Europa, migranti, frontiere. Diritti fondamentali e accoglienza dei profughi nell’Unione europea
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sottomissione e lo sfruttamento di almeno la metà dell’umanità (le donne), su una visione
catastrofica del mondo e della società fondata sulla paura e sul risentimento. Quale nemico
peggiore dunque, per fondamentalisti e terroristi, di un documento come la
Carta dei diritti
,
fondata sull’Affermazione della vita, sui diritti delle persone, sulla parità fra uomini e donne
in
tutti i campi
, sul divieto di discriminazione, sul rispetto della diversità, sul diritto alla libertà di
pensiero, alla libertà religiosa, alla libertà dell’arte e della ricerca? A tutti i migranti, a tutti i
musulmani, vittime anch’essi in Europa e soprattutto nei loro paesi di origine del
fondamentalismo e del terrorismo, una grande maggioranza sull’universo totale, la
Carta
può e
deve essere proposta come un solenne “patto” su cui fondare, in condizioni di reciprocità, la
comune convivenza. La
Carta
in particolare può diventare, come già si è detto, la base di un
percorso di formazione civile condiviso per tutti gli europei, vecchi e nuovi, nelle scuole, nelle
università, nei centri educativi e di cultura. La
Carta
e le diverse Costituzioni nazionali, se e in
quanto coerenti con essa: questo è il progetto per il futuro che può rendere di nuovo seducente
l’idea dell’unità dell’Europa. Un modello di democrazia plurale e inclusiva, una visione del
mondo liberata dalla paura e dal risentimento, un progetto per la sicurezza indivisibile e
comune degli europei e, nello stesso tempo, anche dei migranti.