Europa, migranti, frontiere - page 33

Europa, migranti, frontiere. Diritti fondamentali e accoglienza dei profughi nell’Unione europea
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contrasto all’immigrazione clandestina (sic!) e alla connessa criminalità transfrontaliera figura
correlato al salvataggio dei migranti vittime dei trafficanti. Al tempo stesso, il Testo del
Regolamento si premura di raccomandare ai singoli Stati di agire sempre in conformità ai
principi della Carta di Nizza nello loro operazioni di polizia frontaliera.
Complessivamente, tanto
Frontex
, quanto
Eurosur
assolvono ai bisogni di controllo dello
spazio Schenghen operando unicamente
dal
fronte interno
, ossia non estendendo la loro azione
oltre i confini marittimi o terrestri dei paesi Ue. Nel caso dei tragitti migratori, questo limite ha
significato la possibilità di agire solo sui loro segmenti finali, ovvero sugli epiloghi (spesso
tragici) dei viaggi dei profughi, senza riuscire a intervenire a monte (ossia, nei paesi terzi
d’origine o di transito) per incidere preventivamente sulle cause dei flussi.
Gli altri punti del Testo di Tampere hanno trovato sviluppo nel
Programma de l’Aia
12
del 4
maggio 2004 e, soprattutto, nel
Patto europeo sull’immigrazione e l’asilo
13
(Consiglio
dell’Unione europea, Bruxelles, 24 settembre 2008), nella cui Comunicazione finale si afferma
che l’immigrazione legale va organizzata
tenendo conto delle priorità, delle esigenze e delle
capacità d’accoglienza stabilite da ciascuno Stato membro,
e che il contrasto all’immigrazione
clandestina (sic!) va effettuato anche
assicurando il ritorno degli stranieri in posizione
irregolare nel loro paese di origine o in un paese di transito.
Le possibilità dell’accoglienza
diventano, pertanto, esplicitamente subordinate alle disponibilità (non solo economiche, ma
anche politiche) dei singoli Stati e il contrasto all’irregolarità ammette anche l’eventualità del
rimpatrio coatto nel paese d’origine. Gli interessi nazionali risultano dunque prioritari rispetto
alle persone, sino al punto da condizionare l’attuazione di alcuni loro diritti essenziali (p. es.: il
diritto d’asilo, il diritto alla libera circolazione delle persone, ecc.) e l’orientamento securitario
non può coniugarsi meglio con le logiche nazionalistiche sottese alle politiche di molti stati Ue.
S e c on do a s s e de l l ’ o r i en t amen t o s e c u r i t a r i o : i l S i s t ema Du b l i no e l e
p o l i t i c he d i a s i l o
L’esigenza di bilanciare le scelte securitarie con una politica di asilo e di accoglienza
comune fondata sul rispetto dei diritti fondamentali comincia ad affermarsi concretamente con
il
Programma di Stoccolma
14
, che traccia le linee prioritarie d’azione per il periodo 2010-2014.
È noto come, durante questo lasso temporale, la morfologia dei flussi migratori verso l’Europa
abbia subito una mutazione profonda, con un incremento consistente e, per molti aspetti,
imprevisto degli arrivi di profughi e delle relative domande di protezione. In questo quadro, il
diritto d’asilo è divenuto via via più centrale nell’accoglienza dei migranti e la sua applicazione
12
Dieci priorità per i prossimi cinque anni. Partenariato per rinnovare l’Europa nel campo della libertà,
sicurezza e giustizia
, formulato dal Consiglio europeo del 4-5.11.2004 e adottato dalla Commissione Barroso I, il
10.05.2005:
.
1
3
.
14
Un’Europa aperta e sicura al servizio e a tutela dei cittadini
, 2009:
1...,23,24,25,26,27,28,29,30,31,32 34,35,36,37,38,39,40-41,42,43,44,...81
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