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Dettaglio seduta n.4 del 09/09/24 - Legislatura n. XII - Sedute dal 8 giugno 2024

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Argomento:


CAROSSO FABIO



(I lavori iniziano alle ore 14.14 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Davide Nicco, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 14 presentata dalla Consigliera Conticelli, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 15 presentata dal Consigliere Unia, cui risponderà l'Assessore Chiorino; interrogazione a risposta immediata n. 16 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Riboldi interrogazione a risposta immediata n. 17 presentata dal Consigliere Ravinale, cui risponderà l'Assessore Chiorino; interrogazione a risposta immediata n. 18 presentata dalla Consigliera Pentenero, cui risponderà l'Assessore Riboldi; interrogazione a risposta immediata n. 19 presentata dalla Consigliera Marro, cui risponderà l'Assessore Riboldi; interrogazione a risposta immediata n. 20 presentata dalla Consigliera Nallo, cui risponderà l'Assessore Chiorino; interrogazione a risposta immediata n. 21 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Riboldi.
Prego gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che, nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione, prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo, infine, che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi.
Su richiesta della Giunta, inizieremo con una scaletta leggermente diversa da quella che vi ho letto.
La prima risposta sarà fornita dall'Assessore Chiorino relativamente al question time presentato dal Consigliere Unia; la seconda sarà l'interrogazione presentata dalla Consigliera Nallo, cui risponderà l'Assessore Chiorino; alla terza interrogazione, presentata dalla Consigliera Ravinale, risponderà l'Assessore Chiorino e poi andremo in ordine seguendo l'elenco fornito, quindi passeremo alla quarta interrogazione, presentata dalla Consigliera Conticelli, alla quinta presentata dalla Consigliera Disabato, alla sesta, presentata dalla Consigliera Pentenero, alla settima, presentata dalla Consigliera Marro e all'ottava, presentata dalla Consigliera Canalis.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 15 presentata da Unia, inerente a "Quando riusciremo a risolvere l'emergenza casa?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 15.
La parola al Consigliere Unia, per l'illustrazione.



UNIA Alberto

Grazie, Presidente.
Bentornati a tutti i colleghi e ringrazio anche l'Assessore Chiorino per la sua presenza qui in Aula per rispondere alla mia interrogazione.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito a una serie di comunicati attraverso i media della Giunta riguardante le occupazioni abusive degli alloggi ATC.
Oggi sono qui, invece, a chiedere, al di là della propaganda, le 16.000 famiglie che hanno fatto richiesta di alloggi in Piemonte, di cui 6.639 a Torino, a fronte appunto della grande propaganda in pompa magna, che fa sembrare che gli sgomberi, che sono stati 19 su 16.000, di alloggi da assegnare, qual è l'attività di programmazione di questa Giunta, a che punto siamo con le assegnazioni, con la sistemazione degli alloggi ATC, che in questo momento sono inagibili, e qual è il programma dettagliato di questa Giunta per quanto riguarda l'assegnazione degli alloggi, visto che l'emergenza casa continua a essere veramente, veramente importante. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Chiorino, per la risposta.



CHIORINO Elena, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo per conto dell'Assessore Marrone, con riferimento all'interrogazione che ha appena illustrato il Consigliere Unia.
Le azioni dei provvedimenti approvati dalla Regione consistono in un monitoraggio del fenomeno della sfittanza e delle cause di non immediata assegnabilità degli alloggi che, sul patrimonio complessivo gestito dalle tre ATC, ammonta a circa il 10% e, prevalentemente, per necessità manutentive.
C'è poi una tempestiva programmazione di interventi di riqualificazione edilizia degli immobili di ERP e gestione delle graduatorie ministeriali in essere, quali, nell'ultimo quinquennio, la deliberazione CIPE per 21 milioni, il fondo complementare PNRR per 85,4 milioni, di cui 51,2 gestiti dalle ATC, la legge n. 80 "lettera B" a scorrimento graduatorie approvate dal MIT nel 2022 e nel 2023 di 13,2 milioni di euro; in assegnazione nel 2024, ulteriori 2,3 milioni di euro e ancora la DGR n. 6980 del 5 giugno 2023 relativa alla riprogrammazione ex Gescal di 17 milioni.
Si prevede, poi, l'individuazione di linee di finanziamento integrative delle risorse ordinarie e straordinarie per la manutenzione, volte specificamente alla pronta riassegnazione degli alloggi di risulta, quali la gestione delle economie della legge n. 80 alla "lett. A" che, nel 2020 per 161 alloggi prevede 1,5 milioni; la legge regionale n. 8 del 2021 che prevede 2 milioni per 276 alloggi; la deliberazione della Giunta regionale n. 6980 del 2023 per 2 milioni, ex Gescal, per 216 alloggi. Inoltre, vi è l'individuazione di un obiettivo specifico per i CdA delle ATC sulla riduzione della tempistica per la messa a disposizione per l'assegnazione degli alloggi oggetto di manutenzione (dato 2023: i valori sono indicati dai 5,8 a massimo 15 giorni).
Si prevede la presenza della Regione Piemonte ai tavoli Prefettizi di programmazione e coordinamento degli interventi delle Forze dell'Ordine per lo sgombero degli immobili occupati abusivamente, rispetto ai quali riprendendo l'intervento del Consigliere, respingo il termine "propaganda" perché è un'azione che è in essere, per cui deve per forza iniziare da numeri bassi per poi salire (quando si inizia, si parte con il primo e poi man mano, si arriverà a farli tutti, per evitare che accada di nuovo).
Inoltre, sono contemplate le modifiche alla legge regionale n. 3 del 2010 volte a incentivare processi virtuosi di accelerazione nelle assegnazioni e per scoraggiare l'occupazione senza titolo degli immobili ERP (legge regionale n. 2 del 2024, articolo 2, comma 4, che prevede la non assegnabilità degli alloggi agli occupanti senza titolo nei 10 anni precedenti).
Questo è quanto dovevo per nome e per conto dell'Assessore Marrone.
Grazie.


Argomento: Universita'

Interrogazione a risposta immediata n. 20 presentata da Nallo, inerente a "Situazione relativa alla sistemazione abitativa degli studenti che alloggiano nelle residenze EDISU-Piemonte durante il periodo delle Universiadi 2025"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
20.
La parola alla Consigliera Nallo per l'illustrazione.



NALLO Vittoria

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la sua presenza.
Oggi sottopongo una questione di rilevante importanza per gli studenti universitari della nostra Regione, in particolare per quelli che hanno partecipato al bando 2024/2025 per le borse di studio EDISU.
Il bando prevede, all'articolo 33, che nel periodo delle Universiadi invernali - quindi dal 20 dicembre al 31 gennaio 2025 - le residenze assegnate potrebbero non essere disponibili perché occupate ad accogliere le delegazioni degli atleti.
Trattandosi di un periodo particolarmente stressante e impegnativo per gli studenti, che dovranno sostenere la sessione invernale d'esame, si fa quanto mai urgente per loro conoscere quali saranno le residenze EDISU destinate ad accogliere le delegazioni sportive e quali, se già individuate, destinate al ricollocamento degli studenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Vicepresidente Chiorino, per la risposta.



CHIORINO Elena, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
In risposta all'interrogazione in oggetto della Consigliera Nallo, si conferma che le strutture EDISU utilizzate per l'ospitalità degli atleti saranno quelle di Villa Claretta e di Olimpia. Presso la Residenza Lingotto, invece, potranno alloggiare persone appartenenti allo Staff organizzativo e studenti universitari o di scuole secondarie di secondo grado partecipanti al "Brain Storm Challenge". In questo caso, non trattandosi di delegazioni sportive, sarà consentito che le camere residue vengano assegnate agli studenti assegnatari di posti letto EDISU. Grazie.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 17 presentata da Ravinale, inerente a "Stellantis vende Comau al fondo statunitense One Equity Partners"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
17.
La parola alla Consigliera Ravinale, per l'illustrazione.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Vicepresidente.
Con questa mia interrogazione torno su quanto sta facendo Stellantis nel nostro territorio; a prescindere da quanto sta accadendo a Mirafiori; tra l'altro, sappiamo che per il 12 settembre è previsto un fermo delle linee e non sappiamo cosa succederà.
Questa estate - esattamente il 25 luglio - è arrivata la notizia che Stellantis avrebbe avviato la pratica per cedere la maggioranza di Comau a One Equity Partners, fondo statunitense di tipo finanziario quindi non un soggetto industriale.
È una storia che ricorda da vicino, per quanto sia già nota essendo già nei piani industriali di Stellantis, la vicenda degli stabilimenti Marelli di Venaria ceduti al fondo americano KKR; da lì ne è derivata una diminuzione del personale impiegato e delle politiche industriali di Marelli non solo sul territorio di Venaria, ma anche in tutta Italia e penso a quanto è successo a Crevalcore, quando il Governo aveva opportunamente detto che avrebbe avviato la golden power. Questo succedeva il 6 agosto.
Da quella data in avanti non ci sono state notizie di sorta; notizie che crediamo la Giunta regionale debba avere, trattandosi di Comau, cioè di una società che, per quanto abbia ridotto di molto il suo impatto sul nostro territorio, conta ancora 750 dipendenti, dei quali circa il 10% sono operai ed operaie nella città di Grugliasco.
Vorremmo prendere per tempo una vicenda che rischia di avere un finale già scritto, che peraltro proprio in quella zona della città sta interessando sempre per le politiche di Stellantis (in quel caso commerciali e non societarie) i lavoratori e le lavoratrici della Lear.
Per tutte queste ragioni, chiediamo all'Assessora se abbia avuto notizie da parte del Ministro competente e se ai tavoli avviati con Stellantis la vicenda Comau e l'eventuale utilizzo della golden power sia stato considerato, anche al fine di tutelare i lavoratori e le lavoratrici e la continuità occupazionale sul nostro territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Vicepresidente Chiorino, per la risposta.



CHIORINO Elena, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo all'interrogazione in oggetto, evidenziando che questa Giunta regionale, così come la precedente e mi sento di dire anche tutto il Consiglio regionale unitamente, lavora per richiamare Stellantis alle sue responsabilità, sia in termini di impresa sociale, cioè di restituzione di quanto è stato dato in tanti anni dal territorio, sia in termini di finanziamenti pubblici che sono stati di fondamentale importanza per lo sviluppo della stessa Stellantis nell'ambito della sua storia.
Pertanto, confermo che la Regione non è solo informata, ma è anche in costante contatto con il Governo e, nello specifico, direttamente con il Ministro Urso, proprio perché siamo consapevoli di come Comau rappresenti un patrimonio industriale di grande valore, non solo per la nostra Regione ma per l'intero settore dell'automotive italiano e di come conseguentemente, diventi leva strategica a livello nazionale per quello che ci riguarda.
Come dicevo prima, da sempre questa Giunta, così come la precedente Giunta Cirio, lavora per l'adozione di misure e provvedimenti finalizzati alla tutela delle eccellenze professionali e industriali. Nel caso specifico sono professionali e industriali perché stiamo parlando di Comau, ma se dovessimo dirla in modo più ampio, dovremmo considerare evidentemente tutta quella capacità produttiva e artigianale che caratterizza le nostre eccellenze, evitando la dispersione di competenze che potrebbero compromettere la competitività del nostro territorio.
Come Regione - e questo è ben noto a tutti i livelli - siamo disponibili non solo a sostenere la linea che il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, vorrà adottare, auspicando che si riescano ad individuare delle soluzioni tali da garantire la continuità e il potenziamento del comparto automotive piemontese, ma siamo pronti a lavorare a supporto del mantenimento delle nostre eccellenze sul nostro territorio, con tutte quelle misure che possano risultare utili a far sì che non venga disperso un patrimonio nel quale tutti crediamo.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 14 presentata da Conticelli inerente a "Rete Piemonte contro la tratta e Common Ground: lotta alla tratta di esseri umani e al caporalato ancora senza fondi. A che punto siamo?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
14.
La parola alla Consigliera Conticelli, per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
L'interrogazione verte sulle tranche di finanziamento della Rete anti tratta.
La Rete anti-tratta piemontese è da più di un decennio un'eccellenza di questa Regione; si è costituita lavorando sulla base del bando dei finanziamenti che vengono erogati dal Dipartimento Pari Opportunità dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La Regione da diversi anni è capofila di questo progetto, che rappresenta un fiore all'occhiello e per il quale il Piemonte ha ottenuto diversi riconoscimenti.
Un riconoscimento anche politico sta nel fatto che la stessa Rete è stata coinvolta nella lotta al caporalato e allo sfruttamento lavorativo nel progetto Common Ground.
Il finanziamento viene erogato annualmente dal Ministero; nell'aprile scorso è stato saldato tutto il 2024, ma la rete ancora ha visto la prima rata ad agosto.
Questo comporta delle difficoltà sia nell'intervento, perché le azioni stanno andando avanti, però a ritmo ridotto e alcune sono state sospese c'è una difficoltà da parte delle realtà che partecipano a questi progetti anche nel sostenere le spese vive, inoltre, i lavoratori delle cooperative che si occupano dello sfruttamento lavorativo non ricevono da mesi lo stipendio e questo non è un segnale politico che va nella direzione corretta.
Naturalmente, anche se politicamente questo lavoro, che in passato ha dato dei risultati molto importanti anche nella lotta alla criminalità organizzata, come la mafia nigeriana e che richiede una forte professionalità e un lavoro sensibile che richiede continuità, ci chiediamo quando verranno erogate le altre tranche del finanziamento per la lotta alla tratta e quella relativa al finanziamento del progetto Common Ground.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Bussalino, per la risposta.



BUSSALINO Enrico, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Innanzitutto vorrei comunicare che condivido in pieno quanto affermato dalla Consigliera Conticelli, perché questo è un progetto fiore all'occhiello della Regione Piemonte, come è anche stato certificato dal Commissario straordinario.
L'erogazione delle risorse assegnate al Piemonte dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e Dipartimento delle Pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio per l'attuazione degli interventi di contrasto allo sfruttamento lavorativo e agli interventi contro la tratta di persone per finalità di sfruttamento sessuale fanno riferimento, nello specifico ai progetti Common Ground, attualmente in corso di "Anello forte 4", chiuso lo scorso 28 febbraio e di "Anello forte 5" che è ancora in corso.
Entrando nel merito, questi progetti vengono realizzati grazie alla rete di partenariato costituito da soggetti del privato sociale individuati tramite procedura ad evidenza pubblica da parte della Regione.
Una delle tematiche che si è sempre posta rispetto a questa progettualità riguarda i flussi finanziari che determinano situazioni contingenti di scoperture finanziarie tali che i soggetti attuatori sono chiamati ad anticipare risorse proprie per attivare gli interventi stessi, spesso ricorrendo anche ad anticipazioni bancarie.
Il meccanismo degli acconti e dei successivi saldi a rendicontazione in teoria avrebbe dovuto ovviare a queste difficoltà, ma nella pratica permangono tempi piuttosto lunghi, nell'ordine di mesi, già nella fase di erogazione da parte del Ministero delle tranche di spettanza alla Regione Piemonte; pertanto, negli ultimi mesi la Regione, per carenza di liquidità non ha potuto trasferire questi fondi con la celerità pregressa.
Attualmente, la situazione aggiornata vede un pagamento effettuato il 27 agosto scorso di euro 486.812,60 a favore di soggetti privati partner in "Anello forte 4" (progetto chiuso lo scorso 28 febbraio).
Nonostante questa boccata di ossigeno permangono ancora da erogare 658.400 euro sempre ai partner privati di "Anello forte 5", che è ancora in corso e 351.645,44 relativi all'acconto di Common Ground.
Sulla base degli ordini di priorità, che la Ragioneria si è data nel pagamento di questi contributi, si prevede la liquidazione di tutte le poste venga effettuato nel mese di ottobre 2024.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 16 presentata da Disabato, inerente a "Carenza infermieri: la Regione come intende agire per evitare la fuga dei professionisti dal Piemonte?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
16.
La parola al Consigliere Disabato, per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Se è possibile, preferisco "Consigliera". Il suo è stato un ibrido: preferirei Consigliera.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

Preferisco Consigliera e non Consigliere.
So che lei è molto attento alle mie istanze, sono certa che darà seguito.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

Grazie Presidente.
Buongiorno, Assessore.
Inauguro questa legislatura con un'interrogazione sul tema sanità. Penso che sia un tema che sta a cuore anche a lei, perché ho letto delle sue dichiarazioni sui giornali e penso sia importante.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

Come?



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

Così sembra, perlomeno.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

Benissimo.
Ho letto alcune delle sue dichiarazioni, ma volevo avere una risposta ufficiale in Consiglio regionale, perché il problema è importante ed è anche strutturale; ritengo, quindi, che dopo tanti proclami a cui abbiamo assistito nella scorsa legislatura, si debba passare ai fatti, perché il problema della carenza di persone sanitario e di infermieri, in particolare nella nostra regione, è alquanto grave.
Ciò è testimoniato anche dai numeri e dalla mancanza di appetibilità del corso di laurea in infermieristica: gli ultimi dati ci dicono che, su 1175 posti disponibili nelle nostre facoltà in Piemonte, le domande presentate sono state soltanto 1052. Questo è un dato che ci preoccupa, anche perch ammesso che non tutti completino il percorso di studi (di solito, circa il 10% abbandona gli studi prima della fine del percorso di laurea), bisogna considerare anche quale sarà la scelta professionale che faranno questi professionisti, cioè se lavorare nella sanità privata o in quella pubblica.
Inoltre, bisogna considerare il tema dell'abbandono della professione, che nella passata legislatura abbiamo affrontato anche con le sigle sindacali.
Il problema dei bassi salari e delle condizioni di lavoro spesso si fa sentire, infatti, gli infermieri, oltre a migrare nel privato, decidono di migrare fuori Regione o addirittura in altri Paesi.
Questo è il secondo problema che pongo nell'interrogazione.
A mio avviso, stiamo assistendo all'anticipo relativo al tema dell'autonomia differenziata, perché assistiamo a diversi sistemi sanitari in cui ogni Regione decide quale bonus o quale retribuzione dare ai professionisti. Sappiamo che in Valle d'Aosta c'è stato un aumento di 300 euro sui salari, con un'indennità di attrattività e che in Veneto sono stati stanziati 150 milioni di euro per aumentare gli stipendi e, infine che la Lombardia applica prezzi calmierati per gli affitti delle case.
Tutto intorno a noi si sta muovendo e il Piemonte, purtroppo, rimane fermo.
Lei sarà sicuramente a conoscenza del fatto che nella passata legislatura era stato promesso un aumento di indennità ai professionisti: 10 milioni promessi nel periodo post Covid mai arrivati (questo glielo potranno confermare anche i Sindacati).
Ovviamente, il problema va oltre queste tematiche.
Tuttavia, inizio a chiederle se ha già un'idea di come reperire soluzioni strutturali, cercando di ridurre questo gap, anche a fronte dei futuri pensionamenti, che sicuramente saranno maggiori rispetto alle entrate nel settore.
Questo ci riguarda fortemente. Nei prossimi cinque anni rischiamo di perdere davvero la qualità all'interno delle nostre strutture pubbliche e soprattutto, di non riuscire a garantire le cure ai cittadini piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Riboldi, per la risposta.



RIBOLDI Federico, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera per la sua interrogazione.
Rispondo alla sua bonaria provocazione iniziale: ho a cuore la salute dei piemontesi, altrimenti difficilmente avrei accettato un incarico così gravoso.
Soprattutto, ho così tanto a cuore la salute dei piemontesi che, nel corso della Commissione consiliare, ho invitato il Comune di Torino a una concordia istituzionale sul tema, almeno per un biennio, affinché, al di là delle legittime posizioni di maggioranza e di opposizione, si possa arrivare a dei provvedimenti congiunti che ci facciano uscire da alcune impasse, che giudico emergenziali, come emergenziale è stato il periodo della pandemia quando, come indicato dalla Consigliera Disabato, si è parlato di un'incentivazione alla professione infermieristica.
Conosciamo appieno la problematica emersa dal fatto che alcune Regioni confinanti, in particolare quelle a Statuto speciale come la Valle d'Aosta ma anche il Veneto, mettano in campo iniziative volte a migliorare la qualità economica delle prestazioni infermieristiche, diventando facili attrattori rispetto ai professionisti della nostra regione.
La complessità riscontrata, in generale, nella professione, ci dà la necessità di riformare, pianificare, programmare e monitorare l'intera filiera, quindi non solo quella infermieristica, lavorando per ridurre il ruolo del precariato e per rafforzare il ruolo di governance della sanità pubblica.
La Regione Piemonte, al pari di tutte le altre territorialità, ha necessità di un maggiore afflusso di professionalità sanitarie. Il tema degli infermieri è sicuramente il tema maggiore, come ribadito anche dall'OMS che nel corso dell'ultima assemblea programmatica ha dichiarato di essere preoccupata per l'assenza di 6 milioni di infermieri nel mondo. Pertanto la Regione è assolutamente sensibile al problema per questioni contingenti.
A tale scopo è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra la Regione, le Aziende sanitarie regionali, gli Atenei piemontesi e le rappresentanze sindacali della dirigenza e del comparto, finalizzato alla messa in atto di una progettualità condivisa, chiamata "Piano Straordinario per il personale Sanitario", sinergica tra le parti, mediante la costituzione dell'Osservatorio, che è stato convocato l'ultima volta prima dell'estate a pochi giorni dal mio insediamento.
È un Osservatorio in materia di risorse umane che comprende tutte le categorie che, proprio sul tema delle risorse umane, cerca soluzioni condivise, come, ad esempio, l'utilizzo di graduatorie, l'analisi di fattibilità di procedura di mobilità interna regionale e interregionale e le procedure concorsuali centralizzate.
Proprio dall'Osservatorio è nata l'esigenza di una proroga di alcuni concorsi, che il Consiglio ha accolto in tempi rapidissimi - per questo ringrazio quella spiccata concordia istituzionale presente all'interno di quest'Aula. Abbiamo provveduto alla proroga prima delle ferie in un momento straordinario e ciò ha permesso alla sanità piemontese di assumere, nel corso dell'estate, alcune categorie, in particolare gli OSS, la cui mancanza avrebbe paralizzato l'attività delle nostre strutture.
Inoltre, sono previste coperture finanziarie aggiuntive per le Aziende sanitarie regionali, attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione, oltre all'utilizzo progressivo delle risorse ex DL 34/2020 nell'ambito dei modelli previsti dal DM 77/2020, nell'ambito di specifiche progettualità di sanità territoriale, orientate all'avvio strutturale del modello di riforma previsto, citato proprio dal DM 77/2020, con la definizione di progetti di reinternalizzazione dei servizi, nell'ottica di far diminuire il precariato.
Infine, vi è il reclutamento dei medici in formazione specialistica, dando peraltro piena applicazione ai provvedimenti nazionali che, nel rispetto dei vincoli previsti in materia, hanno consentito (ex DL Calabria) l'incremento del tetto di spesa per il personale e l'adeguamento del trattamento economico accessorio.
Su questa materia, che è una delle materie principe che stiamo trattando anche nella Conferenza dei dirigenti dell'Assessorato, è intervenuto il decreto legge n. 73 del 7 giugno 2024 "Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste d'attesa delle prestazioni sanitarie", convertito con modifiche dalla legge n. 107 del 29/7/2024, che demanda ad uno o più decreti del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, previa intesa nella Conferenza Stato Regioni, Commissione salute - di cui la nostra Regione ha il ruolo di vicario - la definizione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno e della spesa per il personale delle aziende e degli enti del servizio sanitario delle Regioni.
Occorre osservare che l'appeal di una professione non è dettato esclusivamente dallo stipendio, ma anche dal suo profilo sociale e mediatico. Tuttavia, il tema della retribuzione è fondamentale; pertanto come Regione, teniamo a promuovere la figura dell'infermiere, rendendo merito a chi molto spesso, anche al di fuori del proprio orario di lavoro e delle proprie peculiarità specifiche, mette in campo una professione difficile e spesso poco retribuita. L'Assessorato sta intervenendo presso il Ministero e con l'Avvocatura per comprendere come valorizzare meglio, a livello economico, queste figure.
È chiaro che la legge del Veneto richiamata dall'interrogante, come al pari della legge della Valle d'Aosta - che, rammentiamo, è Regione autonoma con poteri più ampi di quelli ordinari del Piemonte - non pare idonea ad essere importata senza rischio di impugnativa. Per questo il nostro staff tecnico e la nostra Avvocatura sono impegnati per dare degli strumenti giuridici utilizzabili dai nostri uffici, affinché si possa, senza false promesse poter retribuire meglio chi esercita una professione delicata come quella dell'infermiere.
Non è mio obiettivo chiedere al Consiglio di promuovere una legge regionale come spot, che poi venga impugnata e che, quindi, dia false aspettative a chi tutti i giorni svolge questa professione sul campo. Stiamo lavorando affinché i nostri infermieri e le nostre infermiere possano guadagnare meglio, ma senza false promesse e senza leggi impugnabili. Grazie.


Argomento: Veterinaria - Benessere animale

Interrogazione a risposta immediata n. 18 presentata da Pentenero, inerente a "Virus della lingua blu. Occorre un piano regionale strutturale per contrastarne la diffusione"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
18.
La parola alla Consigliera Pentenero, per l'illustrazione.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Volevo interrogare l'Assessore in merito al virus della lingua blu.
Sappiamo che questo virus, che sta preoccupando gli allevatori di bestiame all'interno del nostro territorio, in modo particolare di ovini, mucche e animali affini, sta colpendo in modo significativo in alcune zone della nostra regione, in modo particolare la Valchiusella, la Valchiusa, la Val di Chy e tutta l'area della dell'ASL TO 4, Val di Susa e il Pinerolese.
Vorremmo conoscere quali siano i provvedimenti che si intendono adottare sapendo che esiste la possibilità di ottenere un vaccino contro il virus della lingua blu, che però è difficilmente reperibili e, in ogni caso, ha un costo non indifferente.
Gli allevatori oggi si trovano in una condizione di difficoltà.
A fronte del fatto che oggi gli animali infetti e quelli morti derivanti da questa malattia risultano essere almeno 200, è necessario sostenere gli allevatori di fronte alla tematica del vaccino e capire quali provvedimenti possono essere messi in atto, soprattutto considerato il fatto che è ancora in atto la peste suina che, anzi, sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti. Ripeto, i nostri allevatori si trovano in condizioni di assoluta difficoltà.
Dalle ultime notizie, sembrerebbe che tale situazione stia toccando non soltanto la provincia di Torino e non solo alcune zone della provincia di Torino, ma che stia arrivando pesantemente anche in altre province della nostra regione.
Vorremmo comprendere, quindi, quali sono gli atti che questa Giunta intende attuare a sostegno della categoria già pesantemente colpita e che vive già una condizione di difficoltà rispetto ad altri settori produttivi della nostra regione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Riboldi, per la risposta.



RIBOLDI Enrico, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Pentenero.
Il tema è chiaramente di assoluta attualità, che è differente rispetto a quello della peste suina, ma di eguale impatto per chi si dedica, in Piemonte in particolare, all'allevamento ovicaprino.
Faccio una premessa. L'epidemia di "Blue tongue" che si diffonde in Piemonte è legato a un ceppo virale (Bt 8), che sta infettando gli allevamenti della Francia.
Il grande commercio di animali, che è caratterizzato dai rapporti ultracentenari tra la parte Sud della Francia e il Piemonte ha fatto sì che l'infezione si spostasse qui rapidamente. La trasmissione del virus per non avviene, come nel caso della peste suina, per il contatto di materie ma per la puntura di zanzare.
Su questo tema ho dialogato nel corso delle riunioni agostane con il Vicepresidente della Commissione salute, Davide Eugenio Zappalà e il tema delle zanzare oggi, con i casi sugli umani legati, in particolare alla febbre dengue veicolata dalla zanzara West Nile e sugli animali, ci impone una riflessione diversa su questo tipo di insetti.
Fino ad oggi la zanzara è stata considerata un problema turistico e di vita quotidiana dei cittadini delle aree colpite, come alcune valli e, in particolare, alcune zone di pianura, ma oggi il tema delle zanzare è prettamente di carattere sanitario.
Lasciando perdere i danni al turismo, all'economia e al benessere delle persone, perché il tema è sanitario.
Le zanzare West Nile causano la febbre dengue, creando epidemie negli allevamenti; la Regione, quindi, deve necessariamente trattare il tema in forma diversa.
In tempi rapidissimi, intendiamo farlo già questa settimana, andrà attuata una task force che si occupi esclusivamente del tema delle zanzare.
Inoltre, la diffusione della zanzara tigre, che nei decenni scorsi era assente in terra piemontese, ha fatto sì che questi animali sono più resistenti anche al freddo e alle altitudini con un impatto ancora maggiore dal punto di vista sanitario su animali e umani.
Al fine di ridurre l'impatto della malattia, come precisato dall'interrogante, abbiamo tempestivamente parlato con le ASL e le Associazioni di categoria, lavorando sull'attuazione delle misure di biosicurezza, che sono molto più difficili da attuare rispetto alla peste suina, proprio perché il vettore è una zanzara, sulle specie recettive (ovi caprini, bovini), per ridurre i rischi legati agli spostamenti degli stessi, sia tra gli allevamenti sia alla partecipazione delle tradizionali stazioni e fiere.
Sapete bene che quando accade una pandemia in qualunque specie animale, il primo provvedimento è quello di azzerare ogni tipo di evento esterno che possa portare a contaminazione tra gli allevamenti.
Qual è il problema? Effettuare la vaccinazione, perché, oltre a essere costoso e noi, come Regione, ci siamo già offerti di sostenere gli allevatori che decidono di vaccinare e abbiamo provveduto alla vaccinazione con 3000 dosi di sierotipo circolante BTV8 e circa 1500 capi sono immunizzati (risorse disponibili presso un distributore regionale di farmaci), ad oggi ulteriori dosi di vaccino non sono disponibili presso le case farmaceutiche. Stiamo riuscendo a prenotarlo, non a distanza brevissima, ma solo a seguito di ingenti ordinativi.
Voglio anche precisare che il vaccino, soprattutto negli ovini, provoca aborto da parte delle femmine ovine, per cui molti allevatori, che hanno in mente di lavorare per la stagione successiva, hanno paura a vaccinare gli animali perché, giustamente, si potrebbero trovare con un danno nella continuità della genealogia del proprio allevamento.
Pertanto, è anche difficile, non essendoci l'obbligatorietà del vaccino lavorare con tutti, anche in caso di gratuità. Il problema dell'aborto si verifica molto meno sui caprini e ancora meno sui bovini.
Per quanto riguarda i trattamenti, una misura importante sono quelli con insetto repellente per almeno 7 giorni e poi, a eseguire, un test PCR con esito negativo. Inoltre, ai Servizi Veterinari è stato richiesto di anticipare i prelievi sugli animali sentinella, previsti per il mese di settembre e concluderli ad agosto.
Consideriamo che i Servizi Veterinari - che voglio pubblicamente ringraziare in quest'Aula - stanno svolgendo un lavoro straordinario perché sono stati coinvolti giorno e notte nel mese di agosto per il problema della peste suina e, oggi, anche per la febbre blue tongue.
Nelle zone rurali è stata concessa una deroga per lo smaltimento delle carcasse infette o sospette infette da febbre catarrale ovina tramite interramento. Ci sono due distinzioni: nelle zone ad alta intensità vengono portate presso i centri di smaltimento; mentre nelle zone isolate le pratiche veterinarie permettono l'interramento. Questo consente agli allevatori che già hanno perso i capi di avere una spesa minore rispetto a quella preventivata.
Data la situazione epidemiologica, è stata concessa la partecipazione a fiere ed eventi previsti nel mese di settembre e ottobre solo previo trattamento degli animali delle specie sensibili con prodotti insetto repellenti, trattamento e insetticida dei mezzi di trasporto, salvo indicazioni più restrittive da parte delle Autorità competenti locali.
Nella giornata di venerdì 5 settembre scorso, nell'ambito di un approccio integrato tra Assessorato alla sanità e all'agricoltura e alle Associazioni di categoria, sono state concordate le seguenti attività: verifica della possibilità di recuperare dosi del vaccino anti BT8 dalla Regione Sardegna che si è resa disponibile a fornirne (purtroppo, in Sardegna la febbre blue tongue è già presenta da diverso tempo) o dalla Francia, in quanto le case produttrici ci chiedono 10 settimane di produzione; predisposizione di un piano volontario vaccinale per il 2025 che definisca la tipologia di vaccino (sierotipi virali) e la strategia di somministrazione da mettere a disposizione di medici veterinari liberi professionisti e allevatori.
Per l'attuazione di tale piano sarà valutata la possibilità di erogare un contributo a supporto degli allevatori che decidono di aderire alla vaccinazione.
La Regione, quindi, si fa parte diligente nel sostenere le spese di vaccinazione e non gravare ulteriormente sugli allevatori ovi-caprini già in grave difficoltà per le crisi contingenti del settore. Grazie.


Argomento: Sicurezza sul lavoro - Lavoro - Movimenti migratori: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 19 presentata da Marro, inerente a "Verifica applicazione ordinanza limitazioni lavoro ore calde"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
19.
La parola alla Consigliera Marro, per l'illustrazione.



MARRO Giulia

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore.
Condividono l'emozione e l'entusiasmo di questo mio primo intervento in Aula.
In data 2 agosto 2024, la Giunta regionale ha emanato un'ordinanza di divieto di lavoro nella fascia oraria 12.30-16 nelle giornate in cui l'esposizione diretta al sole avrebbe potuto causare gravi danni per la salute. L'ordinanza riguardava il settore dei lavoratori agricoli, del settore florovivaistico e dei cantieri edili ed affini e prevedeva, in caso di inosservanza, sanzioni previste dall'articolo n. 650 del Codice Penale quindi un arresto fino a tre mesi, oppure il pagamento di un'ammenda fino a 206 euro, a patto che il fatto non costituisse reato più grave.
Ringraziando la Giunta per l'attenzione dimostrata verso le condizioni di sicurezza dei lavoratori e della loro salute, riteniamo sia importante verificare che questa ordinanza non resti solo su carta.
Il Presidente della Giunta Cirio aveva giustamente sottolineato, in occasione della festa del sindacato FIOM, nel settembre 2023, a seguito della tragedia di Brandizzo - di cui abbiamo ricordato qualche giorno fa il primo anniversario - che i controlli sono essenziali, al fine di garantire il rispetto delle regole in materia di sicurezza e, di conseguenza l'incolumità dei lavoratori e delle lavoratrici.
Proprio per questo, essendo terminato il 31 agosto il periodo di decorrenza di questo divieto, anche visto quanto riportato dalla testata locale "Notizia oggi Vercelli", alla quale l'esperto di sicurezza sul lavoro Antonino Scianna, ha riferito che solo il 50% delle aziende sottoposte a verifica è risultato adempiente alle nuove misure previste, giudichiamo fondamentale rilevare e, quindi, chiedere quale sia stato il tasso di applicazione delle disposizioni da parte delle aziende sottoposte a verifica. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Riboldi, per la risposta.



RIBOLDI Federico, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera.
Anche per me oggi è la prima volta che intervengo in quest'Aula, quindi l'emozione è comune, ma i temi trattati sono già molto importanti.
Com'è noto, l'ordinanza in oggetto, che - mi permetto di dire - è stata coraggiosa da parte del Presidente Cirio, perché non tutti l'hanno messa in campo, non ha riscontrato piena approvazione, soprattutto da parte di chi opera in ambito agricolo, perché si trova, proprio in quel periodo di stagione, nel picco massimo di lavoro. Noi abbiamo deciso, però, proprio per rispetto dei lavoratori e di chi opera in quel settore così delicato di portarla avanti.
L'ordinanza in oggetto, in vigore dal 5 al 31 agosto, ha avuto carattere contingibile e urgente come misura di prevenzione per l'attività lavorativa nel settore agricolo e florovivaistico, nonché nei cantieri edili e affini all'aperto e in condizioni di esposizione diretta e prolungata al sole, di fronte alle elevate temperature che venivano riscontrate. Questo cosa vuol dire? Che chi ha la cabina con l'aria condizionata può continuare ad operare; chi è all'ombra, con condizioni di mitigazione del clima, pu continuare ad operare, ma coloro i quali lavorano, ad esempio, all'aperto con una copertura stabile, possono continuare ad operare. Per tutti gli altri, che sono esposti direttamente ai raggi solari, l'ordinanza impediva in alcune ore la possibilità di operare.
Le limitazioni riguardavano i giorni in cui la mappa del rischio messa a disposizione da INAIL segnalava alle ore 12 un livello di rischio alto per i lavoratori esposti al sole con attività fisica. Laddove non fosse possibile introdurre misure di riduzione del rischio, si doveva prevedere l'astensione dal lavoro dalle ore 12,30 alle ore 16.
Proprio per le sue finalità di prevenzione sanitaria e tutela della salute l'ordinanza in fase di stesura è stata condivisa con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, che hanno offerto un prezioso contributo alla definizione del provvedimento e alla diffusione tra i soggetti coinvolti, nonostante questo volesse dire limitare le ore di lavoro ad alcuni soggetti coinvolti.
L'ordinanza è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione e trasmessa per i conseguenti adempimenti ai Prefetti, ai Sindaci dei Comuni piemontesi, ai Dipartimenti e ai Servizi di prevenzione negli ambienti di lavoro (il cosiddetto SPRESAL), alle Aziende sanitarie locali della Regione Piemonte, alla Direzione interregionale dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro dell'Area metropolitana di Torino e Aosta, oltre che ai rappresentanti di tutte le Organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro e alle associazioni di categoria.
A tali enti compete l'attività di controllo.
Ferma restando la portata generale del provvedimento, non risultano ad oggi pervenute alla Regione specifiche segnalazioni di mancato rispetto di quanto disposto dall'ordinanza e i nostri SPRESAL - altri enti hanno l'incarico di controllare, ma noi rispondiamo direttamente rispetto a quelli delle nostre ASL - hanno svolto circa un centinaio di controlli nelle aziende interessate dall'ordinanza n. 1/24 (agricoltura florovivaistico, edile e affini) nel periodo dal 5 al 31 agosto e non sono state rilevate non conformità.
La cifra di 100 certamente non è un campione che può dirsi esaustivo della percentuale totale delle aziende piemontesi, ma 100 controlli iniziano a dare un'idea se l'ordinanza sia stata recepita oppure se i datori di lavoro abbiano deciso di ignorarla. Devo dire che 100 controlli con nessuna sanzione possono già essere un buon risultato rispetto al recepimento della stessa. Grazie.


Argomento: Spesa socio - assistenziale

Interrogazione a risposta immediata n. 21 presentata da Canalis, inerente a "La Regione Piemonte taglia sui pannoloni delle persone non autosufficienti?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
21.
La parola alla Consigliera Canalis, per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Grazie Assessore.
Le sottopongo oggi un'interrogazione che sta a cuore a moltissime persone.
Sicuramente ai funzionari delle nostre ASL, ai gestori delle nostre numerose RSA piemontesi, quasi 700, e soprattutto ai familiari delle quasi 70.000 persone non autosufficienti che sono prese in carico dai Servizi sanitari della nostra Regione in residenza o a domicilio.
Stiamo parlando forse del segmento più fragile della popolazione piemontese, quello che necessita di assistenza 24 ore su 24 e qui non faccio distinzione tra l'assistenza che noi eroghiamo in residenza e quella a domicilio. Parliamo di persone anziane, ma anche di persone di età anagrafica inferiore, che sono affette da forme di non autosufficienza dovute ad altre ragioni non legate all'età.
Ebbene, c'è un bisogno particolare da parte di questa popolazione che sono gli ausili, i dispositivi per l'incontinenza, che sono uno strumento fondamentale per l'igiene, per il benessere, ma anche per alleviare il carico economico delle famiglie.
Infatti, tra pannoloni, traverse e via dicendo, una famiglia, se dovesse farsi carico autonomamente di questi dispositivi, arriverebbe a spendere più di 100 euro al mese. Quindi una spesa davvero importante. Naturalmente mi sono riferita a un certo tipo di persone, quelle con una certa età e ai prodotti non più cari.
Ebbene, che cosa è successo? Nel mese di dicembre 2023 dalla precedente Giunta regionale è stata emanata la deliberazione n. 12-7878 dell'11 dicembre 2023, che ha rivisto i criteri di prescrittibilità di questi dispositivi per l'incontinenza.
A seguito di questa revisione, che è legata anche a criteri nazionali, sono stati forniti quantitativi decisamente inferiori alle nostre ASL sostenendo che, in particolare, i dispositivi da utilizzare nel corso della notte avessero una maggiore assorbenza, quindi che se ne dovesse usare un quantitativo inferiore.
Ebbene, noi continuiamo, Assessore, a ricevere moltissime lamentele moltissime segnalazioni di disagio rispetto a questa nuova tipologia di pannoloni che provocherebbero piaghe da decubito, non sarebbero assolutamente sufficienti, quindi le RSA spesso e volentieri si trovano a chiedere alle famiglie fondi aggiuntivi per integrare i pannoloni acquistati in base ai criteri definiti dalle Regioni e via dicendo.
Aggiungo un particolare: in alcune ASL piemontesi nella scorsa primavera addirittura c'è stata un'interruzione per ben tre mesi, a domicilio, cioè ci sono famiglie che per tre mesi non hanno ricevuto i pannoloni e, quindi hanno dovuto acquistarli in totale autonomia con le spese che riferivo poco fa.
Ritenendo questi dispositivi una priorità non soltanto sociale, ma anche e soprattutto sanitaria, per queste che sono tra le persone più fragili del Piemonte, chiediamo alla Giunta quali misure intenda assumere per migliorare la qualità, la quantità e anche la regolarità di fornitura di questi ausili fondamentali. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Riboldi, per la risposta.



RIBOLDI Enrico, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Canalis per la sua interrogazione.
Correttissimo quanto afferma la Consigliera, partendo dal fondo, rispetto ai ritardi della ditta, che infatti è stata immediatamente cambiata dall'Assessorato, secondo le possibilità contrattuali stabilite al momento dell'aggiudicazione. C'è stato effettivamente un periodo in cui non venivano consegnati i pannoloni; purtroppo, la soglia di 100 euro che lei ha definito spesso viene ampiamente superata, perché è a seconda dei casi e dell'età dei pazienti, quindi è un problema enorme per le famiglie.
Noi non ne abbiamo avuto contezza immediata sino a ricevere le prime segnalazioni; si è attivato direttamente il Direttore regionale Sottile e anch'io personalmente per parlare con le famiglie e le farmacie che non li ricevevano.
Poiché abbiamo cambiato l'azienda, quella nuova ha dovuto fare fronte, nel mese di agosto, a un notevole arretrato, perché pareva - stiamo cercando di verificare in termini più specifici - che venissero fatte consegne plurime quando la consegna avrebbe dovuto essere singola e che questa venisse messa in attesa per avere più consegne.
Questo ha creato un grave ritardo.
Chiaramente è uno di quei servizi che la Regione non fa direttamente, ma che esternalizza alle aziende tramite appalti. Spesso, quindi, è un prezioso lavoro di collaborazione, un lavoro vicariante rispetto a quello che un tempo veniva fatto direttamente dal pubblico. Sovente, lavorando con aziende private, capita che vi siano problemi di questo genere.
La nuova azienda si è messa in pari, con non poca fatica, perché le consegne arretrate erano notevoli e c'era anche una problematica di ricezione, però, ad oggi, la ricezione dei singoli è stata pressoch azzerata. Quel tipo di ritardo, quindi, non c'è più.
È chiaro che quando parlo di logistica nella sanità mi riferisco proprio a un nuovo sistema che avvicini di più la logistica sanitaria a quella che quotidianamente viviamo in un mondo dove l'acquisto online nelle consegne dirette è la quotidianità.
Oggi vediamo un mondo in cui, quando si acquista un bene non primario presso un player internazionale, viene consegnato a Torino in 6 ore (o in 12/24 ore se si parla di provincia) e poi le stesse aziende della logistica che devono consegnare gli ausili per i nostri malati magari ci impiegano una settimana.
Chiunque può comprendere che questo sistema, senza cedere al mercato e ai privati i servizi (anche perché li abbiamo già affidati ai privati, perch se ne occupino loro), non può più esistere. Lavoreremo, quindi, per migliorare tutta la logistica sanitaria, dal farmaco ai presidi, e fare in modo che ci sia la stessa rapidità di consegna di quando si acquista una merce online.
Sono convinto che problematiche di questo genere, con la profonda revisione che vogliamo mettere in campo, non si verificheranno più.
Mi ha fatto piacere che tutte le famiglie che abbiamo seguito abbiano riscontrato la ripartenza di una regolare consegna, quindi una prima parte dei problemi è risolta anche se, e sono d'accordo con lei, c'è ancora da migliorare.
Per quanto riguarda il presidio nelle RSA, anche a seguito della sua interrogazione abbiamo provato a verificare alcune segnalazioni ed effettivamente c'erano delle problematiche di utilizzo, che vado a delineare meglio.
Non è stata ridotta la quantità per contenere la spesa (questo accadeva nel 2023), ma si è rivisto il pezzo massimo di presidio autorizzabile, in ragione della maggiore appropriatezza dei nuovi presidi, che però vanno utilizzati con una diversificazione dei pannoloni tra notte e giorno.
I nuovi forniti, solo per le ore notturne, sono maggiormente performanti ma è consigliato il loro utilizzo esclusivamente in un contesto notturno e sono motivati dall'esigenza di non interrompere il sonno ai portatori, che quindi non sono più costretti al cambio frequente. Le stesse caratteristiche, però, rendono inappropriato l'utilizzo diurno che viceversa, deve avere luogo con prodotti di minore assorbenza e, quindi, di cambio più intenso. Questo è il motivo per cui si sono riscontrati, su alcuni pazienti, problemi di decubito e lacerazioni.
Ci riserviamo, quindi, di effettuare tutte le verifiche, perché non pu essere un termine assoluto, nel senso che Regione Piemonte ha pensato a questi presidi per un maggiore benessere dei pazienti, ovvero presidi che riducano il numero totale per la fase notturna e che consentano al paziente di non svegliarsi per il cambio del pannolone. È chiaro che questi presidi sono innovativi, quindi bisogna saperli usare (non bisogna usarli in fase diurna) e potrebbero rivelarsi, all'atto della prova, magari meno comodi di quelli tradizionali, nonostante quelli tradizionali impongano al paziente di alzarsi e svegliarsi due o tre volte a notte.
Stiamo verificando attentamente questa situazione per non "gettare il bambino con l'acqua sporca", perché se i presidi effettivamente funzionano di notte e consentono al paziente di non svegliarsi, è bene continuare a usarli, ricordando agli operatori di non utilizzarli in fase diurna (che è quella che crea, nella continuità delle 24 ore, le problematiche che lei ha elencato); se poi vediamo che anche in questa fase è meglio evitare di usarli per ritornare alla pratica tradizionale di svegliare il paziente due o tre volte per notte, è chiaro che per il benessere del paziente si fa e si fa senza problemi. Se, però, grazie a un corretto utilizzo si riuscisse a evitare questa situazione, sarebbe meglio.
È in fase di studio, anche in relazione a quanto da lei scritto, capire qual è la soluzione migliore. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata e comunico che tra qualche minuto il Presidente Nicco aprirà la seduta ordinaria del Consiglio regionale.
Grazie a tutti.



(Alle ore 15.09 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta inizia alle ore 15.20)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che ha chiesto congedo il Consigliere Protopapa, pertanto il numero legale è 26 ed è rispettato per aprire la seduta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
b) Distribuzione processi verbali È a disposizione e visibile sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" il processo verbale n. 3 relativo alla seduta del 31/07/2024.
c) Approvazione processi verbali È in approvazione il processo verbale n. 1 relativo alla seduta del 22/07/2024 e n. 2 relativo alla seduta del 29/07/2024.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame disegno di legge n. 5, inerente a "Disposizioni in materia di assolvimento degli obblighi di finanza pubblica"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 5, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Relatrice di maggioranza è la Consigliera Biglia, che ha facoltà di intervenire.



BIGLIA Debora, relatrice

Grazie, Presidente.
Gentili Consigliere e Consiglieri, il provvedimento va inquadrato in un contesto di recenti interventi normativi a livello statale che coinvolgono direttamente le Regioni a Statuto ordinario nell'ambito del concorso alla finanza pubblica delle stesse, che trae origine dalle esigenze dello Stato italiano di rispettare gli accordi assunti con gli altri Paesi membri dell'Unione europea.
L'esigenza di adottare il presente disegno di legge va pertanto ricondotta a un contesto normativo vigente.
Attraverso la legge del 30 dicembre 2023 n. 213 e successivamente, la disciplina è stata modificata attraverso il decreto legge n. 215 del 2023 al fine di ridurre il contributo dovuto nell'anno 2024; le Regioni a Statuto ordinario concorrono al contenimento della spesa pubblica con il contributo di 305 milioni di euro per il 2024 e di 350 milioni di euro per ciascun anno dal 2025 al 2028. Il contributo, secondo il quadro normativo dovrà essere ripartito tra le Regioni in sede di auto-coordinamento entro il 20 settembre 2024.
Con l'articolo n. 19 del decreto legge n. 113 del 9 agosto 2024 sono state apportate alcune modificazioni all'articolo n. 1 della legge n. 213 del 30 dicembre, qui sopra riportata.
Il disegno di legge n. 5 nel testo licenziato dalla I Commissione in data odierna, 9 settembre 2024, e rimessa all'Aula per la sua approvazione definitiva, si compone di due articoli. L'articolo 1 dispone che, ai fini dell'assolvimento degli obblighi di finanza pubblica, viene iscritto nella parte corrente del primo esercizio finanziario del bilancio 2024-2026 un accantonamento pari a 25.092.992,10 euro.
In merito alla copertura finanziaria del provvedimento, viene indicato che si provvede con le risorse stanziate nell'esercizio 2024 con la voce Missione 01 e il Programma 0103 dello stato di previsione delle spese di bilancio 2024 2026.
Il suddetto accantonamento, sul quale non è possibile imputare impegni, è finanziato da risorse di parte corrente al netto delle spese riguardanti il reddito da lavoro dipendente, sanità e trasferimento agli Enti locali.
Inoltre, all'articolo 2 si dispone la relativa dichiarazione d'urgenza del provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Relatore di minoranza è il Consigliere Isnardi, relatore di minoranza.



ISNARDI Fabio, relatore

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche l'Assessore per la sua presenza.
In realtà, sul provvedimento non c'è molto da dire se non che è una scelta di un Ente superiore al nostro, quindi non possiamo fare altro che prenderne atto.
Quello che mi viene da pensare è che questi 25 milioni che noi dobbiamo stanziare, per carità, almeno non li dobbiamo pagare allo Stato, li possiamo utilizzare per ridurre il nostro disavanzo.
Si potrebbe magari chiedere un intervento ai nostri Parlamentari o in sede di Conferenza Stato-Regioni, anche perché cambiano i Governi nazionali, ma non cambia il metodo di tagliare le risorse ai territori quando si devono approvare le Finanziarie; peccato che poi quei soldi - ahimè - qualcuno li dovrà pagare.
Anche se comprendo che si deve approvare la finanziaria rispettando i parametri europei, sarebbe però opportuno che tutti insieme provassimo a far capire a chi ci governa che ci sono altri metodi per recuperare i soldi, magari più antipatici, come fare pagare le tasse a chi, in questo Paese, è un po' professionista nel non pagarle, anziché tagliare sugli enti territoriali, perché, come ha detto la Consigliera Biglia, per coprire questo stanziamento vengono tagliate risorse che, magari, la Regione avrebbe potuto impiegare in modo migliore.
Abbiamo un piano di rientro, lo stiamo rispettando e quindi chiedo un intervento in Conferenza Stato-Regioni in cui, insieme, si possa far capire a chi ci governa che il vecchio metodo - sempre facile da utilizzare - del taglio agli enti territoriali sarebbe meglio non utilizzarlo più, perch quando si tagliano risorse ai territori si tagliano risorse ai nostri cittadini; mediamente, chi paga di più sono i cittadini che hanno meno possibilità, risorse e servizi dagli enti pubblici.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ringrazio i relatori, soprattutto per la sintesi.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ricordo che ogni Consigliere può intervenire per un tempo non superiore ai 10 minuti e invito i Consiglieri che intendono intervenire di prenotarsi segnalandolo alla Presidenza.
Non essendoci richieste di intervento, chiedo all'Assessore Tronzano se intende replicare.
L'Assessore non intende replicare.
Possiamo così procedere all'esame dell'articolato, su cui non insistono emendamenti.
ARTICOLO 1 Non essendoci dichiarazione di voto sull'articolo 1, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Non essendoci dichiarazione di voto sull'articolo 2, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendoci dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione dell'intero testo.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Non essendoci altri punti all'o.d.g., dichiaro chiusa la seduta.
Grazie a tutti e buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 15.33)



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