Europa, migranti, frontiere - page 37

Europa, migranti, frontiere. Diritti fondamentali e accoglienza dei profughi nell’Unione europea
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Questi eventi hanno indotto numerose forze della società civile europea a interrogarsi se
sia politicamente opportuni che l’Ue seguiti a stipulare accordi di questo tipo con paesi retti da
regimi illiberali e assai poco solidi dal punto di vista istituzionale. In particolare, accordi
finalizzati ad arrestare i flussi dei migranti in paesi di transito senza l’attivazione di validi
osservatori internazionali sull’applicazione dei diritti fondamentali, rischiano di tradursi in
operazioni meramente securitarie di corto respiro, che non incidono né sui fattori di spinta, né
sulle dinamiche del fenomeno.
A dispetto di queste considerazioni, la strada degli accordi intergovernativi tra Ue e paesi
terzi di origine, transito e destinazione dei profughi, è recentemente battuta in due diverse
occasioni: con l’Etiopia, durante il summit euro-africano de La Valletta (11-12 novembre
2015)
22
, e con la Turchia 18 marzo 2016
23
.
Se nel caso dell’Etiopia gli accordi hanno assunto la forma un
’Agenda Comune su
Migrazione e Mobilità
24
, in cui il contenimento dei flussi è stato fatto rientrare in un quadro
cooperazione internazionale, nel caso della Turchia, scopi e azioni concordati sembrano segnare
una vera e propria resa del quadro dei diritti di fronte all’emergenza.
Il rientro coatto in Turchia dei migranti irregolari provvisoriamente ospitati in Grecia,
l’ipotesi, assai poco praticabile, di attivare canali umanitari dal paese anatolico verso l’Europa,
la difficoltà di assecondare la richiesta turca di esentare i propri cittadini dall’obbligo di visto
per entrare nell’Ue, l’assenza di strumenti di controllo del rispetto dei diritti umani, il
contraltare economico ammontante a 3 mld di euro da destinare allo stato turco, sono alcuni
degli elementi che spiegano le riserve e le proteste mosse da più parti all’Ue in merito a questa
specifica operazione. Un’operazione che sta traducendo tutto l’affanno e l’incapacità
dell’Europa politica a rispondere unitariamente alla crisi dei profughi, facendo leva su quei
principi e quei diritti alla base del suo progetto civile.
L a r e c e n t e r i p r e s a de l l ’ o r i en t ame n t o s e c u r i t a r i o n e l l e p o l i t i c h e
de l l ’ UE ( a u t un no 2 0 1 6 )
Alla sostanziale impossibilità di applicare quanto previsto dalla
European Agenda on
Migration
e alle esplicite chiusure di molti paesi dell’Ue all’accoglienza dei migranti, nel corso
del 2016 si è progressivamente associato il bisogno degli Stati di infondere una
percezione di
sicurezza
presso le popolazioni nazionali, il cui venire meno sarebbe dovuto sia
all’ingovernabilità dei flussi migratori, sia alle minacce del terrorismo islamista, concretizzatesi
nelle stragi di Parigi (gennaio
25
e novembre
26
2015), di Nizza
27
e di Berlino
28
.
2
2
2
3
24
Common Agenda on Migration and Mobility, CAMM.
25
Attentato alla sede del giornale satirico
Charlie Hebdo
del 7 gennaio 2015.
26
Attentati di Parigi del 13 novembre 2015.
27
Attentato di Nizza del 14 luglio 2016.
28
Attentato di Berlino del 19 dicembre 2016.
1...,27,28,29,30,31,32,33,34,35,36 38,39,40-41,42,43,44,45,46,47,48,...81
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