Europa, migranti, frontiere. Diritti fondamentali e accoglienza dei profughi nell’Unione europea
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Nell’assetto istituzionale dell’Unione europea,
immigrazione, asilo e controllo delle frontiere
degli Stati sono materie interconnesse. Questo rapporto è regolato principalmente dal
Trattato sul
funzionamento dell’Ue
(TFUE, 2009) che, al Capo 2 del Titolo V, stabilisce i principi a cui gli Stati
dell’area Schenghen debbono attenersi per la gestione degli ingressi di persone da Paesi terzi alle
frontiere esterne. Grazie infatti all’acquis di Schenghen, i confini comuni tra gli Stati Ue si
differenziano da quelli esterni per l’assenza di controlli e per la libera circolazione delle persone in
situazioni ordinarie. Le frontiere esterne (ossia, quelle contigue con Paesi terzi) sono, invece,
soggette ai sistemi di controllo nazionali (benché coordinati da strutture comunitarie) e il loro
attraversamento risulta consentito solo a chi si trova in possesso dei requisiti richiesti dalle diverse
legislazioni dei Paesi Ue (ossia, visti e permessi di soggiorno). Non essendo prevista dal diritto
internazionale la possibilità di visti
per motivi di asilo
rilasciati a monte dei tragitti migratori, gli
arrivi delle persone in fuga, spesso prive di documenti e costrette a utilizzare canali estremamente
rischiosi, sono soggetti a rigorose verifiche al fine di discernervi coloro che possono chiedere il
riconoscimento dello status di rifugiato (e quindi essere
regolari
) da coloro che, invece, rientrano tra
i
migranti irregolari
.
I crescenti spostamenti di profughi da zone di guerra del Medio Oriente e dell’Africa hanno reso,
negli ultimi tre anni, queste frontiere particolarmente esposte ad approdi travagliati e drammatici. Il
Mediterraneo, in particolare, è diventato troppe volte teatro di naufragi che hanno causato un
numero impressionante di morti e dispersi. Secondo i dati dell’UNHCR aggiornati a dicembre 2016, i
profughi che hanno perso la vita dall’inizio dell’anno sono 4.899. Nel 2015, sono stati
complessivamente 3.771. Dal 2000 sino ad oggi, si stima che ammontino a oltre 22.000. A questi dati
vanno aggiunti quelli di coloro che hanno perso la vita nelle fasi precedenti delle fughe (p. es., lungo
le rotte sahariane) e nella penetrazione in Europa attraverso le vie di terra (p. es., valicando i confini
esterni orientali dei Paesi Ue).
Fonte: UNHCR,
(aggiornato al 23.12.2016).