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Dettaglio seduta n.26 del 25/02/25 - Legislatura n. XII - Sedute dal 8 giugno 2024

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO



(Alle ore 9.02 il Presidente Nicco, constatata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta di trenta minuti)



(Alle ore 9.32 il Presidente Nicco, constatata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta di trenta minuti)



(La seduta inizia alle ore 10.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Raiteri e Cirio.
Il numero legale è 25.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori e sull'orario della seduta di oggi in particolare.
Questa mattina la seduta era convocata alle ore 9. Sono le 10 e iniziamo a vedere adesso i banchi della maggioranza riempirsi. Ora, premesso che per la maggioranza.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

È inutile che si vociferi.



PRESIDENTE

Per favore, lasciamo finire la Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

La seduta era convocata per le ore 9. La seduta era convocata per le 9.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per favore, lasciamo finire la Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Pure si parla? C'è pure il coraggio di dire "va", dopo la figura di stamattina, che ci avete fatto venire qui alle 9 e alle 10 la seduta non era ancora iniziata? L'unica cosa che dovreste dire è scusa, ma non a me perché noi è più o meno ci organizziamo, ma ai cittadini piemontesi.
Oggi si discute l'atto più importante della legislatura, perlomeno l'atto di programmazione più importante, il bilancio annuale della Regione, e si arriva con un'ora di ritardo. Ma sveglia! Sveglia sotto tutti i punti di vista.



PRESIDENTE

Contenga le parole, "sveglia" non è un termine da usare in Aula, non è un invito d'Aula. La invito a parlare tenendo in considerazione il rispetto degli altri Consiglieri.



DISABATO Sarah

Guardi, già con l'Accademia della Crusca ne ho sentite abbastanza la scorsa settimana e quindi, se permette, utilizzo i termini che voglio.
Sono le 10, abbiamo iniziato un'ora dopo, ci avete convocato qui un'ora fa e la maggioranza non c'era. Questa è la serietà con cui trattate il bilancio della Regione Piemonte. Fossi nell'Assessore Tronzano sarei fortemente preoccupato. Ecco perché le avevo chiesto di convocare anche la notte, perché se non si presentano la mattina, questo bilancio non si chiude. Non si chiude! Chiedo eventualmente di stoppare la seduta, parlarci e chiarirci, perché questa è veramente.
Lei ha poco da ridere, Presidente. Il primo ad aver mancato di rispetto all'Aula è lei. Glielo ricordo, quindi c'è veramente poco da ridere. C'è poco da ridere. Chiedete scusa ai cittadini piemontesi per come trattate gli atti di programmazione della Regione.



PRESIDENTE

Per favore, stiamo in silenzio.
Grazie, Consigliera Disabato.
Il Consigliere Riva Vercellotti ha rinunciato all'intervento, per cui do la parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Innanzitutto condivido l'opinione della Consigliera Disabato, anche se espressa in maniera sbagliata. Certamente è stata una responsabilità mia che dovevo ancora dettagliare alcune cose sul bilancio. Sono stato costretto a ritardare, quindi chiedo scusa ai Consiglieri che sono arrivati prima, però certamente non c'è nessuna volontà, perché la maggioranza era già qua da tempo. Non c'era un problema di nessun genere, non c'è problema di nessun genere.
Adesso andiamo avanti serenamente, sperando di chiudere entro domani.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Vuole intervenire sull'ordine dei lavori, Consigliere Unia, perché eravamo sulle proposte di modifica? Prego.



UNIA Alberto

Sull'ordine dei lavori, Presidente.
Capisco il problema dell'Assessore Tronzano e anche il suo ritardo, ma il numero legale è stato raggiunto cinque minuti fa, non alle 9. Per precisione del dato, la maggioranza fino alle 9 e mezza, quando è stato rinviato ulteriormente, non c'era.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Unia.
Tornando alle proposte di modifiche all'o.d.g., comunico che non sono state presentate richieste, pertanto l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: b) Distribuzione processi verbali Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali n. 18, n. 19 e n. 20, rispettivamente del 19 dicembre 2024, del 20 dicembre 2024 e del 23 dicembre 2024.
c) Approvazione processi verbali Sono in approvazione i processi verbali n. 15, n. 16 e n. 17 rispettivamente del 10 dicembre 2024, dell'11 dicembre 2024 e del 17 dicembre 2024.
d) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita'

Esame disegno di legge n. 62, inerente a "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2025-2027 (Legge di stabilità regionale 2025)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 62, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il disegno di legge è stato licenziato dalla I Commissione il 3 febbraio.
Do la parola ai relatori di maggioranza e di minoranza, ricordando che il tempo d'intervento non deve superare i 15 minuti.
Relatrice di maggioranza è la Consigliera Biglia, che ha facoltà di intervenire.



BIGLIA Debora, relatrice

Grazie, Presidente.
Illustrissimo Presidente, gentili Consigliere e Consiglieri, la legge di stabilità viene presentata ai sensi dell'articolo numero 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e del paragrafo 7 del principio contabile applicato riguardante la programmazione dell'Allegato 4.1 del medesimo decreto legislativo.
Essa contiene esclusivamente norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza dal primo anno, considerato nel bilancio di previsione.
La legge di stabilità trae il riferimento necessario per la dimostrazione della copertura finanziaria delle autorizzazioni annuali e pluriennali di spesa da essa disposte dalle previsioni di bilancio e delle legislazioni in vigore.
Il disegno di legge numero 62 è stato presentato dalla Giunta regionale in data 12 dicembre 2024 e assegnata alla I Commissione permanente nella medesima data.
Sul presente disegno di legge è stato richiesto il parere del Consiglio delle Autonomie Locali, che ha espresso parere favorevole, in data 22 gennaio 2025, con deliberazione n. 4.
Il provvedimento definitivo è stato licenziato dalla I Commissione permanente in data 3 febbraio 2025 e durante l'esame della Commissione il testo, che conteneva originariamente cinque articoli, è stato oggetto di attività emendativa da parte della Giunta regionale, in particolare sono stati approvati sei emendamenti, di cui uno abrogativo e cinque aggiuntivi.
Il testo così licenziato dalla I Commissione si compone pertanto di nove articoli, così suddivisi.
Articolo 1, "Rifinanziamento e rimodulazione delle leggi regionali di spesa". Con il presente articolo del disegno di legge di stabilità regionale provvede ad autorizzare gli esercizi 2025, 2026 e 2027, il rifinanziamento delle leggi regionali e la rimodulazione delle autorizzazioni di spesa relativi alle tre annualità del bilancio di previsione finanziario 2025-2027.
All'articolo 2, "Misure per la salvaguardia degli equilibri di bilancio 2025-2027", si prevede il mantenimento e la salvaguardia degli equilibri di bilancio degli esercizi finanziari 2025-2027 con le autorizzazioni di spesa disposte da leggi regionali precedenti e che siano revocate e sostituite con le autorizzazioni di spesa autorizzate nei limiti degli stanziamenti iscritti nel bilancio di previsione 2025-2027.
Articolo 3. La disposizione ha la finalità di prevedere, in continuità con gli anni 2024 e 2025, anche per gli anni 2026 e 2027 l'erogazione del contributo pari a euro 1.300.000,00 a favore della Fondazione Circolo dei lettori per la programmazione e la gestione della manifestazione denominata "Salone Internazionale del Libro di Torino", organizzata da Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Circolo dei lettori, Fondazione per la Cultura Torino e dell'associazione cultura "Torino la città del libro".
Articolo 4. L'articolo è finalizzato a definire con maggiore chiarezza i requisiti sanitari richiesti per ottenere agevolazioni fiscali correlate alla legge del 5 febbraio 1992, n. 104 rispetto alle esenzioni dal pagamento della tassa automobilistica, limitatamente a un solo veicolo alle seguenti fattispecie: portatore di handicap con ridotte o impedite capacità motorie permanenti; invalidi con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta; invalidi con gravi limitazioni della deambulazione o affetti da pluriamputazioni.
Articolo 5. Con il presente articolo vengono previsti contributi ad associazioni e organizzazioni piscatorie per iniziative di formazione e divulgazione in materia di pesca, nonché per studi, ricerche e attività in materia di tutela degli ambienti acquatici e tutela della fauna ittica.
Articolo 6. L'articolo prevede il ripristino del termine originario della validità della durata in carica del Collegio dei Revisori dei Conti attraverso la riduzione da cinque a tre anni di tale termine.
Articolo 7. Attraverso il presente articolo viene abrogato l'articolo 10 della legge regionale 14 aprile 2017, n. 6 "Bilancio di previsione finanziario 2017-2019", relativo alla disciplina dell'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili, già sospesa a decorrere dal 1 gennaio 2018.
Articolo 8. La presente disposizione interviene adeguando la rubrica dell'articolo 9 della legge regionale 1/2014 a quanto disposto dall'articolo 1 del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 dicembre 2020, che ha prorogato di due anni la durata dei programmi di sviluppo rurale, e recepisce quello che è disciplinato dai commi 559, 560 e 561 dell'articolo 1 della legge numero 207 del 2024, al fine di accelerare la spesa della quota FERS e di ridurre il rischio di disimpegno alla data di chiusura del PSR.
Articolo 9. Si prevede che il presente disegno di legge è dichiarato urgente ai sensi dell'articolo 47 dello Statuto ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Disabato, relatrice di minoranza.



DISABATO Sarah, relatrice

Intanto, vorrei evidenziare un dato di fatto. L'Assessore Tronzano poco fa ha comunicato che questa mattina non si era ancora pronti sugli atti di bilancio e connessi.



(Commenti dell'Assessore Tronzano)



PRESIDENTE

Per favore, Assessore, lasci parlare la Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Se c'era ancora la necessità di approfondire qualcosa questa mattina.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

Adesso ci arrivo. Non penso sia un problema se tra poco entro nel merito del provvedimento.
Questa mattina l'Assessore Tronzano era prontissimo ad approvare il bilancio. Noi ne prendiamo atto. Era tutto pronto per la discussione in Aula, ma come Consigliera di minoranza mi preme affrontare la discussione su quanto è previsto nell'emendamento sul testo della legge di stabilità.
Stiamo parlando di un provvedimento che porta con sé delle richieste legittime della maggioranza presentate sotto forma di emendamenti ai vari articoli, su cui credo sia necessario dare chiarimenti all'Aula.
Tra l'altro, questo testo è stato licenziato dalla Commissione, quindi è anche per questo che oggi possiamo intervenire, perché ci sono i relatori e possiamo anche pensare di fare una relazione sull'intero testo, cosa che non è successa, invece, sul bilancio, che è un testo che è stato richiamato in Aula, senza approfondire l'iter in Commissione.
Però ci sono delle questioni che, secondo me, andrebbero analizzate e approfondite. Parlo, ad esempio, degli emendamenti presentati ai primissimi articoli, quelli della Lega per istituire un ente di gestione delle risorse afferenti al sociale. Questo è un tema su cui credo che l'Assessore Marrone o il Gruppo proponente dovrebbe relazionare all'Aula.
Tra quello che è scritto sull'emendamento e quello che è stato annunciato anche a mezzo stampa, ho notato delle discrasie, ragion per cui sarebbe importante capire come mai. Lo dico in modo del tutto costruttivo, perch penso di essere la prima a voler capire, visto che ho denunciato spesso la carenza di trasparenza in merito alle rendicontazioni di una misura, una a caso il Fondo Vita Nascente, su cui in questi anni sono stati elargiti più di 3,2 milioni di euro. Sono rendicontazioni di cui abbiamo semplicemente una versione, quella del 2022, che ci racconta come quelle risorse sono state assegnate e spese dalle associazioni cosiddette Pro Vita.
Poi sono arrivati altri stanziamenti durante la scorsa legislatura e anche in questa. Parliamo di più di 3,2 milioni che vengono dati a queste associazioni, ma immagino che per il sociale s'intenda tutto e guardo i colleghi della Lega che, immagino, avranno fatto un bel lavoro di approfondimento al pari di quello che ho fatto io sulle rendicontazioni.
Tant'è che si è parlato tantissimo del tema del controllo; non tanto della gestione, ma del controllo. Controllo per me significa verificare come le risorse della Regione vengono spese dagli enti del terzo settore e questo può essere anche positivo. Però il dato politico è chiaro. È chiaro che c'è una volontà, da parte di un componente di maggioranza, di andare al controllo e alle verifiche di quanto succede in un Assessorato di competenza di un altro membro della maggioranza, di un'altra forza politica. Questo è il dato politico.
Anche il dato tecnico lo ritengo da comprendere, perché stiamo andando a istituire un ente di gestione di risorse regionali previsto con una copertura finanziaria di base. A me piacerebbe sapere da parte degli Uffici competenti se questa copertura è stata definita sufficiente per dare l'avvio a un ente di gestione, ma soprattutto comprendere se questo ente di gestione è stato avviato in quanto l'Assessorato non è in grado di ottemperare a tutte le operazioni di controllo. Questo mi farebbe preoccupare di più, perché se, a oggi, necessitiamo di un ente che vada a controllare l'erogazione e le rendicontazioni delle associazioni o comunque, degli enti del terzo settore che vanno a ricevere dei fondi pubblici dalla Regione Piemonte e oggi ci rendiamo conto che abbiamo bisogno di un ente di gestione, perché evidentemente quell'operatività era difficile da portare avanti, ritengo che tutte le segnalazioni fatte dal Movimento 5 Stelle, ad esempio sull'utilizzo dei fondi Vita Nascente fossero assolutamente comprovate e realistiche.
Credo sia necessario un intervento da parte dell'Assessore Marrone a tal proposito, anche perché ho visto dei suoi emendamenti al riguardo, per capire che cosa ne pensa, ma soprattutto per comprendere la ratio e le motivazioni che lo portano ad approvare questo emendamento.
Vorrei anche capire, prima di andare ad approvare questo provvedimento quali siano le operazioni di controllo che vengono messe in piedi sui fondi elargiti, ad esempio sul settore sociale. Perché se, a oggi, ci rendiamo conto di questa carenza, voglio sapere come si è andati avanti nel periodo antecedente sulla questione.
Dopodiché, ho visto che sono arrivati altri emendamenti di sostanza: 100 mila euro sul Forte di Fenestrelle, su cui eravamo più o meno tutti concordi circa l'esigenza di mettere in sicurezza o, comunque, di avviare dei lavori di riqualificazione di una delle figure simbolo del Piemonte.
Anzi, 100 mila euro sono anche una cifra esigua, che credo possa bastare però stiamo parlando del simbolo della Regione Piemonte, quello che viene sempre posto in rappresentanza dell'Ente. Il sistema delle fortificazioni è parecchio apprezzato anche da parte dei turisti e quella è la storia della nostra terra, per cui ben vengano gli stanziamenti a tal proposito. Come vede, anche da questo punto di vista, quando c'è bisogno di ergerci a favore di certe scelte di buonsenso, noi ci siamo.
Inoltre, ho visto che ci sono altri emendamenti anche di sostanza, ad esempio 3,7 milioni destinati al Museo Egizio tra diverse partite, quindi una cifra importante. Vorremmo comprendere per quali finalità vengano destinati. C'è poi un finanziamento alla Fondazione Torino Cultura anch'esso per garantire attività straordinarie.
Sono emendamenti che portano cifre importanti, su cui penso sia necessario prima di arrivare all'approvazione del provvedimento, un approfondimento da parte della Giunta regionale, fermo restando che certe scelte e certe questioni, anche dal punto di vista tecnico, andrebbero condivise in Commissione. Oggi non dovremmo trovarci a parlare di un emendamento, o comunque di un provvedimento che istituisce un ente di gestione, quindi non poca roba per un ente regionale e, soprattutto, per un Assessorato come quello alle politiche sociali, senza saperne la motivazione.
Tra l'altro, faccio presente un aspetto, Assessore: va bene iniziare alle ore 10, un'ora dopo la convocazione, però parlare senza nemmeno la presenza della Giunta non mi va. Quindi, se permette, avanzerei ancora due minuti e mezzo all'incirca, mi fermerei e riproporrei le domande che ho fatto fino a oggi, perché oggi non sono messa nelle condizioni di votare questo provvedimento senza.
Attendo un attimo, perché l'Assessore Marrone non c'è e sto ponendo delle domande all'Assessore Marrone. Come facciamo?



PRESIDENTE

Guardi, non può pretendere di avere i nominativi delle persone. Il tempo sta continuando e lei ha 15 minuti per finire.



DISABATO Sarah, relatrice

Non posso avere i nominativi delle persone? Penso sia importante avere l'Assessore Marrone che sta portando all'approvazione un provvedimento e sto chiedendo ragguagli su un emendamento. Questo è il trattamento che si dà alla minoranza che fa domande? Lascio scorrere il tempo.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah, relatrice

Non lo so, fate voi.



PRESIDENTE

Ripeto, non è suo diritto pretendere nominativamente gli Assessori che devono essere presenti. Deve essere presente la Giunta, quindi.



DISABATO Sarah, relatrice

Non è un mio diritto?



PRESIDENTE

La Giunta è presente.



DISABATO Sarah, relatrice

Sono stata eletta dai cittadini piemontesi come ognuno di voi e credo di avere diritto di fare delle domande per dare chiarimenti ai cittadini.



PRESIDENTE

Le dico che non ci sono elementi per spendere il tempo, quindi lei ha 15 minuti di tempo per concludere il suo intervento.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah, relatrice

Sì, troppo rispetto. Il mio diritto è dire quello che voglio e di lasciare scorrere il tempo, a questo punto, come meglio credo.
Guardo i colleghi, quelli con cui collaboro in modo sensato e con buon senso: credo di aver fatto una domanda legittima; una domanda che merita risposta, visto che ci sono emendamenti di maggioranza che creano un nuovo ente di gestione che gestisce risorse pubbliche. Vi guardo negli occhi perché credo di non aver chiesto la luna, chiedendo la possibilità di avere due parole e una relazione da parte dell'Assessore Marrone.
A voi non interessa, a me sì. Forse è bene che ci dia delle risposte prima di continuare. Se questo è chiedere la luna, per carità Presidente, ne prenderemo atto e ne parleremo anche in Conferenza dei Capigruppo, perch oggi le cose che non vanno sono molteplici, però cerchiamo di darci anche un ordine delle cose.
Ho poste domande nel merito su diversi emendamenti sopraggiunti nelle ultime ore, per non dire negli ultimi giorni, per cui credo di avere il diritto, in quanto cittadina eletta nelle istituzioni da parte dei cittadini piemontesi, di avere delle risposte anche per il loro interesse visto che parliamo di fondi milionari elargiti al terzo settore o comunque, alle associazioni che oggi vengono poste sotto controllo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
La parola alla Consigliera Ravinale, seconda relatrice di minoranza.



RAVINALE Alice, relatrice

Grazie, Presidente.
Anch'io non posso che condividere lo smarrimento per il fatto che di questa norma non abbiamo mai avuto occasione di discutere. Non abbiamo avuto occasione di discutere della norma in sé. Ricordo una rapidissima discussione in Commissione, nella quale l'unico tema approfondito era legato al fatto che erano tolte le imposte relative alle emissioni sonore legate al traffico aereo, tra l'altro provvedimento che va in un senso non compatibile né con la necessità di risorse della Regione Piemonte né con il tema inquinamento nel suo complesso. Null'altro è stato approfondito nelle Commissioni.
A maggior ragione, oggi arriva in Aula una serie di emendamenti, la stragrande maggioranza dei quali di Giunta, a oggi non illustrati.
Auspichiamo che nella fase successiva, quantomeno prima dell'approvazione l'Assessore entri più nel merito degli stessi.
Ahimè, il decadimento della tecnica legislativa in questo Paese è noto da tempo. A me piange sempre il cuore quando vedo il Fondo per l'attività piscatoria unita con il funzionamento complessivo dell'Ente, perché sarebbe bello puntare ad avere normative che rispondano a requisiti di chiarezza e di logica che talvolta mancano.
Senza dubbio, però, il tema più rilevante di questa norma che stiamo andando ad approvare, che è una norma tecnica, è quello che ha già sollevato la collega Disabato ed è relativo all'inserimento di questo ente strumentale volto a fare parecchie cose in merito ai servizi sociali di questa Regione.
Anche qui, francamente osservo con timore questo genere di utilizzo della potestà legislativa, perché non è la prima volta che questa Giunta e anche questa maggioranza utilizzano in questo modo, nel senso che di leggi fatte più o meno ad hoc, non tanto su situazioni specifiche esterne, ma talvolta anche per regolare rapporti politici interni, commettendo l'errore che non andrebbe commesso quando si fanno le normative, cioè farle sul presente sulla situazione specifica e non invece nel famoso - spero per tutti "velo di ignoranza" che John Rawls invitava a seguire quando si dispone una normazione, perché le norme sono buone se non si ha in mente la situazione specifica, ma un interesse generale.
Capisco che il trentennio passato in Italia ci abbia un attimo fatto dimenticare questi principi, perché l'utilizzo delle norme ad personam e ad hoc sono diventate - ahinoi! - una costante di questo Paese.
Ora, però, per gestire rapporti di tensione all'interno della maggioranza si va a fare un tentativo di commissariamento di un Assessorato, che sicuramente ha dato grande prova di sé anche nei primi mesi dell'attività della Giunta, perché effettivamente è un Assessorato da cui passano molte risorse e neanche un euro di quello che viene speso da quell'Assessorato risponde a logiche politiche che noi, tra l'altro, come sapete, disdegniamo e che sono totalmente contrarie al nostro modo di vedere le cose.
Detto questo, non ritengo che la creazione di un ente strumentale per risolvere una tensione di maggioranza attualmente in essere possa essere ritenuta una soluzione percorribile, perché adesso andiamo a creare un ente strumentale per risolvere un problema di equilibri tra partiti della destra in Italia e in Piemonte, nel 2025, ma questa operazione funzionerà per i prossimi dieci, venti o trent'anni e funzionerà con dei costi che tutta la cittadinanza piemontese dovrà sostenere. Funzionerà con delle nomine che accentreranno invece di far seguire gli iter ordinari ai processi.
Non è un caso che l'Assessore Marrone abbia depositato un subemendamento che riguarda - perché gli va riconosciuta la capacità di andare sempre al cuore delle cose - soltanto gli organismi esecutivi, d'indirizzo e di controllo di quell'ente, mettendo un direttore. Di conseguenza, stiamo entrando in una dinamica in cui avremo l'Assessorato e poi un direttore unico di un ente strumentale che ha parecchie competenze, perché stiamo parlando di un ente che così disciplinato non osserva, monitora, comprende approfondisce, ma garantisce lo svolgimento delle attività riguardanti l'erogazione delle risorse del comparto sociale. È Pantalone questo ente? Cioè i soldi vengono messi dall'Assessorato, però poi il pagatore lo fa qualcun altro? Così siamo tutti contenti e ai fini elettorali siamo felici perché tutti abbiamo speso per bene i soldi della Regione facendoci vedere tutti quanti benefattori? "Coordina le attività sociali e sociosanitarie sul territorio piemontese in funzione della programmazione regionale": ma il coordinamento delle funzioni oggi viene fatto da enti esistenti che coinvolgono i Comuni e gli enti gestori delle funzioni sociosanitarie. Noi qui stiamo mettendo una struttura nelle mani di un direttore nominato dalla maggioranza, ma in quota di quella parte della maggioranza che è arrivata seconda, altrimenti non va bene che svolga quella funzione? Chi va poi a parlare con gli Assessori degli altri Comuni? Chi si rapporta con il resto della Regione? "Promuove attività innovative e complementari al sistema dei servizi sociali". Di cosa stiamo parlando? Cosa sono le attività innovative complementari del sistema dei servizi sociali? "Monitora la spesa sociale" - e qui va bene - "promuove i bandi nel comparto sociale derivanti da risorse dedicate a specifiche finalità". Qui siamo al capolavoro. Si è fatto per i giovani adulti e adesso mettiamo i soldi per far fare una cosa del genere a qualcun altro. Ma vi pare questo il modo? Quando noi solleviamo il tema che forse non è il caso di invitare Cruciani spendendo 100 mila euro di fondi del sociale dei piemontesi, non è che lo diciamo sperando che ci diate 100 mila euro per invitare un nome a noi gradito, ma perché quei soldi devono essere spesi per i servizi sociali dei piemontesi. Adesso ci ritroviamo a fare bandi dedicati a specifiche finalità derivanti da risorse dedicate, così anche qualcun altro si pu fare la sua kermesse e non lasciamo tutto il protagonismo a Maurizio Marrone, che se n'è preso abbastanza in questi anni.
Vergogniamoci! Vergognatevi, non può passare una cosa del genere, è di una gravità inaudita. Ripeto, è di una gravità inaudita! Non si può giocare così. Le normative di funzionamento sono le più importanti. Abbiamo fatto una discussione prenatalizia che nessuno ha capito perché la stessimo facendo. Noi di Alleanza Verdi Sinistra abbiamo cercato di tenere il punto e di spiegare perché quella discussione, di per sé, era importante ed era importante proprio perché quando si tocca il funzionamento delle cose e lo si fa avendo in mente interessi particolari e non l'interesse generale, si rovina imperituramente, non in quel momento lì, la dinamica del funzionamento dell'ente.
Questo emendamento, che voi avete infilato nella legge di stabilità ovviamente senza alcun genere di discussione al riguardo, peggiorerà ulteriormente la situazione della già delicatissima situazione sociale dei piemontesi. Lo farà con finanziamenti, che magari si limitassero a 100 mila, perché sono stanziati 100 mila euro solo per le prime determinazioni di applicazione. Quelli serviranno a capire come si fanno i bandi e dove può essere la sede, ma è ovvio che le persone che ci lavoreranno e le funzioni che dovranno essere svolte avranno ben altri costi; costi di cui faranno le spese i cittadini piemontesi.
Non giochiamo sulla pelle, tra l'altro, delle persone che più ne hanno bisogno e sempre sui capitoli del sociale. Esistono dinamiche politiche di equilibri di partiti, ma non è questo il modo di risolverle.
Faccio un accorato appello. Capisco che sia stato trovato un accordo, ma questo è terrificante e grave, perché peggiorerà la situazione dei piemontesi. Non rendiamo il Piemonte un teatrino di avanguardia peggiorativa dello stato, già faticoso, della politica italiana.
Ripensateci, per cortesia! Lo dico sapendo che questa norma oggi serve a contrastare, in qualche modo, quello che succede all'Assessorato al sociale, ma va contrastato battendolo nelle urne, non giocando con le normative regionali per cercare di fare i pesi e i contrappesi interni così che ognuno possa prendersi i suoi palcoscenici.
È un utilizzo sbagliato e totalmente spregiudicato della potestà normativa e del funzionamento dell'ente che dovremmo sempre rispettare e mai pensare di piegare al nostro volere di persone che, in un dato momento, si trovano a rappresentare, ma che non hanno nessun potere.
Non si dovrebbe pensare di poter fare questo genere di modifiche che andrebbero, tra l'altro, sempre condivise, perché le modifiche di funzionamento, dalla Costituzione in giù, hanno delle maggioranze qualificate, hanno un altro genere di iter. Invece, qui si comanda e quando non si riesce a comandare, ci si scontra, poi ci si mette d'accordo e nel mettersi d'accordo, si peggiora, si rovina e si utilizza per fini quasi elettorali il funzionamento della Regione Piemonte, per andare a creare un altro direttore e per andare a controllare quello che sta facendo qualcun altro in questo momento, senza pensare che il problema non è domani, non è dopodomani, non è la rielezione dell'uno o dell'altro, ma è il benessere complessivo della cittadinanza, che noi dovremmo avere a cuore, invece di avere a cuore interessi più o meno personali o di partito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Isnardi, terzo relatore di minoranza.



ISNARDI Fabio, relatore

Grazie, Presidente.
Siamo chiamati in questo momento ad analizzare la legge di stabilità della Regione Piemonte, che è l'atto precedente all'approvazione del bilancio triennale della Regione.
Questo atto era stato già analizzato in Commissione e quindi, per fortuna esistono i relatori di minoranza che, quindi, possono esprimere una loro posizione e una loro relazione. Per fortuna, anche le battaglie della minoranza, che sono portate avanti presentando degli emendamenti seri al bilancio di previsione, in qualche modo sono state ascoltate.
Difatti, se guardo l'articolo 1 di questo provvedimento e, nello specifico l'allegato 1, che è presente prima di essere stato emendato dall'Assessore poi analizzeremo anche la parte successiva degli emendamenti - e che parla dei finanziamenti delle leggi regionali con fondi regionali, noto un drammatico taglio sull'anno 2025 rispetto al 2024 per quanto riguarda la cultura - l'abbiamo detto più volte - ma un po' tutte le leggi regionali sono state tagliate. Quindi, mi chiedo: è questo il risultato del taglio del Governo Meloni agli enti locali? Ne cito alcune che sono per noi le più significative; la legge regionale sul diritto allo studio e la n. 16/1992: nel 2025 sono previsti 17,5 milioni rispetto ai 26,4 del 2024. Per non parlare delle cifre minori, ma sicuramente significative per il momento in cui stiamo vivendo, cioè per l'anno 2025 che stiamo attraversando, con un taglio agli istituti storici della Resistenza. Nel 2024 il finanziamento era di 250 mila euro e nell'anno dell'80° della Liberazione, la Regione Piemonte e la Giunta proponevano una riduzione di 50 mila euro, portandolo a 200 mila euro.
Poi ci sono tutti i capitoli della cultura, ma ci sono anche alcune leggi importanti, quelle che riguardano, ad esempio, lo sviluppo economico, che sono state tagliate di milioni di euro, oppure la legge sul turismo che non era minimamente finanziata. Vi sono anche alcune leggi significative come quelle che finanziano le bonifiche dell'amianto. Abbiamo recentemente approvato il Piano qualità dell'aria in Consiglio regionale e anche sulla legge sulla bonifica dell'amianto è stato previsto un taglio di finanziamento nell'anno 2025.
Su questi temi le minoranze e il Partito Democratico hanno fatto delle proposte, hanno presentato degli emendamenti di merito, immaginando che si possa descrivere e proporre una Regione che stanzi risorse anche in maniera più coraggiosa e diversa rispetto alla maggioranza attuale di Governo. Nei nostri emendamenti abbiamo puntato al settore cultura e al settore del diritto allo studio e fa piacere che alcuni di questi emendamenti siano stati accolti nell'emendamento proposto dalla Giunta.
Le tabelle presentate nell'emendamento accolgono le nostre richieste sintomo del fatto che erano richieste serie e di merito, che sicuramente servono al Piemonte e ai cittadini piemontesi.
È chiaro che questo modo di lavorare può andare in senso positivo, per consentire ad alcuni settori fondamentali della nostra Regione, in primis la cultura, di avere uno stanziamento più degno rispetto a quello che invece, era previsto dalla prima proposta della Giunta regionale. Su queste battaglie ci concentreremo anche in futuro, perché tagliare sulla cultura non significa fare un buon lavoro.
Mi soffermo anch'io sull'emendamento che prevede la costituzione di questo nuovo ente parallelo rispetto all'Assessorato ai servizi sociali. Lo faccio perché non abbiamo potuto parlarne in Commissione, in quanto l'emendamento è stato presentato successivamente. Su questo emendamento anche noi chiediamo chiarimenti. Innanzitutto, chiediamo se ci siamo resi conto che creiamo un nuovo ente che avrà delle spese, che saranno sicuramente ben superiori rispetto a quelle inizialmente previste, perché, come ha detto la collega Ravinale poco fa, 100 mila euro servono, forse, quest'anno per avviare l'attività di questo ente, ma poi immagino, com'è scritto, che i Direttori andranno pagati. È scritto che non potranno guadagnare più di quanto guadagnano i Direttori regionali, che però immagino abbiano uno stipendio superiore ai 100 mila euro previsti quest'anno.
Vorremmo capire l'utilità e il senso politico di questo ente, cioè se è una compensazione politica all'interno della maggioranza per mettere una sorta di verifica dell'operato dell'Assessore Marrone, che sicuramente ha delle competenze e svolge il suo lavoro come meglio crede, sul quale possiamo confrontarci, ovviamente poche volte con posizioni comuni.
Non so quanto possa essere utile una sorta di bavaglio del suo operato, se non interpretarlo come una sorta di pareggio e di contrappeso politico all'interno dell'attuale maggioranza. Ovviamente vale quanto detto dalla collega Ravinale: nel momento in cui il bilancio è in difficoltà, e su questo dobbiamo essere onesti e ammetterlo tutti, creare nuovi carrozzoni inutili e con costi maggiori - ricordandoci sempre che il nostro ruolo è un pro tempore e non abbiamo la certezza di ritornare a occupare questi ruoli indipendentemente da quelli che siano a tempo indeterminato - non credo sia fare un buon servizio ai piemontesi, perché non hanno alcuna necessità.
Allo stesso modo, non si capisce il senso e l'utilizzo che si vuole far svolgere a questo nuovo ente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Isnardi.
Sono terminate le relazioni di maggioranza e di minoranza, per cui dichiaro aperta la discussione generale. Chiedo ai Consiglieri che desiderino intervenire di prenotarsi, ricordando che il tempo a disposizione non deve essere superiore ai dieci minuti.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Lascia davvero sbalorditi l'emendamento che abbiamo visto questa mattina inserito in questi giorni all'interno del disegno di legge sulle norme di stabilità, al di là degli altri provvedimenti che un attimo fa il collega Isnardi ha evidenziato, che andrebbero a sistemare una serie di questioni che sono state affrontate in modo superficiale, a volte un po' confuso, a volte senza una sensazione di programmazione, come da sempre stiamo evidenziando e come da sempre stiamo sottolineando.
Nell'emendamento proposto dalla Lega in merito alla creazione di questo ente, non si capisce bene quali competenze avrebbe. Sicuramente ha la competenza di controllo sulle attività gestite dai Consorzi territoriali e andrebbe a ipotizzare una serie di coordinamenti di attività che vengono esercitate dai Consorzi stessi.
Ora, a questo punto, mi domando due cose.
Prima di tutto, che funzione ha ancora l'Assessorato della Regione nel momento in cui sarà creato un ente e un soggetto di questa natura? La seconda domanda che mi pongo è: allora gli enti gestori che cosa rappresentano nella programmazione dei territori? Nelle interrogazioni rivolte alla Giunta chiediamo per quale motivo non si intervenga, ad esempio, sulla non autosufficienza legata alle fasce più deboli della nostra popolazione, perché non intervenga l'Assessorato attualmente governato dall'Assessore Marrone. Dopodiché, quando si creerà questo ente, ci domandiamo che ne sarà dell'Assessorato. Certo l'emendamento dice che l'Assessorato continuerà a dare le linee d'indirizzo, ma le linee d'indirizzo passano anche attraverso la gestione dell'attività delle politiche sociali. Ci domandiamo con quali risorse.
Soprattutto, quello che non comprendo è come si possa pensare, a questo punto di tutta l'attività di approvazione del provvedimento più importante che qualifica un ente come una Regione, di introdurre un'azione come questa. Ricordo ancora una volta, perché magari prima o poi può darsi che questo concetto entri all'interno del patrimonio culturale di ognuno di noi, che un ente come la Regione ha la competenza di programmare le attività e, in questo caso, di gestire, insieme agli enti territoriali, le politiche sociali. Ebbene, la domanda è se per l'istituzione di un nuovo ente che ha autonomia giuridica, che ha autonomia da un punto di vista gestionale e, quindi, immagino avrà un suo Presidente e un suo CdA, abbiamo fatto un'analisi dei costi, di quanto costa. L'abbiamo fatta? Se si intende paragonare questo ente a quello che è la APL, per fare un esempio, quindi, parlando di politiche del lavoro, stiamo parlando di tutt'altro ente, stiamo parlando di tutt'altra cosa, stiamo parlando di un contesto completamente diverso, disciplinato intanto dalle leggi nazionali che trova una sua programmazione all'interno delle politiche attive, che trova un'attività di definizione di costi e anche di trasferimenti che arrivano dallo Stato sulla gestione dell'attività, perché parliamo di una gestione che è stata definita dalle leggi nazionali e ricentralizzata in capo alla Regione stessa.
Stiamo pensando a un ente come quello o stiamo pensando a una cosa completamente diversa? Stiamo pensando a una sorta di Azienda sanitaria? Stiamo pensando a una nuova Azienda sanitaria, a un modello di quel tipo che abbia il compito di definire quali e quante risorse vengono attribuite agli enti di gestione del territorio? Allora, questo è un altro tipo di soggetto.
È stata fatta una valutazione di quelli che sono i costi reali di questa attività? Probabilmente, un'attività di questa natura merita una consultazione e forse il CAL avrebbe dovuto esprimere il proprio parere.
Il CAL è stato sentito? Che cosa ne pensano gli enti gestori? Che cosa ne pensa il coordinamento degli enti gestori della Regione Piemonte? Che cosa ne pensano quei Comuni che hanno deciso di gestire in proprio la propria attività? Penso al Comune di Torino, che non è un soggetto marginale all'interno della regione Piemonte, ma occupa uno spazio significativo.
Abbiamo chiesto che cosa pensano rispetto al fatto che ci sia un ente terzo che gestisca parte delle risorse che arrivano dallo Stato, parte delle risorse della Regione e parte delle risorse che i Comuni mettono all'interno delle funzioni socioassistenziali, che ammontano al 50%. Si chiamano enti locali, si chiamano autonomie locali e noi stiamo calpestando l'autonomia locale degli enti territoriali che gestiscono le funzioni socioassistenziali.
Soprattutto, siamo imbarazzati di fronte a un bilancio che ha una caratteristica che è sotto gli occhi di tutti: non ha un minimo di capienza sulla spesa corrente per permettere di fare attività che guardino al futuro e che permettano di fare investimenti perché non ha più zero euro di capacità di indebitamento.
Allochiamo 100 mila euro per la gestione di un ente come questo, che ha la competenza di gestire le attività dei consorzi o di quei Comuni che abbiano scelto di gestire in forma autonoma le politiche socioassistenziali e non abbiamo nessun piano aziendale e nessuna valutazione di quale sarà l'impatto dei costi di questa attività. Con quale personale? Con il personale della Regione che viene trasferito a questo ente quando diciamo continuamente che la Regione ha una sofferenza in tutti i settori, anche nella struttura dedicata al socioassistenziale.
Assessore, se fossi di fronte a una novità di questa natura mi preoccuperei. Mi preoccuperei perché, forse, all'interno della maggioranza c'è una forza politica che, in qualche modo, intende commissariare la sua attività e controllare la sua attività. Se fossi al posto suo. mi preoccuperei.
La creazione di un ente come questo vuol dire commissariare l'attività dell'Assessorato; vuol dire creare un ente del quale non c'è nessuna valutazione sui costi, perché non c'è nessuna valutazione sul quel che questo ente dovrà fare. Ripeto e sottolineo: quantomeno il CAL lo avrei sentito o quantomeno avrei provato a fare una domanda al coordinamento degli enti gestori per capire che cosa vuol dire rispetto alla loro attività.
Non è un aspetto marginale, ma le risorse che lo Stato trasferisce alle Regioni le trasferisce perché contribuiscano alla programmazione - lo risottolineo ancora una volta - alle attività legate al settore socioassistenziale nel territorio e non al controllo di risorse, che già avviene peraltro. La rendicontazione alla quale sono sottoposti gli enti territoriali è complessa e articolata.
Sono molti i componenti della maggioranza che hanno fatto i Sindaci. Sono molti i componenti degli amministratori della maggioranza, come anche della minoranza, che hanno fatto i Sindaci, che hanno partecipato alle assemblee dei consorzi socioassistenziali, che partecipano alle rappresentanze dell'ASL e che sanno con quante complessità e quanta difficoltà riescono a erogare i servizi. Erogare servizi vuol dire gestirli, vuol dire programmarli, vuol dire rendicontarli, vuol dire aspettare dal 2023 questo è un dato che qualsiasi consorzio può testimoniare - quella cassa che gli enti territoriali aspettano ancora oggi.
Ci sono consorzi nella nostra regione che attendono le risorse per la gestione ordinaria dell'attività dal 2023. Questi sono i dati, questi sono i problemi e non è con un ente come questo che si risolve il problema della cassa e di una gestione dei servizi sociali del nostro territorio. Li si risolvono prevedendo risorse, prevedendo migliori risorse da mettere a disposizione del territorio.
Certo, sono state messe a sistema risorse legate al Fondo Sociale Europeo sono state messe risorse che provengono dal PNRR, ma sono tutte risorse che hanno al loro interno, oltre a essere di supporto, due grandi caratteristiche: la prima è la complessità con la quale vengono gestite, la seconda è che hanno una durata temporale e non possono essere considerate risorse per il trasferimento ordinario. E noi andiamo a creare una sovrastruttura che si inserisce all'interno di questo quadro già complesso.
In un settore delicatissimo che tocca le fasce più delicate della nostra Regione, andiamo a inserire un organismo come questo.
Complimenti!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Nallo; ne ha facoltà.



NALLO Vittoria

Grazie, Presidente.
Anch'io, nell'intervenire in discussione su questa legge di stabilità volevo solo commentare quest'ultimo atto arrivato praticamente dal giorno alla notte proprio oggi in Aula e che ci troviamo a discutere. Sono un po' impressionata dall'utilizzo, a uso e consumo di questa maggioranza, che viene fatto delle nostre istituzioni, investendo anche delle risorse abbastanza importanti, che al momento sono 100 mila euro, ma che saranno di più nel corso dei prossimi anni, per creare una sovrastruttura come quella di cui stiamo leggendo e che abbiamo trovato a sorpresa in questo emendamento, che probabilmente accorda a voi, ma che non dà assolutamente risposte ai nostri cittadini.
Come sempre in questi casi, ci si domanda: cos'altro si poteva fare? Voglio toccare degli aspetti che sono sicuramente cari all'Assessore Marrone quando parla di politiche della famiglia, perché tante volte ci siamo detti che le politiche che qui svolgiamo per la famiglia sono spesso, per non dire in grandissima parte, dedicate alla marginalità sociale, a rispondere a esigenze che sono vicine alla marginalità. Penso, ad esempio, alle donne che oggi usufruiscono del Fondo Vita Nascente e già molto è stato detto su quali sono le criticità all'interno anche delle rendicontazioni, su quelli che sono gli aspetti problematici emersi da quelle rendicontazioni.
Di conseguenza, questi 100 mila euro non potevamo metterli - parlo di un tema caro all'Assessore - per il ceto medio impoverito e per i giovani neolaureati invece di continuare a finanziare delle politiche legate solo a donne che sono in stato di marginalità? Questo nuovo ente sicuramente non aiuta. Penso che tra di noi chi ha fatto l'amministratore locale sa qual è oggi la condizione dei nostri servizi sociali, di che cosa i servizi sociali territoriali, che oggi sono l'ente deputato a svolgere quel lavoro sul territorio, hanno bisogno. Hanno bisogno di più servizi, hanno bisogno di avere più persone che siano vicine ai cittadini, quindi c'è bisogno di rafforzarli. Penso agli ambiti come quello dei minori stranieri non accompagnati; penso alla grande lotta che facciamo contro le solitudini, anche le nuove solitudini dei giovani e a tutto quello che potremmo fare oggi attraverso i nostri servizi sociali sul territorio per stare più vicino ai ragazzi. I disturbi del comportamento alimentare sono solo uno dei tanti aspetti e delle tante conseguenze che però arrivano proprio a causa di questa solitudine e di questa difficoltà.
Credo che a inizio anno ce l'abbia detto molto bene la relazione che abbiamo ascoltato sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
Oggi, alla luce di questo emendamento, mi viene solo da dire: il Presidente Cirio continua a dire che si stanno attuando in Piemonte delle politiche che fanno di tutto per rendere la nostra Regione più attrattiva, che fanno di tutto - ricordo l'ultimo intervento anche agli Stati generali della natalità - per rendere il nostro Piemonte più attrattivo anche per i giovani che vogliono mettere su famiglia. Ma queste politiche dove sono? Io oggi non le vedo, non le vedo in questa legge di stabilità, non le vedo all'interno di questo bilancio di previsione, quindi non posso che essere critica nei confronti di questo emendamento che mi stupisce e mi lascia davvero esterrefatta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Unia; ne ha facoltà.



UNIA Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla legge di stabilità per segnalare, come hanno fatto i miei colleghi prima, la contrarietà alle modalità con cui sono stati presentati questi emendamenti.
Ho rilevato sostanzialmente tre punti. Il primo è la totale assenza di confronto su un tema così importante, su un emendamento che va a creare un ente nuovo, ma senza essersi confrontati minimamente, cosa che si sarebbe potuta fare in Commissione per approfondire il tema e, magari, proporre soluzioni alternative o aggiustamenti.
Questo non è stato possibile. Per un documento con uno spessore di questo tipo, che istituisce un nuovo ente, serviva una discussione condivisa.
Primo punto.
Il secondo punto che rilevo anch'io è il commissariamento, di fatto dell'Assessore Marrone, tramite questo emendamento. Condivido l'intervento del collega Isnardi, perché rilevo un Assessore che lavora molto sul territorio, con cui non condivido assolutamente nulla o quasi nulla, per gli devo riconoscere una buona capacità di efficacia e di comunicazione sul territorio. Sicuramente - e qui vengo al terzo punto - vi è la necessità di un'altra parte della maggioranza di condividere e di spartire questi risultati personali che sta ottenendo l'Assessore Marrone quando propone le sue attività, su cui noi siamo sempre stati contrari, però in maniera costruttiva. Non abbiamo mai fatto ostruzionismo tal quale, ma semplicemente perché non la pensiamo in quel modo e riteniamo ci siano altre strade.
È chiaro che creare un ente di gestione delle risorse sociali creerà grossi problemi alla Regione. Ritengo che, per maggiore trasparenza e serietà l'emendamento avrebbe dovuto intitolarsi "Ente gestione del consenso elettorale".



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Mi rivolgo a lei, però apprezzo la presenza dell'Assessore Marrone, perch l'intervento che farò riguarda le sue deleghe e le competenze del suo Assessorato.
Questa mattina ci siamo ritrovati due nuovi emendamenti nel provvedimento di stabilità, l'emendamento 2) e l'emendamento 9), che ci sorprendono fino a un certo punto, perché era ormai evidente da alcuni anni il tentativo, da parte dell'Assessorato regionale, in perfetto stile centralista, di accentrare a livello regionale competenze che in materia sociale non sono squisitamente regionali.
Gran parte, o comunque buona parte dei Comuni piemontesi, è guidata dal centrosinistra, però è il gioco della democrazia, Assessore Marrone. Non per questo lei può avocare a sé, con la complicità della Lega, il diritto di accentrare a livello regionale competenze che non sono della Regione soprattutto a fronte di un fondo indistinto per gli enti gestori delle funzioni socioassistenziali che langue - che langue - perché, a dispetto delle prescrizioni normative, norme della Regione, norme che ci siamo dati noi e cui dovremmo sottostare, non c'è neanche l'aggiornamento ISTAT del fondo, che da decenni ormai è fermo a 44 milioni di euro annuali, a fronte delle note, Assessore Tronzano, difficoltà di cassa.
Sono capace di distinguere tra conto capitale e cassa. Se però teniamo fermo il fondo indistinto per gli enti gestori delle funzioni socioassistenziali, che sono quegli enti che si occupano dei nostri anziani, delle nostre persone con disabilità, dei nostri minori in difficoltà, delle persone povere, delle persone straniere, delle persone emarginate e, nel contempo, teniamo ferma, o comunque nelle difficoltà note, la liquidità regionale, con debiti che risalgono al 2023 nei confronti di questi enti, vuole dire che il sociale non ci interessa diciamocelo subito - se non per creare qualche poltrona in più e mettere amici degli amici, mentre la povertà cresce.
Toglietevi quel sorrisetto dalle facce, perché è vergognoso! Mentre la povertà cresce, la marginalità cresce e le persone perdono il lavoro, noi siamo qui, in un Consiglio regionale convocato alle 9 e iniziato alle 10, a creare, con 100 mila euro inseriti nel bilancio nottetempo, qualche poltrona in più, mentre in Piemonte la povertà cresce! Vergognatevi!



(Applausi in sala)



CANALIS Monica

E aggiungo, guardando i tecnici, che ho dei dubbi sulla legittimità tecnica di questi due emendamenti a corredo di un provvedimento che si chiama "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione. Legge di stabilità".
Ho dei dubbi che la creazione di un nuovo ente, perché questo è un nuovo ente, senza essere passati dal CAL, senza esserci stata una discussione in Commissione consiliare, sia legittima.
Quindi, chiederei - lo dico anche ai Capigruppo presenti - che i lavori della seduta vengano sospesi, perché ho dei dubbi di legittimità tecnica su questo provvedimento che va a creare un'ennesima sovrastruttura.
Nella passata legislatura, noi ci siamo scagliati contro la creazione della sovrastruttura Azienda Zero, però almeno questo era avvenuto dopo un processo lungo e mediato, dopo le dovute discussioni in Consiglio regionale. È inammissibile che un nuovo ente, con un nuovo direttore pagato quanto gli altri direttori regionali, arrivi in questa maniera.
Quindi, Presidente, facciamoci le domande perché non vorrei che poi intervenisse la Corte dei Conti tra poco tempo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Conticelli.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Devo dire che, dopo oltre una settimana di discussione sul bilancio in Aula e un mese in Commissione, siete riusciti a stupirci.
Forse, il tempo lungo vi ha confuso e avete confuso il Consiglio regionale con l'assemblea di condominio.
In Consiglio regionale un nuovo ente, un ente strumentale, si crea con un disegno di legge, non con un emendamento.
La differenza tra un'istituzione, tra un'assemblea legislativa e l'assemblea di condominio in cui deliberate i lavori della facciata, la sapete o non la sapete? Altrimenti, facciamo un ripasso.
Siamo veramente stupiti! Siamo veramente stupiti! Perché qui siamo oltre oltre i livelli minimi di democrazia, di competenza richiesta per sedere in questi banchi; perché da una parte o dall'altra, un minimo di competenza di dignità istituzionale ci va! Voi l'avete superata! State facendo la Pro Loco, con tutto il rispetto per la Pro Loco! Poltronificio della Pro Loco.
Ci sono diverse letture, anche politiche, che si possono dare di questa "fantastica" mossa a sorpresa. Poi, secondo me, di notte, potevate passare utilmente il tempo a studiare il bilancio e a vedere come provare a risolvere qualche problemino dei piemontesi. Qualche, non tutti, qualche visto che siete pagati per fare questo.
Allora, non ho capito, anche se ho letto due volte l'emendamento e il subemendamento o come lo volete richiamare, perché, leggendo il primo politicamente, l'Assessorato al Welfare viene messo sotto controllo politico. È un ente che "controlla", queste sono le parole. Io sono abituato a leggere: che "controlla" l'Assessorato al Welfare.
Se l'Assessorato al Welfare - ed è la prima volta, magari poi ce ne saranno altre in cui darò la mia solidarietà anche al collega, Assessore Marrone perché è una mossa scorretta - abbisogna di un controllo politico, vuol dire che non fa quello che dovrebbe, allora vi ricordo che noi siamo l'Assemblea legislativa d'indirizzo e di controllo. Perché anche un'altra cosa avreste potuto fare di notte: rileggervi lo Statuto e il Regolamento per rammentare a voi stessi cosa facciamo seduti qui dentro.
Sta a questa Assemblea ridimensionare le politiche dell'Assessorato, da cui dipendono a caduta gli interventi sul welfare di tutti gli enti locali, dei Comuni.
Tutti i giorni apriamo il giornale, come diceva già la collega Canalis, e vediamo il numero di minori sotto la soglia di povertà, la disoccupazione che cresce, la recessione, ma noi facciamo l'assemblea di condominio! Un secondo motivo per cui si può voler porre sotto controllo l'Assessorato al Welfare riguarda motivazioni politiche di coalizione, perché una forza politica vuol controllarne un'altra. Questi giochi fateli fuori di qui perché qui dentro stiamo giocando per i piemontesi, non per lo "strapuntino" di uno o dell'altro.
Spero che per dignità politica dell'Assise - faccio un appello anche a lei Presidente che, come ricordo sempre, ci rappresenta tutti e rappresenta la dignità di quest'Aula - si faccia decadere il primo emendamento e che il secondo venga ritirato, perché è sbagliato dal punto di vista amministrativo. Noi non potremmo che segnalare questo agli organi competenti se voi continuate su questa strada, perché a noi dovete rendere conto politicamente, perché siamo qui, ma ci sono degli organi competenti cui dovete rendere conto di cosa fate dei soldi e di cosa andate a istituire. De questo non potrete sottrarvi in alcun modo.
Spero che per dignità l'emendamento sia ritirato e che quei soldi che avete trovato, quegli spiccioletti, per dare posto a qualcuno che era rimasto fuori dal gioco delle nomine, cortesemente siano utilizzati - noi abbiamo presentato emendamenti a tutto campo, presentate anche voi un altro emendamento, non è un problema - ad affrontare realmente qualcuno degli innumerevoli problemi e delle innumerevoli questioni del welfare.
Con questo percorso accorciato, andate contro la dignità del nostro ente legislativo che abiura alla propria funzione legislativa, perché se un ordine del giorno o una mozione sono un sentimento, non oso pensare cosa può essere un emendamento. Utilizziamo quello che deve essere utilizzato cioè delle proposte di legge su cui il Consiglio può ragionare.
Se la strada non è questa, magari non riusciremo numericamente a fermarvi ma qualcun altro deve farlo, perché siamo ancora in uno Stato di diritto e lotteremo affinché si resti in questo stato di diritto.
Questo percorso, oltretutto, come è già stato detto dalle colleghe, mette anche due dita negli occhi al CAL, che non è né di destra né di sinistra: sono gli enti locali, sono i nostri Comuni, ma sono anche i vostri Comuni i vostri amministratori che hanno una funzione che voi gli state scippando.
Spero che stanotte abbiate dormito male e che sia questo il motivo per cui avete fatto questa proposta, quindi per dignità e anche in solidarietà all'Assessore Marrone - ci divide praticamente tutto politicamente, ma il rispetto istituzionale negli anni c'è sempre stato, spero reciprocamente auspico che possiamo chiudere qui la discussione e che voi in questo momento annunciate che gli emendamenti sono ritirati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Intervengo anch'io sulla situazione che si è creata in Consiglio regionale prima di tutto dicendo che c'è una premessa alla contrarietà a questi emendamenti che sta nella correttezza dei rapporti tra le forze politiche che sono chiamate a gestire un ente importante come quello della Regione alternandosi al Governo nelle diverse elezioni.
Questo modo di procedere non rispetta la correttezza dei rapporti tra le parti, perché non si può creare, come hanno già sottolineato le colleghe e i colleghi intervenuti, un ente di questo tipo che, al di là del merito su cui adesso entrerò, va a incrociare competenze anche di altri organismi, di altri enti, a partire dai Comuni. Una cosa come questa non si fa con un emendamento presentato senza discuterlo con nessuno. Non c'è stata discussione con le forze politiche, non un'audizione, non abbiamo sentito l'ANCI, non abbiamo sentito il CAL, non abbiamo sentito i consorzi socioassistenziali.
Non sono cose che potete decidere parlando tra di voi. Sono cose che hanno ricadute sui servizi e sui cittadini, per cui vanno discusse con chi ha titolarità, con chi si occupa dei problemi sociali delle persone. Non è una questione che afferisce ai rapporti tra Lega e Fratelli d'Italia.
Mi dispiace, colleghi, ma una cosa come questa va discussa con noi e con il mondo fuori dal Consiglio regionale, perché non riguarda soltanto voi. Non ci si comporta in questa maniera, non soltanto per correttezza nei nostri confronti, ma per correttezza verso tutti quegli organismi, verso tutti quei Comuni che continuate a dire che sono al centro dell'azione della Regione, come abbiamo fatto anche ultimamente a Natale, se non ricordo male. Non potete convocarli a Venaria per dire che i Sindaci sono nel vostro cuore e poi cambiare le cose sulla loro testa, senza neanche chiedere che cosa ne pensano. Questo modo di comportarsi e questo modo di agire è prima di tutto scorretto politicamente. Questo è il primo punto.
Inoltre, c'è una questione che riguarda il merito. Nella relazione dell'emendamento si dice che l'istituzione di questo ente avrebbe lo scopo di promuovere forme di integrazione e supporto. Dell'integrazione possiamo discutere, perché potrebbe essere anche una buona idea. Poi si va a leggere come viene declinato il lavoro che questo ente dovrebbe fare e si legge che, in realtà, questo ente di gestione, più che promuovere forme d'integrazione, si occupa di erogazioni delle risorse del comparto sociale.
Non capiamo, quindi, che cosa farà l'Assessorato. Chi deciderà come vengono distribuite le risorse? L'ente? L'Assessorato? E se sì, cosa facciamo? Al personale dell'Assessorato che, fino a oggi, si è occupato di questo, cosa facciamo fare? O lo spostiamo? "Coordinare le attività sociali e sociosanitarie sul territorio piemontese". Anche questo è in accordo con gli enti gestori? Sulla loro testa? Li obblighiamo? È una forma di minaccia del tipo "se non fai come dico io, ti taglio"? Capiamoci, perché qui di integrazione c'è n'è poca per adesso c'è controllo, c'è minaccia.
"Coordina le attività, promuove attività innovative, monitora la spesa sociale". Anche in questo caso, non si capisce l'Assessorato che cosa deve fare. E lo stesso vale per l'ultimo punto, "Supportare la Regione nella raccolta del trattamento dei dati".
Quindi, si apre una discussione che è simile a quella che si era aperta quando abbiamo discusso di Azienda Zero, con l'aggravante, però, che mentre l'Azienda Zero si occupa di una funzione che è di competenza della Regione qui invece entriamo su un ambito che non è di sola competenza della Regione. Quindi non solo condivido i dubbi sulla legittimità tecnica posti dalla collega Canalis, ma aggiungo che ci sono dubbi di legittimità proprio dell'intervento normativo fatto in questa maniera.
Sono convinto, come ha già detto la collega prima di me, che se non vi fermiamo noi, se non vi fermate voi, arriveranno dei ricorsi e delle impugnative su un provvedimento di questo tipo, perché non si può decidere così, in pochi minuti, senza un approfondimento tecnico, senza un confronto politico e istituzionale sul territorio. È un modo assolutamente da rigettare, che sistema probabilmente alcune questioni interne alla maggioranza, ma non i problemi dei piemontesi.
Arriviamo alle risorse. Al comma 4 dell'emendamento è scritto: "Agli oneri derivanti dal presente articolo, quantificati in euro 100 mila, si fa fronte mediante le risorse." e si cita la Missione e il programma. Poi per c'è l'emendamento 9), che ci dice che, in realtà, c'è un Direttore nominato dalla Giunta regionale e ci sono i revisori. Se c'è un Direttore, immagino che ci sarà qualcuno che lavora coordinato da questo Direttore, perché non credo che nominerete un Direttore che lavora da solo.
Allora, scusate, ma questi 100 mila non tornano! Come si fa a spendere 100 mila euro per pagare un Direttore, i revisori dei conti e probabilmente qualche dipendente? Quindi, anch'io chiedo che su questo si sospenda il Consiglio, Presidente, e si convochi una I Commissione, perché questi 100 mila euro non coprono i costi che poi descrivete nel subemendamento. Perch o stiamo dicendo che il Direttore lo paghiamo 30/40 mila euro all'anno e lavora da solo, oppure c'è qualcosa che non torna tra l'emendamento con cui create l'ente e dite che costa 100 mila euro e il subemendamento che parla di un direttore, di un revisore, ma non si capisce con quale formula organizzativa chi fa lavorare il direttore.
Non si può approvare, in generale, una norma di questo tipo; così come l'avete scritta è proprio un errore. Quindi, si sospenda il Consiglio e si convochi una I Commissione, perché stiamo creando un nuovo ente che commissaria un Assessorato in capo Fratelli d'Italia, con un emendamento a prima firma della Lega e con l'Assessore al bilancio di Forza Italia che non sappiamo neanche quanto sia informato e quanto sarebbe in grado di entrare nel merito di questi 100 mila euro.
Esprimo anch'io solidarietà all'Assessore Tronzano e all'Assessore Marrone ma, al di là della solidarietà personale, questo emendamento è politicamente un disastro e non si può proseguire in questa maniera.
Ritirate l'emendamento, presentate un disegno di legge, oppure il Capogruppo Ricca presenti una proposta di legge, procediamo con le audizioni, audiamo il CAL, audiamo l'ANCI, parliamo con gli enti gestori cerchiamo di capire quante risorse servono, se serve l'ente e allora sì, a quel punto, approvate tutto quello che volete.
Fatto in questa maniera, è un'offesa al Consiglio regionale e ai cittadini piemontesi; cittadini che vedono, in un bilancio in cui vengono tagliati tutti i servizi, 100 mila euro per pagare lo stipendio di una persona.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pompeo; ne ha facoltà.



POMPEO Laura

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Consiglieri; buongiorno, Assessori.
Oggi ci troviamo, con la proposta di questi due emendamenti, il n. 2) e il n. 9), di fronte a proposte irricevibili nel merito e nel metodo. Sono proposte che possono diventare cruciali e che rischiano di segnare il destino del welfare della nostra Regione, dei Comuni, dei consorzi sociali e di tutta la filiera del sociale in generale.
L'eventuale istituzione di questo ente è una minaccia diretta alla stabilità e alla sostenibilità del nostro sistema di welfare, attraverso una modalità che va contro le regole stesse di questo Consiglio regionale e della democrazia. Viene inserito surrettiziamente come emendamento, quando la possibile ed eventuale istituzione di un ente di questo genere richiede dei passaggi che tutti noi che siamo qui eletti conosciamo.
I consorzi sociali, in generale, non sono semplici strutture amministrative, ma sono il cuore pulsante del sostegno alle fasce più deboli della popolazione; il motore dei servizi essenziali che garantiscono assistenza, inclusione e dignità.
Distruggerli o svuotarli attraverso un'istituzione siffatta significa compromettere il tessuto sociale della nostra città, del nostro territorio dei Comuni di tutta la nostra Regione, lasciando indietro proprio coloro che hanno più bisogno di tutela. L'abbiamo detto e ridetto nelle Commissioni, nelle sedute consiliari in quest'Aula e altrove: conosciamo i numeri e quanto la nostra Regione sia in sofferenza più di altre Regioni del nostro Paese in questo periodo storico. Sappiamo quanto il periodo da Covid-19 abbia impattato sulla nostra società e sulle fasce più fragili oggi in difficoltà (penso agli anziani, ai bambini e ai ragazzi).
Parliamo tutti i giorni dell'impegno principale di questo organo, la sanità, e sappiamo quale grande sofferenza viviamo tutti rispetto al tema sanitario e al tema sociale. Non è soltanto una questione di welfare: l'impatto di questa decisione ricadrebbe sulla gestione stessa delle fasce più in difficoltà.
Con il trasferimento di competenze e risorse a un ente centralizzato e burocratico si ridurrebbe l'autonomia amministrativa, si indebolirebbe la capacità decisionale locale, si metterebbe a rischio la qualità e l'efficacia dei servizi. Il territorio perderebbe la possibilità di rispondere in modo rapido e adeguato alle esigenze delle diverse comunità.
Allora, mi chiedo, come è stato chiesto prima di me: chi trarrà davvero vantaggio da questa operazione? Certamente non i cittadini, non le famiglie, non chi opera tutti i giorni in questi ambiti, non coloro che ogni giorno si dedicano con impegno al benessere della nostra società.
Questa scelta sicuramente non è nell'interesse della collettività, ma in nome di qualcos'altro. In nome di qualcos'altro, che vela disuguaglianze che vela l'erosione dei diritti fondamentali, che alloca diversamente le risorse, rispetto alle quali in tutte queste settimane di discussione abbiamo discusso più e più volte.
Noi non possiamo restare in silenzio mentre si smantella ciò che questa Regione storicamente ha costruito con fatica in un territorio che è quello lo ricordo sempre con ammirazione, che si distingue per essere quello dei santi sociali, quindi di una vocazione, di un'attenzione, di una dedizione agli ultimi.
Ecco, non possiamo smantellare oggi, con questo metodo, inserendo infilando un emendamento non discusso. Non possiamo distruggere tutto questo, dobbiamo alzare la voce, ci dobbiamo opporre e difendere questo modello di welfare.
Il nostro Piemonte merita di essere governata con lungimiranza, non con logiche di accentramento che cancellano le specificità e i bisogni reali del territorio.
Per questo chiedo il ritiro degli emendamenti e chiedo che venga sospeso il Consiglio per difendere il futuro del nostro welfare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Da parte mia, nessuna solidarietà per gli Assessori, forse, qualche collega ci tiene a manifestare la propria vicinanza, ma da parte mia, assolutamente no, lo ribadisco.
Questa è una scelta che credo sia condivisa, anche perché sono arrivati degli emendamenti pure dell'Assessore Marone, che probabilmente, per imbarazzo, corre ai ripari dopo essere stato commissariato dalla Lega.
Questo è il dato politico.
Del dato tecnico, guardate, possiamo disquisire anche in altre sedi, anche in Commissione; ci sono dei regolamenti europei, ci sono delle leggi cui noi dobbiamo fare affidamento per la gestione dei fondi, anche quelli destinati al sociale. Su questo non c'è stato nessun vaglio da parte dell'ente pubblico, da parte del Consiglio regionale; perlomeno, io non ho mai sentito parlare prima ad oggi.
Il dato politico è che lei, Assessore, è stato commissariato nella gestione dei suoi fondi da parte dell'Assessorato. Questo è quello che emerge.
L'avevo fatto pure io, in realtà, perché ho messo più volte in discussione certe questioni riguardanti i fondi pubblici elargiti dall'Assessorato però adesso stiamo andando oltre, perché è vero che c'è un emendamento che parla dell'istituzione di un ente di gestione con una copertura finanziaria misera. Tra l'altro, mi chiedo dove fossero gli Assessori quando abbiamo partecipato, pochi mesi fa, a un incontro con la Corte dei Conti in questa sala, dove la Corte ci manifestava l'importanza di scrivere le norme finanziarie con criterio e con precisione. Eravamo tutti qui, c'era la parte tecnica, la parte politica. Non mi ricordo se c'era anche l'Assessorato e non so se è possibile recuperare i verbali o le relazioni di quell'incontro, perché credo che gli Assessori debbano essere messi nelle condizioni di conoscere quello che è stato il contenuto di quell'importantissimo incontro.
Ho preso appunti e, tra l'altro, nella scorsa legislatura ho fatto parte dell'Ufficio di Presidenza della Commissione bilancio, quindi il tema l'ho approfondito ben due volte e ricordo bene i moniti della Corte dei Conti rispetto alla precisione di scrivere le norme finanziarie con criterio, ma qui criterio non c'è. C'è una copertura di base e con quello dobbiamo farci andare bene tutto, ma quando ci chiederanno le motivazioni, quando ci chiederanno a cosa ci servono quei soldi, sappiamo benissimo che non basteranno per coprire un direttivo di un ente di gestione, chiamiamolo come vogliamo, di un direttore o quant'altro. Questo è il dato relativo alla copertura finanziaria.
Veniamo anche al merito della questione. Il dato che emerge è che l'Assessorato, come struttura, secondo me, non vuole più farsi carico di quei fondi. Dobbiamo interrogarci: perché occorre creare un ente parallelo di gestione e controllo delle risorse pubbliche? Perché a me non torna. Mi ricorda tanto una proposta di legge - la Lega con queste cose ci va a nozze! - sull'Azienda Zero, dove i soldi non ci sono, si tratta di delegare alcune funzioni dall'Assessorato a un ente terzo, sicuramente non di vigilanza e controllo delle risorse, ma di altre cose. Quello era giustificare il fatto che si facesse qualcosa sul tema della sanità quando c'era pieno immobilismo, non c'erano assunzioni all'interno dell'Assessorato e non c'erano assunzioni di personale sanitario. Allora che cosa si era pensato di fare? Di istituire l'Azienda Zero per far vedere che qualcuno lavorava.
Ma qui non è così, qui siamo di fronte a un partito di maggioranza che chiede l'istituzione di un ente di controllo e di risorse che fino a oggi sono state erogate dall'Assessorato. Non lo si fa dall'oggi al domani, non credo che qui ci sia in ballo solo una poltrona. Ci fosse stato in ballo solo quello, mi sarei aspettata altri disegni di legge o, comunque proposte per ampliare i CdA di enti già esistenti; era più facile per un partner di maggioranza ampliare i CdA di alcuni enti che già abbiamo, come IRES o altri organi che sono già istituiti dalla Regione, ma qui non è la stessa cosa.
Dubito che tutto questo sia fatto semplicemente per creare una nuova poltrona, non è così. Trovare una persona che con 100 mila euro si prende la responsabilità milionaria di gestire e controllare quei fondi non la trovate o, se c'è, è inconsapevole di quello che va a fare e dei rischi che si va ad assumere facendo quel tipo di lavoro, senza un supporto, senza una struttura e senza sapere come sarà costituito quell'ente. Ma stiamo scherzando? Questa è una mera operazione di commissariamento dell'Assessore Marrone, altro non c'è, non è possibile, non è proprio immaginabile.
Spero che tutto questo derivi dal fatto che si tratta di una mossa politica. Se, invece, questo significa mettere in discussione tutto quello che è stato fatto oggi con l'arrivo di fondi europei, nazionali, fondi milionari di qualsiasi natura che sono stati utilizzati per Scelta sociale per Vesta, che sono stati utilizzati per il tanto discusso, quanto martoriato, Vita nascente di cui continuerò a parlare per dire che quella gestione è stata fatta malissimo - e su questo ne sono convinta - non è con la creazione di un ente di gestione che si risolve quella situazione perché lì siamo arrivati all'elargizione di fondi e all'utilizzo di fondi ma siamo alle rendicontazioni. Una volta che i soldi sono rendicontati sono spesi, quindi cosa vogliamo fare? Qual è l'obiettivo oggi? Vorrei chiarirlo.
Lo dico a tutti i cittadini piemontesi: oggi uno dei partiti di maggioranza della Giunta Cirio commissaria un altro partner dello stesso governo regionale. Questo è quello che succede sulla carta. Per il resto, cerchiamo di capire che cosa vogliamo fare. Intanto sarebbe bene, come dicevo prima tornare in Commissione e magari rispolverare quell'importante incontro che abbiamo fatto con la Corte dei Conti per vagliare la norma finanziaria.
Mi ricordo che quando ho dovuto depositare delle leggi - e l'ho fatto grazie all'ampio supporto degli uffici tecnici del Consiglio regionale uffici che con competenza mi hanno fatto apprendere delle nozioni importantissime - mi hanno messo in guardia su quello che andavo a scrivere nella norma finanziaria perché doveva essere precisa, ma questo oggi non avviene. Come minimo bisognerebbe interpellare quell'organo e riprendere le linee guida che loro ci hanno dato rispetto alla scrittura delle norme di copertura e quant'altro.
Oggi c'è un grande assente: di fronte a questo incidente istituzionale, il Presidente Cirio è assente. Non so cosa stia facendo oggi, spero cose importantissime, perché nel giorno in cui viene commissariato un suo Assessore da uno stesso partner della stessa maggioranza, il Presidente Cirio non può essere troppo lontano. Sapeva qualcosa, se lo immaginava spero. Lo risolve questo problema? Secondo me, non lo risolve.
Se questo emendamento passa, di tirarvi fuori dal pantano non ho voglia.
Volete andarvi a schiantare? Perché devo salvarvi io? Figuratevi, mi sono candidata contro di voi per dire che un'alternativa c'è. Colleghi, con tutta la solidarietà del caso e con tutta la volontà solidaristica, di salvare l'Assessore Tronzano e di salvare l'Assessore Marrone non me ne frega niente. Scusate, che si vadano a schiantare! Da parte mia, la solidarietà non c'è! Però c'è il dato di fatto che, nel giorno in cui viene commissariato uno degli Assessori simbolo della Giunta Cirio, il Presidente è da qualche altra parte. Questo è. Assessore, se poi vuole, ci può dire la sua opinione.
Tra l'altro, oltre al dato politico, il dato tecnico è che qualcuno non si vuole più prendere la responsabilità di quella gestione.



PRESIDENTE

Parlate sottovoce, per favore.



DISABATO Sarah

Posso concludere, Presidente? Poi se dà fastidio quello che dico è un conto, però.



PRESIDENTE

Ho richiamato all'ordine proprio per farla parlare.



DISABATO Sarah

Benissimo.
Direi che, come minimo, c'è il dato tecnico che qualcuno non si vuole più assumere la responsabilità e se qualcuno non si vuole assumere la responsabilità, ho molta paura per quello che è il pregresso, per quello che è stato l'utilizzo dei fondi negli ultimi anni, la gestione e anche la rendicontazione. E, forse, quando mi è stato detto di essere un po' troppo accesa sul tema del Fondo Vita Nascente, forse non avevo troppo torto visto che qualche altra forza politica si sta rendendo conto di determinate problematiche.
Credo che, come minimo, bisognerebbe sospendere il Consiglio per permettere al Presidente Cirio di raggiungerci e di tranquillizzarci rispetto alla tenuta della sua maggioranza. Personalmente, per me può essere anche raccogliere patelle, va bene lo stesso, andatevi a schiantare contro un muro!



PRESIDENTE

Non vi sono altri iscritti a parlare, quindi chiudo la discussione generale.
Chiedo all'Assessore Tronzano se vuole intervenire o se qualcuno della Giunta intende intervenire.
Preannunciano che risponderanno quando arriveremo all'emendamento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero. È fuori tempo massimo, ma direi che facciamo un'eccezione.



PENTENERO Gianna

Non credo di essere fuori tempo massimo, nel senso che sono intervenuta nel merito dell'articolo e anche dell'emendamento.
È solo per capire, sull'ordine dei lavori, come procediamo, nel senso che adesso abbiamo discusso il provvedimento in termini generali e abbiamo fatto la discussione in termini generali. Adesso come si procede? Lo chiedo, perché vorremmo evidenziare una situazione che ha le caratteristiche per le quali potremmo davvero presentare una serie di pregiudiziali, poiché crediamo che un ente di questa natura non possa essere inserito per emendamento, ma crediamo che sia soltanto un'opportunità con la quale soltanto poltrone.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per favore.



PENTENERO Gianna

Solo poltrone e zero aiuti alla povertà della nostra Regione!



(Alcuni Consiglieri di opposizione esibiscono cartelli)



PRESIDENTE

Sapete benissimo che non sono ammessi cartelli, quindi chiedo ai Consiglieri questori di rimuoverli.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Rimuovete, per favore, i cartelloni.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.36, riprende alle ore 11.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Per rispondere alla domanda della Consigliera Pentenero, la strada sarebbe quella di iniziare con la votazione dell'articolato, ovviamente sui singoli articoli quando non ci sono emendamenti, e poi sui singoli emendamenti quando vi siano. Da Regolamento non sono ammesse pregiudiziali sugli emendamenti, quindi non sarà possibile presentarli.
Questa è la strada ordinaria.
Se non vi sono proposte di modifica da parte dell'Aula, che, ricordo, è sempre sovrana, continuo su questo canovaccio.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 12) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo conservato agli atti) La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Con l'emendamento allineiamo le dimensioni delle cifre, per cui è un emendamento puramente tecnico.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendovi richieste d'intervento in discussione generale o per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12).
La votazione è annullata per motivi tecnici, per cui deve essere ripetuta.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12).
Il Consiglio approva.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Poiché su questo articolo non insistono emendamenti, apro la discussione generale.
Nessuno si prenota per intervenire. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Sulle dichiarazioni di voto nessuno si prenota, quindi mettiamo in votazione l'articolo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
La Consigliera Pentenero, dal suo posto, ha segnalato di non riuscire a votare.
Sia inserito a verbale il voto contrario della Consigliera Pentenero.
ARTICOLO 2 bis Procediamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 1), che introduce l'articolo n. 2 bis.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Ricca (primo firmatario).
(Testo conservato agli atti) La parola al Consigliere Ricca per l'illustrazione.



RICCA Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con grande attenzione quello che è stato il dibattito di questa mattina, fatto ovviamente del nulla. Come sempre, le minoranze in quest'Aula sanno produrre assolutamente nulla.
In mezzo a questo nulla, però, mi è parso di percepire della preoccupazione, ma non una preoccupazione verso le persone cui questo emendamento è rivolto, una preoccupazione sul fatto che, finalmente, le risorse verranno gestite e controllate.
Evidentemente, dal nostro punto di vista, il controllo è sempre una cosa positiva; dall'altra parte dell'Aula, di fronte a un controllo che pu essere preventivo, che può essere a posteriori, c'è evidentemente - ripeto qualcosa che non va.
Ognuno poi si assume le responsabilità di quello che fa. Noi siamo felici e ringrazio l'Assessore Marrone per aver lavorato con noi, per creare questo nuovo ente, che darà un obiettivo ben preciso alla Giunta regionale, per razionalizzare le spese del welfare della Regione Piemonte in modo da garantire maggiore efficienza ai cittadini piemontesi.
La ratio di questa proposta che abbiamo avanzato è l'ottimizzazione di una voce del bilancio regionale che riteniamo prioritaria e fondamentale poiché strettamente legata ai servizi necessari alla persona.
Un nuovo organismo di cui proponiamo la creazione, infatti, avrà come scopo principale quello di intervenire sui consorzi e sulle associazioni effettuando un controllo preventivo a monte per garantire che le risorse a valle vengano utilizzate correttamente.
L'Ente per la gestione delle risorse sociali del Piemonte garantirà una distribuzione più efficiente e trasparente dei fondi destinati al welfare e agirà sotto l'indirizzo della Giunta regionale. Quindi, Assessore, sa meglio di me che il commissariamento sono chiacchiere da bar.
Tra i principali compiti dell'ente abbiamo previsto il coordinamento delle attività sociosanitarie sul territorio, la promozione delle attività complementari al welfare, il monitoraggio preventivo delle spese e il controllo della realizzazione effettiva dei progetti, la promozione di appositi bandi e l'attività di supporto alla Regione nei servizi operativi e della raccolta dei dati.
Saremo così in grado, Presidente, di permettere un rafforzamento delle politiche sociali sul territorio e di dare risposte più efficaci e tempestive ai cittadini, premiando gli enti virtuosi che rendono un servizio migliore ai piemontesi.
Con questa proposta emendativa, puntiamo a efficientare il sistema del welfare e riteniamo di compiere un passo importante per dare il via a un risparmio di spesa che potrà essere reimpiegato a beneficio della collettività.
Tutto quello che è l'emendamento è all'interno di questo mio intervento.
Quanto a tutto il resto, Presidente, ormai siamo stanchi di ascoltare le menzogne della sinistra, che non sa più cosa dire.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sull'emendamento rubricato n. 1), che introduce l'articolo n. 2 bis, c'è il subemendamento 9) dell'Assessore Marrone.
Subemendamento rubricato n. 9) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo conservato agli atti) La parola all'Assessore Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Farò chiaramente un intervento unico, tanto l'emendamento e il subemendamento successivo sono delle correzioni di natura meramente tecnica volte a individuare la figura amministrativa, che è il Direttore, apposta per risparmiare sulle poltrone, che sono, invece, i Consigli d'Amministrazione, che sappiamo essere organi collegiali. Dall'altra parte anche per individuare la norma transitoria. Questa è chiaramente l'individuazione a bilancio, perché con la stabilità di bilancio stiamo parlando delle risorse necessarie all'istituzione dell'ente di gestione sottolineo di gestione.
Consentitemi, tuttavia, un brevissimo ringraziamento al Consigliere Ricca anzitutto per aver rianimato questa seduta che era un po' soporifera almeno ci siamo un po' divertiti. Noto che in questa legislatura vi divertite rispetto a quella precedente, in cui noi Assessori eravamo anche Consiglieri.
Vedo che i toni sono frizzanti e a me il dibattito piace.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per favore, lasciamo parlare l'Assessore.



MARRONE Maurizio, Assessore regionale

Ho sentito tanti interventi.
Sono un po' divertito, non voglio offendere nessuno, ma ho sentito dalle stesse persone che intervenivano narrazioni completamente contraddittorie.
Qualcuno dice che sono stato commissariato e che questo ente servirà a gestire il welfare al posto mio. C'è, invece, chi ritiene che sia un'ingerenza nei confronti dei Comuni e che quindi ci appropriamo, come Regione, dell'esercizio diretto delle prestazioni sociali a danno delle autonomie locali. Vi rendete conto che sono due narrazioni completamente antitetiche. Mi ha fatto molto sorridere sentire queste narrazioni uscire dalla bocca delle stesse persone e questo lo devo dire perché è buffo.
Tuttavia, ci tengo a riportare l'attenzione al testo che, ovviamente, è stato condiviso sin dalla genesi con l'aiuto della stessa Direzione Welfare anche nel testo. Vorrei ricordare, soprattutto a chi arriva da legislature passate - alcuni, come me, se ne è fatta anche più di una prima di questa che, in realtà, il welfare regionale non esisteva. Non esisteva una Direzione regionale del genere, perché il welfare era sotto il centrosinistra - lo ricorderà Pentenero, che era Assessore - e ai tempi era una costola della Coesione sociale, quindi stava sotto l'Assessorato al Lavoro, non aveva un Direttore, non aveva una struttura sua.
All'inizio della scorsa legislatura, prima che entrassi in Giunta, era diventata una costola della sanità ed esprimeva un vicedirettore, quindi il Welfare non c'era, non esisteva. Esistevano dei capitoli - e questo lo sa benissimo l'Assessore Tronzano, che aveva la delega al bilancio già nella scorsa legislatura - con cui la Regione dava i soldi ai Comuni o agli enti del terzo settore. Finito. Una politica, nel vero senso della parola, al di là di una programmazione del tutto astratta o di ripartizione di fondi nazionali come Welfare regionale, banalmente, non esisteva.
Sono già orgoglioso del fatto che, invece, adesso, grazie a delle misure anche identitarie - e non mi nascondo nel dirlo - che promuoviamo, sia diventato uno dei principali argomenti di dibattito di quest'Aula.
Evidentemente è stato un salto di qualità, di strutturazione, anche di dignità e riconoscibilità politica.
Ma veniamo al testo. Ho sentito molto dire "controllo", "controllo" "controllo". Stavo rileggendo il testo alla cui scrittura ho partecipato ma la parola controllo, in realtà, la vedo solo in un passaggio, ed è il passaggio in cui, all'articolo 2, si dice che l'ente di gestione è un ente strumentale - quindi strumentalità rispetto alla Regione - sottoposto all'indirizzo e al controllo - quindi l'ente è sottoposto all'indirizzo e al controllo - dell'Assessorato regionale alle Politiche sociali della Regione Piemonte. Soprattutto la disciplina di questo ente - dico in riferimento al CAL - sarà oggetto di un futuro provvedimento: qui stiamo parlando dell'istituzione delle spese per avviare questo procedimento.
In realtà non c'è nessun blitz, nessuno scandalo, nessun golpe, ma semplicemente l'affermazione della dignità della gestione - questo sarà un ente di gestione - delle risorse, peraltro regionali, e ribadisco regionali, che il nostro ente programma, delibera e incanala nel welfare territoriale.
Non capisco quale sia lo scandalo. Per il diritto allo studio c'è l'EDISU ma questo non mi sembra comportare una diminutio della Direzione o dell'Assessorato. Il lavoro ha l'Agenzia Piemonte Lavoro, che il è coordinamento operativo del centro di collocamento, come le case popolari hanno ATC.
Potrei andare avanti..



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per favore, non è un dialogo.



MARRONE Maurizio, Assessore regionale

Potrei andare avanti, ma c'è semplicemente la necessità - e la volontà politica, perché nascondersi - di dare uno strumento - perché è un ente strumentale di gestione - anche al Welfare regionale, che non ha meno dignità, lo sottolineo, rispetto a tutte le altre deleghe e competenze del nostro ente, per avere un protagonismo. Lo dico perché, intanto sono emozionato dal fatto che forse è la prima volta in questa legislatura che vengo qui e non devo parlare di "vita nascente", ma ormai sono abituato allora ne parlo.
In realtà, i Settori della Direzione Welfare svolgono un controllo capillare su tutte le erogazioni che vanno direttamente dalla Regione al terzo settore. Sul Fondo Vita Nascente, ad esempio, c'è una tracciabilità dei percorsi individualizzati di assistenza, ad esempio quante ore di una certa prestazione sono arrivate alla singola donna, quali tipi e quanti beni di prima necessità sono stati conferiti. Questa è una garanzia del fatto che ci sia un'assoluta cristallinità dell'utilizzo di quelle risorse.
Dove, invece, il welfare è delegato? È delegato sull'operatività dei livelli essenziali di prestazione sociale che passano dai Comuni. E questo è un commissariamento nei confronti dei Comuni? Assolutamente no. La Regione, se volesse, potrebbe ricondurre l'esercizio delle funzioni socioassistenziali alle Aziende sanitarie e voi sapete che normativamente è così. Se non si fa, è perché non c'è la volontà politica di farlo, perch c'è la consapevolezza che le autonomie locali, in un territorio variegato e complesso come il nostro, sono gli unici soggetti in grado di avere consapevolezza politica dell'erogazione delle prestazioni e, soprattutto della prossimità tra il bisogno e l'ente amministrativo che eroga le prestazioni. Quindi, non c'è nessun golpe nei confronti degli enti gestori.
Cosa c'è però? C'è un profondo stimolo di razionalizzazione dell'impiego delle risorse, perché - lo voglio dire in modo chiaro - la grande ricchezza del Piemonte è l'articolazione delle autonomie locali ed è anche una sua enorme debolezza, non solo nel welfare, perché la frammentazione amministrativa delle nostre autonomie locali è un problema e lo è oggettivamente! Noi abbiamo troppi enti gestori rispetto agli ambiti territoriali sociali.
E ne siamo consapevoli, perché molte volte l'avete detto anche voi delle minoranze. Nessuno impone degli accorpamenti, perché quello sarebbe lesivo delle autonomie locali, ma sinceramente serve un miglior coordinamento dell'impiego delle risorse, perché noi dobbiamo essere sicuri che l'indirizzo politico ben definito che diamo alle risorse, anche nei dettagli amministrativi, venga effettivamente mantenuto. Lo dobbiamo a quei poveri - se così li vogliamo chiamare con questo lessico un pochino ottocentesco che ho letto sui vostri cartelli - per evitare che noi votiamo...
Faccio degli esempi: può accadere che in "Vita Indipendente" gli incrementi regionali si trasformino al 50% negli incrementi dei progetti in corso e che questo sul territorio non avvenga, perché in certi territori, in tre anni di aumento di "Vita Indipendente", non si è visto. Così come pu accadere che nelle norme si dica che apriamo anche ai disabili cognitivi i progetti di "Vita Indipendente" e in certi territori questo non avvenga.
Noi dobbiamo alle persone fragili di esigere che quello che indirizziamo sull'utilizzo delle risorse sia rispettato! E noi lo dobbiamo a quelle persone deboli. Questo è l'ente di gestione, non è nient'altro. E andiamo semplicemente a indirizzare le funzioni generali, perché non sarebbe lecito dire che si istituisce un soggetto senza dire che cosa fa, ma quando diciamo che la disciplina successiva sarà frutto di un successivo provvedimento, ovviamente immaginiamo un percorso che valorizzerà, come ho sempre fatto personalmente, il dibattito all'interno delle Commissioni consiliari, il confronto con gli enti gestori e con le autonomie locali.
Però, concludendo, vorrei davvero fare appello alla consapevolezza diffusa.
Per carità, ci possiamo divertire tutti a buttarla in caciara e in tanti anni di opposizione mi sono divertito molto a farlo, ma dobbiamo essere consapevoli che la riforma sulla disabilità, ad esempio, impone, già nella fase della sperimentazione, un assetto degli ambiti territoriali sociali che il Piemonte non ha. E ce ne accorgiamo, perché per individuare insieme al Governo una Provincia che si proponga come sperimentazione, stiamo faticando, perché abbiamo ambiti e territori sociali dove non riescono neanche a coordinarsi tra di loro. E questo ha fatto perdere sul PNRR dei treni fondamentali.
Voi mi dite che 100 mila euro sono tanti. Guardate, io lo dico con affetto alla Capogruppo Nallo perché siamo stati entrambi in una Circoscrizione: forse in quell'ambito possiamo considerare tanti 100 mila euro, ma nel welfare 100 mila euro, mi spiace dirlo, non sono niente e non si finanzia nulla con 100 mila euro. D'altra parte, visto che si parla del Fondo Sociale Europeo.



(Commenti della Consigliera Pentenero)



MARRONE Maurizio, Assessore regionale

Piccola precisazione alla Consigliera Pentenero: il PNRR è una tantum, è vero, infatti noi siamo stati (parlo come Fratelli d'Italia) chiamati a utilizzarlo, non a programmarlo e quello è una tantum, ma i fondi strutturali sono rotativi. L'FSE agisce per settennati, per cui quando una misura diventa strutturale, non si interrompe; se funziona, continua, anzi può anche implementarsi. Ad esempio, adesso i rinnovi e le proroghe di Scelta Sociale ci saranno, perché sono ovviamente oggetto di riprogrammazione.
Il punto è un altro. Se guardiamo "Genitorialità Positiva", che è la voce che la mia collega Caucino aveva dato agli enti gestori, un milione e mezzo è stato avanzato. Un milione e 400 mila, per essere precisi, non è stato speso dagli enti gestori e noi lo dobbiamo sapere. Sono stato obbligato a riprogrammarlo per non mandarli in avanzo e ridarlo di nuovo agli enti gestori per i centri di assistenza agli adolescenti in difficoltà, che dà risposte anche ai minori stranieri non accompagnati che ho sentito menzionare. Se rimanevamo su Genitorialità Positiva, che era stato disegnato d'accordo con gli enti gestori, un milione e 400 mila sarebbero stati avanzati.
Questo per dire che è urgente, non solo necessario, dotarci di un soggetto strumentale che sia un ente o una figura. Sono assolutamente laico su questo, ma un ente strumentale che assista a livello operativo la Direzione del Welfare. Ovvio che la pianificazione politica sarà della Giunta, e mi ci metto anch'io come Assessore delegato; ovvio che il dibattito avverrà nel Consiglio regionale, che è l'assemblea legislativa, ma non ci vedo nessuno scandalo se, nel dare maggiore dignità alle politiche sociali evitiamo di continuare a essere dei bancomat e ci dotiamo invece di una struttura di gestione.
Sono sicuro, ne vado convinto, che alla lunga gli stessi consorzi apprezzeranno perché, come è già scritto in questo articolo, sarà un ente anche di assistenza amministrativa e di supporto. Spesso, i piccoli consorzi non hanno il personale, non hanno figure amministrative in grado di reggere l'urto e l'impatto di certi bandi che sono al di sopra delle loro possibilità. È questa la soluzione strutturale? No, serve favorire e incentivare, senza costringere, un'aggregazione degli enti gestori che li renda allo stesso livello politico e amministrativo di confronto con le ASL. Quello è l'obiettivo. L'obiettivo è fare in modo che un'ASL abbia un singolo ente consorziato di riferimento, come succede nel Comune di Torino nell'integrazione sociosanitaria.
È ovvio che l'obiettivo è quello, ma possiamo aspettare anni per arrivare lì e perderci treni milionari di risorse che non tornano, nell'attesa di arrivare a quell'obiettivo? No. Un ente strumentale aiuterà. La vivo con la maggiore serenità del mondo e credo che anche chi tra di voi mi critica in modo molto aspro possa dubitare che io sia uno che si fa commissariare però, qualora invece riteniate che questo possa accadere, dovreste andarne contenti, soddisfatti e non esprimere solidarietà.
Al netto di questo, sono convinto che questo ente o, comunque, questa realtà operativa, gestionale e strumentale potrà solo aiutarci a gestire meglio i fondi del welfare e, soprattutto, fare in modo che non si perdano nei rivoli organizzativi e strutturali del territorio, ma che arrivino dove penso vogliamo tutti, ossia trasformati in servizi per le persone davvero in difficoltà che ne hanno, non solo bisogno, ma anche diritto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Nallo; ne ha facoltà.



NALLO Vittoria

Grazie, Presidente.
Purtroppo devo partire dalla presentazione dell'emendamento del Consigliere Ricca, perché ha esordito dicendo che, come sempre, le opposizioni non riescono a fare nulla, non riescono a produrre nulla.
Ci tengo a dirlo: forse il Consigliere Ricca non ha letto o non ha apprezzato gli emendamenti, tanti emendamenti, tutti di merito, che come opposizione abbiamo presentato sulle materie che oggi stiamo discutendo a causa di questo emendamento arrivato nottetempo.
Dico letti perché, Presidente, lei sa benissimo che ci siamo trovati a non poter presentare con la nostra voce questi emendamenti all'interno delle Commissioni competenti, perché il provvedimento è stato richiamato in Aula molto prima degli accordi presi, ad esempio all'interno delle Conferenze dei Capigruppo. Tutto questo per cosa? Per arrivare di fretta in Aula per fare cosa? Per rimanere qui arenati su accordi che come maggioranza non avevate e che probabilmente sono serviti proprio a produrre questo capolavoro di emendamento che oggi stiamo discutendo.
Se il Consigliere Ricca avesse letto i nostri emendamenti avrebbe trovato proprio a questo proposito, proposte legate, ad esempio, ad alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie, parlando di IRPEF, di riduzione e addirittura di esenzione in alcuni casi, parlando delle famiglie dove c'è una mamma che lavora.
Mi spiace anche contraddire l'Assessore Marrone, dopo le numerose parole di solidarietà espresse nei suoi confronti questa mattina, perché nel suo discorso c'è un punto che fa emergere una grande contraddizione all'interno dell'emendamento, se non bastasse quanto già evidenziato. L'Assessore dice che valorizzerà il lavoro delle Commissioni, come diceva anche il Consigliere Ricca, e che questo sicuramente permetterà il coinvolgimento del Consiglio regionale. Io questo lo spero, visto che anche il Consigliere Ricca è stato qui eletto; peccato che il vostro emendamento dice il contrario! Il vostro emendamento spiega che questa disciplina di funzionamento, quella che lei dice che verrà definita in seguito, sarà definita da un apposito atto organizzativo approvato dalla Giunta regionale.
Allora, Presidente, emendatevi questo emendamento, per favore. Fate questa modifica e dite che questo passaggio arriverà nelle Commissioni competenti.



CAROSSO FABIO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Nallo.



NALLO Vittoria

Ci tengo davvero ad evidenziare che l'ente gestore non è un ente strumentale sottoposto a controllo, ma è un ente strumentale alle vostre contraddizioni interne alla maggioranza.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ravinale.
Le ricordo che ha solamente due minuti.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Mi spiace che l'Assessore non abbia sentito quello che avevo detto prima.
Comunque, 100 mila euro sono davvero pochi.
Detto questo, l'intervento di Ricca e l'intervento dell'Assessore Marrone dimostrano la gravità di quello che stiamo facendo.
Ricca dice che è un ente di controllo, che stiamo creando un ente di controllo e che è chiaramente un ente di controllo, negando quello che c'è scritto, tra l'altro, perché si chiama "Ente di gestione", quindi evidentemente, non è un ente di controllo. Quindi, ha sbagliato qualcosa ripetendo bugie in continuazione.
Capisco che ormai siamo nell'epoca della post verità e che le bugie - ce lo insegnano da tempo, no? - più si ripetono, il rischio è che diventino verità, ma Ricca sta dicendo cose false, non vere, non scritte in questa norma.
Mi preoccupa di più, però, perché è più grave, l'attacco frontale ai Comuni che l'Assessore Marrone ha fatto - legittimamente, ovviamente, dal suo punto di vista - dicendo che questo ente servirà per accentrare ulteriormente, perché questo io colgo, quello che oggi i Comuni non sono in grado di fare. Mi preoccupa la bugia che viene fatta passare da tutti, cioè il fatto che qui stiamo solo istituendo, poi ci sarà la normativa per il funzionamento, faremo le audizioni e le consultazioni cose, perché è scritto, nero su bianco, che la disciplina di funzionamento non sarà definita da un'altra normativa, non con il coinvolgimento, non con le audizioni, non con il passaggio in Consiglio, ma da un apposito atto organizzativo approvato dalla Giunta regionale.
Quindi, se siete in buona fede e vi lasciamo questa possibilità aperta quantomeno modificate l'emendamento e scrivete che la disciplina di funzionamento sarà definita da un apposito atto discusso e approvato dal Consiglio regionale, con il coinvolgimento di tutti gli enti coinvolti.



(Commenti fuori microfono)



RAVINALE Alice

Io sempre, è il mio sogno segreto.



PRESIDENTE

Le chiedo di concludere, grazie.



RAVINALE Alice

Termino, dicendo che non è flatus vocis.
Ve lo dico perché o inserite questa modifica, oppure non ce ne andiamo da qui per i prossimi giorni abbondanti.
Per cortesia!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Mi spiace che non sia in Aula il Consigliere Ricca. Ah, c'è! Allora, Consigliere Ricca, lei ha parlato delle minoranze usando una parola molto brutta: "il nulla".
Voglio ricordare, Presidente, che se c'è qualcosa di assimilabile al nulla per quanto riguarda questa legislatura, lo può affermare soltanto riferendosi alla maggioranza! Basta vedere il numero dei provvedimenti che non avete presentato, il numero dei Consigli che non state convocando, perché non avete proposte e non avete nulla da discutere in quest'Aula! Quindi, quando lei parla delle minoranze, la prego, collega Ricca, le ricordo che deve parlarne con rispetto; al massimo, possiamo discutere del merito, ma la parola "nulla" la associ all'attività della maggioranza e non a quella delle minoranze.
Poi, sempre il Consigliere Ricca, Presidente, ha detto: "Finalmente qualcuno controllerà e qualcuno gestirà". Quindi vuol dire che qualcuno, ma il Consigliere Ricca deve dire chi, non ha controllato! Mi spiace, Assessore Marrone, non so se era rivolto a lei o a qualcun altro, ma qui sono state fatte delle accuse che a questo punto vogliamo vengano declinate nel dettaglio.
Chi non ha gestito? Chi non ha controllato, se addirittura oggi questo nuovo direttore risolverà questi problemi? Vorremmo sapere chi avrebbe dovuto controllare, chi avrebbe dovuto gestire e invece non l'ha fatto.
Chiudo sulla questione delle contraddizioni o presunte tali rilevate dall'Assessore Marrone. Assessore, finalmente ha fatto un intervento politico e l'ha fatto partendo da una sua battuta, "finalmente non si parla di Fondo Vita Nascente", ma è proprio questo il tema. Se su questa questione lei è d'accordo, se addirittura è una questione strategica per il welfare piemontese, perché lei non ha presentato un disegno di legge come attività e obiettivo di programma di questa legislatura? Ha bisogno che il Capogruppo della Lega presenti un emendamento in una legge di stabilità perché si realizzi quello che per lei è un obiettivo strategico? Questo non è da lei, Assessore.
Se è una questione strategica, se ne assuma la responsabilità e la discutiamo, così entriamo nel merito delle cose che ha detto. Su uno dei problemi che lei stesso ha sottolineato, cioè la mancanza di dimensione e di capacità di organizzarsi che ci rende meno competitivi, in realtà lei sa benissimo che nella Giunta Chiamparino c'è stato un disegno non di delega alle ASL, ma d'integrazione sociosanitaria che nella scorsa legislatura voi avete bloccato perché non volevate scontentare i piccoli Comuni.
Vogliamo discutere di questo? Facciamolo, ma deve presentare un disegno di legge dove ci sia una discussione pubblica, non costringerci a discutere di nascosto un emendamento.



PRESIDENTE

Ricordo a tutti che il tempo per intervenire è di due minuti; oltrepassati i dieci secondi, vi tolgo la parola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Unia; ne ha facoltà.



UNIA Alberto

L'Assessore Marrone, per tentare di dribblare insinuazioni sul commissariamento, ha fatto un intervento che neanche il conte Mascetti, nei suoi più lontani trascorsi, poteva riuscire a fare. Siamo alla "supercazzola prematurata", come si suol dire.
Sono molto preoccupato, Presidente, ma veramente preoccupato, perché da quanto è emerso nella presentazione del Capogruppo Ricca presentando l'emendamento, lui ha sostenuto questo, ha detto che finalmente le risorse saranno gestite e controllate. Sono qui da sei mesi, ma cos'è successo in questi cinque anni e sei mesi? C'erano risorse che non erano gestite e controllate da nessuno? Non ho capito.
Viene presentato un emendamento dicendo che le minoranze sono nulla e in questo emendamento ci viene detto che le risorse per il sociale finalmente verranno gestite e controllate. Su questo vorrei un approfondimento, perch sono davvero preoccupato. Cosa è successo negli ultimi cinque anni e mezzo? Le risorse non sono mai state gestite e controllate?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione l'Assessore Marrone, che ha elementi di competenza, ma quando li presenta, alcune cose le presenta, altre no. Se le intenzioni fossero così virtuose e così nell'interesse del welfare, non capiamo il motivo per cui si dovrebbe istituire questo ente con un emendamento di sottobosco e non in Commissione.
Sul welfare la Regione, ma questo non lo diciamo noi, ma lo dice la Costituzione, lo dicono le leggi dello Stato cui tutti dobbiamo sottostare (speriamo per sempre, ma fino adesso è così), è ente di programmazione e non di gestione, ed è per questo che i fondi del welfare vengono gestiti dagli enti locali. Cito una legge tra tutte, la legge 328/2000 sul sistema integrato d'interventi dei servizi sociali, che mette un po' di ordine nella materia e che prevede tre livelli di sussidiarietà: lo Stato, le Regioni e gli enti locali.
Il ragionamento di dire che la Regione fa una concessione a consentire che esistano ancora gli enti locali che possono gestire qualcosa e non avochi a sé tutta la gestione la prendiamo come una boutade, perché è una cosa grave detta in quest'Aula. Senza capire quali siano i contenuti di questo ente strumentale, è chiaro che ci viene in mente che esso sia un Assessorino ombra, con il suo direttore che viene nominato. Magari confrontandosi e capendo che cosa si vuole fare in ambito di Commissione, si poteva capire direzionare e possibilmente avviare un percorso con gli enti locali.
Infine, mi consenta e concludo: povertà non è una parola d'antan e non è neanche una colpa né uno stigma; povertà vuol dire non arrivare a fine mese, vuol dire avere i figli e non avere da dar loro da mangiare o le opportunità educative che si ritiene!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'Assessore Marrone ci dice che la povertà è un concetto ottocentesco; io in realtà, di ottocentesco vedo solo due cose: innanzitutto la cancellazione del principio di sussidiarietà, che effettivamente è un principio che si è affermato nella nostra cultura costituzionale. Mi rendo conto che la forza politica cui lei appartiene non ha concorso alla scrittura della Costituzione, ma nella Costituzione, cui tutti dovremmo sottostare, c'è il principio di sussidiarietà. Effettivamente nell'Ottocento non c'era. Lei sta cancellando la cooperazione istituzionale tra Regione e Comuni su una materia, quella delle politiche sociali, che è prettamente competenza dei Comuni.
Inoltre - Vicepresidente Ravetti, la prego di non distrarre l'interlocutore c'è qualcos'altro di ottocentesco: la prassi, ormai collaudata, della destra al governo dello Stato nazionale e anche della Regione, di cancellare quelle misure che configurano comunque una stabilità un'esigibilità, un'universalità, per sostituirle con dei bonus, con dei voucher, che invece non sono né stabili né universali, ma vengono erogati sulla base di criteri molto più estemporanei, molto meno duraturi e naturalmente possono essere erogati in maniera centralizzata dalla Regione in questo caso, senza passare dai nostri enti gestori delle funzioni socioassistenziali.
Peccato che quando questi voucher vengono istituiti - pensiamo al bonus Scelta Sociale - poi l'onere di gestirli, di vagliare, eccetera viene invece scaricato in larga misura sugli enti gestori delle funzioni socioassistenziali, che hanno visto un aggravio del loro lavoro molto forte, anche perché questa Regione, con la Giunta Cirio uno, non aveva siglato alcuna convenzione né con i patronati né con i CAF. Così usiamo gli enti gestori quando ci servono, ma non diamo loro le risorse necessarie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Ravetti, che interviene in qualità di Consigliere.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Vorrei agevolare il lavoro dei giornalisti che sono presenti oggi.
La notizia di oggi è che siamo di fronte al più grave attacco alle autonomie locali del Piemonte, al più grave giudizio mai ascoltato prima rispetto alla qualità dei servizi socioassistenziali erogati alle parti più fragili della nostra società, grazie al lavoro degli enti gestori delle politiche sociali. Questa è la prima notizia di oggi.
L'altra notizia è che, prima dell'Assessore Marrone, rispetto alle politiche sociali c'era il nulla, e che dopo l'Assessore Marrone ci sarà il vuoto delle politiche sociali.
Adesso, al di là delle notizie che leggeremo meglio sui giornali domani voglio dirle questo, Assessore: lei coglie un problema reale, che esiste e che riguarda la necessità di leggere la qualità dei servizi socioassistenziali che vengono erogati nella nostra regione. È vero, ci sono quote pro capite diverse, a seconda dei territori in cui ci si trova.
Ci sono elenchi di servizi differenti rispetto a un ente gestore o un altro, ma non è con questo nuovo ente che lei potrà modificare le quote pro capite; non è con questo ente che lei potrà generare uguaglianza, laddove l'uguaglianza non è garantita.
Sa cosa sarebbe stato necessario, dal nostro punto di vista? Dosi massicce di politica per la necessaria persuasione nei confronti di coloro che hanno in mano risorse nemmeno erogate tutte completamente dalla Regione Piemonte dosi massicce di politica che al centrodestra piemontese mancano del tutto e quindi si cerca, con una poltrona, di coprire spazi che non siete in grado di coprire con il pensiero.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Ravetti.
La parola al Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Mi aggancio all'ultimo intervento.
Nell'illustrazione dell'Assessore Marrone, diffusa in maniera più approfondita su questa coppia di emendamenti, in realtà abbiamo ascoltato una lunga disamina delle problematiche nell'erogazione dei servizi di welfare sul territorio. Molti di questi aspetti, come diceva poc'anzi il collega Ravetti, è difficile non condividerli. Sono temi che esistono e che conosciamo: la differenza tra i territori di appartenenza dei consorzi e distretti; l'eccessiva frammentazione; l'applicazione difforme sul territorio degli indirizzi regionali e anche dell'impiego delle risorse.
Dov'è il confine tra l'adesione alle esigenze territoriali che ciascun consorzio deve perseguire e il fatto che non si vogliano o non s'intendano rispettare, per tutte le resistenze che possiamo immaginare, gli indirizzi che di volta in volta la Regione decide di emettere? Qual è la quantità di libertà che possiamo o dobbiamo riconoscere nel momento in cui buona parte di quelle risorse dipendono dall'erogazione del nostro ente? Sono questioni interessanti e profonde di cui discutiamo adesso, anche se oggi avremmo dovuto discutere del contenuto di questi due emendamenti che in realtà, sono estremamente scarni. Non abbiamo assolutamente idea di come questo strumento possa rispondere a quel tipo di esigenze; non c'è alcuna correlazione con l'analisi delle problematiche che in parte possiamo anche condividere; non abbiamo potuto discutere delle soluzioni da mettere sul tavolo e, soprattutto, non c'è alcuna dimostrazione che quello che stiamo approvando oggi potrà davvero permetterci di affrontare quei problemi.
Sarebbe stato sicuramente diverso se, invece che un emendamento veloce e superficiale, avessimo potuto discutere di un progetto di legge organico se almeno di questi potessimo tornare a discutere in Commissione e Consiglio, invece di demandare tutti i provvedimenti alla Giunta.
Oggi voi ci chiedete un atto di fede, una cambiale in bianco che naturalmente, non possiamo sottoscrivere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Assessore, il suo livello di recitazione è tale che mi aveva quasi convinta di questa concordia con l'ormai ex Assessore Ricca. Sappiamo tutti che scorre ottimo sangue tra i due ex componenti della Giunta, perché ormai uno si è affermato a svolgere il ruolo di Capogruppo. A dire la verità nonostante tutto l'impegno e l'enfasi messa nel suo intervento, non mi ha convinta, perché continuo a essere certa (posso anche farlo in modo diverso da quanto viene detto dalle altre minoranze) che non sia una nuova poltrona.
È un nuovo metodo di gestione di risorse per scaricare la responsabilità su un ente terzo, perché qualcuno, magari all'interno dell'Assessorato, non ha la possibilità di prendersi carico della gestione e del controllo di queste risorse, altrimenti verrebbe fatto all'interno delle strutture oggi esistenti. Lei adesso ci propone, con 100 mila euro, di creare un nuovo organismo. Mi spiega come fa? Moltiplica i pani e i pesci? Esattamente da dove vuole partire? Cosa ci fa con quei 100 mila euro? Assegniamo.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

Sicuro, ma le attribuisco doti ormai extra terrene, se con 100 mila euro riesce a mettere su un organismo di controllo, perché di questo si parla! Ho assistito a una parte della conferenza stampa della Lega, che non parlava tanto di gestione, quanto più di controllo. Sull'emendamento ci sarà scritto altro, però le parole sono parole, sono chiare: vengono utilizzati per descrivere un meccanismo che va a controllare risorse che, a oggi, sono di competenza dell'Assessorato.
Visto che lei, Assessore, non mi sembra dotato, come le dicevo prima, di superpoteri, con 100 mila euro non potrà sicuramente mettere su questo organo; avvierà probabilmente un processo, un iter, però è tutto come descritto prima. Lei, semplicemente, sta dando vita a una proposta della Lega, perché sostanzialmente è stato commissariato nella sua attività e gestione dei fondi, anche per come - questo va detto - li ha gestiti a livello molto politico, per cui questo è un processo che dà l'avvio, di fatto, a tutta una serie di attività di controllo sul suo operato; non sui fondi, ma sul suo operato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Vorrei fare alcune precisazioni rispetto a quello che ha detto l'Assessore Marrone in difesa dell'approvazione di un emendamento che istituisce un nuovo soggetto, di cui sappiamo soltanto che è dotato di natura giuridica autonoma, ma non sappiamo quale ne sia la costituzione, oltre che, in una condizione assolutamente normale di legislazione, avrebbe dovuto essere oggetto di un provvedimento autonomo.
Voglio ricordare soltanto che in questa Regione esiste la legge n. 2 del 15 gennaio 2004. Questa legge rispettosissima fu approvata dal centrodestra dall'epoca ed è imbarazzante constatare come il centrodestra riesca a smentire anche sé stesso.
Ricordo - ahimè, ho un po' più di esperienza e, quindi, anche di anni di quelli che può avere lei, Assessore, e tutta la sua maggioranza - che l'Assessora Cotto, all'epoca, girò tutto il Piemonte, consultando gli enti locali, consultando quelli che erano i nascenti consorzi e attribuendo loro una competenza di grande valore, un ente di secondo livello. Ricordo il rispetto con cui venivano trattati gli enti locali e il rispetto davvero esemplare con cui veniva trattata una funzione come quella socioassistenziale. Lo dico da persona che politicamente sta su un fronte opposto.
Inoltre, vorrei ricordarle che è vero la programmazione dei fondi strutturali è settennale, è vero che sono fondi rotativi. Vorrei per ricordarle che, ogni volta e in ogni programmazione, gli obiettivi vengono cambiati, tant'è che lei ha potuto.



(Commenti dell'Assessore Marrone)



PENTENERO Gianna

Come no? Ho gestito due programmazioni dei fondi strutturali e conosco esattamente come funzionano! Infatti, lei questa volta ha potuto utilizzare le risorse sulla non autosufficienza, perché sono cambiati gli obiettivi e, quindi, dovreste vergognarvi nel fare un ente di questa natura, senza conoscere quali sono le leggi di questa Regione e come funzionano i meccanismi cui dovreste sottostare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Nella mia esperienza amministrativa e politica, ho imparato a dubitare molto di alcuni termini e di alcuni concetti, che spesso sono inflazionati sono abusati. Anche questa mattina ne abbiamo avuto prova; tra questi, ci sono "enti strumentali", "controllo della spesa" "razionalizzazione".
Lo dico con grande rispetto delle considerazioni e anche delle giustificazioni politiche che spesso l'Assessore Marrone esprime legittimamente a sostegno dei provvedimenti che propone, però certamente di questa proposta noi dubitiamo molto, per le ragioni cui facevo riferimento.
Quando di individua un nuovo ente di gestione, così come è stato definito succede spesso che possa diventare e possa rivelarsi la via principale per aumentare la spesa anziché diminuirla.
Ripeto, nella mia esperienza ho vissuto molti casi come questo e credo che con questa proposta, non solo si aumenti quella spesa, ma che anche si complichi molto la vita di tutte quelle persone che già oggi gestiscono un settore che, com'è noto, è di grande sensibilità e di grande rilevanza per tante famiglie piemontesi che vivono una situazione di enorme difficoltà oltre a rappresentare - lo ha ricordato bene il Vicepresidente Ravetti - un attacco diretto e inaspettato al sistema delle autonomie locali, che evidentemente non ha, dal punto di vista dell'attività di questa gestione un colore politico.
Il metodo e il modo non ci può trovare concordi, quindi ci opporremo fortemente a ogni tipo d'iniziativa che abbia questo tipo d'impostazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Isnardi; ne ha facoltà.



ISNARDI Fabio

L'Assessore Marrone ci ha spiegato che per lui non si tratta di un commissariamento politico proposto dalla Lega. Se l'Assessore non si sente sotto commissariamento, con questo ente commissariamo i consorzi socioassistenziali e gli enti gestori dei servizi sociali piemontesi dichiarando che non abbiamo fiducia e capacità negli enti locali, in quei piccoli Comuni nei cui confronti abitualmente la maggioranza di governo della Regione Piemonte si riempie la bocca dicendo di essere loro vicina.
Dite che la vicinanza ai Sindaci di Comuni è una risorsa eccezionale e straordinaria, ma in questo caso li commissariamo.
Per 15 anni sono stato Sindaco di un piccolo Comune e per esperienza personale vi dico che se c'è un ambito su cui i Comuni piccoli e i Sindaci hanno capito che da soli non ce la fanno è sui servizi sociali. I consorzi sono nati quasi trent'anni fa e svolgono funzioni in maniera esemplare. Se c'è qualche consorzio che è troppo piccolo o non spende in maniera efficiente le risorse, lo si aiuti a spenderle bene, ma non si può mettere tutto in un unico calderone.
Da decenni i Sindaci dei piccoli Comuni, che tanto decantate presenziando in tutte le sagre delle salsicce per dire che sono bravi ed eccezionali hanno capito che da soli non ce la fanno sui servizi sociali. In questo modo, con questo provvedimento, vi smascherate: la vostra vicinanza ai piccoli Comuni è soltanto di facciata, perché in questo modo li commissariate.
Abbiate almeno la decenza di cambiare il comma 2, chiedendo che il funzionamento di questo ente venga definito dal Consiglio e non dalla Giunta, altrimenti la promessa di parlarne è una promessa alla quale non possiamo credere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Marro; ne ha facoltà.



MARRO Giulia

Anch'io vorrei esprimere la mia preoccupazione riguardo la gestione delle risorse dei progetti sociali nella nostra Regione. Negli interventi precedenti ho sentito che i Comuni e gli enti locali non sono in grado di utilizzare le risorse. Tuttavia, poco si parla del motivo per cui tanti progetti sociali non vanno in porto: non si riescono a trovare gli operatori qualificati che possono portare avanti quei progetti.
Sicuramente l'istituzione di un nuovo ente, o nuova poltrona come vogliamo chiamarla, non risponde a questa necessità. Piuttosto che aggiungere complessità burocratica al sistema, dovremmo riflettere su cosa non funziona a livello strutturale. Noi lo sappiamo: il lavoro sociale è sempre più difficile, le persone che lavorano nel sociale sono spesso sottoposte a carichi di lavoro insostenibili; molte vanno in burnout, cercano di aiutare chi è in difficoltà e chi vive situazioni di marginalità, ma si trovano a dover fronteggiare un sistema che va sempre più a pezzi.
Se il sistema non è pronto a raccogliere le richieste e non si possono dare risposte concrete è perché il sistema si è inceppato: questa è la vera difficoltà. Eppure, chi propone emendamenti come quello che stiamo discutendo, non sembra averne consapevolezza.
In più, viene accennato a progetti che per noi continuano a rivelarsi superficiali, tipo il Fondo Vita Nascente, e privi di una chiara visione di come affrontare le sfide sociali.
Vi leggo soltanto due testimonianze che abbiamo trovato nella rendicontazione che l'Assessore Marone dice di essere così accuratamente dettagliata. Questa è una delle rendicontazioni: "Italiana incinta del terzo figlio. La situazione è molto precaria, entrambi non lavorano e hanno accumulato arretrati di affitto, bollette e mense scolastiche per i bambini. Li abbiamo accompagnati a un incontro con i servizi sociali che stanziavano un contributo per pagare qualche arretrato e anche noi abbiamo contribuito a pagare alcune bollette e alcuni affitti".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calderoni.



CALDERONI Mauro

Grazie, Presidente.
Discutiamo un emendamento che, invece, di affrontare una riforma complessiva dei consorzi socioassistenziali e un'urgenza che abbiamo percepito anche dall'intervento dell'Assessore, che condividiamo istituisce un nuovo ente di gestione delle risorse sociali. È un ente che non risolverà i problemi strutturali del nostro sistema, ma li aggira con una soluzione di facciata, costosa, per quanto venga sottostimato l'importo di 100 mila euro che invece riteniamo sia rispettabile e da rispettare, e inefficace. Crediamo che sia anche illegittima, perché non attenta alle competenze delle autonomie locali.
Lo diciamo da tempo e per una volta lo ammette anche la stessa maggioranza: il modello attuale del welfare piemontese mostra la corda. Ma allora, se ne siete e ne siamo consapevoli, perché non aprire finalmente un tavolo di confronto per la sua riorganizzazione? Perché non aggiornare la governance dei consorzi nel rispetto del principio di sussidiarietà? La risposta è chiara: non ne avete la forza politica, non avete la forza per imporre un nuovo modello e quindi scegliete la via più facile, cioè la creazione di un nuovo ente burocratico anziché affrontare i problemi alla radice.
Cosa farà questo nuovo ente? Coordinamento, monitoraggio, promozione raccolta dati: tutte funzioni che, sulla carta, sembrano sensate, ma che nella pratica rischiano di tradursi in un duplicato, costoso e inefficace un nuovo passaggio che aggiunge complessità, senza migliorare i servizi ai cittadini.
Non si affrontano così le criticità dei servizi sociali piemontesi, ma si affrontano garantendo risorse adeguate ai territori, ascoltando gli amministratori locali e costruendo un sistema che funzioni davvero, non con una semplice toppa burocratica.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Segretaria Cera, che interviene in qualità di Consigliera.



CERA Valentina

Grazie, Presidente.
Spiace non vedere l'Assessore Marrone in Aula, perché ha parlato di contraddizioni da parte delle opposizioni. Nessuna contraddizione: abbiamo sollevato tre semplicissime questioni che evidentemente non sono state comprese. Le parole non solo contraddittorie, ma di senso opposto, sono arrivate dal Capogruppo Ricca, che parla di gestione e controllo, e dall'Assessore, che dice che assolutamente non è nessun controllo e nessuna gestione. Mettetevi d'accordo, perché forse nella fretta di provare a rimediare a un'evidente punto politico - perché di questo si sta parlando non abbiamo capito di che natura è questo ente e forse non l'avete capito nemmeno voi, vista la differenza tra i due interventi.
Nelle parole delle opposizioni i punti sollevati sono tre. Il primo è che questo ente è la panacea di tutti i mali. Con 100 mila euro è difficile da credere, però discutiamone e proviamo a dirci che si fa una proposta di un disegno di legge per istituire un ente che dovrà fare, con 100 mila euro le umane e le divine cose per migliorare il sistema dello Stato sociale nella nostra Regione e delle sue politiche sociali.
Così non pare essere. Pare essere una toppa messa di fretta, con un accordo raggiunto all'ultimo momento, che risponde ed è strumentale - lo diceva bene la collega Nallo - ad altre esigenze, che non sono quelle delle persone in condizioni di fragilità del nostro Piemonte.
Allora, proviamo a dire delle parole di realtà: diteci che cosa state facendo, diteci che questa mancata condivisione deriva dal fatto che siete arrivati in zona Cesarini, provando a risolvere una questione tra due forze politiche appartenenti alla maggioranza, evidentemente, e diteci se davvero, fino a oggi, non c'è stata gestione e controllo dei fondi per le politiche sociali, fondi importantissimi in questa Regione, e se a rilevare questo è addirittura una forza che fa parte di questa maggioranza.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento, quindi chiediamo il parere della Giunta, se vuole intervenire sugli emendamenti. Il parere è favorevole.
Vi sono interventi per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Gianna

Ovviamente la dichiarazione è di un voto contrario, ma è un voto contrario convinto e sostenuto da quanto abbiamo detto nei nostri interventi.
Riteniamo siano davvero vergognose e imbarazzanti tutte le frottole che il Presidente Cirio racconta sui piccoli Comuni, cercando di blasonarne il valore, la loro importanza, la loro strategicità all'interno del sistema Piemonte, nel momento in cui creiamo un ente strumentale che non ha il compito di aiutarli e di sostenerli su questioni difficili e complesse come la gestione del servizio socioassistenziale. Ne siamo tutti consapevoli.
D'altra parte, vediamo una maggioranza e a un Assessore non rispettosi delle leggi quadro che caratterizzano la programmazione e l'organizzazione dei servizi sociali all'interno della nostra Regione, che magari necessitano di un ammodernamento.
Nessuno, da questo punto di vista, nega la necessità di rivedere la programmazione degli enti territoriali; nessuno nega il fatto che - faccio un esempio concreto reale - i consorzi socioassistenziali potrebbero coincidere con i distretti sanitari, ma è una revisione che dovrebbe passare attraverso una legge strutturale, una legge che ridefinisca l'eventuale governance, fissando i principi con cui questo Assessorato deve governare le politiche sociali sui territori.
Le risorse che gli enti territoriali mettono a disposizione all'interno dei consorzi sono significative; sono risorse che tengono in considerazione le fatiche e le complessità con le quali vivono migliaia e migliaia di cittadini in Piemonte. È davvero imbarazzante che abbiate trovato il coraggio di proporre, attraverso un emendamento, la costituzione di un ente che non ha nessuna valutazione di carattere economico di quanto potrebbe incidere sul bilancio regionale; che non ha nessuna valutazione sulle possibili riorganizzazioni dei servizi all'interno del nostro territorio e che non ha nessuna capacità di sostegno e di accompagnamento degli enti locali. Ha soltanto l'unico obiettivo di creare nuove poltrone e nuovi posti, per cercare di garantire un equilibrio di una maggioranza che difficilmente riesce a stare in piedi.
Da questo punto di vista, crediamo sia imbarazzante quello che arriverà da domani in poi ai cittadini piemontesi e, soprattutto, agli enti gestori nell'affrontare un quadro che non tiene in considerazione i problemi reali.
Se aveste parlato con i consorzi, sapreste che è dal 2023 che non ricevono più i trasferimenti dello Stato, che non ricevono più i trasferimenti della Regione, che la Regione non paga e non trasferisce quella cassa necessaria per proseguire l'attività e, banalmente, per pagare gli stipendi di chi opera all'interno dei servizi socioassistenziali.
Questi sono i problemi degli enti di gestione delle funzioni socioassistenziali dei territori, ma invece di risolverli vi preoccupate di creargli un'altra sovrastruttura.
Complimenti!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Pentenero.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Nel mio precedente intervento avevo detto che avrei fatto una proposta di buon senso, auspicando che tutta questa manovra, come alcuni Consiglieri mi garantiscono, stesse su un piano di buonafede, volta a migliorare il funzionamento dell'ente, che quindi le nostre fossero letture con dietrologie politiciste non corrette.
Avevo chiesto che, mentre oggi approviamo l'istituzione di un ente per dare il contentino a qualcuno e non bloccare ulteriormente il bilancio che ricordo, è bloccato per questioni legate alla maggioranza e non alla minoranza, l'effettiva organizzazione di questo ente che oggi manca (oggi ci sono linee di principio), passasse almeno dal Consiglio regionale e non dalla Giunta. Mi è stato risposto che questo non può essere modificato.
Se non può essere modificato, non posso che pensare che tutto il provvedimento risponda a logiche di malafede, peraltro diverse, perch ognuno la pensa a modo suo. Ormai quello che è scritto nero su bianco non vale niente, quindi vedremo poi nella pratica, rispetto al significato di questo ente, se avrà ragione Fratelli d'Italia con l'Assessore Marrone o la Lega con il Capogruppo Ricca.
A ogni modo, verrà fatto rispondendo, come abbiamo già avuto modo di segnalare in altre occasioni, secondo una logica che non è quella di governo - non dico di buon governo, almeno di governo - ma di comando senza alcun confronto con il resto degli enti coinvolti, della cittadinanza e di chi è stato democraticamente eletto per svolgere un ruolo di controllo e di confronto; verrà fatto aggravando in maniera assolutamente inammissibile i costi di questa Regione.
Non facciamoci ingannare dalla copertura economica che oggi c'è, perch ribadisco -oggi si parla di "prime determinazioni di applicazione", che vuol dire pagare qualcuno perché scriva lo statuto, non altro, e stiamo parlando di 100 mila euro. Il funzionamento sul lungo periodo di un ente del genere costerà milioni di euro e quelli saranno soldi sottratti alla collettività, senza alcun motivo, senza alcun buon motivo. Saranno soldi sottratti alla collettività, peraltro, Assessore Marrone, non per una funzione specifica.
Non stiamo dicendo che stiamo creando questo ente per la gestione delle disabilità o per la gestione del fondo Vesta, o che lo stiamo facendo per la gestione di tutto il comparto del welfare, quindi la citazione che lei ha fatto di enti come EDISU e di enti come ATC è completamente fuorviante perché lì si parla di gestire un capitolo specifico nell'interesse, tra l'altro, dei destinatari di quelle somme e di quegli investimenti. Qui invece, si tratta di duplicare quello che già la struttura regionale dovrebbe consentire di fare.
Ritengo sia grave che passi il messaggio che oggi la struttura regionale non sia in grado di farlo, quindi è una duplicazione di costi del tutto inutile, che porterà anche a proseguire il litigio sopito, ma in corso, tra le due anime della maggioranza nel corso dei prossimi anni, per poi lasciarci in eredità questo onere inutile, aggiuntivo rispetto alla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 9).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
Procediamo con la votazione dell'emendamento n. 1), che istituisce l'articolo 2 bis.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
Essendo stato approvato l'emendamento rubricato n. 1), il voto è esteso all'articolo 2 bis.
ARTICOLO 2 TER Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo conservato agli atti) L'emendamento rubricato n. 6) introduce l'articolo 2 ter.
La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

L'emendamento in oggetto è importante, perché rispetta patti pregressi presi dalla Regione, insieme alla Città di Torino, su due musei fondamentali per l'attività complessiva e anche turistica, il Museo Egizio e Torino Musei.
In questo caso, attraverso questo emendamento metteremo un milione di euro sulla Fondazione Torino Musei e due milioni e 700 mila euro sulla Fondazione Museo Antichità Egizie.



PRESIDENTE

È aperta la discussione generale.
Non essendovi richieste d'intervento in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione l'emendamento rubricato n. 6) che introduce l'articolo 2 ter.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 2 ter.
ARTICOLO 2 quater Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo conservato agli atti) L'emendamento rubricato n. 2) introduce l'articolo 2 quater.
La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Con questo emendamento la Regione promuove un intervento di recupero dei tetti di Forte Fenestrelle, una modalità che avevamo già adottato nella scorsa legislatura.
Il Forte di Fenestrelle è un patrimonio fondamentale. Ci saranno altri interventi, ma iniziamo con questo da 100 mila euro per continuare nel recupero possibile di un patrimonio importante per la nostra regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Fabrizio

Chiedo l'appello nominale sulla votazione.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento in discussione generale e per dichiarazione di voto, metto in votazione l'emendamento rubricato n. 2).
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 2).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 quinquies Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo conservato agli atti) La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento mettiamo in liquidazione la Fondazione Villa Palazzola, a seguito di una serie di azioni fatte dal Revisore dei conti all'interno. Si tratta di questioni tecniche e noi provvediamo all'articolo di legge che mette in liquidazione.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi in discussione generale né per dichiarazione di voto, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 2 quinquies.1 Emendamento rubricato n. 8) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo conservato agli atti) ARTICOLO 2 quinquies.2 Emendamento rubricato n. 7) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo conservato agli atti) ARTICOLO 2 quinquies.3 Emendamento rubricato n. 11) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo conservato agli atti) La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ritiro l'emendamento n. 11), che è inerente al contributo regionale alla Fondazione per la cultura di Torino. Lo sospendo da questo provvedimento e lo riprendiamo più avanti.
L'emendamento rubricato n. 8) è l'emendamento che già i Consiglieri conoscono, anche la Consigliera Disabato, della quale do atto che in questa seduta oggettivamente ha avuto delle espressioni non in linea con il suo comportamento e l'atteggiamento abituale. Di conseguenza, questa mattina ho dovuto chiedere scusa, ma non per questioni legate al fatto che dovevo ancora mettere a posto il bilancio. Il bilancio era già a posto, ma ci sono delle normali interlocuzioni e, conseguentemente, ho dovuto fare ritardo in questo senso, ma niente di più e niente di meno.
In questo emendamento n. 8) do atto alla volontà del Presidente Cirio di intervenire, insieme all'Assessore Bongioanni e insieme a tutte le componenti politiche di quel territorio, sul raddoppio della stradale del tunnel Tenda, dove abbiamo delle attività economiche oggettivamente un po' in crisi, a seguito del prolungarsi di questi lavori.
Sui Comuni di Limone Piemonte, Vernante, Robilante, Roccavione e Borgo San Dalmazzo destiniamo un milione di euro, a favore di queste zone, con il ristoro in misura decrescente, in funzione della distanza del Comune rispetto all'imbocco del tunnel, su alcuni codici ATECO, in particolare i codici ATECO riferiti al 2007.
Al tempo stesso, in questo provvedimento vengono indicati 2.500 euro a favore delle imprese site nel Comune di Limone Piemonte, 2.000 euro a favore delle imprese site nel Comune di Vernante, 1.500 euro a favore delle imprese site nel Comune di Robilante e 1.000 euro a favore delle imprese site nel Comune di Roccavione.
Al pari di questo, interveniamo anche sulla Metropolitana 1 Collegno Cascine Vica. Quattro sono le opere strategiche della Regione Piemonte.
Abbiamo scelto di incidere su due, perché le altre vanno a sé stanti quindi c'è la TAV e il Terzo valico. Su queste due ulteriori opere, cioè il tunnel del Tenda e il la linea metropolitana Collegno-Cascine Vica intendiamo invece dare una mano alle attività commerciali e artigianali. In questo caso, sono 400 mila euro sull'asse di corso Francia.
Lo spiego meglio. Chi conosce la zona, non è che daremo soldi a Collegno, a Rivoli e a tutte le attività di Collegno e Rivoli; daremo soldi, anzi ristoreremo, questo è il termine giusto, per l'asse di corso Francia da dopo il cavalcavia verso Rivoli, fino alla zona di Rivoli, che arriva praticamente sull'asse di via Piol. In quella zona, tutte le attività commerciali prese in oggetto hanno subito danni a seguito dei ritardi della realizzazione della metropolitana, quindi incideremo con dei ristori.
Naturalmente anche qui, come già fatto per i Comuni di Limone Piemonte e limitrofi, avremo delle interlocuzioni con i Sindaci, sia di Rivoli sia di Collegno, per definire un provvedimento adeguato alle necessità.
Certamente - e lo confermo anche qui - saranno inclusi anche gli ambulanti.
Ci sono zone su quell'asse che hanno dei mercati, quindi interverremo precipuamente anche nei confronti degli ambulanti interessati al cantiere.
Dopodiché, si farà un provvedimento, che sarà una delibera di Giunta regionale, e Finpiemonte erogherà questo ristoro. Naturalmente ci sarà anche la possibilità, nel momento in cui questo ristoro verrà individuato e reso cogente attraverso un atto di Finpiemonte, di informare i commercianti della zona, in modo che possano sapere precisamente come procedere.
Questo è il n. 8). Poi c'è ancora il numero 7).



PRESIDENTE

Li trattiamo insieme; prego.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

In questo caso, sono interventi a favore del contribuente regionale.
Nell'interesse del cittadino contribuente è necessario introdurre, anche nella normativa regionale, quanto già previsto dalla norma nazionale. A mio parere, è un'opera meritoria che stiamo portando avanti, dando la possibilità a chi è interessato dai provvedimenti dell'ufficio dell'Agenzia delle Entrate di sospendere l'applicazione delle sanzioni tributarie nel caso in cui il contribuente dimostri che il pagamento del tributo non è stato eseguito per fatto denunciato dall'autorità giudiziaria, quindi addebitabile esclusivamente a terzi.
Spero di essere stato chiaro. Sono i due emendamenti che poniamo in votazione in questo momento.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Mentre diamo la parola alla Consigliera Disabato, verifichiamo con gli Uffici il motivo tecnico.
Mi dicono che comunque l'emendamento c'è.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Nelle tabelle lo vedo, ma non sugli articoli, per cui magari verifichiamo momentaneamente.
Intanto esprimo soddisfazione per l'accoglimento di una proposta del Movimento 5 Stelle; una proposta integrata all'interno di questo emendamento, che comprende anche ristori alle attività commerciali e artigiane del Colle di Tenda, ma che prevede soprattutto un ristoro delle attività economiche, artigiane e commerciali sull'asse della linea 1 della Metropolitana Torino-Cascine Vica. È una richiesta che portiamo avanti ormai da circa tre anni e che vede oggi un accoglimento da parte della Giunta.
Da questo punto di vista, siamo lieti che ci possa essere una risposta nei confronti di tutte quelle attività che stanno subendo da diverso tempo i danni della permanenza del cantiere della linea 1, che ormai si sta protraendo da diverso tempo, su cui c'è anche un impegno congiunto da parte del Consiglio regionale nel reperimento delle risorse per il completamento.
Da parte nostra, appena avremo modo di visionarlo nel complesso (avevo già avuto modo di vederlo nell'ambito della Commissione o altro), esprimeremo sull'emendamento parere voto favorevole e, ovviamente, c'è anche la mia sottoscrizione all'intero testo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Marro; ne ha facoltà.



MARRO Giulia

Grazie, Presidente.
Anch'io richiedo, come la collega Disabato, di avere dei dettagli in più prima di proseguire con la votazione.
Sicuramente il ristoro alle attività commerciali della Valle Vermenagna che mette in collegamento con il Colle di Tenda, è sicuramente utile, per rimane ancora da finanziare il Comune di Cuneo. Capisco che la priorità sia quella riferita ai Comuni più vicini al tunnel, però speriamo che poi vengano finanziate anche quelli di Cuneo.
Un'osservazione è che vengono sempre favorite le attività commerciali che sono legate allo sport sulla neve o, comunque, all'attività sciistica.
Ecco, vogliamo ancora ricordare che le valli non sono soltanto quello pensiamo al danno economico causato ai pendolari per i vari ritardi dei treni per i quali si ritrovavano impossibilitati a fare il collegamento tramite Ventimiglia, con l'obbligo di passare per Savona.
Ci sono ancora delle cose che non condividiamo però, nel complesso ringraziamo la Giunta per questo finanziamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Fabrizio

Grazie, Presidente.
Siamo assolutamente soddisfatti di questo emendamento presentato dalla Giunta, anche perché le richieste che venivano dal Gruppo della Lega, ma mi sento di dire da parte di tutta la maggioranza, su poter intervenire con dei ristori sull'asse di corso Francia vedono così soddisfazione.
Sappiamo che il cantiere della metropolitana porta sempre grande disagio anche se per un'opera che, alla fine, porterà sicuramente un grande beneficio per tutto quell'asse.
Noi lo votiamo con soddisfazione, ringraziando anche l'Assessore Bussalino che ha collaborato insieme all'Assessore Tronzano alla stesura di questo emendamento più ampio, che va a intervenire, per quello che possiamo, in maniera importante su un territorio che sta soffrendo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ravinale.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Ben venga l'attenzione della Giunta, richiamata da molti Consiglieri, alle condizioni economiche degli esercizi di prossimità o dei Comuni interessati da questi lavori; ovviamente, la migliore risposta, al di là di questo milione e mezzo regionale che l'Assessore ha stanziato, sarebbe quella di svolgere nei tempi previsti i lavori, ma per far questo servono delle risorse che, come sappiamo, benché la politica piemontese sia tutta assolutamente unanimemente schierata, non sono stanziate e non sono state stanziate nemmeno con l'ultima finanziaria.
Mi permetto di dire che va bene, è un'attenzione e accogliamo positivamente questa attenzione, ma poi su entrambi i cantieri c'è un tema più ampio di gestione dei lavori pubblici e delle risorse, e questo è particolarmente vero sulla questione di Collegno, che francamente va un po' oltre le logiche della buona programmazione.
Fa un po' sorridere vedere dei manifesti in questa città, in cui si rivendica un'opera, su cui sappiamo che mancano 170 milioni da almeno due anni, per il fatto di aver ottenuto otto milioni e mezzo con un Ministro dello stesso colore politico che, quantomeno, poteva trovare 26 milioni per la conclusione di quel cantiere, visto che ha messo un miliardo sul TAV.
Va bene, tutti possiamo intestarci tutto, tutti possiamo rivendicare tutto ma sono otto milioni e mezzo rispetto ai 170 che mancavano. Possiamo gioire, com'è giusto che sia, per questa attenzione regionale, ma in un quadro in cui sono le risorse statali a mancare, sembra un po' una realtà parallela, che confido che le persone capiscano non essere quella concreta in cui si vive; tanto più, come diceva il Capogruppo della Lega, che parliamo di territori che stanno soffrendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare per il lavoro svolto.
È una buona prassi quella che negli anni abbiamo richiesto, cioè quella di non far pagare ad alcuni le grandi trasformazioni urbanistiche o le grandi trasformazioni che portano con sé un cambiamento del volto della situazione viaria che, però, mette in ginocchio gli esercenti che, proprio su quell'asse hanno le loro attività commerciali.
L'Assessore si ricorda corso Inghilterra, uno dei casi in cui la gestione di uno stesso bar è stato cambiata quattro o cinque volte perché i lavori avevano impattato in maniera importante.
Anche a nome del mio Gruppo, siamo assolutamente favorevoli a questo intervento, come siamo favorevoli, tutte le volte che ci si trova in questa condizione, cioè che un progetto di lungo respiro e ad ampio raggio cambi la viabilità e anche l'immagine di una parte dei nostri territori, che questo non comporti dei problemi a coloro che lì, magari, hanno gli investimenti di una vita, il loro negozio, la loro attività commerciale e la loro impresa.
Grazie, Assessore.
Voteremo convintamente e ci auguriamo che d'ora in poi questo diventi una prassi che possa non spaventare coloro che vivono in un ambito che è oggetto di trasformazione urbanistica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.



CONTICELLI Nadia

Anche noi, naturalmente, sosteniamo questa azione. Per i lavori per il sottopasso di corso Grosseto e per i lavori del grattacielo della Regione si era già mossa la Giunta Chiamparino. Relativamente ai lavori legati alla metro, questo costituisce un primo pezzetto sul completamento di metro 1 poi ci sarà metro 2.
Mi associo a quello che diceva la collega Ravinale. Se questo è un obiettivo condiviso trasversalmente, uniamo le forze affinché, insieme ai ristori per cui la Regione ha fatto e farà la sua parte e ne siamo contenti, questi lavori vedano il completamento di metro 1, con il successivo, auspichiamo, prolungamento fino a Rivoli, l'avvio di metro 2 e l'apertura del Colle del Tenda, altrimenti i ristori devono intervenire a rappezzare una situazione che si protrae nel tempo e che pesa sui territori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Calderoni; ne ha facoltà.



CALDERONI Mauro

Bene nel metodo questo emendamento, che istituisce un fondo di ristoro.
Faccio riferimento alla porzione di territorio che riguarda la provincia di Cuneo, in particolare le comunità e le aziende della Valle Vermenagna.
Tuttavia nel merito, permettetemi, le situazioni sono imparagonabili. Il prolungamento che riguarda i lavori del tunnel di Tenda (peraltro, notizie più recenti sono ulteriormente drammatiche, perché parlano di un'apertura forse entro giugno) sta determinando, non soltanto per la Valle Vermenagna e quindi per i Comuni che avete individuato per questa piccola quota di sostegno, ma per una intera porzione molto grande della provincia di Cuneo dal punto di vista economico e delle attività legate ai lavori e ai commerci con la Liguria, con la Francia e la vicina Costa Azzurra situazioni che stanno rischiando di far saltare la tenuta di molte imprese.
Bisogna, secondo me, individuare nuove risorse, perché queste certamente non bastano. Tutti insieme dobbiamo fare in modo che quell'intervento si chiuda in tempi assolutamente brevi perché la situazione sta diventando davvero drammatica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Sottolineo da parte mia, ma soprattutto per il Gruppo che rappresento Forza Italia, un voto convintamente favorevole rispetto a questo emendamento che ha presentato la Giunta, in modo particolare l'Assessore Tronzano.
Gli argomenti di carattere generale, come avete sentito, sono il Colle di Tenda e la metro. La metro è strategica per il nostro territorio. Abbiamo bisogno di questo primo step, ma tutti sappiamo che dobbiamo completarla e arrivare fino al centro di Rivoli se vogliamo che sia veramente efficace.
Un passo per volta ci permetterà di arrivare a quell'obiettivo strategico che ci permette, peraltro, per tutta un'area urbana, di cambiare veramente il modo con cui spostarsi, quindi passare dalle quattro ruote su gomma alla metropolitana.
Sappiamo tutti bene che il tratto in costruzione, il collegamento con la stazione di Collegno, permette di mettere in collegamento anche la nostra ferrovia, nel tratto Bardonecchia-Torino, e di potersi collegare con la metropolitana nella stazione d'interscambio di Collegno.
Devo sottolineare soprattutto quello strumento che andiamo a costituire per rimborsare e per ristorare, ma non è sufficiente la parte economica. Credo che il messaggio più importante che andiamo a dare sia quello che le istituzioni sono vicine al territorio alle persone che, con le loro attività e con le loro professioni, si mettono a disposizione e in queste occasioni ci rimettono a causa di un lavoro pubblico.
Credo che sia fondamentale dare questo messaggio, che sicuramente non va a ricoprire gli storni, le mancate perdite e i mancati guadagni che, in questo periodo, stanno subendo. In alcuni tratti, soprattutto in quello terminale, c'è un cantiere immenso, che non permette alle auto di parcheggiare, quindi è corretto che andiamo incontro a quelle esigenze.
Bisognerà valutare se sia così corretto e lo facciamo noi, ma è giusto che la Regione se ne faccia carico, peraltro affiancando uno strumento altrettanto importante, che già la precedente amministrazione di Rivoli aveva messo in campo e che quella attuale, per quanto mi risulta, sta proseguendo.
Pertanto, credo che l'amministrazione comunale e quella regionale diano un segnale importante a quei cittadini, a quegli imprenditori e a quelle attività commerciali che stanno soffrendo.



PRESIDENTE

Non vi sono più richieste di intervento in dichiarazione di voto, quindi mettiamo in votazione i due emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) Se siamo tutti d'accordo, sospenderei i lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.17)



(Alle ore 14.29 il Presidente Nicco, constatata la mancanza del numero legale ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta alle ore 15.00)



(La seduta riprende alle ore 15.02)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Informo i Consiglieri che, per ragioni tecniche, è necessario procedere alla chiusura e riapertura dell'applicativo dedicato al sistema di voto.
Senza uscire dalla seduta, dovete chiudere e riaprire l'applicativo del sistema di voto. Tutto chiaro? Siete riusciti tutti? Lo avete fatto tutti? Riprendiamo i lavori e se poi c'è qualche problema sospendiamo la seduta per mettere a posto la parte informatica.
In mattinata si sono svolte le relazioni di maggioranza, di minoranza e ha avuto luogo la discussione generale. Abbiamo approvato gli articoli 1, 2, 2 bis, 2 ter, 2 quater, 2 quinquies, 2 quinquies.1, 2 quinquies.2. Gli emendamenti n. 11) e n. 3), introduttivi rispettivamente dell'articolo 2 quinquies.3 e dell'articolo 2 sexies sono stati ritirati, per cui procediamo con l'esame dell'articolo 3.
ARTICOLO 3 Sull'articolo 3 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento in discussione generale, la dichiaro chiusa.
Non vi sono interventi in dichiarazione di voto.
Saremmo pronti a partire per votare, ma avete fatto tutti l'uscita e il rientro? Procediamo con la votazione; se ci fosse qualche problema di votazione stando al posto, in modo da dimostrare che si è davanti al computer, lo segnalate e prendiamo il voto a verbale.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
A causa dei problemi segnalati, la Consigliera Ravinale dichiara di non aver partecipato al voto, mentre la Consigliera Raiteri dichiara voto favorevole.
ARTICOLO 4 Su tale articolo non insistono emendamenti.
Non essendovi interventi in discussione generale e nemmeno per dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Gianna

Presidente, chiedo scusa, intervengo sull'ordine dei lavori.
Se si procede così velocemente, cambia anche il nostro atteggiamento; se invece si dà il tempo di presentare, se è necessario, e di capire dove siamo, si riesce anche a seguire i lavori.
Solo questo. Se, per favore, si dà il tempo.



PRESIDENTE

Perfetto.
Sull'articolo 4 ci sono degli interventi? La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Presidente, visto che ci sono un po' di computer "impallati", nel frattempo, visto che mi sembra un articolo interessante, volevo chiedere all'Assessore se può dire due parole sull'articolo 4.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
L'articolo 4 è un articolo importante, perché riguarda la legge 104 del 1992.
In questo caso, definiamo con maggiore chiarezza i requisiti sanitari richiesti per ottenere agevolazioni fiscali correlate a questa legge.
L'esenzione del pagamento della tassa automobilistica limitatamente a un solo veicolo si riferisce alle seguenti fattispecie: portatori di handicap con ridotte o impedite capacità motorie permanenti, invalidi con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta, invalidi con gravi limitazioni della deambulazione o affetti da pluriamputazione.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
Sia riportato a verbale che la Consigliera Ravinale non partecipa alla votazione.
ARTICOLO 5 Non essendovi richieste di intervento né in discussione generale né per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione dell'articolo 5.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Vorrei comprendere dall'Assessore le motivazioni di questo articolo, che prevede la riduzione della durata dell'incarico dei Revisori dei Conti, ma non ne comprendiamo la ratio.
A me sembra che la tempistica sia fissata per legge, non credo sia possibile ridurla, ma qualora sia possibile farlo e quindi potrebbe essere una mia non conoscenza, volevo comprenderne le ragioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Anzitutto chiariamo che la legge ce lo consente, altrimenti non l'avremmo fatto. Questo è evidente ed è scontato rispetto a ogni azione che facciamo in quest'Aula.
Secondo. I Revisori dei Conti oggi possono durare in carica cinque anni ma oggettivamente, rispetto al panorama delle nomine che vengono fatte a livello nazionale, la durata dei cinque anni ce l'ha solo il Parlamento sette il Presidente della Repubblica e nove la Corte Costituzionale, quindi noi riteniamo che sia giusto tornare ad avere un triennio per i Revisori dei Conti, anche per allinearli alla scadenza della Giunta.
Questo è il tema, in modo che sia tutto più razionale e logico.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendovi altri interventi in discussione generale, passiamo alle dichiarazioni di voto. Non essendovi richieste, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo conservato agli atti) La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

In questo caso, abroghiamo una norma. L'articolo 10 della legge regionale n. 6/2017 e l'articolo 19 della legge regionale n. 20/2018 sono abrogati quindi in questo senso questa legge fa chiarezza formale. È un'imposta, che non abbiamo mai applicato in passato, sull'inquinamento sonoro dovuto alla circolazione degli aerei sopra le città.
Non avendola mai applicata e, soprattutto, non volendola applicare, perch dal punto di vista sostanziale creerebbe difficoltà alle compagnie aeree che noi vogliamo attrarre e non respingere, abroghiamo questi due articoli delle due leggi che ho citato, in modo che facciamo chiarezza definitiva su un tema che, a nostro giudizio, politicamente deve andare in quella direzione.



PRESIDENTE

È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
L'Assessore Tronzano aveva già rivendicato in Commissione l'intenzione di eliminare questa tassazione, al fine di attrarre ulteriore traffico aereo in Piemonte.
Non entro nel merito di quelli che dovrebbero essere i ragionamenti sull'inquinamento complessivamente causato dal traffico aereo. Certo è che le compagnie aeree, per quanto ci riguarda, non rientrano esattamente nel novero dei soggetti che dovrebbero beneficiare di detassazioni, nel senso che stiamo parlando di colossi che hanno fatturati importantissimi peraltro, anche in questo caso, senza un'effettiva redistribuzione in favore del nostro territorio, dello Stato e della Regione. In generale, al di là di quello che uno può pensare rispetto all'incentivazione, anche tramite sgravi economici, per l'arrivo di ulteriori aerei nell'aeroporto di Caselle, metto solo a verbale che stiamo rinunciando a somme significative.
In Piemonte, come diceva l'Assessore, la normativa non è mai stata applicata. Stavo però cercando di ricostruire il tutto. Per quanto riguarda l'aeroporto di Malpensa - ma bisogna fare poi le comparazioni corrette - si stima che la Regione Lombardia, per la non applicazione di questa norma che anche in Lombardia non viene applicata evidentemente per le medesime ragioni, non incassa dieci milioni di euro l'anno. Facciamo che qui siano uno o due, nel senso di ridurre rispetto al traffico aereo, ma metto solo a verbale che, per ragioni che la maggioranza rivendica, il Piemonte sta rinunciando a denari che potrebbero essere importanti nel quadro complessivo regionale e che avrebbero un utilizzo legato al disinquinamento acustico e al miglioramento generale della vivibilità dei territori coinvolti dalle attività aeroportuali.
Ci tengo solo a sottolineare che siamo contrari a questa misura, che non è esattamente una proforma per adeguare, ma è una precisa scelta politica con cui si decide di non incassare somme importanti di denaro per lasciarle nelle tasche delle compagnie aeree.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Ravinale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Mi unisco a quanto detto dalla Consigliera Ravinale, perché non si comprende per quale motivo la norma non sia mai stata applicata.
Nella mia modestissima esperienza, mi è capitato una volta di incontrare soggetti privati che mi chiedessero per quale motivo la nostra Regione non applicasse la norma relativa alla regolamentazione del traffico aereo, non la tassa legata alla questione dell'inquinamento, ma la norma che disciplina la modalità con la quale transitano in certi territori alcuni tipi di aerei.
Non ne comprendiamo la ragione e non vi è stata nessuna analisi specifica che ci permettesse di capire. In generale possiamo dire che, laddove andiamo a eliminare un'entrata che potrebbe essere utile alla Regione, non va a beneficio del bilancio complessivo. Inoltre, mi permetto di dire che quando si pensa di eliminare una tassazione, occorrerebbe capire che impatto potrebbe avere sulla nostra attività.
Il tema del turismo, quindi dell'attrazione di eventuali soggetti che potrebbero consentire un maggior numero di compagnie aeree presenti nel nostro territorio, quindi incrementare un'attività importante all'interno del territorio piemontese, non credo incida in modo significativo.
Il nostro voto rispetto all'emendamento proposto dall'Assessore Tronzano sarà di astensione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Pentenero.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Fabrizio

Grazie, Presidente.
Come Gruppo, avremmo piacere di avere un momento di confronto con l'Assessore Tronzano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Poiché giustamente qualcuno rivendica anche altre ragioni, oltre al fatto che ho raccontato prima, vi racconto che i tecnici, non Tronzano, hanno fatto un'analisi e risulta che ci sia un'oggettiva, come dice la relazione difficoltà nel controllo diretto dell'imposta e, di conseguenza, costi gestionali ingenti rispetto all'effettivo gettito potenziale.
Questa è la motivazione centrale che i tecnici danno all'abrogazione dell'imposta. Naturalmente ci sono anche dati di inquinamento che derivano da altri aeroporti, certamente non sul territorio piemontese. Pertanto mettere insieme tutte le cose che ho detto comporta, a nostro avviso, una gestione che deve andare nella direzione nell'abrogazione dell'imposta.
Se vogliamo fare un approfondimento, lo facciamo volentieri. Ne abbiamo fatti tanti, facciamo anche questo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Prego, Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Solo per mettere a verbale l'incoerenza di questa Giunta, che decide di esentare gli aeromobili di una tassa sulle emissioni sonore e poi decide invece di tassare le auto ecologiche. È un dato di fatto, come quando è stata cancellata l'esenzione voluta dalla Lega per le auto GPL o l'esenzione del bollo per le auto ibride.
Delle due l'una: da una parte andiamo a togliere una tassa alle grandi compagnie aeree; dall'altra andiamo a tassare i cittadini che, invece vogliono fare scelte del tutto ecologiche, certamente su tematiche sicuramente differenti. Da una parte, parliamo di emissioni sonore e dall'altra di emissioni inquinanti, per cui sono due cose diverse, però una cozza con l'altra. Vedo anche come in questo momento il collega Ricca si sta sbracciando, perché la scorsa legislatura, anzi, l'anno scorso, ha visto la cancellazione dell'esenzione del bollo per le auto GPL.
Capisco che lui, in questo momento, si trovi in difficoltà, da questo punto di vista, a esentare le compagnie che dovrebbero pagare una tassa alla Regione per le emissioni sonore che provocano. Tra l'altro, difficilmente riesco a trovare informazioni su questo e vedo che in altre Regioni ci sono delle esenzioni, ad esempio, per chi possiede un mezzo in dotazione agli aeroclub, per l'elisoccorso e quant'altro.
Sarebbe bello approfondire come sarebbe dovuta nascere e crescere questa misura. Sta di fatto che, comunque, da una parte, cancelliamo una tassa dall'altra la inseriamo per i cittadini che poveretti vorrebbero cambiare la macchina per fare scelte più ecologiche.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Conticelli.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Due mesi fa, Assessore, ho presentato un'interrogazione sulla tassa regionale, l'addizionale, che viene caricata direttamente insieme all'addizionale comunale sul biglietto d'imbarco dei passeggeri, perch altre Regioni, a partire dalla Regione Sardegna, hanno fatto un ragionamento diverso su questa tassa, che a oggi viene utilizzata per due terzi e va nella fiscalità INPS, quindi non c'entra, non va neanche a potenziare né dal punto di vista ambientale, come dicevano i colleghi, n dal punto di vista, diciamo così, dell'attrattività turistica, del traffico aeroportuale, l'aeroporto stesso.
Chiedevo, anzi, è ancora lì, perché nessuno mi ha mai risposto, se anche il Piemonte intendeva valutare la disapplicazione dell'addizionale comunale sui diritti d'imbarco, come già hanno fatto la Calabria e il Friuli Venezia Giulia, per rimettere degli investimenti sul sistema aeroportuale. Inoltre chiedevo se ci fosse in agenda un incontro con i vertici SAGAT, per fare il punto su questo e chiedevo anche che il tema venisse analizzato in Commissione.
Nessuno mi risponde, per due mesi.
In Commissione non ne abbiamo parlato, zero, ma adesso vediamo arrivare questo articolo. Mi consenta, siamo un po' perplessi.
Naturalmente, anche noi, come il collega Ricca, vorremmo approfondire il tema, anche perché il tema l'abbiamo posto - ripeto - in tempi non sospetti, ben prima che si iniziasse a lavorare sul bilancio. Ne abbiamo discusso quando abbiamo parlato anche del Piano qualità dell'aria.
Adesso ci sembra un po' complicato votare questa misura così senza approfondire, senza capire il risvolto dal punto di vista ambientale, dal punto di vista turistico.
Dove vanno fino adesso questi soldi? Chi li ha incassati fino a oggi e chi no?



PRESIDENTE

Chiedo al Consigliere Ricca se ribadisce la richiesta di sospensione.
Sì. L'Aula è d'accordo?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo ai Capigruppo, in particolare quelli di maggioranza, se sono d'accordo con la sospensione.
Cinque minuti di numero; decido io d'autorità.
Sospendiamo la seduta per qualche minuto e riprendiamo alle ore 15.35.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.27, riprende alle ore 15.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo se vi sono altri interventi in dichiarazione di voto.
Non essendovi richieste, passiamo alla votazione dell'emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta, interamente sostitutivo dell'articolo 7.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
Essendo l'emendamento testé approvato interamente sostitutivo dell'articolo 7, il voto è esteso al medesimo articolo.
ARTICOLO 8 Sull'articolo 8 non insistono emendamenti.
Non essendovi interventi né in discussione generale né per dichiarazione di voto, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 bis Emendamento rubricato n. 10) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo conservato agli atti) La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Riguarda l'emendamento 9), approvato e tramutato nell'articolo 2 bis. È la norma transitoria che prevede che le disposizioni di cui all'articolo 2 bis trovino applicazione a far data dalla piena operatività dell'ente di gestione delle risorse sociali istituito dal medesimo articolo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Prego, Consigliera Ravinale.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Solo per capire. Ci state dicendo che avete dovuto fare questo passaggio politico di inserire questo ente di gestione delle risorse sociali che abbiamo discusso stamattina, che poi vedremo come verrà applicato e se potrà essere applicato, sia dal punto di vista dei costi sia dal punto di vista della legittimità costituzionale. Quanto detto dall'Assessore Marrone sull'andare ad accentrare in capo alla Regione le funzioni gestionali che dovrebbero rimanere sugli enti locali, sui Comuni, ai sensi della ripartizione delle competenze previste dalla Costituzione, oltre che sui Consorzi, ci fa dubitare che ciò possa effettivamente essere portata a termine, sempre che ve ne sia la volontà politica.
Non ci stupiremmo più di nulla, visto quanto accaduto oggi in Aula, per poi presentate l'emendamento 8), andando all'articolo 8 bis, dicendo: "L'abbiamo detto, poi valutiamo se lo faremo davvero". Fino a quando non ci sono le regole, che, ricordo, farà la Giunta, quella roba lì non funzionerà. Sembra veramente che stiamo giocando, invece che approvare il bilancio regionale.
Esprimo, quindi, il mio dispiacere per il punto che secondo me è il più basso da inizio legislatura che abbiamo toccato oggi con la vicenda dell'ente sulla gestione delle risorse sociali, con cui il Consigliere Ricca vuole controllare l'Assessore Marrone e l'Assessore Marrone vuole controllare i Comuni.
Intanto, a perderci siamo tutte e tutti noi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero e, a seguire l'Assessore Tronzano.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Ne approfitto, visto che l'Assessore Tronzano ha chiesto di intervenire.
A questo punto, scrivete quando diventerà pienamente operativo l'ente.
Visto che si parla di piena operatività dell'ente, vuole dire che c'è un cronoprogramma; che esiste uno studio di fattibilità già approfondito; che esiste quello che normalmente si farebbe attraverso un disegno di legge che invece è stato fatto con un blitz di presentazione di un po' di emendamenti, che qua e là vanno a ricostruire una serie di articoli.
Già prima avevamo il dubbio sulla validità legislativa del provvedimento messo in campo, ma ora il dubbio diventa ancora più forte, anche perch l'ente diventerà operativo quando da quanto segue: "Le disposizioni di cui all'articolo 2 bis trovano applicazione a far data dalla piena operatività dell'ente".
È imbarazzante leggere queste affermazioni, quindi chiediamo, poiché non c'è coinvolgimento su nessun processo di discussione, tantomeno sui processi legislativi, di essere almeno informati, e di non leggerlo sui giornali, quando diventerà operativo l'ente, cioè da quando l'ente sarà strutturato, un ente con un'operatività così pericolosa che genererà uno sconquasso in tutti gli enti territoriali, nei consorzi socioassistenziali e negli enti di secondo livello che gestiscono la parte più delicata delle politiche territoriali, ossia le persone più fragili, le persone oggi più in difficoltà che fanno fatica, che non ricevono la cassa (questa è l'unica cosa che mi sento di dire, perché la Regione avrebbe dovuto inventare un qualche provvedimento), cioè la liquidità per pagare gli stipendi.
Possiamo conoscere la data o dovremo, come al solito, saperlo dai comunicati stampa dei giornali?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Voglio rispondere alle legittime obiezioni delle Consigliere Ravinale e Pentenero, per dire che è un emendamento tecnico per evitare una vacanza legislativa che non avrebbe senso; non possiamo mettere un termine finale perché dipende sempre dai bandi, quando verrà nominato il direttore.
Quando verrà nominato il Direttore, allora a quel punto ci sarà la piena operatività dell'ente, che non possiamo inserire in legge, perché non sappiamo quando questo avverrà.



PRESIDENTE

Non vi sono altri interventi in discussione generale e neppure in dichiarazione di voto, pertanto procediamo con la votazione dell'emendamento rubricato n. 10), che introduce l'articolo 8 bis.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso all'articolo) ARTICOLO 9 Su questo articolo, che riguarda la dichiarazione d'urgenza, non insistono emendamenti.
Non vi sono interventi né in discussione generale e nemmeno in dichiarazione di voto, pertanto procediamo con la votazione dell'articolo 9.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
Chiedo se vi sono dichiarazioni di voto sull'intero provvedimento.
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, innanzitutto perché credo che anche i modi con i quali discutiamo all'interno di quest'Aula siano importanti nel sottolineare l'attenzione che dedichiamo a temi così delicati come quelli che oggi abbiamo affrontato all'interno della proposta del disegno di legge.
Vorrei testimoniare l'amarezza e la superficialità, per non usare altri termini che potrebbero non essere consoni a quest'Aula. Dicevo, la superficialità, ma aggiungerei anche un po' di arroganza con la quale quest'Aula viene trattata.
Un provvedimento come quello che oggi è stato proposto con una serie di emendamenti va a istituire un ente che ha il compito di controllare altri enti locali, seppure di secondo livello, ma ricordo che ci sono anche Comuni che hanno deciso di gestire direttamente la funzione socioassistenziale o di delegarla a qualche Azienda sanitaria. Mi sembra davvero una contraddizione rispetto alla funzione di quest'Aula.
Noi dobbiamo programmare, dobbiamo discutere provvedimenti legislativi e dobbiamo approvare leggi. Invece introduciamo un ente che ha una funzione peraltro non riconosciuta e non identificata all'interno di un provvedimento di legge quadro, quando questa Regione ha svolto bene la sua funzione per tutti questi anni senza neanche interrogarci sulla necessità di fare un provvedimento di legge.
Lo trovo, come ho detto, imbarazzante e mortificante; lo trovo davvero un gesto di arroganza, oltre che non rispettoso delle norme di riferimento che non trova sicuramente, all'interno di una cornice quadro che questa Regione ha, nessun tipo di riferimento e di riconoscimento da un punto di vista legislativo.
Per tutte queste ragioni, il nostro è un voto contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Anche noi ribadiamo il nostro voto contrario su quella che è stata una discussione e un colpo di scena nell'approvazione di questo bilancio, che già era stata travagliata per la scarsa considerazione del lavoro di Commissione.
Ricordiamoci che questo bilancio è stato richiamato in Aula evitando, di fatto, il confronto sugli emendamenti di merito che le opposizioni avevano proposto sulla base della fretta che apparentemente c'era nell'approvazione del bilancio. Invece ci ritroviamo qui a non aver ancora cominciato la discussione sul bilancio e a trovarci nella discussione su una legge di stabilità e provvedimenti collegati che dovrebbero avere al centro la positiva programmazione delle ingentissime risorse.
Parliamo di 20 miliardi di euro che questa Regione amministra e distribuisce nell'interesse dei cittadini e delle cittadine; ci ritroviamo ad aver utilizzato questa discussione, questa fase di lavoro del Consiglio per un'altra puntata di una sorta di braccio di ferro in corso tra due forze politiche della maggioranza che hanno partorito un obbrobrio, così sarà felice l'Assessore Marrone del parto, dal punto di vista della sostenibilità, della funzionalità e del rispetto per gli altri enti preposti a svolgere quelle funzioni - Comuni e consorzi in primis - della struttura tecnica dell'Assessorato e del riparto di competenze costituzionali.
Un obbrobrio che, secondo noi, non troverà applicazione, anche perch ricordo, è stata chiusa la porta alla possibilità, che avevamo aperto questa mattina, di dire "fatevi la vostra norma", ma per il funzionamento di questo ente (che è un unicum in Italia e come sempre il Piemonte ha grande inventiva da questo punto di vista), facciamo che la discussione ritorni nella sede competente.
Avete voluto istituire, senza passare dal procedimento legislativo, un nuovo ente strumentale che costerà milioni ai cittadini e alle cittadine piemontesi, ma il funzionamento di questo ente andiamo almeno a rivederlo nelle Commissioni competenti seguendo un iter ordinario dal punto di vista della creazione dell'ente stesso, sulla quale c'è molta confusione.
Il proponente di questa iniziativa, il Capogruppo della Lega, lo presenta come ente di controllo. L'Assessore Marrone, che è più attento alla parola scritta, ha giustamente sottolineato che non ha nulla di controllo, tant'è vero che si chiama ente di gestione e che, al massimo, serve per accentrare sulla Regione funzioni, ma in un attacco, a mio modo di vedere molto grave fatto questa mattina dall'Assessore Marrone, l'Assessore ritiene che i Comuni e i Consorzi oggi non siano in grado di gestire e quindi si accentra.
C'è grande confusione sotto il cielo, purtroppo una confusione che da oggi rimarrà scritta nelle pagine di questa Regione e, soprattutto, nei provvedimenti che questa Regione assume; che rimarranno per il futuro e non soltanto per il presente, creando una sovrastruttura che, francamente riteniamo del tutto dannosa rispetto alla sua utilità e che ci dispiace nasca per rispondere a logiche politicistiche e di tattica costantemente preelettorale, perché questa è la cosa che voi fate in continuazione.
Escludo ci siano studi di fattibilità, perché gli studi di fattibilità non li abbiamo fatti su questioni ben più rilevanti - penso allo scorporo del Regina Margherita - quindi, figuriamoci se, nell'ultima settimana di discussione sul bilancio, è stato fatto uno studio di fattibilità sull'istituzione di questo ente. Prendiamo atto che anche la partita del bilancio e della legge di stabilità è diventata, come talvolta accade, un modo per piazzare delle bandierine utili a fini politicistici.
Ci dispiace, lo dico sinceramente, che si faccia un upgrade nella spregiudicatezza dell'utilizzo istituzionale, perché un conto è stanziare cifre e somme a favore di progetti che rispondono a una visione politica del mondo, che noi contestiamo e che voi mettete in campo perché governate un altro conto è, per la seconda volta in due mesi, cambiare le regole del gioco, andandosi a inventare una duplicazione, di fatto, dell'ente assessorile, al fine di piazzare un nuovo Direttore.
Vedremo, perché poi è difficile prevedere che cosa può accadere, visto che non sapete neanche voi che cosa state creando. Quindi, valuteremo che cosa nascerà da questa discussione del bilancio e voteremo contro con grande amarezza, per la pagina che abbiamo vissuto oggi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Il Movimento 5 Stelle voterà convintamente contro questo provvedimento salvo alcuni emendamenti che sono stati condivisi e costruiti con la collaborazione della Giunta.
Quello che ne esce, a livello riassuntivo, è che l'Assessore Marrone è stato commissariato e che la Lega non ha partecipato al voto, in particolare su un articolo. Quindi, tutta questa compattezza che viene sbandierata sui giornali francamente non la vedo. Poi, per carità, è encomiabile l'interpretazione dell'Assessore Marrone che, quasi come in un romanzo di Collodi, ci ha raccontato per due ore quelle che dovrebbero essere le sue gesta in collaborazione con l'ormai ex Assessore Ricca, ora Capogruppo della Lega. Non ci ha convinti, questa narrazione non ci ha convinti.
La creazione di un nuovo ente di gestione dovrebbe passare per altri strumenti; penso, ad esempio, agli enti di gestione delle aree protette che sono sanciti per legge e per legge disciplinati con delle risorse sicuramente diverse da quelle che avete stanziato oggi per questo ente di gestione delle risorse attinenti al sociale. È una copertura finanziaria che non è assolutamente sufficiente e non penso che passerà al vaglio della Corte dei Conti, visto quanto ci era stato dato come monito in un importante incontro che si è tenuto all'inizio di questa legislatura laddove la Corte dei Conti ci metteva al corrente dell'importanza della precisione quando andiamo a erogare delle risorse e a dare delle coperture finanziarie a determinate azioni.
Questo sicuramente sarà un punto cruciale, su cui aspetteremo al varco questa Giunta, ma soprattutto ravvedo delle criticità, e probabilmente anche dei conflitti, con quelle che sono delle normative nazionali o addirittura dei principi sanciti dalla Costituzione. Quindi, mi aspetto grandi sorprese.
A differenza di altri colleghi, non do assolutamente la mia solidarietà all'Assessore Marrone e all'Assessore Tronzano per il commissariamento subìto oggi da parte del Gruppo Lega Salvini Premier. Anzi, si è deciso di intraprendere una strada e di farlo tramite degli emendamenti non approfonditi in Commissione e non discussi con il Consiglio regionale. Di conseguenza, la strada che avete scelto è quella che percorrerete probabilmente stampandovi (detto in gergo ma anche metaforicamente) contro il muro della burocrazia e di tutto quello che concerne la vera attività di controllo che viene fatta.
Tra l'altro, prendo atto che anche altre forze politiche di maggioranza si stanno interessando alla trasparenza e ai controlli che si dovrebbero fare e mettere in atto sull'erogazione dei fondi pubblici, soprattutto legati al sociale. Noi l'abbiamo ribadito più volte: per noi il Fondo Vita Nascente che ha ricevuto 3,2 milioni da parte di questa Giunta, non è il modo migliore, anzi lede assolutamente i diritti delle donne e la loro autodeterminazione, ma soprattutto non garantisce la trasparenza nelle rendicontazioni e nelle informazioni che vengono date. Questo è un dato di fatto.
Probabilmente oggi si è parlato di controllo più volte e, più che di gestione, si è parlato di controllo. Lo si è fatto anche durante una conferenza stampa dedicata: un Gruppo di maggioranza richiede maggiore controllo - quello che, tra l'altro, ha chiesto il Movimento 5 Stelle sull'erogazione di fondi pubblici, soprattutto se dirottati verso associazioni Pro Vita, come successo anche in passato. Poi ce ne sono anche altre, perché i provvedimenti messi in campo da questa Giunta, anche di stampo ideologico, sono tantissimi, a partire dai vari festival culturali (adesso non si parla di fondi europei, però mi piacerebbe capire come verranno monitorati i fondi di Vesta, perché anche quello è un tema).
C'è tutta una questione legata alla trasparenza e al monitoraggio delle risorse che sicuramente non può avvenire per mano di un singolo Direttore perché con 100 mila euro voglio vedere chi si piglia la briga di garantire trasparenza e controllo, al posto dell'Assessorato competente, in materia di verifiche su tutti questi fondi! A mio avviso nessuno: non troveremo e non troverete nessuno e non ci sono gli strumenti per mettere in piedi una struttura che possa sostituirsi all'Assessorato. Questo la dice lunga anche sul fatto che, probabilmente, qualcuno non si vuole nemmeno più prendere la responsabilità di certe scelte, non di natura tecnica, ma puramente politica.
È una supposizione che faccio e che conservo se dovessero verificarsi più in là problematiche legate alle rendicontazioni e alla trasparenza degli atti.
Noi, comunque, voteremo contro e assumetevi le vostre responsabilità qualunque cosa accada.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Andrea

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Tronzano per la pazienza e per aver portato questo provvedimento in Aula come testo licenziato. Nella discussione di questa mattina tante volte è stato detto che non c'è stata discussione in Commissione, ma ricordo alle opposizioni che il testo è stato licenziato.
Nella tabella degli emendamenti e nel testo da approvare ci sono importanti misure: un intervento straordinario per il Forte di Fenestrelle, un ristoro importantissimo per tutte le imprese nell'area metropolitana di Collegio e di Cascine Vica e il raddoppio della strada del tunnel del Tenda, dove veramente siamo andati a incidere.
La narrazione che fa l'opposizione della querelle tra Lega e Fratelli d'Italia la rimando al mittente, perché nel suo intervento l'Assessore Marrone ha spiegato quale sarà la funzione dell'ente, un ente di gestione.
È la prima pietra, poi sicuramente ci sarà una discussione nelle Commissioni e un confronto tra tutte le forze politiche per attuare il provvedimento e mettere in campo l'ente. Quello che spiace è che, ancora una volta, quando si investono risorse pubbliche per misure concrete, il centrosinistra cerca di buttarla in caciara.
Questa è la differenza che contraddistinguere una parte politica, la nostra, che ha consentito di governare ancora una volta questa Regione.
Siamo sicuri che, continuando a votare questi provvedimenti con questo emendamento, stiamo facendo il bene dei piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento in dichiarazione di voto procediamo con la votazione.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 49, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2025-2027"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 49, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
In accordo con i Capigruppo di maggioranza, ma anche della minoranza chiedo un quarto d'ora di sospensione per poterci confrontare sul prosieguo della giornata.



PRESIDENTE

Prima ancora della sospensione, farei intervenire l'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In armonia con i Capigruppo, chiederei anche la convocazione della Conferenza dei Capigruppo, per decidere come proseguire.



PRESIDENTE

Se siamo d'accordo, facciamo un quarto d'ora di sospensione.
Tra un quarto d'ora, potrebbero essere le 16.15, convochiamo la Conferenza dei Capigruppo nella stanza qui a fianco.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.03, riprende alle ore 17.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Purtroppo non possiamo proseguire con i lavori, perché manca la minoranza e anche la Giunta. Chiedo a qualche esponente della minoranza se hanno bisogno di tempo, se magari sono in riunione. Mi dicono che la minoranza è in riunione e quindi, per questioni di rispetto, aspetterei un attimo.
Mi pare che l'Assessore Tronzano volesse intervenire; prego.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Per definire al meglio, chiederei ancora la pazienza di convocare una Conferenza Capigruppo per cinque minuti, così definiamo i passaggi sul contingentamento e su tutte le altre questioni relative.
Se è possibile, per favore, perché mi sfugge ancora questo passaggio perché non ho avuto un feedback adeguato sull'aspetto di come la discussione continuerà.
Se andremo avanti con la discussione generale, andremo avanti fino alle ore 21, come previsto; dopodiché, non ho capito bene che cosa succederà domani.
Avrei bisogno di un feedback da parte dell'opposizione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Si va avanti. Se, però, la Giunta chiede una riunione dei Capigruppo con immagino - l'obiettivo di contingentare, ha il diritto di farlo.
È convocata la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.26, riprende alle ore 17.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 49.
Ricordo che gli emendamenti, com'è ben noto, sono caricati sul sistema.
Chiedo all'Assessore Tronzano se vuole illustrare il provvedimento o se lo dà per illustrato.
L'Assessore mi fa cenno che dà per svolta l'illustrazione del provvedimento, per cui possiamo aprire la discussione generale.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Siamo arrivati alla discussione del bilancio di previsione, però mi lasci dire che, indipendentemente dalle interlocuzioni che ci sono state, dalle discussioni e dai confronti e quant'altro io, come forza di minoranza Capogruppo di una forza di minoranza, mi sento profondamente offesa e svilita nel mio ruolo.
Lo dico perché la seduta per discutere il bilancio era convocata la settimana scorsa; c'è stato un richiamo in Commissione del provvedimento il provvedimento è stato richiamato, si doveva essere pronti la settimana scorsa, invece siamo ancora qui a dibattere sui tempi, sui modi, su cosa prevede il bilancio, cosa non prevede e quant'altro.
Il tutto nel deserto totale. Non è possibile, Assessore Tronzano, che lei rimanga da solo, seduto nella desolazione dei banchi della Giunta Non c'è nemmeno l'Assessore che detiene la principale delega, quella con il portafoglio più grande, che è l'Assessore alla sanità, che dovrebbe essere qui oggi a raccontarci che cosa si è detto con le associazioni e le realtà inerenti alla salute mentale.
Non c'è l'Assessore Gabusi, che dovrebbe ragguagliarci rispetto a tutta una serie di temi e di questioni importanti di tagli ai servizi di trasporto ad esempio quelli destinati ai lavoratori e alle lavoratrici di Stellantis e di Teksid, con una preoccupazione che riguarda tutti, o che dovrebbe aggiornarci sul piano della riattivazione delle ferrovie sospese.
Non c'è l'Assessore Bussalino. Oggi, abbiamo parlato di metropolitana e di opere strategiche, ma l'Assessore non c'è e non ci può raccontare nulla a riguardo. Sì, è venuto in Commissione, dove ha presentato qualche prerogativa, ma nulla di particolare.
Poi, potremmo elencare tutti gli Assessori che oggi dovrebbero essere qui come l'Assessore al lavoro, con il grave problema che vive Stellantis, che vive il settore dell'automotive.
In tutto questo mi chiedo: dov'è il Presidente Cirio? Il Presidente Cirio oggi dovrebbe metterci la faccia, perché è stato in campagna elettorale poco più di sei mesi fa.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

È stato in campagna elettorale poco più di sei mesi fa, promettendo mari e monti; era seduto vicino a me nei vari confronti, tra le promesse nei primi cento giorni, promesse di attuare questioni di primaria importanza promettendo investimenti alle associazioni, alle realtà del territorio.
Il Presidente Cirio oggi dov'è? Dov'è per dirci che cosa intende fare? Dove sono finite le sue linee programmatiche? Quelle che ha illustrato nel primo.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

Capogruppo Ricca, c'è la Champions League? Dopo arrivo anche allo sport, ma in generale c'è un grosso problema di assenteismo, dovuto alla mancanza degli Assessori in quest'Aula.
Li avete sostituiti con i Consiglieri supplenti. Bene, allora mi ritengo offesa. Voi, invece, come vi ritenete? Vi ritenete soddisfatti di questa lauta presenza di rappresentanza della Giunta pronta ad ascoltare i vostri ordini del giorno, che impegnano cifre microscopiche di un bilancio miliardario, che vi danno il contentino, la "mancettina" su quello, lo stanziamento su quell'altro e adesso facciamo il comunicato congiunto che dice l'ordine del giorno, che dice che cosa diamo a quello o a quell'altro? Elemosina! Elemosina nei confronti dei cittadini piemontesi! Lo dico perché ero a fianco di Alberto Cirio quando prometteva il trasporto pubblico per i giovani, per gli under 26, nei primi cento giorni, mentre io non lo promettevo, perché non sapevo se era nelle possibilità di poterlo fare. Lui era lì con il portafoglio della Regione Piemonte che diceva: "Sì lo facciamo nei primi cento giorni".
C'era Gabusi accanto a me, ma oggi non vediamo manco il cartonato, che doveva garantire su questa misura.
Dove sono? Dove sono per metterci la faccia? Il fondo per i cassintegrati, per il sostegno al reddito dei cassintegrati ce lo portiamo avanti praticamente dall'aprile dell'anno scorso. Quasi un anno, Presidente! Si fanno conferenze stampa, si fanno annunci, si accusa la minoranza di essere strumentale, che prima si utilizzano i fondi regionali, ma poi non si utilizzano i fondi regionali e si utilizzano quelli europei; poi, dai fondi europei si passa ai fondi ministeriali.
Ma dove sono questi fondi? Dov'è oggi l'Assessora Chiorino per dirci come è andato il tavolo sulla Lear, ad esempio, o di altri lavoratori e lavoratrici abbandonati a sé stessi, senza un piano di reindustrializzazione? Dove sono queste risorse? C'è la certezza? Dove sono i criteri per questa misura? Non c'è niente! C'è il vuoto intorno ai cittadini più fragili. Oggi abbiamo sentito che la povertà è un concetto superato. Abbiamo scoperto che c'è un fondo capiente per i lavoratori e le lavoratrici che hanno perso il lavoro e sono senza ammortizzatori: chissà quanti sono, non lo sappiamo nemmeno quanti sono nella nostra regione. Sappiamo che sono stati usati 80.000 euro di quei fondi per un caso specifico e poi quella misura non è stata più pubblicizzata. Ma come! Abbiamo tolto il reddito di cittadinanza che serviva per integrare il reddito e lo stipendio di lavoratori poveri e oggi quegli 800 mila euro rimangono sul conto? Perché? Dov'è l'Assessora che dovrebbe spiegarmelo? Non parliamo di risorse che mancano, ma di risorse che ci sono e non vengono utilizzate; ancora peggio, perché significa che non sappiamo nemmeno spendere quello che abbiamo. Chi paga? I cittadini, su cui vengono fatti, ovviamente, gli aumenti del caso.
Pochi mesi fa abbiamo rimesso il bollo sulle auto ibride, abbiamo rimesso il bollo sul GPL e metano, motivo per cui oggi il collega Ricca si è inalberato durante la discussione per l'esenzione delle tassazioni sulle emissioni sonore degli aeromobili. Intanto sulla pelle dei più fragili sulla pelle dei cittadini che non sanno, invece, come arrivare a fine mese lì continuiamo a spremere e togliamo un vincolo alle grandi società che si occupano di voli e di aeromobili.
Queste sono scelte di cui bisogna prendersi la responsabilità, ma oggi non abbiamo l'Assessore al turismo, non abbiamo l'Assessore alla cultura, ad esempio, che dovrebbe tranquillizzarci sui fondi alla cultura. Su una delle partite più importanti, il Presidente Cirio su quei fondi ha dato rasoiate su rasoiate! Prima mancavano i fondi sui bandi, poi sulle librerie, poi mancavano i fondi per l'ottantesimo - l'Assessora Chiarelli ha fatto da bancomat - e addirittura mancavano soldi sui fondi per il patrocinio gratuito per le donne vittime di violenza. A oggi abbiamo una garanzia che quei fondi sono stati ripristinati? Non lo so, dovrei ancora vederlo.
Per andare avanti sulle partite dei più fragili, ricordo i voucher scuola.
Si parte da 400 mila euro in meno per il voucher per l'acquisto di libri e materiale scolastico per le fasce più povere, per chi non ha neanche 7.000 euro di ISEE. Ma di cosa stiamo parlando? Dov'è il diritto allo studio? Le borse di studio elargite in ritardo, i pagamenti della cultura e i fondi per la non autosufficienza in ritardo: manca la copertura di 16 mila assegni di cura per i cittadini non autosufficienti e le loro famiglie sono nella disperazione! Sulla salute mentale l'unica cosa che ho è un report di una riunione che si è tenuta in Assessorato a porte chiuse tra l'Assessore, le associazioni e qualche Consigliere di maggioranza. So che cosa è stato detto, perché le associazioni sono state gentili a mandarci un verbale, ma qual è il luogo dove bisognerebbe parlare di queste cose se non la IV Commissione e alla presenza dell'Assessore Riboldi, che oggi dovrebbe dirmi se trova dei fondi ulteriori e aggiuntivi per la salute mentale o per le quote sanitarie per le RSA. Dov'è? Poi vado a controllare sull'agenda della Giunta dove sono gli Assessori.
L'altra volta mi è stato detto che avevano che avevano impegni importanti ma questo non è un impegno importante? L'appuntamento con il bilancio di previsione non è un impegno prioritario? Vi consiglierei di rivedere le vostre priorità, perché mi preoccupa poi anche quello che potrebbe essere al di fuori della vita politica se uno dà questa importanza all'ente che dovrebbe erogare un sacco di fondi per i cittadini, per le persone e per la salute. Tutela della salute garantita dalla Costituzione, tutela nemmeno più garantita perché ormai le scelte che si fanno sono su quanti fondi destinati ai privati, alle privatizzazioni e alle cooperative di medici gettonisti. È notizia di ieri il depotenziamento dell'ospedale di Lanzo e non abbiamo visto l'Assessore dire una parola oggi.
Guardate, parto con un po' di proposte. Una è stata approvata oggi e recepita dall'Assessore Tronzano, che ringrazio, perché è un piccolo segnale nei confronti degli esercizi commerciali e artigiani che subiscono i danni del prolungamento dei lavori della metropolitana. Metropolitana per cui non sono stati trovati i fondi del completamento dal Governo amico.
Non ho sentito una parola dal Governatore, non ho letto un articolo di giornale, non ho visto un incontro, non ho visto niente. Una delle opere più strategiche e più importanti per il nostro territorio e il Presidente è desaparecido. Dov'è? In Spagna? Non lo so dove sia. Almeno sulla salute mentale vogliamo strappare un impegno? Vogliamo parlarne in Commissione visto che non si tratta di un tema esclusivo di pochi, ma di un tema che colpisce tantissime persone fragili? La vogliamo avviare un'indagine conoscitiva, così almeno non dovrò leggere dai verbali delle associazioni quello che succede? O recuperare almeno dei dati ufficiali che denotino effettivamente la situazione a oggi, per poter operare tutti insieme - è un tema che riguarda tutti - per il bene e il futuro di quelle famiglie? Ce la date la possibilità di essere propositivi? Invece no; quello che succede è che ogni volta ci si sente un po' dei pesi morti, ci si sente sbattuti in Aula: "Sì, ma cosa facciamo?", "Adesso che cosa dovete dire?", "Di cosa dobbiamo parlare?", "Che cosa vogliamo fare?".
Presidente, siamo stati votati e mandati qui per preoccuparci dei veri problemi dei cittadini piemontesi. Io da minoranza veramente sono allibita e mi sento strumentalizzata e offesa. Forse, ancora per un anno, rientro nella categoria dei giovani. Può darsi. Sono una giovane che vorrebbe fare qualcosa per il proprio territorio. Ma, a prescindere dall'età, a prescindere dalla voglia di ogni Consigliere di portare un proprio contributo, credo che l'approccio e l'atteggiamento debba essere un altro perché questo non è altro che un'offesa nei confronti delle vere priorità.
Poi potrei entrare nel merito della relazione e del parere dei Revisori dei Conti, che ci ragguaglia su tantissime problematiche, quali ad esempio la mancata quadratura delle partite di giro, un eccessivo uso degli emendamenti per il bilancio. C'è un emendamento interamente sostitutivo delle tabelle. Cosa c'è scritto sopra? Un bilancio incompleto e a prassi non conforme, criticità di gestione del disavanzo, debolezza nella gestione di cassa (e lo vediamo tutti i giorni).
Questo è il disegno che consegniamo oggi ai cittadini piemontesi, al netto dei comunicati stampa che potrete fare con toni trionfalistici, dove c'è il marchettino.



PRESIDENTE

Consigliera, se può avviarsi alla conclusione...



DISABATO Sarah

Guardi, credo di aver garantito la massima collaborazione, quindi penso di poter concludere dicendo che è un completo fallimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Effettivamente arriviamo alla discussione generale dopo un iter complesso di questo bilancio in cui, di fatto, dopo che c'è stata la presentazione dei numeri da parte della Giunta, si è deciso di saltare il confronto, che poteva esserci nelle Commissioni anche sulle varie proposte e sulle priorità che non solo i Consiglieri di opposizione potevano individuare, e di arrivare direttamente in Aula. Poi sappiamo che cosa è stata l'Aula la scorsa settimana, così come questa, compresa la giornata di oggi, tutta dedicata a un provvedimento che ne contiene, di fatto, un altro per la composizione di diatribe interne alla maggioranza.
Riservandoci di poter formulare le nostre proposte nel merito delle questioni quando arriveremo alla discussione degli emendamenti, noi non possiamo che condividere le perplessità già espresse dalla Capogruppo Disabato, in generale, sulla gestione della programmazione finanziaria dell'ente, intanto perché, purtroppo, a fronte delle regole contabili quelle che ci impongono di approvare il bilancio senza avere evidenza dei fondi statali già stanziati, quelle che portano la programmazione europea così importante per la tenuta complessiva della Regione, a non essere inserita nel bilancio regionale, a non avere certezze neanche su voci cruciali...
Ricordo, perché è un tema che riguarda migliaia di persone, la vicenda delle borse di studio, su cui ancora oggi non c'è chiarezza rispetto alla programmazione del 2025, al fine di evitare che si ripeta quanto avvenuto negli ultimi due anni, cioè che ci siano studenti idonei che, però, non sono beneficiari di borsa perché le risorse non sono state correttamente stanziate. Penso anche a tutta la drammatica discussione che abbiamo fatto sui capitoli sanitari nel loro complesso.
Lo ricordo: sono capitoli sanitari cui sono state dedicate quattro ore della discussione di questo mese e mezzo, pur trattandosi di un bilancio da 12 miliardi e mezzo di euro. L'amara verità è che l'Assessore Riboldi e la Giunta non hanno la più pallida idea di come vengano spesi. Questo è il fatto: ci sono 12 miliardi e mezzo stanziati, con delle ASL di cui non abbiamo evidenza dei bilanci, con un'architettura - quella in cui è peraltro inclusa Azienda Zero, che è forse l'ente che più ricorda l'Ente per la gestione delle risorse del sociale che avete proposto oggi - che evidentemente non migliora, anzi, complica il quadro, un quadro di cui fanno le spese tutte e tutti i cittadini piemontesi.
C'è un'aggravante: mentre l'Assessore Riboldi non trova il tempo di venire a discutere con noi il bilancio della sanità, non solo trova il tempo per fare riunioni a porte chiuse su un tema rilevante come la salute mentale ma trova anche il tempo per andare in giro a fare iniziative di partito per la presentazione del Piano Socio Sanitario. C'è una tournée in corso, ci fingeremo supporter della gioventù meloniana (vediamo cosa inventarci) e verremo a sentire i vostri incontri, verremo a sentire da voi cosa state facendo sul Piano Socio Sanitario. Il problema è che il Piano Socio Sanitario, invece di discuterlo in Aula, lo discutiamo in eventi con il simbolo di Fratelli d'Italia, con l'Onorevole Montaruli presente e con tutti noi totalmente esclusi da questa partita così rilevante.
Non mi sembra una cosa da poco. L'Assessore Riboldi non l'abbiamo visto sulla sanità stiamo approvando una destinazione ignota di 12 miliardi di euro; abbiamo dati rilevanti, per esempio sul fatto che i fondi stanziati per la non autosufficienza non sono sufficienti e non servono neanche a coprire un impegno che la Giunta aveva preso in campagna elettorale approvando il patto per il welfare per adeguare i contratti collettivi nazionali, gli stipendi e le retribuzioni degli operatori e delle operatrici del sociale. Oggi, l'Assessore Riboldi ci dice che non potrà essere applicato, quindi smentite quanto fatto circa otto mesi fa, non una vita fa.
Sulla salute mentale si è già detto (ci sono i tagli noti, per ora sono buchi); arriveranno le risorse sul contrasto al gioco d'azzardo patologico e le risorse sui disturbi del comportamento alimentare. Li aspettiamo con ansia, ma fatto sta che, a oggi, la programmazione in settori così cruciali non può essere fatta.
C'è poi tutto il resto, che corrisponde a una visione ideologica del mondo e che trova i suoi picchi in misure come Vita Nascente o nei 300 mila euro dati agli oratori rigorosamente giudaico-cristiani. Non sia mai che l'integrazione possa passare da questa Regione, per cui tutto ciò che fanno le comunità musulmane, in particolare le moschee a Torino, non viene minimamente tenuto in considerazione. Mettiamo 300 mila euro lì e togliamo praticamente la stessa somma dalle politiche giovanili che per questa Regione non esistono; così come non esistono le pari opportunità. Ricordo che il capitolo pari opportunità contiene solo somme, diminuite e poi ripristinate, destinate alle donne già vittime di violenza, quindi azioni di prevenzione, di educazione e di positiva creazione di una parità tra generi non sono pervenute.
C'è poi tutta una serie di categorie di persone completamente escluse dal bilancio.
Ne dico una in particolare, solo perché è quella su cui poi costruite la stragrande maggioranza della vostra propaganda, soprattutto nei centri urbani: i minori stranieri non accompagnati. Le risorse stanziate a livello nazionale sui minori stranieri non accompagnati sappiamo che coprono un/terzo delle accoglienze di questi ragazzi, soprattutto ragazzi e ragazze che arrivano da Paesi da cui fuggono e che arrivano in Italia senza le loro famiglie.
L'Italia è già stata condannata più volte sia dalla Corte europea dei diritti dell'uomo sia dalla Corte di giustizia europea per questa gravissima mancanza di rispetto dei diritti delle persone, delle persone minori in questo caso, e la Regione Piemonte non mette un euro su questo capitolo. Non mette un euro su questo capitolo, così come non mette un euro sulle politiche di riduzione del danno in materia di tossicodipendenze e di dipendenze.
Ricordatevelo questo, ricordatevi della mancanza di investimenti in queste politiche quando parlate di baby-gang, quando parlate di allarme per ragazzi e ragazzini giovanissimi stranieri, quando parlate di epidemia di crack come se fosse piovuta dal cielo. Piove da precise scelte politiche.
Siamo stati al Ferrante Aporti insieme ad alcune colleghe, non più di due settimane fa. Al Ferrante Aporti il 90% delle persone sono straniere, sono di origine straniera e l'80% rientrano nella categoria dei minori stranieri non accompagnati. Sono persone che attraversano il mare, scampano la morte scampano i lager libici, arrivano qua e si trovano a finire in carcere, ma è tutto frutto di politiche precise che in questo bilancio regionale trovano il loro compimento.
Ho letto che questa mattina l'Assessore Marrone ha preso malissimo la presentazione di un ricorso sull'incostituzionalità della legge sull'accesso alle case popolari: anche questo rientra nella stessa dinamica. Voi continuate a escludere completamente persone, persone con difficoltà, persone povere; alcune le aiutate con delle "mancette", anche lì sempre marchiate con un chiaro simbolo riferibile alle vostre forze politiche, ma tutte le altre le abbandonate. In tal modo, voi create un Piemonte insicuro. Voi state creando l'insicurezza, create una Regione che rimane per pochi privilegiati e che lascia indietro tutti gli altri.
Riteniamo che questo bilancio - il tempo è sempre poco, ma avremo modo domani, nella presentazione degli emendamenti, di tornare su altri temi come i trasporti pubblici e il lavoro, tutte questioni su cui non si fa abbastanza - sia quello di una Regione che lascia indietro sempre più persone, che corrisponde a una visione del mondo brutale che noi contestiamo totalmente.
Auspichiamo che ci possano davvero essere, nel corso di questi anni, dei ripensamenti e delle capacità di comprendere anche le voci che voi fate finta, sempre e costantemente, di non sentire, perché altrimenti ci condannate tutte e tutti a stare peggio, perché se stanno peggio alcuni è una pia illusione quella di pensare che poi gli altri si salveranno: affonderemo tutti insieme e voi ci state facendo affondare!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Isnardi.



ISNARDI Fabio

Grazie, Presidente.
Siamo giunti alla discussione generale sul bilancio di previsione 2025 2027, dopo un percorso a ostacoli iniziato un paio di mesi fa, quando all'ultimo minuto, votammo la legge per l'esercizio provvisorio e, poi, il bilancio venne presentato in Commissione.
In Commissione, però, fu ritirato, quindi non ci è stato permesso di discutere in Commissione sui vari argomenti di cui, invece, avremmo potuto parlare.
Un bilancio che ha delle indubbie difficoltà. Mi soffermerò solo su alcuni temi più specifici.
Le difficoltà derivano da lontano, derivano da scelte del Governo nazionale di tagliare i fondi agli enti locali e, quindi, la Regione, come ente locale, deve dare il suo contributo alla finanza locale. Questo è già il primo problema.
Dalla Regione Piemonte mi sarei aspettato una maggiore battaglia su questa scelta del Governo nazionale, sia per le sue difficoltà, per difendere il proprio diritto per gestire una parte dei soldi che ha a disposizione, sia soprattutto perché la nostra Regione è composta da oltre un migliaio di piccoli Comuni che non hanno la voce e la possibilità di farsi sentire dal Governo nazionale. La Regione dovrebbe stare al loro fianco per portare la loro voce, affinché si capisca che queste politiche di tagli dall'alto sugli enti locali vanno pian pianino a tagliare quella che è la carne viva dei servizi e delle funzioni che svolgono gli enti locali. Mi sarei aspettato, quindi, una volontà della Regione, della Giunta e della maggioranza di schierarsi al fianco dei nostri Sindaci per far capire al Governo nazionale, nelle sedi opportune, che questo metodo non è più accettabile.
Mi soffermo anche sui grandi temi del bilancio, ai quale purtroppo non diamo una risposta, a cominciare dalla sanità.
Come ha detto la Consigliera Ravinale, di 12 miliardi di bilancio regionale sulla sanità abbiamo parlato tre o quattro ore in IV Commissione. Davvero un po' troppo poco, ma davvero un po' troppo poche sono le risposte che non ci sono state date. Non conosciamo qual è la situazione dei bilanci delle varie Aziende sanitarie; probabilmente sappiamo quali sono i bilanci sanitari che saranno in perdita anche per i preventivi del 2025 delle Aziende sanitarie. Soprattutto, non diamo una risposta su alcuni grandi temi come quello della non autosufficienza. Ricordo che c'è una sentenza della Corte di Cassazione dell'agosto scorso che obbligherebbe le Regioni a pagare interamente la quota sanitaria dei soggiorni nelle RSA dei non autosufficienti, ma non vi è traccia di risposta in questo bilancio della Giunta regionale del Presidente Cirio e della sua maggioranza.
Il secondo grande tema è quello dei trasporti. Su questo, come hanno già ricordato le colleghe che hanno parlato prima (la collega Paonessa aveva presentato anche un ordine del giorno in tema di assestamento di bilancio) della promessa elettorale del Presidente Cirio neanche l'ombra. Stiamo parlando, ovviamente, del trasporto gratuito per gli under 26. In Commissione ci è stato promesso dall'Assessore Gabusi, se non ho capito male che, forse, entro fine anno inizierà una sperimentazione su Torino, ma solo sugli studenti universitari.
La promessa di iniziare una sperimentazione da qui a fine anno per gli studenti universitari fatta dall'Assessore Gabusi vale solo per Torino, ma è chiaro che in questo modo si decide che una parte del Piemonte, al di fuori di Torino, non viene presa in considerazione. Ma le famiglie piemontesi che abitano fuori Torino spendono per il trasporto più soldi per consentire ai loro figli di frequentare le scuole dell'obbligo, quindi se questa sperimentazione iniziasse in questo modo, davvero non mi troverebbe d'accordo.
Poi c'è il grande tema della cultura, di cui abbiamo parlato più volte. Il tentativo di azzoppare i finanziamenti della cultura previsti in questo bilancio di previsione non è davvero accettabile. Il Partito Democratico ha presentato, con un atteggiamento di collaborazione, alcuni emendamenti che sono principalmente di merito, che cercano di dare delle risposte a quelli che consideriamo gravi errori di scelta da parte della Giunta regionale e della maggioranza. Siamo stati votati per fare opposizione e il ruolo dell'opposizione è sicuramente di controllo dell'operato della Giunta quando è possibile avanziamo delle proposte che vadano in senso migliorativo della situazione prevista e il bilancio di previsione è l'atto principale su cui si manifesta la nostra possibilità di avanzare delle proposte alternative e migliorative di una situazione che non ci piace.
Per questo motivo, discuteremo una serie di emendamenti che riteniamo importanti, perché danno delle risposte migliori rispetto a quello che è previsto nella proposta della Giunta, nella speranza che nei prossimi anni quando si discuterà il bilancio di previsione, non venga di nuovo scelto di non discuterlo in Commissione. Quella non è una scelta condivisibile perché la Commissione è il luogo dove si può fare una discussione serena e tranquilla e dove anche la minoranza può portare le sue proposte. La speranza è anche che i prossimi bilanci di previsione vengano possibilmente approvati entro la fine dell'anno, come spesso fanno altre Regioni vicine alla nostra, governate sia dal centrodestra sia dal centrosinistra.
Poi c'è l'altro grande tema, la grande difficoltà che ha la Regione Piemonte, che è quello della cassa. Probabilmente è più un tema che verrà affrontato nel conto consuntivo quando vedremo quelli che sono i vari residui presenti nel bilancio, però mi ricordo il dato dell'anno scorso cioè i cinque miliardi di euro di residui attivi presenti nel bilancio. È chiaro che se non facciamo niente per incassarli, avremo per forza problemi di cassa. I problemi di cassa adesso stanno diventando un problema molto serio - lo ha più volte sollecitato anche l'Assessore Tronzano - però non possiamo non dare risposte alle persone, agli enti, ai Comuni, agli enti del terzo settore e alle associazioni, alle quali promettiamo dei contributi e poi non li versiamo per mesi o anni.
È stato detto prima dalla Capogruppo Pentenero: i consorzi socioassistenziali, di cui stamattina abbiamo più volte parlato. Voi avete deciso di istituire questo nuovo ente che, in qualche modo, li controlla e li commissaria. Evidentemente, non avete fiducia nel modo in cui gestiscono e forniscono i servizi socioassistenziali, ma aspettano ancora i pagamenti della Regione dell'anno 2023. Però gli stipendi li devono pagare, i servizi li devono fornire. Quindi, capite che situazioni di questo genere non sono veramente accettabili e credo che si debba fare un serio piano di rientro (chiamiamolo come vogliamo) per cercare di recuperare i pagamenti, almeno a cominciare da quelli che sono i fondi della Regione Piemonte.
Concludo il mio intervento chiedendo uno sforzo maggiore alla Regione, alla Giunta e all'Assessore Tronzano, che ringrazio per la disponibilità che ha avuto ad assistere ai lavori sia in Commissione sia in Consiglio. Lo ringrazio, perché capisco che fa un lavoro particolarmente complicato altri suoi colleghi hanno, magari, maggiore visibilità e lui fa il lavoro difficile. Troppe sono le risposte che non vengono date in questo bilancio e che i cittadini piemontesi si aspettano dalla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Relativamente agli ultimi interventi, pensavo a quante ore, a quanti giorni, a quante settimane abbiamo dedicato in Commissione e in Consiglio a discutere del bilancio. Per tante ore abbiamo ascoltato anche il lamento della minoranza.
Presidente, se non ho letto male i dati che lei ha riportato, sono 31 sedute di Commissione, 41 ore di Commissione. Credo che sia un record perché non ricordo nella passata legislatura un'occasione in cui abbiamo parlato e discusso così tanto e così ampiamente di bilancio. E in tutto questo tempo abbiamo sentito i soliti discorsi triti e ritriti, cari alla sinistra. Abbiamo ascoltato anche qualche rara scomposta fiammata, ancora oggi, il tutto condito da straordinari scenari apocalittici: "Il Piemonte è sull'orlo del baratro. Attenzione, attenzione!".
Poi, leggendo i dati di bilancio - perché, come leggete voi il Documento di Economia e Finanza, lo leggiamo anche noi - scopriamo che il debito della Regione Piemonte in questi anni si è drasticamente ridotto. Anche sui dati del socio-economico non ci sfuggono alcuni dati che sono in controtendenza rispetto a quello che evidenziate voi. Ne cito uno su tutti: il tasso di disoccupazione. Nel 2017, in piena epoca Chiamparino, il tasso di disoccupazione era al 9,1%. Passano cinque anni, arriviamo nel 2022 e il tasso di disoccupazione scende al 6,5%. Negli anni successivi continua a scendere e nella previsione tendenziale al 2027 arriviamo al 5,1%.
Cosa voglio dire? Voglio dire semplicemente che, in dieci anni, il centrodestra ha ridotto drasticamente anche il tasso di disoccupazione nonostante le follie green abbiano lasciato a casa migliaia di persone riducendo anche la crescita del nostro Paese e della nostra Regione. Tutto questo per poi sentirmi dire: "Sai, non c'è visione". Quante volte l'abbiamo sentito ripetere: "Non c'è visione".
Abbiamo passato la scorsa campagna elettorale a presentare questa visione questo programma strategico, questa strategia e questa idea che abbiamo di Piemonte ai piemontesi. Con tutto il rispetto che abbiamo per l'Aula preferiamo che a giudicare la nostra visione, i nostri programmi e i nostri progetti siano i cittadini piemontesi, i piemontesi, anziché i Consiglieri regionali di minoranza del centrosinistra.
Abbiamo anche sentito che le risorse sono ridotte. Verifichiamo che su alcuni capitoli le risorse si sono ridotte e in altri capitoli sono decisamente aumentate: il turismo, il commercio, la sanità e anche la famosa cultura oggetto di attenzione particolare. L'Assessore Tronzano è stato particolarmente bravo a recuperare, ancora in questo ultimo periodo risorse esterne al bilancio regionale per incrementare i fondi della cultura.
Tutte queste risorse sono state definite da alcuni di voi, anzi, dal Movimento 5 Stelle poco fa, come un'elemosina. Ma il Movimento 5 Stelle deve venire a dare lezione di elemosina dopo i danni che ha fatto all'Italia? Queste sono cose.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Lasciate parlare il Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Sono lezioni che arrivano da un partito che ha distrutto e devastato i conti dello Stato! Dopodiché, crediamo ci sia sempre tanto da fare, ma attenzione al contesto in cui ci siamo trovati. Abbiamo aumentato le tasse? No. Abbiamo ereditato un debito folle? Sì. Cosa hanno fatto la Giunta? Ha proposto un bilancio equilibrato, serio, che fa conto dei miliardi di debito piemontese. Sapete qual è la grande novità a Roma come a Torino? Che il centrodestra, quando governa, non alza le tasse. Potreste dire: "È uno slogan". No, è così.
Ormai il centrosinistra, anche quando non governa, nelle sue proposte politiche elettorali dice: "Aumenteremo le tasse". Dite che non è vero? 8 ottobre 2024, ecco la patrimoniale proposta da Elly Schlein.
Dite: "Quando governano, magari faranno una cosa diversa". Guardate cosa hanno fatto in Emilia Romagna in queste settimane. Dal quotidiano "Il Resto del Carlino": "Stangata in Emilia Romagna, manovra del Presidente De Pascale: aumentano IRPEF, ticket sanitari, bollo auto, IRAP". Tutto insieme: 400 milioni di tasse prelevate ai cittadini e alle imprese dell'Emilia-Romagna.
Questo è il modello della sinistra. Questa è una delle tante differenze tra il centrodestra e il centrosinistra. Noi in Piemonte abbiamo un'idea diversa: tra aumentare le tasse e ridurre le spese e gli sprechi preferiamo ridurre, tagliare gli sprechi e la spesa improduttiva! Questa è la visione che abbiamo della nostra Regione. L'impegno della Giunta è stato quello di cercare risorse esterne (citavo quella dei privati e delle fondazioni bancarie), ma anche di utilizzare al meglio le risorse che arrivano dall'Europa e dei fondi statali. A me fa impressione provare a immaginare, per un attimo, che discussione sarebbe stata questa se quel debito abnorme ereditato non ci fosse stato: mezzo miliardo che ogni anno dobbiamo tirare fuori e dedicare a ristornare quel debito miliardario! Immaginate quello che potrebbe essere il nostro bilancio, quante risorse potremmo mettere sulla sanità, sul sociale, sulle imprese, sulle piccole e medie imprese, sull'artigianato, sul commercio, sulla difesa del suolo, sul territorio, sul nostro mondo associativo, sulle famiglie, su tutti i settori della Regione Piemonte, poi apriamo gli occhi e ci scontriamo con questo debito folle. Certo, si è ridotto drasticamente in questi anni, ma è un debito ancorato che riguarderà ancora i prossimi anni e anche le prossime legislature.
Ricordiamolo, agli smemorati, come nasce quel debito. Chi lo ha fatto esplodere con i derivati? Chi ha sottoscritto 1,8 miliardi di euro per le obbligazioni nel 2006? Chi c'era in Regione tra il 2005 e il 2010? C'era la sinistra.
Poi dite a noi di vergognarci? Vergognatevi voi per quello che avete fatto ai piemontesi e al Piemonte! Questo dovete fare, vergognarvi di tutto quello che avete fatto e dei disastri finanziari del Piemonte! Ricorderete che l'Assessore di allora non sapeva tanto bene l'inglese; era la difesa della Regione Piemonte in quegli anni. Io non ci credevo e sono andato a leggermi un titolo del "Corriere della Sera" che dice: "Derivati erano in inglese. Non capivamo. L'ultima difesa della Regione Piemonte".
Noi abbiamo creato una devastazione finanziaria perché non capivamo l'inglese? Credo che, prima di parlare dobbiamo veramente fare attenzione ai disastri che abbiamo combinato in Piemonte, in tutti questi anni e, soprattutto Presidente, e concludo, visto che il tempo sta per terminare.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per favore, lasciamo parlare il Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Oggi, con questo primo bilancio di previsione della XII Legislatura, nella continuità, iniziamo un percorso, un percorso che si concentra sulle imprese, sui lavoratori, sulla salute, sulla famiglia, sul mondo associativo e lo fa diversamente da quello che fanno altre Regioni di centrosinistra, senza aumentare le tasse, perseguendo e proseguendo sulla via del risanamento dei conti.
Per questi motivi, Presidente, noi esprimiamo tutta la nostra soddisfazione e il nostro plauso per il lavoro della Giunta e del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
In questo mio intervento tengo innanzitutto a ringraziare l'Assessore e tutti i suoi Uffici per il lavoro che ha svolto e per come anche gli Assessori in Commissione hanno voluto metterci a parte e raccontarci, in un lavoro condiviso e corale, quale idea di Piemonte consegniamo con questo bilancio.
È evidente, ma questo dobbiamo dircelo proprio perché quando si arriva agli sgoccioli e, quindi, all'inizio della discussione generale per poi andare verso il bilancio, ognuno giustamente rivendica e pone una sua idea di Piemonte, ma sappiamo tutti, però, e questo dobbiamo dircelo con forza colleghi, che il tempo e i tempi in cui stiamo vivendo sono tempi difficili; particolarmente difficili, anche alla luce dello scenario globale nel quale viviamo.
Negli ultimi tre anni e non solo è evidente che ci sono elementi che condizionano la vita del nostro Paese e, dunque, condizionando la vita del nostro Paese, condizionano la vita anche della nostra Regione.
Questo lo dico, ad esempio, rispetto ai dati molto positivi che vi sono sull'export rispetto alle nostre imprese, le nostre imprese che sono in grado di fare sviluppo, perché, colleghi, dove c'è ancora - questo ce lo siamo detti, almeno il mio Gruppo l'ha affermato durante il Consiglio aperto su Stellantis - innovazione di prodotto, dove c'è ingegneria, dove c'è ricerca, innovazione e sviluppo, lì nascono idee che possono essere vincenti in giro per il mondo.
È questo uno degli elementi che caratterizza il dato positivo dell'export delle nostre imprese metalmeccaniche all'interno della nostra regione.
Certo, però sappiamo, come ci è stato detto e come abbiamo possibilità di vedere, che vi sono dei dati positivi in crescita e pensiamo al tema del turismo, come a tutto il grande comparto dell'enogastronomia e della cultura. Stiamo cercando di crescere e di dare una dimensione a questa regione affinché sia attrattiva a 360 gradi. È vero, però, che abbiamo la responsabilità di occuparci anche di quella parte di Piemonte che non funziona, quella parte di Piemonte che vive una criticità.
Da questo punto di vista, sono certo che il lavoro che abbiamo fatto, che abbiamo fatto anche noi, come Gruppo, vada in quella direzione, perch colleghi, a difendere colui che è già bravo, che ha i soldi e che investe sono capaci tutti; noi dobbiamo avere la forza e la capacità di mettere quelle risorse anche per coloro che sono rimasti indietro. Facendolo, per e su questo apro il tema delle politiche sociali e della sanità, sapendo esattamente qual è il quadro demografico ed epidemiologico del Piemonte perché è evidente che nelle riunioni della IV Commissione di questi giorni viviamo emergenze una dopo l'altra: l'emergenza dei nuovi LEA, l'emergenza di coloro che hanno un problema sulla cronicità. Sono tutte emergenze che nascono anche dal fatto che il nostro sistema sanitario e il nostro sistema sociale si è evoluto, perché dando la possibilità alle persone di poter vivere più a lungo, diamo loro la possibilità di chiedere maggiori servizi e maggiore attenzione e cura alla persona.
È evidente che il periodo in cui viviamo ha delle sfide epocali: è stato definito non un'epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d'epoca. Ci sono dei paradigmi che si stanno rovesciando: pensate solo al dibattito che oggi c'è rispetto al posizionamento dell'Italia. Il mondo si è sempre orientato e ha sempre vissuto rispetto alla conferenza di Yalta. La conferenza di Yalta, di fatto, sta cambiando perché stanno cambiando i posizionamenti non solo militari, ma anche di potenze economiche che, da questo punto di vista, essendo potenze economiche e dunque finanziarie, fanno addirittura più politica degli Stati stessi.
Noi accogliamo, quindi, con grande soddisfazione quando soggetti terzi vengono in Piemonte - pensiamo a cosa sta capitando a Novara - quando altri soggetti decidono che questa è una terra sulla quale investire. Compito nostro e compito delle istituzioni regionali, come amministrative locali, è quello di non impedire, con la nostra burocrazia, che questo accada, ma facilitare e sostenere.
Il nostro Gruppo - avranno poi modo i miei colleghi di Gruppo di illustrare nello specifico gli emendamenti che abbiamo presentato - ha voluto dare una raffigurazione e una rappresentazione plastica di come la nostra lista ha attenzione ai territori e quindi a quei bisogni che i Sindaci e le amministrazioni regolarmente ci pongono come necessità. Ci tengo che siano poi i miei colleghi a illustrare gli emendamenti che riguardano il trasporto pubblico, il tema delle case e il grande e annoso problema dell'amianto.
Abbiamo anche, e domani le affronteremo con forza, ragionato di alcuni ordini del giorno che per noi sono qualificanti, come il tema della psichiatria. Il tema della psichiatria non può vedere divisioni come ieri ad esempio. Si è parlato del tema dei hikikomori, cioè quei ragazzi che hanno paura di uscire di casa e, come sulla psichiatria, noi dobbiamo avere la forza di ragionare insieme affinché possa essere aiutata non solo la persona che vive quella patologia, ma anche il suo contesto familiare.
Questa è la nostra responsabilità. Non lasciare soli chi, nella vita di tutti i giorni, si trova a vivere il dramma della malattia e il dramma della cronicità.
Nello stesso tempo, dovremmo, con grande attenzione, continuare tutte le politiche che possono essere di impulso alla natalità. So bene che in quest'Aula ci sono visioni diverse, ma penso che in quest'Aula nessuno sia contrario a sostenere la natalità perché, come sapete, colleghi, la natalità è legata, a stretto giro, alla tenuta del sistema pensionistico del nostro Paese e alla tenuta del welfare del nostro Paese. Un Paese che non cresce in termini di nuovi nati rischia un declino non solo ed esclusivamente dal punto di vista numerico, ma anche dal punto di vista della tenuta sociale. Un Paese che non mette al mondo figli è un Paese che non ha speranze e io, che sono padre, invece mi auguro che questo sia ancora un luogo di speranza, di crescita e di costruzione.
Dobbiamo, su questo, come dicevo prima, continuare a lavorare affinché le nostre imprese, e anche tutto il comparto che abbiamo definito impresa culturale, veda in questa maggioranza una maggioranza alleata. Su questo l'Assessore Tronzano rassicurerà.
Sappiamo bene che c'è un indotto di persone che lavorano dalla mattina alla sera nel mondo culturale, che meritano rispetto e attenzione e che questo mondo culturale, però questo comparto non è solo esclusivamente quello che è vivo e acceso - penso all'associazionismo di base - nella provincia di Torino, in particolare a Torino. Noi abbiamo centinaia e centinaia di associazioni in Piemonte, nelle province che tengono vive le comunità con proposte culturali, ma anche sociali. C'è tutto l'altro aspetto del mondo del terzo settore al quale sono particolarmente legato, che rappresenta un vero e proprio presidio sociale, un presidio di umanità, un presidio di solidarietà cui dobbiamo dare risposte e abbiamo iniziato a darle.
L'Assessore Tronzano, nello scorso anno, con la misura legata all'IRAP al terzo settore e, in particolare, con l'eliminazione dell'IRAP per il mondo del volontariato, ha dato un segnale di grande attenzione, perché è evidente che le sfide che abbiamo davanti, a mio giudizio, non possono permetterci di dividerci troppo, almeno al netto di quello che può essere una discussione d'Aula, perché sono sfide epocali e hanno bisogno delle migliori intelligenze di questa classe dirigente e di quelle del Paese.
Pensate al tema dell'energia. È un tema enorme, sul quale forse dovremmo prima o poi metterci d'accordo, se vogliamo la transizione ecologica, e capire se e come saremo in grado di produrre energia non solo da energia rinnovabile, per far sì che le nostre cucine siano a induzione, che il trasporto pubblico sia elettrico, che la nostra modalità di movimento attraverso la città e attraverso la regione sia completamente elettrica. Su questo si aprono scenari sui quali non possiamo più permetterci divisioni dal punto di vista ideologico.
Ringrazio i colleghi e i colleghi di maggioranza. Devo dire che anche con i Capigruppo di maggioranza siamo riusciti a fare un lavoro di cui non posso che essere grato per come si è cercato di comprendere le sensibilità dei diversi Gruppi, delle diverse storie politiche, ma dando, anche attraverso gli emendamenti, indicazioni alla Giunta, che a sua volta ci ha riportato le sue sensibilità e i suoi desiderata, cercando di dare un'idea di un Piemonte che sa benissimo che ci sono dei luoghi, degli spazi, degli ambiti in cui si cresce con forza, in cui l'innovazione, la capacità, la nostra forza di essere competitivi è evidente, mentre ci sono dei luoghi in cui si fa più fatica.
Assicuro a quest'Aula e ai colleghi dell'opposizione che non ci volteremo dall'altra parte, perché la fatica, il dramma delle persone, la necessità di non farle sentire da sole è una cosa che ci preoccupa tanto quanto preoccupa la minoranza.
Da questo punto di vista, mi auguro che, passato questo bilancio - del quale siamo particolarmente soddisfatti, anche perché si sono trovati i correttivi necessari - si possa aprire una stagione enorme di leggi sulle quali si possa trovare una condivisione, perché ci sono persone là fuori che non accettano di capire se una misura è di un colore o è di un altro.
Ci chiedono solo di trovare soluzioni a questi problemi e sono certo che con i nostri colleghi, con i colleghi del mio Gruppo, che ringrazio nuovamente per il lavoro stupendo che abbiamo fatto su questo bilancio troveremo le soluzioni per rendere grande la nostra Regione e per far sì che nessun piemontese o nessuna piemontese si sentano abbandonati e lasciati soli.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Unia; ne ha facoltà.



UNIA Alberto

Grazie, Presidente.
Sorrido, perché ho capito che quando ripeti una bugia tante volte, alla fine potrebbe sembrare una verità. In realtà, grazie al cielo e grazie al buon senso, anche gli italiani piano piano se ne stanno accorgendo.
Ma veniamo a quello che è il parere dei Revisori dei Conti, che è la prima cosa di cui vorrei parlare. Ho provato a leggere il parere ed è veramente impietoso: il bilancio iniziale incompleto è prassi non conforme; il disegno di legge iniziale non conteneva gli elementi obbligatori minimi previsti dal decreto di legge n. 118/2011, costringendo la successiva integrazione tramite emendamenti; un uso eccessivo degli emendamenti per definire il bilancio; l'approvazione del bilancio è avvenuta con modifiche sostanziali, attraverso emendamenti successivi che hanno trasformato completamente il disegno di legge iniziale.
C'è poi la mancata quadratura delle partite di giro: sono stati rilevati errori contabili tra il titolo 9 e il titolo 7 per le partite di giro.
L'errore ha impedito al Collegio di rilasciare un parere immediato costringendo la Regione a predisporre una variazione di bilancio in Aula.
Il Collegio ha sottolineato che la correzione avverrà solo successivamente rendendo il parere condizionato all'approvazione delle modifiche.
Criticità sulla gestione del disavanzo; il disavanzo di amministrazione rimane elevato, con un valore di 1,2 miliardi di euro, un disavanzo di secondo livello superiore ai cinque miliardi. La Regione ha predisposto come sappiamo, il piano di rientro, ma il Collegio solleva dubbi sulla sostenibilità delle coperture.
Debolezza della gestione di cassa: questo non lo sta dicendo la sinistra e il Movimento 5 Stelle, ma il Collegio dei Revisori dei Conti. Debolezza della gestione di cassa, rischi sui crediti di dubbia esigibilità accantonamenti insufficienti per il contenzioso, il mancato accantonamento per le perdite delle partecipate, l'incertezza sui flussi di entrata e sulle restituzioni da Finpiemonte, maggiori oneri per il concorso alla finanza pubblica, mancata previsione di fondi per nuovi contenziosi necessità di maggiore trasparenza della nota integrativa.
In conclusione, è un bilancio con gravi criticità strutturali. Il Collegio dei Revisori denuncia un sistema di gestione del bilancio non conforme alle buone pratiche contabili, con criticità che si ripetono negli anni.
Questo è il parere del Collegio dei Revisori. Ahimè, qualcuno prima diceva e qui mi sento quasi obbligato a rispondere - che il Movimento 5 Stelle ha distrutto e devastato i conti dello Stato. Mi sembra che stiano benissimo invece, viste tutte le armi che stiamo dando a destra e a sinistra, anzi più a destra direi. Questo bisognerebbe dirlo anche a "Edward mani di forbice", che va in giro a tagliare nastri da un anno e mezzo grazie al PNRR.
Abbiamo dato soldi alla cultura del Piemonte, all'edilizia sociale all'edilizia sanitaria (case e ospedali di comunità), ai trasporti (la Torino-Aeroporto, tanto inaugurata in pompa magna, ma i soldi non arrivano dalla fata madrina), la transizione ecologica, la protezione civile, i fondi alla protezione civile, il sostegno al reddito (di cui ha tanto parlato anche l'Assessore Chiorino), le borse di studio, grazie al programma GOL del PNRR. Un bilancio in Piemonte che sta in piedi soprattutto grazie a tante belle iniziative dovute al PNRR.
Probabilmente la maggioranza dovrebbe guardarsi dentro e cercare la risposta, se veramente ha fatto un ottimo lavoro o se è grazie a qualcun altro. La risposta, però, è sbagliata.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Unia.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Alcuni passaggi che avevo previsto li ha già elencati il collega Unia, ma non me ne vorrà il Presidente se ci sarà qualche ripetizione, perché è importante per comprendere davvero la natura del bilancio che stiamo discutendo.
Parto anch'io dalla relazione dei Revisori dei Conti, di tutto il Collegio dei Revisori dei Conti: la mancata completezza del disegno di legge iniziale, dove addirittura è stata contestata la mancanza degli allegati minimi che la legge, invece, prevede come allegati al bilancio della Regione; l'accusa di vedere questo bilancio come una semplice traslazione delle annualità precedenti, cioè senza alcuna rielaborazione dei problemi e dei bisogni dei piemontesi; il fatto che sia stato modificato con avvenimenti sostanziali, ma senza sistemare la coerenza tra testo normativo e i numeri, poi sistemati con gli emendamenti.
I Revisori parlano addirittura di una mancata coerenza contabile e di una mancata quadratura delle partite di giro; per non parlare dei problemi di cassa, di cui è evidente, perché tutte le categorie lamentano i mancati pagamenti della Regione, problemi di cassa su cui, nonostante le centinaia di ore ricordate dal Consigliere Riva Vercellotti, non abbiamo avuto né una spiegazione né una rassicurazione sul fatto che le cose siano migliorate o miglioreranno.
In sintesi, il povero Collegio dei Revisori dice: "Siamo in difficoltà a esprimere un parere". Questo sarebbe il grandioso bilancio descritto dal collega Capogruppo di Fratelli d'Italia.
Arrivando nel merito di alcune questioni, è un bilancio fatto di tagli.
Fatto solo di tagli.
È un bilancio che con le proteste delle opposizioni, con il lavoro di opposizione della minoranza e con i fondi straordinari del PNRR, che ricordo e sottolineo come ho già fatto in occasione del Consiglio aperto se fosse stato per Fratelli d'Italia, non avremmo avuto (se fosse stato per Fratelli d'Italia non avremmo avuto il PNRR in Italia), è stato minimamente corretto e permette di stanziare risorse a favore dei cittadini piemontesi.
Potete anche venire qui a urlare delle menzogne, ma restano menzogne anche se le urlate! Parliamo anche dei dati fantastici sul Piemonte, grazie al Governo che ormai da due legislature governa questa Regione. Gennaio 2025, dato Unioncamere: le chiusure delle imprese superano le aperture. Non succedeva dal 2020. Non succedeva dal 2020! Grandissima opera di politica industriale della Giunta Cirio e di Fratelli d'Italia: meno 0,9% e scomparse 1.176 aziende; Torino prima città d'Italia per cassa integrazione.
Anche questo è un grandissimo record per cui dobbiamo dire grazie al Presidente Cirio, a Fratelli d'Italia e, nella scorsa legislatura, anche alla Lega! Sul debito, ogni volta, dobbiamo sentire la stessa storia. Francamente, è anche ridicolo, ma ho trovato un articolo del "Sole 24 Ore" e chiedo scusa se non cito X, anzitutto perché sarebbe troppo corto, poi perché ancora crediamo nell'autorevolezza delle fonti.
Questo articolo è del 2014, quando si era appena insediato il Presidente Chiamparino. L'articolista del "Sole 24 Ore" scrive: "Dev'essere stato impegnativo il 2013 per l'ex governatore leghista Roberto Cota e la sua Giunta. La crisi ha, ovviamente, intaccato anche il bilancio della Regione Piemonte, ma vedere crescere la massa dei debiti di un secco 50% in un solo anno ha del prodigioso. Già, perché è bastato un solo esercizio, quello dell'anno scorso, per vedere schizzare il debito ben oltre i 9 miliardi.
Debito che fino al 2012, come ha certificato la Corte dei Conti, si era fermato a 6,2 miliardi".
È, quindi, bastato un anno per avere più del 50% di aumento del debito con la Giunta Cota, che ci ha "regalato", oltre a questo aumento del debito anche il famoso piano di rientro, su cui la Giunta di centrosinistra poiché il collega Vercellotti si è dimenticato di ricordarlo, lo facciamo noi - è riuscita, con grandi sacrifici e con scelte di responsabilità, a riportare il Piemonte a poter fare le proprie scelte in autonomia, senza restare sotto il controllo del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Ci auguriamo che abbiate ragione voi a dire che i conti non sono allarmanti.
Noi, da quello che riusciamo a vedere, perché facciamo fatica, perché non ci portate neanche a vedere i conti e i bilanci delle ASL, a differenza di quello che accadeva nelle altre legislature, ci auguriamo che abbiate ragione voi, ma abbiamo paura che, invece, siamo molto vicini a una situazione drammatica, che ci potrebbe portare dritti al piano di rientro.
Su questo dovrete rispondere non solo delle chilometriche, ingiuste e ingiustificabili liste d'attesa cui sottoponete i cittadini piemontesi, ma anche all'ultimo dato che il rapporto ANAC ha recentemente pubblicato, per cui il Piemonte ha un altro record negativo, che è quello relativo alle spese per i gettonisti; la prima Regione in Italia, più della Lombardia che ha più del doppio dei nostri abitanti, e più di altre Regioni che hanno il nostro stesso numero di abitanti. Guardate che questo, nonostante alcune ASL siano virtuose, le altre invece lo sono di meno su questo aspetto particolare.
Allora, è di questo che dovete rispondere, perché la spesa per i gettonisti la paghiamo anche noi e la pagano i cittadini con queste liste d'attesa e con cure meno continuative e meno accurate, perché sappiamo quali sono le criticità legate a quel fenomeno, che è anche offensivo per i tanti lavoratori e le tante lavoratrici che hanno deciso di continuare a lavorare nel pubblico e che vedono una persona, magari con un titolo inferiore guadagnare due volte per un turno di notte. Questo è inaccettabile.
Rispondete di questo! Sulle tasse, non ricordo di aver presentato un emendamento, né io né altri colleghi delle opposizioni, per reintrodurre il bollo. Mi sembra che sia stata una scelta di questa Giunta. Forse, mi sbaglio, ma mi sembra che sia andata così.
Il tema delle tasse, e vado a chiudere, Presidente, è un tema delicato.
Capisco che, a parole, Fratelli d'Italia dica di stare con il popolo mentre sta stringendo alleanze con gli ultra miliardari a livello planetario che in pochi detengono la maggior parte delle risorse.
Noi siamo orgogliosamente diversi in questo; crediamo ancora che le persone che hanno di più, che hanno tantissimo, parliamo dei grandi patrimoni parliamo di persone che ereditano miliardi, parliamo appunto di una manciata di persone che detiene ricchezze superiore a quella delle nazioni che queste persone debbano essere tassate. Perché, invece, abbiamo tantissime persone - lo ricordava anche il collega Magliano - che invece fanno fatica a mettere insieme i servizi essenziali e a essere pagati il giusto.
Su questo, se servono delle politiche fiscali che vanno a intervenire sui grandi patrimoni, ebbene, noi non abbiamo paura a dirlo, ma forse voi sì che a parole siete con i poveri. Invece, avete paura a dirlo, perché oramai siete dipendenti da questi ultra miliardari e non avete più autonomia di scelta.



PRESIDENTE

Al fine di rispettare l'alternanza degli interventi, inviterei a intervenire prima la Consigliera Barbero e poi la Consigliera Cera.
La parola alla Consigliera Barbero.



BARBERO Federica

Grazie, Presidente.
Ritengo importante svolgere alcune brevi riflessioni, anche per sfatare certi allarmismi delle ultime settimane.
Ovviamente, mi soffermo sul Piemonte perché, come ha appena ricordato il nostro Presidente Riva Vercellotti, sarebbe facile riportare come esempio le affermazioni di qualche giorno fa del Presidente Emiliano De Pascale che parla di scelte difficili, con una previsione di maggior gettito di circa 400 milioni di euro agendo sulle leve fiscali di cui dispone la Regione, ossia con aumenti dell'addizionale regionale IRPEF, dei ticket dell'IRAP e del bollo auto. O quelli di fine anno del Presidente della Commissione bilancio della Toscana, il collega Bugliani, che già a dicembre 2024 parlava di flessione dei fondi regionali alla cultura e accensioni di prestiti per garantire entrate extra tributarie per valori di quasi un miliardo, con un ammontare d'indebitamento che può essere contratto a copertura sia del disavanzo presunto al 31 dicembre 2024 derivante da mutui autorizzati e non contratti per 599,82 milioni di euro, sia per la copertura di quota parte degli investimenti programmati nel 2025.
Ho fatto degli esempi e non ho bisogno di continuare per rappresentare a quest'Aula, preparata e attenta sui numeri e a questi temi, come ogni Regione stia affrontando, nel modo che ritiene migliore, le scelte strategiche di bilancio per far fronte alle emergenze, alle urgenze, alle necessità, agli impegni, agli investimenti e alle prospettive dei propri cittadini. Ciascuno, ovviamente, con la propria visione politica e le priorità che si è voluto dare come obiettivi per i prossimi anni.
Così ha fatto anche la Giunta piemontese, dove ciascun Assessore è venuto in Commissione per presentare le linee principali d'intervento e le scelte anche difficili, ma soprattutto le motivazioni che hanno portato a procedere su una strada piuttosto che su un'altra. In questa logica va innanzitutto sottolineato che il bilancio previsionale 2025-2027 è equilibrato, poiché cerca di sostenere i progetti in corso, rilancia investimenti importanti, garantisce la spesa corrente e il pagamento delle rate dei mutui.
Non voglio soffermarmi su altri capitoli per i quali molti qualificati colleghi hanno già preso la parola per esprimere le loro posizioni personali e di Gruppo, ma relativamente al tema della cultura, che maggiormente mi appartiene in quanto portavoce di Fratelli d'Italia in seno alla Commissione, vorrei partire da una premessa di carattere metodologico.
Oggi siamo chiamati a confrontare i dati previsionali per l'anno 2025 con quelli altrettanto previsionali del 2024, non viceversa, con l'entità delle risorse definite in assestamento dell'anno precedente. Anche in un anno così difficile, comunque, gli investimenti sulla cultura superano abbondantemente i 100 milioni di euro, che vanno a potenziare, ad esempio l'editoria libraria, gli istituti culturali e i sistemi bibliotecari.
Saranno poi rafforzati beni ecclesiastici, gli ecomusei e il Museo regionale di scienze naturali.
Sono certamente aumentati i fondi PNRR per progetti di carattere strutturale, ma non è comunque corretto parlare di tagli alla cultura, in quanto le risorse sono fungibili per definizione e rappresentano valori in senso assoluto. Se attraverso l'Europa e lo Stato vengono definite maggiori opportunità per il Piemonte, è del tutto evidente che possa essere ammissibile ridurne altrettanto di bilancio regionale libero, perché vi sono maggiori entrate garantite da fonti diverse per interventi strutturali, tra l'altro ricadenti sul nostro territorio.
Il previsionale, come dice la parola stessa, è uno strumento dinamico.
Vanno valutati gli assestamenti in corso d'anno, come i bandi, che devono ancora essere assegnati, magari con fondi già impegnati dell'anno precedente e le risorse a valere sul pluriennale.
Questo non è un bilancio che può preoccupare per mancanza di attenzione verso certi settori. Ecco perché sarà possibile sviluppare programmi di supporto destinati agli operatori culturali, a enti e ed associazioni anche per il miglioramento delle loro capacità gestionali e progettuali ed attuare le strategie di sostegno e la valorizzazione per il comparto culturale nel suo complesso, sostenendo i grandi eventi e il prezioso tessuto delle piccole associazioni attive sul territorio.
Abbiamo ben presente che permane un problema legato alla cassa, ai trasferimenti effettivi delle risorse e alle associazioni. Su questo fronte siamo fiduciosi che la strada imboccata dall'Assessore Chiarelli di un confronto con le fondazioni bancarie per l'anticipo dei pagamenti possa rappresentare una soluzione efficace, perché consentirebbe di essere più reattivi rispetto alla necessità di incasso di questi enti e organismi.
In ogni caso, sono convinta che dal profondo e nel merito e attraverso proposte concrete e operative su temi generali e qualificanti, possano nascere spunti di riflessione per eventuali correttivi in corso d'anno anche in considerazione di quanto si potrà attivare, nel frattempo, del tiraggio delle misure previste, dei progetti che partiranno nel 2025 per svilupparsi anche negli anni seguenti, ma soprattutto sapendo che i fondi oggi previsti potranno essere integrati nei prossimi mesi con ulteriori risorse statali e anche dalla riprogrammazione dei fondi europei prevista a marzo.
Dal canto nostro, come buoni amministratori, stiamo cercando di fare il possibile, compreso il contenimento della spesa prevista sui costi degli affari generali per diverse decine di milioni di euro, frutto di politiche di risparmio sulla gestione dei beni regionali.
Resteremo quindi in ascolto, io per prima, per valutare le proposte di confronto che dovessero arrivare, ma difendendo con forza quanto fatto finora. Per questo ringrazio l'Assessore Chiarelli dell'impegno nella gestione della sua delega di maggior peso politico ed economico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Segretaria Cera, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



CERA Valentina

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io per provare a dare una lettura generale del bilancio che vi apprestate ad approvare. Ho sentito la descrizione di una situazione economico-sociale piemontese che ritengo essere ben lontana dalla realtà.
Il Piemonte ha il tasso di povertà relativa più alto di tutto il Nord Italia e non lo dice la sinistra, ma l'ISTAT. Sempre l'ISTAT dice che il 12% degli individui vive in famiglie in povertà in Piemonte. È un dato in crescita: a partire dal 2020, aumenta di quasi mezzo punto percentuale all'anno e anche in questo caso non è la sinistra catastrofista a dirlo, ma è di nuovo un dato che deriva da un'indagine ISTAT.
Il "Sole 24 ore", quindi non esattamente un giornale bolscevico, titola facendo riferimento al 2025: "Un anno che promette di essere peggiore del 2024 per la produzione e le esportazioni del Piemonte". È un articolo del mese scorso.
La disoccupazione scende, l'abbiamo sentito dalle parole del Presidente di Gruppo Riva Vercellotti, ma andatelo a raccontare alle centinaia di operai dell'indotto automotive che sono rimasti a casa, perché l'indotto muore per precise scelte industriali, contro le quali questa Regione non fa niente.
Non una volta vi ho sentito chiedere responsabilità sociale che pur Stellantis e le aziende dell'indotto hanno per il nostro territorio. È un tessuto economico, un know how che si sta desertificando sotto gli occhi inermi di questa Amministrazione.
E abbiamo sentito di nuovo le parole "deriva green" o "ideologia green". La transizione ecologica dovrebbe rappresentare, per il nostro Paese e per la nostra Regione, una possibilità: di investimento, di lavoro buono, giusto possibilità di crescita, possibilità di nuovi tipi di tecnologia. Siamo rimasti indietro e anziché chiedere a Stellantis di smetterla con precise politiche industriali che sono volte esclusivamente al profitto e che non proteggono posti di lavoro, qui si continua a dire che in fondo va tutto bene, perché la disoccupazione scende. Certo, se si considerano come occupati i giovani ragazzi cui si fanno contratti di tre giorni, allora sì ci credo anch'io che la disoccupazione scende. Io credo, invece, che salga il precariato con i Governi di destra a vario livello, compreso in questa Regione.
Poi ho sentito dire che l'ideologia green è quella che avrebbe portato via posti di lavoro dell'indotto automotive. La Lear chiude, la Lear fa sedili.
Le macchine elettriche li hanno i sedili o sono come quelle dei Flintstones? Useremo le gambe per spingere le macchine elettriche? Io credo che abbia i sedili e credo che delle politiche industriali serie avrebbero potuto mantenere aperta un'azienda che produce sedili.
In questi sei mesi di legislatura c'è stata almeno una chiusura aziendale o di licenziamento dell'indotto piemontese alla settimana; l'ultima soltanto in ordine di tempo è quella di Gurit, che produce pale eoliche. C'è una crisi delle pale eoliche? Non credo. Ci sono di nuovo precise scelte industriali volte al profitto e alla delocalizzazione e non certo alla salvaguardia di posti di lavoro.
Bisognerebbe che un'amministrazione pubblica avesse in mente che l'obiettivo è quello di salvaguardare i posti di lavoro più che le politiche predatorie di un capitalismo che sta andando sempre più in quella direzione. Nessuna ideologia green, ma diciamolo agli alluvionati o agli agricoltori, che affrontano quotidianamente il cambiamento climatico, che non esiste ed è solo un'invenzione ideologica della sinistra e degli ecologisti brutti e cattivi.
Ho sentito parlare di politiche di natalità, quindi la domanda sorge spontanea: quando smetterete di buttare milioni di euro per un fondo che non sostiene in alcun modo la natalità? Al massimo sostiene il consenso dell'Assessore Marrone, ma sicuramente non le donne e le famiglie che si trovano in estrema difficoltà e che sono senza servizi. Siamo senza asili adeguati; siamo senza consultori; siamo senza politiche sociali serie che possono dare la possibilità di non essere costrette continuamente a scegliere tra carriera e famiglia. Queste sarebbero le politiche per incentivare la natalità in Piemonte, ma non ce n'è traccia in questo bilancio.
Non c'è traccia e c'è la riconferma di tutta una serie di progettualità ideologiche lautamente finanziate e denari sottratti alle necessità grandi impellenti ed essenziali delle persone più fragili in Piemonte, perch vengono distratti fondi delle politiche sociali per mettere in piedi festival ideologici. Lo spettacolo di questa mattina, con il nuovo ente che con 100 mila euro e un Superman Direttore dovrà risolvere i guai di un sistema delle politiche sociali, gestendo e controllando l'Assessorato perché di questo si tratta, ci ha fatto capire che non volete affrontare realmente i problemi. Voi attaccate le autonomie locali e non c'è di nuovo nessuna buona idea per far sì che le risorse vengano allocate, destinate correttamente e che rispondano ai bisogni e alle necessità impellenti di cittadine e cittadini piemontesi tra i più fragili. Questo nuovo ente serve solo alla Lega, che magari potrà dire di potersi fare con quei fondi anche lei il proprio festival culturale ai giovani adulti, come ha fatto l'Assessore Marrone.
Crediamo ci debba essere maggiore serietà e maggiore visione. Non è vero che non ce l'avete, è bella e chiara, ed è una visione ideologica che si cura di queste problematiche, ma molto meno del tasso di povertà che cresce in Piemonte; molto meno degli operai in cassa integrazione, con Torino che ne è diventata la capitale; molto meno delle scelte predatorie e industriali della nostra industria dell'automotive; molto meno di quanto ci saremmo aspettati anche da voi.
Questo bilancio, dal nostro punto di vista, manca del tutto di una reale capacità di visione per i più fragili; manca di una reale capacità d'inclusione per le persone che stanno peggio.
Credo che la politica sia e debba essere volta al bene comune. Ne vediamo molto poco, mentre vediamo molta cura per interessi personalistici in questo bilancio, più che volti alla protezione di chi resta indietro, di chi volete continuare a lasciare indietro.



PRESIDENTE

Grazie.
Sempre nel principio di alternanza, la parola al Consigliere Godio.



GODIO Gian Luca

Grazie, Presidente, e grazie Assessore per aver voluto seguire i lavori di Aula, quindi grazie davvero per essere qui e anche per la pazienza che ha dimostrato in questi giorni.
Oggi siamo a discutere un provvedimento fondamentale per la nostra Regione l'approvazione del bilancio di previsione. Nel mio breve intervento voglio riservare una particolare attenzione alla sanità piemontese, visto che è la Commissione che solitamente frequento.
È evidente che la salute dei cittadini è una delle nostre priorità più alte, quindi voglio sottolineare il lavoro svolto dal nostro Assessorato per rinnovare e migliorare il sistema sanitario piemontese. In questi sette mesi da inizio legislatura, l'Assessorato ha affrontato sfide significative, come la necessità di modernizzare le infrastrutture sanitarie.
È notizia di questi giorni la firma definitiva tra il Ministro alla Sanità Schillaci e il nostro Assessore Riboldi del protocollo per la realizzazione della nuova Città della Salute.
Direi grande attenzione anche all'edilizia sanitaria che, anche nella mia provincia, prevede degli interventi direi fondamentali, perché si sta completando l'istruttoria per l'aggiudicazione della costruzione del nuovo ospedale di Novara, la nuova Città della Salute e della Scienza, ed è previsto un importante ampliamento dell'ospedale di Borgomanero, perché è già stata completata la progettazione esecutiva ed entro la fine di aprile partiranno i lavori per il nuovo padiglione che ospiterà la dialisi l'ortopedia, la medicina e l'unità coronarica.
Come abbiamo detto, grande attenzione all'edilizia sanitaria, ma anche grande attenzione a tanti settori della sanità. Uno dei primi provvedimenti è stato quello di mettere a disposizione il farmaco monoclonale per il virus sinciziale, per proteggere i nostri bambini dalla bronchiolite virale; ricordiamo che, nonostante fosse un extra LEA, questo dato enorme benefici sia in termini di prevenzione, basta guardare i dati dei ricoveri a Regina Margherita per capire la bontà della scelta.
Non possiamo dimenticare gli investimenti fatti in tecnologia e nella digitalizzazione, che renderanno la nostra sanità non soltanto più efficiente, ma anche più accessibile. Un esempio per tutti il nuovo CUP cui è stato dedicato uno studio da parte di parecchi esperti informatici per l'uso dell'intelligenza artificiale, che dopo la gara d'appalto attualmente in svolgimento sarà operativo con miglioramenti economici e qualitativi anche per il personale dedicati ai call center.
Progetti come la telemedicina, l'implementazione di cartelle cliniche elettroniche e, in generale, la digitalizzazione dei processi daranno i loro frutti, contribuendo a ridurre i tempi d'attesa e migliorando la cura e la qualità del paziente, oltre a quella del personale sanitario.
Inoltre, l'Assessorato ha lavorato instancabilmente per rafforzare le risorse umane nel settore sanitario, con risultati promettenti che nei prossimi anni ci porteranno ad avere meno carenze di medici e meno carenza di infermieri. Con un aumento sostanziale del numero dei professionisti della salute e con programmi di formazione continua, garantiremo che il nostro personale sia sempre al passo con le innovazioni scientifiche e tecnologiche.
Come dicevo, sono parecchie iniziative portate avanti da questo Assessorato, considerando che sono all'interno di un bilancio di previsione che deve tenere conto della quota del disavanzo accumulato negli anni, che è pari a 235 milioni per il 2025, 237 nel 2026 e 239 nel 2027; oltre ovviamente, al contributo alla finanza pubblica. Tutte queste iniziative vengono fatte tenendo in considerazione che non tutti i soldi possono essere spesi.
Un altro punto fondamentale è l'attenzione verso la salute mentale. Un tema spesso trascurato, ma di cruciale importanza e sarà particolarmente importante il tavolo tecnico specifico con le associazioni degli utenti e l'Assessorato per definire le principali necessità al fine di migliorare la qualità dei servizi.
L'aggressione delle liste d'attesa, con il lavoro nei giorni festivi, per allargare gli orari di esami e visite, è stato senza dubbio un passo importante che l'Assessore Riboldi ha portato avanti con grande tenacia ottenendo un risultato importante, ed è un primo passo per invertire finalmente la rotta e migliorare la situazione.
Proprio per dare forza a queste iniziative, vi è la decisione di stanziare per il prossimo triennio per le Aziende sanitarie regionali 9.488 miliardi di euro, più 78 milioni rispetto all'anno 2025 e 9.535 miliardi, più 47 milioni per l'anno 2026 e 9.559 miliardi, più 23 milioni per l'anno 2027.
Ricordo che gli interventi messi in atto mirano inoltre a rendere i servizi di supporto più accessibili e a sensibilizzare la popolazione, un passo necessario per affrontare l'emergenza che molti cittadini vivono.
Infine, voglio sottolineare il dialogo costante e costruttivo con i diversi stakeholder, inclusi i pazienti, i professionisti e le associazioni del territorio. Soltanto lavorando insieme possiamo costruire un sistema sanitario migliore e che risponda concretamente ai bisogni dei cittadini piemontesi.
Pertanto, convintamente, voteremo questo bilancio di previsione e continuare a sostenere la sanità pubblica al fine di garantire un futuro di salute e di benessere a tutti noi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Nallo; ne ha facoltà.



NALLO Vittoria

Grazie, Presidente.
Al di là dell'ironia che ho ascoltato sulle visioni apocalittiche che sono state citate oggi, in realtà non si tratta di fare previsioni che vogliono essere assolutamente pessimistiche per il nostro territorio, ma piuttosto guardare i dati e guardare alla realtà. Il Consigliere Rossi ha citato, per esempio, i dati che riporta "Il Sole 24 Ore". Sarà che leggiamo i giornali sbagliati o che parliamo con i cittadini sbagliati, ma nel Piemonte che vediamo noi, tutto quello che ci avete raccontato oggi, assolutamente non esiste.
Anche del Piemonte di cui parla in giro, e anche a noi quando ci degna della sua presenza, per il Presidente Cirio non ci sono crisi aziendali in corso, non c'è un settore manufatturiero che rallenta, non ci sono aziende automotive che a novembre hanno prodotto il 28% in meno rispetto all'anno precedente, non ci sono milioni di ore in cassa integrazione, come è stato fatto giustamente notare: il 173% in più rispetto all'anno precedente solo nel settore automotive.
La realtà, purtroppo, è un'altra.
Noi siamo in difficoltà, almeno quanto il Collegio dei Revisori dei Conti ad esprimere oggi un parere su questo bilancio di previsione, per alcune questioni che andrò ad affrontare perché finalmente ne abbiamo l'occasione.
Parlo, ad esempio, della difficoltà sui numeri che non ci sono all'interno del bilancio destinati all'estensione degli screening neonatali. Su questo ci si era presi un impegno importante anche all'interno di quest'Aula, con una mozione votata all'unanimità, ma non solo.
Il Presidente Cirio e l'Assessore Riboldi sono andati in giro a parlare con le associazioni e ad impegnarsi su quel tema, eppure la mozione chiedeva una cosa molto semplice: chiedeva l'estensione, la promozione e anche la comunicazione su questo argomento, poi chiedeva - una cosa che al nostro Presidente dovrebbe venire molto facile - di affrontare la questione in Conferenza Stato-Regioni, visto che è molto spesso a Roma, molto spesso a Bruxelles e ci sono anche altre sedi dove può far sentire la voce del Piemonte. Questo era uno di quegli argomenti sul quale ci aspettavamo un suo impegno in prima persona, anche per convincere finalmente il Ministro Schillaci a fare un passo in avanti sull'aggiornamento dei LEA che prevede anche l'estensione degli screening neonatali per i bambini del Piemonte come in tutte le altre regioni d'Italia. Anche questa volta, ci sono state Regioni che si sono mosse meglio di noi e prima di noi e che oggi danno questa possibilità ai loro bambini. Questo è un fatto, Presidente, che noi dobbiamo necessariamente evidenziare oggi.
Poi non troviamo cifre. Oggi è stato detto a larga maggioranza che bisogna impegnarsi sulla salute mentale. Presidente, ma dove sono questi soldi? Dov'è questo impegno? Dove lo vediamo? Credo che qui si stia sottovalutando seriamente un grandissimo problema, anche quando si parla in modo così superficiale dei disturbi del comportamento alimentare.
Parliamo di posti letto che non sono sufficienti. Parliamo di personale sanitario che non ce la fa a reggere la richiesta dei nostri ragazzi e soprattutto, delle loro famiglie, che avrebbero bisogno anche solo di un confronto con un personale sanitario che sa spiegare qual è la difficoltà che stanno affrontando i loro figli, spiegare loro come agire, come comportarsi in merito a questo problema. Ricordo che ci sono ancora dei reparti misti. Capite che se gran parte delle persone che sono colpite da questo problema sono ragazze giovani, sempre più giovani, addirittura a partire dai dieci anni, come possiamo pensare che siano curate all'interno di reparti psichiatrici dove è ricoverata una larga maggioranza di uomini adulti? Su questo l'Assessore Riboldi non ha messo ancora un euro.
Si sta parlando di un potenziamento del Fondo nazionale. Ci sono questa volta solo 150 mila euro a bilancio regionale, ma quello stanziamento, lo voglio ricordare, è ancora insufficiente a rispondere alla domanda. Il Governo Meloni, purtroppo, aveva addirittura tagliato di 25 milioni quel fondo che il Presidente Draghi aveva inserito quando era al Governo. Poi è stato rifinanziato, ma quelle risorse non sono assolutamente sufficienti. E ci tengo a dirlo qui, Presidente, perché ho sentito in Commissione delle cose che mi fanno pensare che non ci sia realmente la consapevolezza del problema che stiamo affrontando. Quello che ho sentito in Commissione riguarda anche, forse, il pensiero o l'immaginazione sul fatto che questo sia un problema che colpisce delle donne e delle ragazze problematiche, ma che, se dovessero far figli, magari gli passa questa fissa per il cibo.
Spero davvero che questo non sia il pensiero della maggioranza che governa questa Regione e che finanzia le nostre politiche sanitarie, che dovrebbero andare incontro soprattutto alle esigenze delle famiglie che oggi non possono più permettersi di curare i loro figli nel privato, per il numero così importante di visite che devono sostenere.
Ricordo anche - e mi spiace, perché è una cosa che fa soffrire tutti noi che questa è oggi la maggiore causa di decesso negli adolescenti, dopo gli incidenti stradali. Interroghiamoci, colleghi, interroghiamoci davvero.
Trovo altrettanto grave che non ci siano risorse destinate alle famiglie.
Mi permetto di leggere il programma elettorale (non il nostro) del Presidente Cirio nel parlare del Fondo Vita Nascente: "Diventerà sicuramente una misura strutturale, alzando l'asticella dei risultati e potenziando il proprio raggio d'intervento. Non finanzierà più solo interventi nei confronti delle donne in difficoltà socio-economica, ma un articolato sistema di sostegno alla famiglia e alla libertà di non dover scegliere tra lavoro e genitorialità".
Forse mi sono persa qualcosa, ma di questo non trovo traccia all'interno del bilancio che stiamo discutendo e mi spiace, perché abbiamo fatto, come opposizioni, anche delle aperture all'interno delle Commissioni.
Personalmente ho chiesto all'Assessore Tronzano e agli Assessori competenti di aprire sul tema della natalità una vera discussione che coinvolga maggioranza e opposizione, per cercare delle proposte comuni.
Come ha detto il collega Magliano, certamente bisogna parlare di natalità certamente bisogna parlare di misure a sostegno della famiglia, ma come possiamo farlo se continuiamo a elargire solo delle mance alle donne che sono in difficoltà? Questa per voi è la concezione di aiuto alla famiglia? Qui stiamo parlando anche di ragionare, come dite giustamente nel vostro programma, di welfare aziendale, di servizi che aiutino le donne a non dover scegliere tra lavoro e genitorialità. Spero che per questo ci sia spazio all'interno dei nostri emendamenti per poter discutere e, magari approvare qualcosa che vada finalmente in questa direzione.
Solo una battuta, Presidente, per il collega Riva Vercellotti, visto che dice che questo Governo assolutamente non aumenta le tasse. Ovviamente non voglio citare il caso del bollo auto, che hanno ricordato alcuni colleghi in merito al governo regionale, ma già solo se devo ricordare il Governo nazionale, se parliamo di aumento delle tasse, di aumento dell'IVA, per esempio per i prodotti dell'infanzia e per i prodotti per le donne, questo mi sembra già un dato che risponde alla falsità che oggi siete venuti a dire in quest'Aula.
Poi, per carità, se è una strategia aumentare le tasse da una parte e poi pagare il latte in polvere alle donne con il Fondo Vita Nascente, magari questo vi ritorna in termini elettorali. Io questo non lo so, Presidente però lo lascio a verbale, solo perché su questo si possa aprire davvero una riflessione.
Presidente, concludo. Non entro nel merito della discussione legata al finanziamento dei nuovi ospedali, perché purtroppo la IV Commissione, come chi ne fa parte ricorda, è stata convocata e sconvocata, è arrivata poi all'ultimo, convocata alla fine, prevista per un'ora e mezzo, poi siamo riusciti a fare anche una bella discussione, ma purtroppo non siamo riusciti ad avere le risposte su alcune questioni che premevano ai Consiglieri sui territori che vedono oggi questo grandissimo piano di edilizia sanitaria, del quale, purtroppo, non abbiamo ancora traccia, se non qualche progetto sulla carta, mentre i cittadini devono ancora fare i conti con ospedali sovraffollati e strutture obsolete. Anche su questo sarebbe stato bello fare questa discussione davanti all'Assessore Riboldi.
Peccato che non ci sia.
Presidente, per concludere, davvero smettetela di raccontare menzogne ai piemontesi e iniziate a guardare alla realtà. Non è ancora troppo tardi.



PRESIDENTE

Sempre nell'ottica dell'alternanza, ha ora la parola il Consigliere Zappalà.
ZAPPALÀ Davide Grazie, Presidente.
Volevo fare un intervento sul bilancio, perché innanzitutto ci tengo a ribadire, come ha già fatto il Capogruppo Riva Vercellotti, la riduzione del debito pubblico. Anche quest'anno, la Regione Piemonte paga la sua quota annuale di circa 600 milioni di euro.
Appartengo a coloro che sono nati quando l'Italia, per la responsabilità dei politici che ci hanno preceduti, era già arrivata al triste primato del terzo posto mondiale per debito pubblico. Non credo che le nuove generazioni debbono sentirsi in colpa nell'essere nati in una Nazione dove ci sono stati genitori spendaccioni. Ogni generazione dev'essere responsabile per la sua quota, quindi va bene indebitarsi, laddove si costruiscono infrastrutture che serviranno anche alle generazioni future molto meno bene quando ci si indebita per spesa corrente che serve solo alla propria generazione.
Con spirito di responsabilità, è giusto parlare anche di questi 600 milioni di euro. Tanti interventi dell'opposizione dicevano che si potrebbe fare di più su questo, di più in quell'altro campo, ma già soltanto spendendo questa quota si sarebbe potuto intervenire ovunque. Tutto questo, come abbiamo già detto, senza incrementare le tasse.
Altra questione.
Anni fa mi imbattei in una classifica dell'ONU sulle zone nel mondo dove secondo l'organizzazione delle Nazioni Unite, era migliore la qualità della vita ed era meglio abitare. Approfondendo l'articolo, per capire come venivano fatte queste statistiche, emerse una riflessione molto basica: veniva semplicemente considerata la ricchezza di un territorio, la longevità delle persone che vi abitavano, l'istruzione della comunità e un quarto parametro, su cui noi come Regione Piemonte non abbiamo un intervento diretto, la distribuzione del reddito all'interno del territorio.
Chi in quest'Aula ha avuto un trascorso calcistico, molto probabilmente si sarà sentito dire dal proprio allenatore di giocare facile perché, spesso quando si gioca facile, si ottengono i risultati. Semplicemente seguendo le riflessioni dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per capire come un territorio possa emergere, ovvero inseguendo la ricchezza, la longevità e l'istruzione, sono convinto che la Regione Piemonte darà un'ottima prova di amministrazione.
Cosa è stato fatto? Cito dalla tabella fornita nel bilancio: ricchezza sviluppo economico e competitività, più 110 milioni di euro; politiche per il lavoro e la formazione professionale, più 70 milioni di euro. Direi che l'Assessore, che è riuscito a far atterrare questi fondi, merita sicuramente un plauso. Spesso sentiamo che l'Italia fatica a gestire i fondi comunitari; qui direi che il problema non c'è stato e che la ricchezza è stata ben presidiata.
Longevità e tutela della salute, più 400 milioni di euro, con ricadute dirette nello sviluppo delle case della comunità, riduzione delle liste di attesa e tanti altri interventi che in questo mio intervento, che vuole essere riepilogativo, non è il caso declinare, basta il dato definitivo: tutela della salute, più 400 milioni di euro; istruzione e diritto allo studio, più due milioni di euro.
In questo cappello, dove si è lavorato nelle colonne principali di una comunità, aggiungiamo ancora la sicurezza, che sappiamo quanto è importante, soprattutto in un'epoca di trasformazione dove ci sono nuove comunità e persone che si trovano in una situazione di disagio economico.
Sappiamo quanto è importante presidiare il campo della sicurezza: da 58 mila euro a un milione e 700 mila euro, per tutto quello che può essere l'affiancamento delle politiche di sicurezza dei Comuni.
Energia. Sulla voce energia, tengo a concludere il mio intervento perché, a mio parere, è il modo con cui bisogna essere razionali e scientifici per intervenire nel campo del cambiamento climatico e delle politiche green. Le politiche green non devono andare da un produttore e dire: tu produci meglio di quanto producono in altre zone del mondo ma, visto che hai la disgrazia di aver aperto la tua ditta in Italia e in Europa, devi chiuderla o devi cambiarla.
Il primo passo per contenere l'inquinamento è investire direttamente nelle politiche green, ma nel senso di produrre l'energia; anche noi, perch serve alla nostra bilancia dei pagamenti, essendo l'Italia una nazione costretta a importare idrocarburi dall'estero. Ecco, passiamo da 69 milioni a 107 milioni, declinati in comunità energetiche, impianti fotovoltaici interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Devo dire che questa è la strada con cui va percorso questo cammino di transizione energetica e grazie alla Giunta per averlo fatto atterrare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Voglio rubare davvero pochi minuti soltanto, come hanno già fatto i miei colleghi nei loro interventi che si sono susseguiti questa sera.
Credo che sia giunta l'ora da parte di questa Giunta - scusate il bisticcio di parole - e da parte anche di questa maggioranza che si faccia un'operazione verità, perché è vero che oggi noi sul bilancio abbiamo cifre importanti per pagare e i debiti della sanità, ma credo sia davvero ingiusto, per il lavoro che è stato realizzato e per quello che è stato fatto, attribuire non alle persone, non alle giunte, non alle amministrazioni, non alle maggioranze che hanno governato queste regioni il debito che oggi dobbiamo sopportare all'interno del nostro bilancio.
Credo che sia davvero inaccettabile e credo che sia ora di avere, come ho detto un attimo fa, un po' di onestà intellettuale.
Invito questa maggioranza, come è già stato detto prima, a valutare quanto riporta il "Sole 24 Ore", che mi sembra una fonte autorevole di dati, di valutazioni e di analisi, però vi invito ad andare a leggere quello che trovate sul sito del Ministero della Sanità sui tavoli congiunti tecnici per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali nel 2014; vi invito ad andare a leggere quello del 2017; vi invito ad andare a leggere il rapporto OASI, che indica chiaramente quando il debito è stato generato all'interno di questa Regione.
Certo, essendo numeri importanti, bisogna risalire addirittura alla seconda Giunta Ghigo per poi passare per la Giunta Cota; poi, le Giunte di centrosinistra - mi spiace doverlo dire, ma erano di centrosinistra Giunta Bresso e Giunta Chiamparino, hanno passato i loro cinque anni nel cercare di ricostruire debiti, disavanzi che nelle Aziende sanitarie erano stati generati e costruiti.
Cito soltanto un numero, un miliardo e 550 milioni di euro che sono stati reimpostati dalla Giunta Chiamparino, per poter ripartire sulla spesa sanitaria e la Regione Piemonte, con la Giunta Chiamparino che si è assunta la responsabilità di non commissariare questa Regione, ma di far sì che il sistema sanitario andasse avanti con le proprie gambe, con un piano di rientro che era lacrime e sangue.
Allora, per favore, poiché bisogna essere intellettualmente onesti e bisogna leggere i documenti, prego la Giunta e prego questa maggioranza di andare a leggere quello che è scritto in seno ai rapporti, quello che le sentenze della Corte Costituzionale hanno detto! Chiudo con soltanto una citazione, facendo riferimento a quello che la sentenza della Corte di Cassazione ha detto poco tempo fa, ovvero che questa Regione dovrebbe occuparsi del tema della non autosufficienza. Ecco che così tutti i più che sono stati citati un attimo fa (più due milioni per il diritto allo studio, due milioni in più per l'EDISU per gli studenti universitari e i milioni in più per tutta una serie di altre attività) non risultano da nessuna parte ed è tutto da verificare! Quello che risulta è che questa Regione è inadempiente ed è intellettualmente disonesta, che non riconosce, che non va a leggersi i documenti con i quali questo debito con cui noi oggi dobbiamo fare i conti è stato generato ed è stato costruito all'interno di questa Regione.
Credo che un'operazione verità sia giunto il momento di farla e sia giunto però, anche il momento di smetterla di attribuire responsabilità a chi non le ha!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravello; ne ha facoltà.



RAVELLO Roberto

Grazie, Presidente.
Mi scuso con i colleghi che, come il sottoscritto, saranno anche stanchi e si trovano costretti ad ascoltare la risposta a un appello fatto dalla Consigliera Pentenero, cioè l'appello a spargere semi di verità, a condurre un'operazione di verità.
È curioso che a un appello del Partito Democratico risponda il Gruppo di Fratelli d'Italia, ma evidentemente è interesse di tutta la comunità conoscere la verità e indirizzarsi verso di essa. Non c'è nulla di più vero dei numeri. I numeri non possono essere smentiti, i numeri parlano chiaro e allora li voglio ricordare: quasi 13 miliardi sulla sanità, quasi dieci miliardi di questi solo alle Aziende sanitarie per il potenziamento del diritto alla salute della comunità piemontese, per il potenziamento dei servizi e per una massiccia risposta all'aumento delle liste d'attesa.
Proseguo. Più di 150 milioni alle politiche sociali e per la famiglia; 45 milioni alle fragilità sociali; 45 milioni al sistema integrato dei servizi sociali; quasi 110 milioni per il comparto energia finalizzati a stimolare la diversificazione delle fonti energetiche e aiutare la Regione Piemonte a contribuire a una battaglia nazionale, che è il superamento della dipendenza energetica dall'estero. Ricordo ossessivamente che dipendenza energetica vuol dire dipendenza economica e che dipendenza economica vuol dire dipendenza politica e lo abbiamo visto, purtroppo, molto bene in occasione dello scoppio del conflitto in Ucraina.
Ancora, 116 milioni di euro per pagare tutte le borse di studio universitarie e per non lasciare nessuno fuori; 579 milioni per la formazione professionale e l'istruzione; 49 milioni per le autonomie locali; quasi dieci milioni per il pronto intervento; tre milioni per la protezione civile; 311 milioni per lo sviluppo economico e la competitività della Regione per consolidare quel percorso che ha assegnato al Piemonte il primato di essere una tra le sei Regioni più attrattive per insediamenti produttivi d'Europa.
Inoltre, 210 milioni per lo sviluppo sostenibile e la tutela dell'ambiente 378 milioni per il trasporto ferroviario; 120 milioni per la riqualificazione del patrimonio immobiliare della Regione Piemonte; quasi 25 milioni per i parchi e le aree protette; 180 milioni per le montagne e le foreste (ricordo che più di metà del territorio della regione Piemonte è territorio montano).
Infine, più di 22 milioni per il turismo (uno dei grandi volani dell'economia piemontese); quasi 90 milioni per la cultura, più di mezzo milione di euro in più rispetto all'anno scorso per la sicurezza locale per finanziare corsi di aggiornamento, corsi di formazione, nuove divise per le forze di polizia locale; 274 milioni per l'ambiente; quasi 43 milioni regionali sull'agricoltura a cui si aggiunge quasi mezzo miliardo di euro di fondi che hanno altra origine, come voi ben sapete.
Tutto questo, ma vorrei che fosse ricordato, lo facciamo secondo la filosofia del buon padre di famiglia, quella che ha portato questo Governo regionale, rinnovato meno di un anno fa, a intervenire pesantissimamente nella riduzione del debito. Ricordiamo una volta di più, così magari finalmente questo messaggio verrà recepito, che dal 2019 il disavanzo è passato da sei miliardi e 600 milioni a cinque miliardi e 100 milioni, che il debito è passato da nove miliardi e 600 milioni a poco più di otto miliardi.
Filosofia, quella del buon padre di famiglia, che ha una sua antagonista ha l'esatto suo contrario, che è la filosofia dello zio d'America, quella cui alcune amministrazioni e alcune forze politiche si ispirano.
Qual è la filosofia dello zio d'America? Ho un parente lontano, che ha fatto fortuna al di là dall'oceano, che prima o poi morirà, che prima o poi mi lascerà qualcosa in eredità, quindi spendo e spando convinto che, prima o poi, lo zio d'America, che mi ha fatto credere di essere arricchito, farà cadere qualcosa dal suo tavolo e mi permetterà di ripianare i debiti che io, nel frattempo, ho fatto.
Ed è esattamente la filosofia che adotta la locomotiva della Regione Piemonte, che è la Città di Torino. Città di Torino che però, ricordiamolo lo dico da torinese e da padre di due torinesi - ha il debito più alto d'Italia. La media nazionale del debito è di 1.700 euro a testa, il debito pro capite dei cittadini torinesi è di 3.400 euro, il 100% in più della media nazionale del debito pro capite.
E come si salva il Comune di Torino? Grazie a chi si salva? Grazie a grandi strategie? No, il Comune di Torino si è salvato dal default e dal disastro grazie al Governo; si è salvato grazie a tutti gli italiani, grazie al miliardo e 200 milioni di euro che il Governo Draghi ha stanziato per salvarlo. E il debito del Comune di Torino lo hanno pagato tutte le amministrazioni locali che con il fondo di solidarietà aiutano lo Stato a ripianare situazioni di grave criticità. Il debito del Comune di Torino è stato pagato dai cittadini residenti a Sauze d'Oulx, a Moncenisio, dai residenti in tutto il Piemonte e non solo.
Noi rivendichiamo, con orgoglio, di riconoscerci in questa filosofia. E rispetto ad alcune cose che ho avuto modo, per l'ennesima volta, di sentire, ribalto una domanda che ci è stata fatta: davvero si crede che sia colpa della Regione Piemonte se l'automotive è in crisi? Davvero chi fa questa domanda, ha il coraggio di porla? Perché, signori, ricordiamo che chi fa questa domanda in quest'Aula è esattamente chi sponsorizza i talebani dell'ideologia green, che ci vorrebbero vedere circolare tutti in bicicletta (manco nella Cina di Mao era così). Chi sponsorizza questa visione sono gli eredi di chi ha pensato di salvare il mondo dell'automotive e di salvare la città dell'automobile finanziando qualche anno fa con 70 milioni di euro l'allora FIAT, con l'operazione TNE che ha lasciato sul territorio zero. Questo è quello che ci avete lasciato e mi domando con che coraggio ci poniate queste domande.
Chiudo con un'amara considerazione. Insieme ai colleghi, ci aspettavamo dal primo bilancio di questa nuova legislatura, di trovare dalla parte avversaria finalmente un campo largo, compatto, coeso e unito. Ci aspettavamo di trovare una versione 2.0 di quella che era la gioiosa macchina da guerra di occhettiana memoria. Invece, più che un campo largo mi sembra di vedere i Campi Flegrei, cioè qualcosa di telluricamente delicatissimo, qualcosa di spaccato, qualcosa di pericolosissimo sul quale io, ammetto, non camminerei.
Il campo che abbiamo qui non è un campo unito, non è qualcosa che ha avversato le nostre posizioni con posizioni realiste, con posizioni pragmatiche, con idee concrete e soprattutto con quel senso di responsabilità di chi.
Collega Isnardi, chiedo scusa se la cito, ma mi sono preso un appunto. Lei ha detto: "Noi siamo stati votati per fare opposizione". Sono lieto che voi la pensiate così, perché continueremo a vincere, perché in teoria voi dovreste essere stati votati per governare. I nostri elettori ci hanno votato perché voi faceste opposizione, ma se sono i vostri elettori che vi votano per fare opposizione, allora, signori, avete un problema.
Analizzatelo.
Stavo dicendo che mi aspettavo, da questa evoluzione della gioiosa macchina da guerra, qualcosa di serio, che davvero ci mettesse in difficoltà. Non pensavo, invece, di trovarmi delle proposte bizzarre, fortunatamente ritirate per decenza, che mi vergogno persino a leggere: stanziamenti per finanziare l'organizzazione di corsi di public speaking obbligatori per tutti i Consiglieri, con l'obiettivo di migliorare la comunicazione politica nelle sedute, oppure finanziamenti per la creazione di un servizio di assistenza psicologica per i membri del Consiglio regionale, con supporto dedicato per la gestione dello stress istituzionale; o, ancora finanziamenti per l'installazione di poltrone ergonomiche regolabili con supporto lombare per tutti i Consiglieri regionali, al fine di garantire il massimo comfort durante le sedute, cosa di cui il caro amico collega Ebarnabo avrebbe davvero bisogno, essendo stato colpito recentemente dal colpo della strega.
A questo punto, chiedo a tre Capigruppo, ai sensi del Regolamento, di presentare almeno due emendamenti, visto che sono ancora in tempo: uno, per avere un rialzino che mi consenta di spiccare e superare quel piccolo problema di statura; l'altro, per dotare tutti i Consiglieri regionali di tappi per le orecchie per consentirci di non ascoltare certe sciocchezze.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravello.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Consapevolmente, perché ho ascoltato interventi legittimi e leciti, ma fatemi spendere una parola di plauso per chi, nella mia maggioranza, è intervenuto dicendo cose, a mio giudizio, sensate, straordinarie intelligenti e politicamente sostenibili, togliendo quella parte polemica che in altre occasioni ho affrontato. Certamente, però, devo delle risposte ai Consiglieri intervenuti.
Partirei dalla prima questione, la questione delle entrate.
Ogni tanto sento parlare, per operazione verità, di entrate non certe. Non riesco a capire la fonte di questa dichiarazione, perché la trovo oggettivamente inutile o anche sbagliata. Trovate voi l'aggettivo, non voglio essere inutilmente polemico.
Le entrate sono certificate e le potete vedere nella tabella 1). Punto. Non c'è possibilità di avere dubbi su questa situazione: sono così, punto e basta.
Seconda questione: abbiamo cinque anni per fare.
Mi rivolgo ai Consiglieri intervenuti: i problemi non si risolvono tutti nel primo anno, nel primo bilancio e con le risorse a disposizione in questa fase. Ci sono momenti in cui si potrà accelerare, momenti in cui si dovrà rallentare e momenti in cui si dovrà gioire per quanto stiamo facendo con le risorse a disposizione. Certamente ci sono dei pilastri che sono per me, come per la mia maggioranza che ha raccontato bene la questione nei vari interventi, dei capisaldi, che non possono essere toccati, che sono intangibili. La prima è la diminuzione del disavanzo. Questo è sicuro.
A onore del vero, proprio per andare incontro a quanto sostenuto dalla Consigliera Pentenero, è già iniziato con l'Assessore Reschigna durante la Giunta Chiamparino e certamente, se vogliamo andare a fondo sui debiti, ce n'è per tutti, perché se siamo arrivati in questa situazione, siamo tutti responsabili e siamo tutti coinvolti. Certamente ci sono state accelerazioni, come detto dal Consigliere Riva Vercellotti, forse alcune più dannose rispetto ad altre.
Prima di continuare nel ragionamento, volevo ringraziare il Presidente di Commissione Ravello per il lavoro svolto e i Consiglieri che in Commissione hanno partecipato dando spunti, sia della nostra maggioranza sia dell'opposizione. Volevo ringraziare i miei Uffici, in particolare il Direttore Lepri e i Dirigente Bottazzi, Gaidano e Miniotti, perché il loro apporto, lo dirò sempre, è fondamentale: senza la tecnica, la politica pu dire cosa vuole, ma non riuscirà mai a far cadere a terra le idee che ha avuto.
Ringrazio veramente di cuore i Dirigenti, i qui presenti Uffici e naturalmente, il Presidente Nicco per la conduzione delle sedute.
Ringrazio, oltre che i miei Uffici, anche i Direttori della Regione, perch con i Direttori abbiamo fatto, insieme agli Assessori di riferimento, un lavoro molto importante di cesello, di spending review e di attenzione. Il Comitato che va verso l'azione di spending review è continuamente sollecitato e fornisce continuamente spunti al bilancio, dandoci la possibilità di incidere in maniera adeguata, ma lo facciamo grazie all'intervento dei Direttori, che hanno saputo interpretare le esigenze della politica.
Quello di cui sono orgoglioso è certamente il fatto di aver dato agibilità politica ai miei Assessori e di aver dato agibilità politica al Consiglio anche all'opposizione.
Nel momento in cui torno a parlare dei punti che mi sono annotato, posso dire con certezza che le nostre visioni sono difficilmente conciliabili.
Questo è evidente e meno male che è così. Abbiamo attitudini diverse abbiamo scelte politiche diverse, abbiamo ambiti culturali diversi, per senz'altro non si può dire che questa maggioranza e che l'Assessore che sta parlando non abbiano dato attenzione alle vostre esigenze.
Questo lo vedremo negli ordini del giorno, per esempio.
Ci sono degli ordini del giorno che non so per quale motivo sono da voi sottovalutati nella loro importanza, ma l'apertura sulla salute mentale che è stata fatta, come su altri temi, credo che sia l'apertura di persone che sono intelligenti, che sono attente alle vostre esigenze, che ascoltano anche esigenze che provengono dalla stessa maggioranza. Se c'è un afflato non polemico, ma oggettivo, di attenzione, di attenzionare un settore senz'altro questa maggioranza non è sorda ed ha ascoltato, perché ci sono esigenze della società che possono provenire anche da chi in questo momento non governa, ma cui noi facciamo grande attenzione.
Quindi, no alla diminuzione, sì alla continua diminuzione del disavanzo, no alle tasse e questo è un tema particolarmente importante. Lo diceva il collega Riva Vercellotti e lo ripeto: non aumentare le tasse è uno sforzo immane. Noi potremmo con molta più facilità, credetemi, alzare qualunque tipo d'imposizione, sarebbe una cosa ben voluta magari da molti di voi, ma andrebbe contro i nostri principi ispiratori. Noi siamo stati sempre, come centrodestra, in particolare Forza Italia, il mio partito, coloro che le tasse non le vogliono aumentare. Allora lì diventa difficile fare quadrare i conti, perché sono tutti capaci a fare se si aumentano le tasse. Se l'Emilia Romagna - non sapevo dell'esempio che ha fatto il Consigliere Riva Vercellotti - ha agito in quella maniera avrà agito consapevolmente, ma non è la nostra traiettoria politica, non è il nostro modo di fare politica.
Pertanto, abbiamo voluto agire sulla spesa corrente, ma lo ricordo perch la Corte dei Conti è importante che esista e da quando c'è la Corte dei Conti la situazione è molto migliorata, perché tutti noi dobbiamo fare grande attenzione.
Il fatto di dover diminuire la spesa corrente o di voler diminuire la spesa corrente è uno degli input che da Assessore al bilancio ho voluto dare mentre sugli investimenti, che sono quelli che creano virtuosità certamente non siamo andati in quella direzione, anzi li abbiamo aumentati.
Ho un'espressione dura, ma che mi sono segnato, che è arrivata dalla Consigliera Ravinale: una "visione brutale". Mi è piaciuta questa espressione, anche se non la condivido, ma voglio appunto cercare di fare in modo che questa non sia la sua visione, anche se magari dopo le mie parole rimarrà. Noi una visione brutale non ce l'abbiamo, perch culturalmente non siamo provenienti da quel tipo d'impostazione. Noi la deregolamentazione, per esempio, non la amiamo; noi amiamo delle regole chiare e certe che creino una cornice, all'interno della quale il mercato faccia la sua parte. Questo sicuramente.
Una visione brutale significa deregolamentare, significa spiazzare significa spazzare. Noi, invece, su temi anche a voi cari, ma molto cari ed è per questo che non capisco il perché ci siano preclusioni così alte su questi bilanci, tipo le cooperative, la cooperazione, tipo il sociale, tipo la sanità, tipo l'istruzione, il lavoro, i giovani o la cultura, non facciamo tagli sostanziali, come prima ricordava il Consigliere Zappalà.
Non riesco a capire perché voi ci designate brutali, anche se manterrete sicuramente questa opinione, dato che abbiamo avviato un percorso che invece, sulle voci che a voi sono care non dà segni di tale brutalità.
Posso, invece, andare orgoglioso di non avere né una visione di distopica né una visione utopistica, che è un merito, quindi di non andare sugli estremi, ma di rimanere al centro, di avere una visione di buon senso.
Ecco, questo sì è quello che ci guida.
Il Consigliere Magliano lo diceva bene nel suo intervento, che ho apprezzato molto: credo che il fatto di agire con buon senso sia oggi il plus della nostra epoca, perché senza buonsenso, ma forzando sugli estremi con una visione utopistica (tutti green, decrescita felice), oggettivamente si può andare avanti poco.
Che senso ha parlare di queste cose? Bisogna andare dritti all'interno di una visione che consenta alla società di esprimere le proprie attitudini.
Se le comprimiamo, alla fine, non riusciamo a dare forza allo sviluppo e alle ambizioni di ciascuno. Le ambizioni sono incomprimibili, quindi bisogna dare spazi a queste e non cercare di mettere dei paletti assolutamente assurdi.
Un passaggio sui Revisori dei Conti. Qui dovreste essere contenti anche voi dell'opposizione. Quello che voglio sottolineare è che l'agibilità politica di un organo legislativo come la Regione Piemonte ci deve essere. I Revisori dei Conti fanno il loro lavoro - ed è giusto che lo facciano vivaddio - ma diamoci lo spazio politico per dire che noi siamo la politica e siamo quelli eletti dal popolo. Lo diciamo anche nei confronti della Corte dei Conti che ci bacchetta e ci dice cose giuste, ma al tempo stesso diciamo che questo è un organo legislativo e se arrivano degli emendamenti che dobbiamo inserire, li inseriamo, magari alla fine, certo, ma questo è il nostro ruolo.
Dovremmo gioire nel dire che abbiamo una Giunta, che abbiamo una maggioranza, che abbiamo un'opposizione che cerca di dare spazio alla volontà politica di coloro che sono stati eletti, ma ricordiamoci sempre che le elezioni sono un elemento dirimente per una democrazia e in certi posti non ce l'hanno, purtroppo.
Continuiamo a ragionare sulla questione dei fondi. Lo dicevo già al mio caro amico, e lo voglio dire a verbale, Raffaele Gallo. Purtroppo ha avuto quelle traversie, ma lo ritengo una persona straordinaria e lo voglio ribadire a verbale, perdonatemi se lo faccio, ma ci tengo. Quando Raffaele Gallo ci chiedeva dove trovassimo soldi, rispondevo che li trovavamo perch eravamo stati bravi prima e dopo, cioè ieri e oggi, nel cercare di trovare la modalità di rendere complementari quei fondi. È un delitto? È un peccato? Se oggi abbiamo 20,4 miliardi sul territorio piemontese, così come li avevamo ieri, è un peccato? È un peccato se arrivano dall'Europa? Qualcuno criticava il nostro accordo eventuale con Arexpo di Milano, ma se Arexpo è una manifestazione che a livello nazionale è diventata quello che è diventata è perché l'idea l'ha avuta la Lombardia e noi non siamo stati capaci ad avere la stessa idea o abbiamo fatto altre cose, ma se Arexpo funziona ed è utile al nostro sistema industriale, perché non devo usare quell'opportunità? Io la uso volentieri, non sono geloso. E non sono neanche così arrogante - per rispondere ad alcuni che ci dicevano di essere arroganti - o presuntuoso nel dire che noi siamo i migliori; noi non siamo i migliori, noi facciamo tutto il possibile per essere i migliori, ma poi ci sono altri che sono più bravi di noi, così come ce ne sono altri meno bravi di noi. Dobbiamo essere equilibrati. Equilibrio è la parola essenziale di questo bilancio, mettendo insieme tutti i fondi europei statali e regionali.
Ricordo che il sociale, ci tengo a dirlo, è passato da 147 milioni a 149 milioni di fondi regionali, ma è un delitto? Perché continuate a pensare che noi siamo brutali? Altri elementi, come dire che l'economia non funziona. Credetemi, non sono Einstein e non sono neanche Churchill, ma chi si prende, come diceva il Consigliere Ravello, meriti sul fatto che l'economia funzioni o meno, pu lasciare il tempo che trova. Credo che l'economia funzioni grazie alla politica, se la politica dà certezze, ed è questo il valore aggiunto che oggi ha l'Italia nel mondo. Voi non volete comprendere questa nostra capacità di avere, per fortuna, un governo stabile. La forza di un governo stabile nei confronti delle relazioni internazionali è quella che fa la differenza e quando dai certezze alle imprese è lì che fa la differenza.
Non puoi dire alla Lear "rimani qui", perché non possiamo permettercelo.
Possiamo aprire tavoli di crisi, questo è sicuro, ma non possiamo dire a una multinazionale "scusa, rimani qui", perché è una loro decisione.
Possiamo mettere in condizione le multinazionali di rimanere e di venire volentieri sul nostro territorio, visto che siamo la seconda Regione per multinazionali sul territorio, ad esempio dicendo no a una legge del Movimento 5 Stelle della scorsa legislatura che voleva aumentare i vincoli i lacci, i lacciuoli e le tasse per le multinazionali. Abbiamo detto no e questo dà certezze.
Quando diciamo no alla tassa sull'inquinamento acustico, diamo un'altra certezza alle imprese. È questo il ragionamento che dobbiamo fare. Se c'è una spada di Damocle che pende sulle compagnie aeree, che dal 2018 vedono sospesa una tassa che chiunque arrivi può introdurre e quindi aumentare il loro esborso nei confronti dell'erario, questo mette in condizioni gli investitori di non fare le scelte serenamente. Allora, togliendo del tutto questa tassa, si dà una certezza.
Se noi abbiamo un merito sull'economia, sull'occupazione e sul fatto che creiamo nuove traiettorie, come diceva qualcuno sui semiconduttori o altro è perché stiamo dando serenità, armonia e certezze. Lavoriamo insieme all'unisono senza inutili protagonismi, siamo persone serie e siamo persone serie - e lo ripeto - con quell'emendamento che abbiamo approvato nella stabilità. È l'emendamento del Museo Egizio, è l'emendamento di Torino Musei. Sono dei patti: pacta sunt servanda. E li dobbiamo mantenere chiunque governi, perché noi siamo la Regione Piemonte, non facciamo dei discrimini del tipo: "Se tu sei di sinistra, non ti do soldi. Se tu sei di destra, ti riempio di denaro". Non è così.
Avevamo assunto dei patti nella precedente legislatura e li abbiamo mantenuti, con due milioni e 500 mila euro sul Museo Egizio e un milione di euro su Torino Musei. Ed è giusto fare così. È giusto fare così, perch questa è la serietà che poi premia.
Per quanto riguarda l'economia, dico una cosa a chi è intervenuto, alla Consigliera Marro o forse alla Consigliera Cera. Dal loro punto di vista è legittimo - attenzione, non sto criticando l'idea perché è giusta - ma noi non siamo dirigisti. Nell'economia noi non vogliamo imporre o mettere dei cappelli dicendo: "Tu devi andare qui, tu devi andare là, tu devi andare su e tu devi andare giù". Noi vogliamo, come ripeto, che ci siano regole chiare, di cornice, che diano poi al mercato la possibilità di fare ciò che meglio sa fare, cioè creare sviluppo, creare profitto, creare posti di lavoro, senza però deregolamentare, perché la deregulation è forse quel passo in più che noi non vogliamo fare per non essere brutali.
Altra cosa: l'edilizia sanitaria. Fatemelo dire: anche quest'anno la sanità chiuderà in pareggio. Dal punto di vista concettuale, la sanità per noi rimane pubblica. Il Presidente Cirio non c'è, ma lavora per il Piemonte. Io questo dato lo sottolineo, perché un conto è stare qui seduto per tutte le sedute, come faceva - qualcuno di voi giustamente lo diceva - il Presidente Chiamparino, che aveva la sua modalità di lavoro. Il Presidente Cirio ha un'altra modalità, ma non è che perché non sta qui, non sta lavorando per il Piemonte.
Noi stiamo raccogliendo i frutti della campagna e della capacità di Cirio di essere un propositore, un propugnatore della Regione Piemonte in maniera adeguata, con i fondi europei che sono arrivati con un miliardo e mezzo sulla competitività. Grazie a questo, siamo riusciti a passare da 216 milioni a 311 milioni di euro sulla competitività nel bilancio di previsione. Ci sono tantissime altre azioni che hanno dato lustro alla nostra Regione.
Quindi, il fatto che il Presidente Cirio non ci sia è poco importante l'importante è l'efficacia e il risultato. Poi credo sempre nelle elezioni: il 56% ci ha votato, probabilmente perché lui ha lavorato bene, altrimenti non ci avrebbero votato.
Tornando alla sanità, per noi - lo dice sempre il Presidente Cirio - la sanità rimane pubblica. Non ci sono discussioni e lo voglio dire una volta per tutte, ma lo dice anche l'Assessore Riboldi, e non credo che ci siano possibilità di essere smentiti: noi la sanità la vogliamo pubblica.
Certamente ci sono i privati. Esistono? Sì. Dobbiamo ammazzarli? No, e non lo faremo. I privati sono utili. Certo, sarebbe un reato sicuramente, ma anche idealmente non lo faremo mai, perché i privati sono complementari al pubblico.
Perché sta funzionando il sistema piemontese? Perché c'è fermento? Perch finalmente - finalmente non lo so, perché sarebbe un'arroganza inutile -con questo modo di comportarci stiamo dando la possibilità al pubblico di collaborare con il privato, ma non solo nella sanità, in tutti i campi.
Questo è positivo; questo è quello che vogliamo; questo è quello che ci farà fare la differenza. Se esistono i privati nella sanità, non dobbiamo nasconderci e non dobbiamo avere paura di dire che ci possono essere d'aiuto.
Se poi guardiamo all'edilizia sanitaria, non prendiamo tanto dal PNRR, come diceva il Consigliere Unia, perché il PNRR ci ha abbastanza sorvolato: su tutti i miliardi arrivati, forse ne abbiamo avuti quattro come Regione Piemonte, gli altri sono andati tutti ai Comuni e alle aziende.
Sull'edilizia sanitaria, però, due miliardi arriveranno da INAIL, un miliardo dagli statali, 703 milioni da fondi privati, 445 del PNRR o dal PNC complementare, 192 dai fondi regionali, 112 dai fondi UE e 16 dalle Aziende sanitarie.
Pertanto, su un totale di quattro miliardi e mezzo, soltanto 445 arrivano da PNRR. Il PNRR lo possiamo citare, ma non è cogente: i fondi veri, quelli che fanno la differenza, sono quelli che arrivano grazie all'abilità del Presidente Cirio, che va in Europa e cerca di portare soldi, come è successo; grazie all'abilità dell'Assessore Chiorino, che inventa una norma, riesce a portare lo Stato, riesce a convertirla, riesce a dare 20 milioni di euro ai cassintegrati in più rispetto alla loro cassa integrazione; dipende dall'abilità dell'Assessore al bilancio e della Giunta di mettere tutte le cose in condizione di essere al loro posto.
Credo che questo bilancio sia da votare e ringrazio la maggioranza quando lo farà, perché il puzzle è andato a posto, continua a essere a posto e continuerà a essere positivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Proseguiamo con gli emendamenti? Chiedo ai Capigruppo se c'è un'intesa per chiudere i nostri lavori. Faccio presente che il numero legale è 26.
Chiudiamo i lavori e ci aggiorniamo domani alle ore 9.30.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 20.01)



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