Europa, migranti, frontiere - page 14

Europa, migranti, frontiere. Diritti fondamentali e accoglienza dei profughi nell’Unione europea
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1° dicembre 2009. Va ricordato, per dovere di precisione e anche per dare a ciascuno il suo,
che tuttavia tre paesi se ne sono da subito o quasi subito tratti fuori: Regno Unito (è stata dal
Medioevo la patria delle libertà civili, e tradisce così penosamente la sua storia), Polonia e
Repubblica ceca. Va ancora ricordato che già negli anni precedenti, fra 2000 e 2009, la Corte di
giustizia europea e le magistrature nazionali di fatto applicavano la Carta, come dimostrano
centinaia di sentenze emesse in quel periodo. Come spesso accade, la giurisprudenza anticipava
il legislatore. La
Carta
, in sostanza, anche se non ne porta il nome, è oggi una sorta di
Costituzione dell’Europa, che i cittadini europei non solo hanno il diritto di rivendicare e di far
valere in tutte le sedi giurisdizionali, ma che potrebbe e dovrebbe anzi diventare un grande
strumento di lotta per la democrazia e per i diritti e, prima ancora, un grande strumento per la
comune formazione civile degli europei. Purtroppo oggi non è per nulla così, e i movimenti
politici democratici europei, compresi in qualche misura anche quelli europeisti e federalisti,
portano una grande responsabilità per questo stato di cose. Come si può facilmente intuire e
verificare nei fatti, l’Unione ridotta soltanto a mercato e moneta non attrae e non seduce né i
vecchi, né i nuovi europei, e il progetto unitario europeo rischia quindi, anche per questo, di
esaurirsi e infine di morire.
Che cosa c’è, dunque, nei 54 articoli che compongono la
Carta dei diritti
?
C’è anzitutto un preambolo, che ne configura il senso generale.
I popoli europei nel creare
tra loro un’unione sempre più stretta hanno deciso di condividere un futuro di pace fondato su
valori comuni. Consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, l’Unione si fonda sui valori
indivisibili e universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà; l’Unione si
basa sui principi di democrazia e dello stato di diritto. Essa pone la persona al centro della sua
azione istituendo la cittadinanza dell’Unione e creando uno spazio di libertà, sicurezza e
giustizia.
L’Unione contribuisce al mantenimento e allo sviluppo di questi valori comuni, nel rispetto
della diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli europei, dell’identità nazionale degli
Stati membri e dell’ordinamento dei loro pubblici poteri a livello nazionale, regionale e locale;
essa cerca di promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile e assicura la libera circolazione
delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali nonché la libertà di stabilimento... La
presente Carta riafferma, nel rispetto delle competenze e dei compiti della Comunità e
dell’Unione e del principio di sussidiarietà, i diritti derivanti in particolare dalle tradizioni
costituzionali e dagli obblighi internazionali comuni agli Stati membri, dal trattato sull’Unione
europea e dai trattati comunitari, dalla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti
dell’uomo e delle libertà fondamentali, dalle carte sociali adottate dalla Comunità e dal
Consiglio d’Europa, nonché i diritti riconosciuti dalla giurisprudenza della Corte di giustizia
delle Comunità europee e da quella della Corte europea dei diritti dell’uomo...
È importante segnalare, fin d’ora, la centralità del concetto di persona, richiamato nel
Preambolo. Quasi sempre i diritti di cui si parla nella
Carta
sono attribuiti alle “persone” e agli
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