, nell’Europa in costruzione, quasi una duplice anima o, se
vogliamo diversamente esprimerci, un duplice registro di principi. L’Europa politica di domani
dipenderà da quali principi si sceglierà di seguire. Al momento, l’opposizione tra le due polarità
coesiste in una situazione opaca, incerta, troppo spesso preda di affanni occasionali e di
opportunismi. Mentre, al di là delle frontiere, le fughe di persone da zone di guerra o di crisi
proseguono senza interruzioni, con i loro crescenti effetti di naufragi, morti, dispersi in acque e
territori che sono europei.